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Autore: fren    11/11/2007    5 recensioni
Dopo la battaglia contro l'Hellmaster,per volere di L.o.N, Lina e Gourry perdono la memoria arrivando a non ricordare di essersi mai conosciuti.Le loro strade si dividono e passano i mesi..ma cosa succederebbe, se i loro destini li portassero a incrociarsi di nuovo...?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares, Personaggio originale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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cap13 Capitolo 12: Labirinto

"Lina"

 Un echeggiare piuttosto nitido, per il vero.
Il suo nome.
La voce di Gourry.
Si poteva ignorare?

'Non ancora, ti prego.'

Era il primo raggio di sole. Quello che ti costringeva inevitabilmente ad aprire gli occhi.
Lo sapeva, che tenere gli occhi chiusi non sarebbe bastato.
Nascondere la testa sotto al cuscino, e imprecare, e crederci. Credere che la luce non  l'avrebbe raggiunta.
Non ancora, ti prego.
Credere che i sogni sarebbero rimasti li, imprigionati nel buio che non voleva lasciar andare via.

"Lina..."

'No, no...non dirlo...'

Voleva ridere, gridare, davanti al mare. Il mare con la sua spuma bianca e la brezza cristallina.
Voleva correre.
Stringere i colori nel palmo della mano.
Stringere tutto, tutto.
Il sorriso di un bambino, il bordo di un bicchiere, morbide lenzuola, prati sconfinati, nuvole lontane, malinconici tramonti, cieli infiniti, fuochi che riscaldano, parole che consolano, fiori profumati, speranze perdute, attimi  dimenticati...

Dimenticati.

"Lina...."

Dimenticati. Cosa c'era di dimenticato?
Un istante. Poteva bastare bastare un istante. O non sarebbe servita una vita intera.
Per sorridere.

Sarebbe riuscita sempre a fuggire?
Anche stavolta?

' Le tue labbra, hanno un sapore che conosco....'

Voleva volare, respirare dalla cima più alta, vedere il mondo per intero.

'Ma se aprirò gli occhi vedrò davvero queste bolle colorate?'

Un solo bacio.
Una sola  goccia, poteva creare cerchi enormi.

"Lina..."

Inutile, ecco che scivolava.
Proprio adesso che il sorriso stava per scoppiarle addosso.
Proprio adesso che stava per afferrare un lembo di ricordo.
Tirare le coperte sulla testa, non avrebbe evitato ai sogni di sgusciare via, spaventati dal giorno.

Le braccia di Gourry allentarono un poco la stretta, lo percepì chiaramente.
Era come affogare, cercando disperatamente un appiglio.

Che idiozie.

Con calma, con molta calma, avrebbe tirato su la testa, e chiarito ogni dubbio.
Uno stupido errore. Niente di più. Non si era trattato d'altro che di uno stupido, stupidissimo errore.
Si sà, la tensione gioca brutti scherzi.
Appunto.
Appunto un corno.
Forse sarebbe stato meglio usare un approccio più diretto tipo: ' BRUTTO MANIACO, come hai osato approfittare di una fragile e confusa fanciulla?????!!!'
No, no...Per carità. Va bene che Gourry non era un campione di arguzia, ma così rischiava di farla lei la parte della mentecatta!
Allora...
Dunque....
Ma insomma!! Non poteva davvero credere che LEI, la grande Lina Inverse, colei che sapeva sempre cavarsela in ogni situazione, si trovasse adesso a fissare molto interessata la stoffa blu della tunica di Gourry, senza sapere che pesci pigliare???!
Assurdo. Già, assurdo che nessuno avesse mai avuto la brillante idea di mettere nero su bianco come si sbolognava un cavaliere che ti aveva appena messo le mani addosso.Le avrebbe certamente risparmiato quel momento altamente imbarazzante.
In fondo, dai libri aveva imparato tutto, no? E se si poteva imparare a castare un Dragon-slave, leggendo un vecchio tomo polveroso, non vedeva perchè non si potesse anche apprendere la sacrosanta arte di mandare a quel paese chi aveva appena avuto l'ardire di baciarti!!
Un momento...Però, visto che nessuno ci aveva mai pensato, di scrivere un libro del genere, poteva sempre cimentarsi lei, giusto? AH, già si vedeva, sulla bocca di tutti: Lina Inverse, la più grande maga che il mondo avesse mai visto, nonchè dispensatrice universale di utilissimi consigli. Non male.
Senza contare, che tutti, prima o poi, si sarebbero imbattuti in qualche spiacevole situazione, e allora...Ecco che sarebbe intervenuta lei, con il suo manuale: 'Mille e più consigli su come mandare al diavolo( ed eventualmente polverizzare) chi ti fa un torto'! Già si vedeva a navigare nell'oro.
Stava forse divagando per non concentrarsi sul presente? Niente affatto. Quando le idee geniali chiamavano, bisognava essere pronti a rispondere, ovvio. Se no che senso degli affari sarebbe stato? Si-si, non aveva dubbi, appena possibile avrebbe preso penna d'oca e calamaio e....

"Lina?"
Lo spadaccino la scosse leggermente, e Lina sentì il suo volto avvicinarsi, e il suo respiro caldo solleticarle la guancia.
" Un attimo Gourry, sto progettando il mio futuro nel mondo dell'editoria."
Ok, forse non era molto carino da dire all'uomo che per un tempo infinito (già, quanto tempo era passato?) l'aveva tenuta stretta tra le braccia.
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi la voce di Gourry arrivò incerta al suo orecchio:
" Cosa?"
La maga sospirò:
" Dovevo pur ingannare in qualche modo il tempo, e così ho pensato che non sarei affatto male come scrittrice, farò soldi a palate se tutto andrà secondo i miei piani, fidati."
Seguì un lungo, pensieroso silenzio a questa affermazione, poi lo spadaccino sussurrò:
" Ah... Bene, vedo che questa tua testolina non la smette proprio mai di ordire e macchinare piani assurdi in nome del Dio denaro!...E io che pensavo ti fossi addormentata!!" E così dicendo le diede una scompigliata affettuosa ai capelli.
Fu in quel momento che la 'testolina' della maga si drizzò, stizzita:
" Non si tratta SOLO di denaro!!! Sarà un libro molto utile se proprio ci tieni a saperlo!!!"
Poi, i suoi occhi incontrarono quelli stupiti dello spadaccino. E ne ebbe la chiara percezione: le guance le stavano andando a fuoco.
" Ma del resto cosa può saperne un cervello di gelatina come te?" Borbottò subito dopo, abbassando la testa.
Le braccia di Gourry non si decidevano proprio a mollarla.
E i suoi occhi...
Quando li aveva guardati...
Quando l'aveva guardato. L'uomo che le aveva rubato le labbra.
Le sue labbra così caste e innocenti, che portavano adesso il sapore di Gourry.
Già...
Strana ed effimera sensazione. Il battito di ali di una farfalla. La velocità del pensiero.
L'insensatezza di un ricordo.
Era rimasto lì, attaccato ferocemente dove non si poteva vedere. E forse lì sarebbe rimasto, se nell'assurdità della vita, non fosse successo che la sua strada si incanalasse esattamente là, dove era già passata, in un tempo di cui non aveva memoria.

E quel sapore, sulle sue labbra, nella sua bocca, aveva un nome che Lina non osava pronunciare.

" Quindi non hai intenzione di dirmi di cosa parlerà il tuo libro, eh? Sarò costretto a comprarlo per scoprire cosa ha prodotto la tua mente geniale in questi cinque minuti!" Commentò divertito lo spadaccino, celando perfettamente l'imbarazzo che lui stesso provava.
Imbarazzo, certo, ma anche una strana, inspiegabile tranquillità. Quasi che starsene lì, stringendo a se quella ragazza, fosse la cosa più normale del mondo, per lui.
Quasi che baciare Lina, a dispetto di tutto quello che gli si sarebbe potuto contestare, fosse la cosa più giusta che avesse mai fatto. O come minimo, l'unica cosa che, per la prima volta da mesi, forse da sempre, avesse avuto il potere di farlo sentire VIVO.

Lina giocherellava distrattamente con la punta delle dita, osservando senza realmente guardare il sangue raggrumato che le macchiava i guanti. Il sangue di Gourry.
L'aveva salvato per un pelo.
E poi l'aveva baciato.
La cosa poteva dunque essere tranquillamente attribuita ad un rilascio di tensione. Un comportamento compulsivo.
Ovvio.
Non c'era niente di più in quel gesto.

"Pensavi forse che conoscere l'autrice ti esonerasse dallo svuotare il portafoglio per riempire le mie tasche?? Mio caro, mi dispiace per te, ma farai la fila come tutti per  venire a conoscenza di quello che ha prodotto la mia mente illuminata!"
" Modesta..." Asserì lo spadaccino, mentre una grossa goccia gli scendeva dalla tempia! " E di grazia, illuminata autrice, non è possibile sapere nemmeno il titolo di tale futuro caso letterario??!" Chiese poi con un sorriso, mentre con l'indice le carezzava dolcemente una guancia.
Passò qualche secondo.

" Mille e più consigli su come mandare al diavolo chi ti mette le mani addosso, o qualcosa del genere...Ecco, contento?" Mormorò acidamente Lina, senza sollevare la testa.

Il sorriso si gelò sulle labbra di Gourry, mentre la mano gli si fermava a mezz'aria.
" Ah, ecco...Un titolo esplicativo.  Molto conciso, davvero...Sarà un successone..." Biascicò incerto, non sapendo che altro dire, mentre le sue braccia inconsciamente, si allontanavano dal corpo della maga.
Ok , era uno che non sempre afferrava le situazioni al volo, ma non fino a quel punto.

La prima cosa che percepì Lina, fu il tono con cui lo spadaccino rispose. Deluso, troppo deluso perchè la cosa avesse potuto lasciarlo indifferente. Successivamente sentì le sue braccia allontanarsi da lei, e, detto tra noi, la cosa non le piaque così tanto come aveva creduto.
Infine provò rimorso, una fitta acuta di rimorso.
Era stata davvero una carognata da dire, facendogli intendere chiaramente che lo scocciatore molesto, in quel caso, era lui.

Lentamente sollevò il viso verso il suo, e il profilo di Gourry entrò nel suo campo visivo. No, non guardava lei, non più.
Osservava vigile il lungo corridoio buio che si stagliava oltre il punto in cui si trovavano loro.
Reale interesse o semplicemente voleva evitare il suo sguardo?

" Faremmo meglio a muoverci." Fu quanto disse, senza distogliere lo sguardo dall'oscurità.
Lina si morse il labbro. Si detestava, in quel momento.
E capiva una volta di più perchè avesse scelto di viaggiare sola ed essere libera da qualsiasi tipo di legame.
I rapporti tra le persone erano così. Se si varcavano certi limiti, tutto diventava terribilmente pericoloso, e bastava un passo falso per scivolare, e farsi male davvero.
Senza dire una parola indietreggiò, sollevandosi lentamente in piedi.
Gourry rimase immobile, la schiena ancora appoggiata alla fredda parete, senza guardarla.
Poi lentamente provò a sollevarsi, combattendo a denti stretti le fitte che gli arrivavano dalla ferita, non ancora completamente rimarginata del tutto.
Lina non potè fare a meno di notare la fatica con cui lo spadaccino si rimetteva in piedi. Mosse un passo verso di lui:
" Gourry...E' la ferita?...Ti fa male?" Chiese, provando ad avvicinarsi, ma lui la bloccò, tendendo il braccio davanti a sè:
" Non c'è problema, Lina, ce la faccio." E risoluto si mise in piedi, muovendo qualche passo oltre la maga, prima che le ginocchia non gli cedessero.
" Gourry!!!" Esclamò la ragazza, avvicinandosi. Ma lui non lalsciò proseguire:
" Lina, ti ho detto che sto bene, fatti da parte." Commentò freddo.
" A me non sembra proprio che tu stia bene!!!" Ribattè lei indispettita " Ma se vuoi farti tutta la strada carponi, prego, accomodati pure....Certe volte sei proprio ottuso!!!"
" Meglio essere considerati ottusi che passare per molestatori indesiderati." Ribadì lui, a testa china.

Ah, ecco. Si trattava proprio di quello. Del resto, Lina avrebbe potuto benissimo immaginarselo da sola, che c'era rimasto male. Eppure, nonostante tutto, rimase immobile, combattendo una silenziosa battaglia tra quello che voleva e quello che doveva, mentre lo spadaccino ritentava, con scarso successo, di rimettersi in piedi.
Quella maledetta ferita non si decideva a cicatrizzare completamente, e faceva un male cane, costringendolo a  sputare il sangue per ogni più piccolo movimento.
Al diavolo. La realtà comunque, era che c'era qualcosa che faceva molto più male, e non era di certo l'orgoglio.
Se fosse stato orgoglioso, almeno la metà, o forse anche solo un terzo, della ragazza che gli stava alle spalle, non avrebbe certo fatto vedere quanto le sue parole l'avessero ferito. E lui ne avrebbe avuto certamente più diritto, di fingere che non glie ne importasse niente di quanto appena successo. In fondo, da qualche parte in quei tetri corridoi, non si trovava forse la donna che avrebbe dovuto sposare? Peccato che alle sue spalle si trovasse quella che invece si era scoperto ad amare, con un'intensità tale da spaventarlo.
Si, la amava.
Ironia della sorte. Aveva promesso il suo cuore ad un'altra, senza rendersi conto, senza sapere, che quel cuore aveva una propria volontà, e che alla prima occasione sarebbe fuggito, per tornare tra le mani di quella bambina dagli occhi grandi.
E lui non aveva potuto fare altro che assistere impotente alla sua vita che si risvoltava su se stessa.
Ma al contrario di Lina, dopo i primi, vani tentativi, aveva abbassato le armi.
Poteva anche essere uno sciocco, ma sapeva che quella cosa, qualsiasi cosa fosse stata, non la poteva combattere.
E anche in quel momento, carponi nella polvere, nonostante le accuse della maga, non l'avrebbe negato.
La amava.

" Io questo non l'ho mai detto..." Disse infine Lina, distogliendo lo sguardo.
" Lina, se avessi un soldo di rame per ogni cosa 'carina' che mi hai detto, o anche solo fatto intendere, in questi giorni, sarei milionario. Non me la sono presa, davvero. In fondo sei libera di pensarla come vuoi, sappi, comunque, che io non ne ho, di rimpianti. Adesso andiamo, è meglio..." Mormorò lo spadaccino, sollevandosi, non senza una certa fatica, in piedi, senza però voltarsi.
" Ma..." Cominciò la maga, prima di essere bloccata nuovamente dalla voce di Gourry.
" Lascia stare Lina." Mormorò fissando il vuoto davanti a sè " Se devi parlare per scappare, fallo pure, ma sappi che non ascolterò una parola, quindi non te la prendere, poi."
Lo disse con una sincerità disarmante, pronto a qualsiasi reazione.
Tuttavia, fu con un certo stupore, che, dopo qualche istante di silenzio, sentì le braccia di Lina cingergli la vita, e la sua fronte appoggiarsi incerta sulla propria schiena:

" Ho paura, Gourry."

Era qualcosa di molto infantile, sussurato dalla sua voce. Ma in quelle tre parole c'era più maturità di quanta non ne avesse mai realmente avuta.

Gourry rimase silenzioso. Spiazzato, ma anche consapevole che ad un affermazione del genere, non avrebbe potuto rispondere in modo adeguato.
Quelle parole arrivavano direttamente dalla parte più segreta di Lina, un posto che era sconosciuto e inaccessibile praticamente a chiunque. Tranne che a lui, in quel momento. Lui che per proteggerla avrebbe fatto qualunque cosa, e che in quel momento, nonostante tutto, non poteva avere le parole giuste per rassicurarla.

Perchè lui non aveva paura di amarla.
Aveva paura di perderla.

" Ho paura anchio, Lina..." Rispose in un sussurro, posando una mano su quelle strette a pugno della maga.
 Lina si strinse più forte a lui, affondando il viso nei lunghi capelli biondi che ricadevano sulle spalle dello spadaccino:
" Non ci voglio pensare, non adesso...Possiamo fingere che non sia successo, almeno finchè non sarà finita questa storia?"
Lo spadaccino prese tempo:
" Ci proverò." Disse infine, deglutendo.
Finse. Finse per lei una calma che non era sicuro di avere.
Perchè Lina era come l'aria, non si stringeva nel palmo di una mano. Quanto ci avrebbe messo a svanire, lasciando dietro di sè solo il lieve sentore di un profumo?

 " Quando tutto sarà finito."

Eppure, voleva crederci, davvero. Credere che non sarebbe scappata.



" Ho freddo!" Disse imbronciata Sofia, stringendosi  più forte tra le braccia.
" La cosa non mi stupisce." Ribattè semplicemente Cedric, la schiena appoggiata alla fredda parete, rimirandosi la punta degli stivali.
" Ho fame! Ho freddo e ho fame!!! E tu te ne stai lì da un'ora a fissare quei dannatai stivali!! Io..."
" TU, sei di una pesantezza esasperante!!
" E tu sei una piattola!!"
" Tanto meglio." Sbuffò Cedric, rassegnato.
La principessa gli lanciò un'occhiataccia, prima di tornare a fissare speranzosa verso il fondo del corridoio.
Ormai, era passata sicuramente più di un'ora da quando Gourry l'aveva lasciata lì, con la promessa di tornare il prima possibile, ma ancora di lui non si vedeva l'ombra. In compenso si doveva sorbire la compagnia di quel pesantone di Cedric, che per qualche strano motivo a lei ignoto, pareva avercela con lei, e la cosa non le era certo di conforto in quel tetro corridoio.
" Uffa...Ma quanto ci mette??" Mormorò tra sè e sè, spazientita.
" Se ti riferisci al tuo grande eroe, mettiti pure il cuore in pace, ora che ritroverà la strada passeranno i secoli..." Sogghignò Cedric,ottenendo in cambio uno sguardo fulminante:
" La tua è tutta invidia perchè Gourry è forte, nobile e generoso, mentre tu non sei altro che un imbranato!!!" Gli disse facendogli la linguaccia.
" Ah, questa poi!! IO dovrei essere invidioso di quel bietolone che ha un guscio di noce al posto del cervello???! Sei proprio fuori strada, mia cara!" Esclamò Cedric, con un certo risentimento.
" Se sono così fuori strada allora spiegami che motivo c'è di scaldarsi tanto?" Continuò la principessa, osservandolo con un'alzata di sopracciglio.
Cedric a quel punto si voltò verso di lei spazientito, pronto a ribattere. Ma gli fu sufficente incrociare i profondi occhi scuri della ragazza perchè le parole gli morissero in gola...
Aveva lasciato Imalg percorrendo i chilometri per quegli occhi. Aveva accettato la compagnia di quella maga isterica e scelto di collaborare con l'uomo che meno aveva a genio per poter guardare ancora in quegli occhi.
Adesso avrebbe avuto davvero il coraggio di pronunciare le parole che gli bruciavano sulla punta della lingua, davanti a quegli occhi?
Perchè era così dannatamente infuriato? In fondo...Sofia era lì davanti a lui, salva.
E non aveva che parole eroiche per quel Gourry Gabriev.
Ecco cosa gli rodeva.

" Non parli più? Il gatto ti ha mangiato la lingua??" Rincarò la principessa, notando il tentennamento del ragazzo.
Ma gli occhi di Cedric rimasero fissi, incatenati nei suoi, provocandole, seppur inconsciamente, un leggero rossore.
" Non mi va di litigare Sofia. Non adesso....Non con te..." Mormorò infine lui, distogliendo lo sguardo, e mettendo fine alla discussione.
Tuttavia, il suo apparente disinteresse, non passò inosservato agli occhi della ragazza, il cui sguardo tornò a posarsi curioso sul ragazzo che le sedeva accanto.
Cedric.
Lo conosceva da una vita intera, e non era un semplice modo di dire. Il padre di Cedric era il gran ciambellano di corte, nonchè amico intimo e fidato consigliere di suo padre, il re. Quando lei era nata, Cedric aveva appena quattro anni. Quando ne aveva compiuti sette, Cedric le aveva insegnato a cavalcare e a tirare con l'arco, discipline non certo consone ad una futura regina. Lo facevano di nascosto, nei boschi che circondavano il palazzo. Le aveva insegnato a usare la fionda per tirare giù le mele dagli alberi, e a lanciare un sasso piatto nello stagno, facendolo rimbalzare quante più volte fosse stato possibile.
Ricordava di banchetti interminabili, nascosta sotto alle lunghe tavolate imbandite a ridere con Cedric, allungando il braccio per vedere cosa si riusciva a sgraffignare, e fingendo di non sentire i richiami della tutrice che la cercava dappertutto.
Quando le era caduto il primo dente, lasciandole la cosidetta 'finestrella' Cedric l'aveva presa in giro per tutto il giorno, e lei aveva giurato che non avrebbe mai più sorriso, ma il giorno dopo erano andati insieme a seppellirlo sotto al nocciolo, e lui le aveva raccontato una bellissima storia su una fata che scambiava i denti dei bambini con dei sogni meravigliosi.
Ci aveva creduto, davvero.
Quando sua madre era morta, Cedric le era stato accanto tutto il tempo, in silenzio, come solo sanno fare i veri amici, quelli a cui basta uno sguardo per capire quando è giusto tacere.
Cedric c'era sempre stato. Liti e risate. E c'era anche adesso, in quel corridoio buio, in quella macabra avventura in cui era stata trascinata con la forza. Le era accanto praticamente da una vita intera e lei...In fondo era stata cattiva con lui, perchè era vero che Cedric non aveva mai avuto un carattere facile, ma ultimamente non riuscivano a scambiare più di due parole senza litigare.
"Cedric...Scusami se sono stata scortese con te prima..." Disse piano Sofia, posando una mano sulla sua " Io sono...sono terrorizzata. E non ci sto capendo niente in questa situazione ma...Sono contenta che ci sia tu qui con me."
Cedric rimase in silenzio, poi lentamente si voltò verso di lei:
" Non ti devi scusare. E poi ..."
Ma lei non gli diede modo di finire la frase:
" E poi se non ci fossi tu sarei rimasta un'altra volta sola!! Ma che fine avrà fatto Gourry?? Spero che non gli sia successo nulla di grave...Se gli è successo qualcosa non potrei mai perdonarmelo..."
"GOURRY-GOURRY!!!Possibile che tu non riesca a pensare ad altro??!" Saltò su nuovamente Cedric, le cui parole erano state interrotte nuovamente dal nome dell'odiato rivale.
" Cedric!! Ma come sei antipatico, guarda  quasi mi pento di averti detto quelle cose poco fa!!Si può sapere cosa ti ha fatto il capitano Gabriev? Non solo è nobile e valoroso, ma è anche sempre pronto a difendere i deboli!!"
" Se con 'deboli' ti riferisci alla Inverse, allora è meglio che ti trovi una scusa migliore per giustificare il fatto che ci abbia piantati qua per correrle dietro, quella tizia è sicuramente tutto tranne che bisognosa d'aiuto!!!"Gridò Cedric, pentendosi di quanto detto subito dopo aver visto lo sguardo interrogativo di Sofia:
"Cosa intendi dire?"
" Niente. Non intendo dire proprio niente." Sbuffò lui, voltandosi dall'altra parte.
Sofia rimase silenziosa per un po', riflettendo, poi lentamente disse:
" Avevo dodici anni quando ho smesso di credere alle favole, e tu lo sai. Tu c'eri, c'eri quando mia madre è morta, c'eri quando ho scavato sotto quel nocciolo, e i miei denti da latte erano ancora tutti lì, nelle loro scatolette. Nessuna fata era venuta a prenderli, nessun sogno si sarebbe realizzato, mai più. Ma quando ho visto Gourry, quel giorno nella foresta, sgominare quei banditi...Mi sono accorta che in realtà potevo ancora crederci, e lui...Lui poteva essere il mio principe azzurro. Ma...

...Per ogni principe azzurro c'è una sola principessa, vero?"

Quelle parole fecero un  volo di chilometri, prima di atterrare nel silenzio che li avvolgeva.
Cedric la guardò serio.
Sofia aveva guance di porcellana, e si comportava come una bambina. Aveva una freschezza che poteva incantare o irritare, a seconda dei punti dei vista, ma era una qualità che in lei si esprimeva con una naturalezza che le era propria.
Eppure solo poche altre volte le aveva visto quello sguardo con cui adesso lo osservava.
Lentamente le si avvicinò, senza distogliere lo sguardo:
" Non lo so, Sofia. E comunque, non sarò io a rubarti la favola, e se Gourry Gabriev è o non è degno d'essere il tuo principe azzurro, non è affar mio. Ma voglio che tu sappia, anche se forse non ti importerà, che io non ti avrei mai lasciata sola come invece ha fatto il tuo capitano. Mai."
Rimasero a fissarsi negli occhi, senza sapere cosa dire, finchè una luce dapprima fievole, poi sempre più intensa, non invase il tetro corridoio.
" Finalmente vi abbiamo trovati!! Te l'avevo detto Gourry che era a destra, se avessimo dovuto basarci su quello che tu CREDEVI di ricordare, saremmo arrivati fra una settimana!!" Esclamò concitata la maga, facendosi avanti con un lighting sul palmo della mano. Dietro di lei, lo spadaccino sorrise debolmente, lanciando una fugace occhiata alla principessa.

"Va meglio?" Chiese la maga alla ragazza, dopo averle praticato un recovery alla caviglia, che appariva già decisamente meno gonfia.
" Molto meglio...Grazie Lina..." Rispose Sofia, sorridendole appena, e osservandola mentre si sollevava, sistemandosi il mantello e scrutando l'ambiente circostante. Poi lo sguardo della maga tornò su di lei:
" Sofia, tu non hai idea di cosa ci sia sotto? Insomma, chi ti ha rapito...Che fine può aver fatto tuo padre?"
La ragazza scosse la testa:
" No. Sono molto preoccupata per mio padre...Lina, devi aiutarmi a ritrovarlo, ti prego..." Esclamò poi, aggrappandosi ad un lembo del mantello della maga, la quale, richiamata da quel gesto, non potè fare a meno di incrociare lo sguardo con la principessa.
C'era dolore in quello sguardo, apprensione. Eppure, nonostante Lina desse per scontato il proprio aiuto in quella situazione(si trattava pur sempre di un lavoro ben retribuito, no?) non potè fare a meno di provare una fitta di gelosia.
Ed era assurdo, a ben pensarci. Perchè in effetti, tra le due, non era lei che avrebbe dovuto esserlo.
Ma si sà, al cuore non si comanda, e al suo cuore, in quel momento, poco importava delle spinose questioni in cui erano immersi fino al collo.
Era anche per questo che molto spesso Lina sceglieva di non ascoltare una parola di quello che le suggeriva, considerando il cervello un alleato decisamente più valido.

' Finiscila! Non è tempo di pensare a queste idiozie!! ' Si intimò col pensiero, distogliendo lo sguardo e cercando di darsi un tono. Sapeva che lo spadaccino era solo qualche passo dietro di lei. Cosa stava passando per la sua di testa in quel momento?
'Al diavolo! La cosa non ti riguarda, finiscila di pensarci e concentrati sul problema.'
Ecco cosa significava avere una mente razionale.
Molto spesso evitava di impantanarsi in inutili scervellamenti.

Molto spesso. Non era detto che sempre ci riuscisse.


" Dannati, dannatissimi corridoi!!" Gridò la maga, tirando un pugno sulla parete alla sua sinistra.
Il trio che la seguiva, a debita distanza, evitò di pronunciarsi in merito a quello sfogo esasperato. Due di loro avevano una certa dimestichezza con i metodi assai poco delicati della rossa, mentre alla principessa era bastato vederle lo sguardo omicida, per cucirsi, miracolosamente, la bocca.
Ma del resto Lina che ci poteva fare se ogni corridoio imboccato pareva finire nel nulla??! In fondo era già un miracolo che non fosse ancora ricorsa a qualche incantesimo altamente distruttivo, tirando giù tutto.
Ok, forse non l'aveva ancora fatto solo perchè c'era anche lei lì sotto a brancolare nell'oscurità...
" Possibile che tu non conosca nessun incantesimo per orientarti??" Chiese infine Cedric, la cui bocca, a quanto pareva, faceva un'immensa fatica a rimanere chiusa per più di due minuti, a dispetto dell'enorme pericolo in cui stava per incombere. Infatti, l'espressione con cui la maga accolse questa sua 'felice' affermazione, non era decisamente delle migliori:
" Mi dispiace deludere le tue aspettative, Cedric...Ma se ti può interessare, conosco più di un  incantesimo in grado di far passare agli scocciatori la voglia di sproloquiare a sproposito, ti interessa??!" Gli chiese, guardandolo storto.
Ma prima che Cedric potesse ribattere, nella discussione si intromise Sofia:
" No, Cedric ha ragione!!" Squittì entusiasta " Esistono incantesimi di questo tipo!! Mi ricordo che il mago di corte, anni fa, ne faceva ampio uso!!"
" Era uno che si perdeva spesso?!" Chiese ironicamente Lina, sollevando scetticamente il sopracciglio, leggermente irritata per quella mancanza di fiducia in lei e nel suo potenziale magico.
" Oh no!!" Rise Sofia " Li usava perchè era cieco! Non vedeva ad un palmo dal suo naso, ma era un mago formidabile, davvero..."
L'occhiata che si scambiarono, in contemporanea, la maga e lo spadaccino fu abbastanza eloquente per entrambi.
" Sofia...Il nome di quel mago era forse...Ferzoc?" Chiese Lina con un fil di voce.
" E tu come lo sai?" Fu la stupita  risposta che ottenne.

Era sceso improvvisamente il silenzio fra i quattro, mentre ognuno tentava di creare una connessione tra la sequenza dei fatti che ruotavano intorno all'informazione appena percepita.
" Mi sembra così assurdo..." Mormorò a un certo punto lo spadaccino, scuotendosi dal torpore, e lanciando un'occhiata nella direzione della maga, la quale però, l'indice piegato sotto al mento, pareva concentrata nei propri pensieri, e non lo degnò della minima attenzione.
Lo spadaccino si girò allora verso la principessa, che, seduta addossata alla parete, le braccia attorno alle ginocchia, si lisciava minuziosamente le pieghe del vestito strapazzato, persa anch'essa nei propri ragionamenti.
E Cedric non era da meno, nonostante fosse a conoscenza solo della metà dei fatti che riguardavano il vecchio Ferzoc.
A quel punto Gourry sentì salire una strana rabbia dentro, e non era, per lui, una sensazione familiare.
Insomma...Lui conosceva quell'anziano signore, lo conosceva da mesi ormai!!E non gli pareva davvero possibile che potesse essere tanto subdolo e meschino da organizzare un rapimento ed un colpo di stato.
" Lina, ascoltami..." Si rivolse alla maga, riuscendo finalmente a distoglierla dalle proprie elucubrazioni " Pensi davvero che ci sia Ferzoc dietro a questa storia?"
La ragazza lo fissò, dapprima con occhi inespressivi, mentre ancora rifletteva sull'ultimo pensiero che le aveva attraversato la mente, poi con sguardo accigliato:
"Gourry, a te cosa ti fa credere che invece NON ci sia quel vecchio dietro a tutto?!"
Lo spadaccino rimase silenzioso, mentre Lina, puntandogli l'indice alla fronte, proseguiva:
" Ragiona un attimo: Ferzoc sapeva tutto del libro, anzi, è stato proprio lui a indirizzarmi verso Seres. Quel vecchio conosceva l'uomo che mi ha contattato, quando mi trovavo ancora nella penisola, lo stesso uomo che era presente al rapimento di Sofia. E guarda caso...Quando bussiamo alla porta del tuo amico per avere spiegazioni, lui si è misteriosamente volatilizzato nel nulla. Inoltre, adesso viene fuori che quel 'mite' vecchiettino che lavora in quel negozietto pieno di carabattole, un tempo era il gran mago di corte, successivamente bandito, come ci ha raccontato Sofia!" Concluse Lina, puntando ora l'indice verso la principessa, la quale sollevò il volto annuendo:
" Si...Non ricordo bene come andò, ricordo solo che improvvisamente mio padre cominciò a non fidarsi più di lui, arrivando infine a bandirlo, affermando che a Imalg non serviva un mago, e che avrebbe fatto meglio a non farsi più vedere a palazzo..."
Nel sentire quelle parole Lina tornò a osservare lo spadaccino, sollevando leggermente il sopracciglio:
" Quindi?"
"Quindi cosa?" Ribattè Gourry, in un tono che aveva una leggera sfumatura di sfida.
" QUINDI spiegamelo tu!" Sbraitò a quel punto Lina " Spiegami cosa non ti convince di questa situazione?"
Gourry parve ragionarci un attimo sopra, poi, lentamente, ripercorse il filo del ragionamento della maga:
" Tu pensi....Che la sua una forma di vendetta, vero?" Disse infine.
Lina continuò a osservarlo seria:
" Perchè no? La sua era una posizione invidiabile, poi, improvvisamente, la miseria. Il lavoro di tutta una vita andato in fumo. E allora ha ricominciato, tuttavia senza allontanarsi da Imalg , e senza smettere di pensare ad un modo di vendicarsi. Inoltre, in quanto mago di corte, i segreti del regno, o dei regni, in questo caso, non erano certo un mistero per lui. Ha atteso paziente, per anni, collaborando in gran segreto con il mago di Seres, Grupius, che, per sua stessa ammissione, era uno dei maghi che anni addietro misero i sigilli alla tanto nominata biblioteca. Poi, finalmente, la grande occasione, e mentre il complice si occupa di far sparire il re e la principessa, lui si dilegua, organizzando il gran colpo di scena finale...Ed è qui che entriamo in gioco noi..."
" Sarebbe a dire?" Chiese a quel punto Cedric, avvicinatosi per ascoltare meglio.
Lina li osservò uno per uno, per cogliere le loro espressioni, soffermandosi infine  negliocchi azzurri del biondo spadaccino:
" Sarebbe a dire che finalmente ho capito cosa c'entriamo noi in tutta questa storia. Che sia Ferzoc oppure no, il burattinaio, non ci sono dubbi: noi gli serviamo per sbloccare le chiavi."
"EEEEEEEEEH????" Chiese Gourry facendo tanto d'occhi, ma la maga lo fulminò:
" Ma sei scemo allora?? Sei stato proprio tu a spiegarci quello che ti ha detto Makoto, la prima chiave...AAH, non puoi essertelo già dimenticato!!!"
"No-No!!" Si affrettò ad aggiungere il ragazzo, notando lo sguardo assassino della rossa " E' solo che non capisco cosa c'entriamo proprio NOI..."
" Non è difficile Gourry, prova ad impegnarti!! Ah, e va bene, te lo spiego io. E' evidente che Ferzoc, o chiunque si nasconda in realtà  dietro alla storia, non sia in grado di avanzare da solo, altrimenti avrebbe già risolto da un pezzo, senza bisogno di creare tanto scombussolamento per farci arrivare fin qui, ti pare??" Chiese Lina guardandolo storto.
Lo spadaccino, infatti,sembrava tutt'altro che convinto, e sentiva seriamente di essersi perso qualche pezzo per strada! Tuttavia la maga, nonostante lo sguardo vacuo del biondo interloquitore, scelse di continuare senza dare in eccessiva escandescenza:
" Per raggiungere la biblioteca, che a quanto pare è il luogo ambito che nasconde non so cosa, occorre una chiave, se le mie intuizioni sono giuste. Ma per avere questa chiave, bisogna prima possedere le altre, per ora ben custodite dietro alla loro porta. E , dal momento che, come Makoto ha detto, ogni chiave rappresenta un valore...Solo chi possiede quel valore sarà in grado di avanzare in questo gioco, è chiaro adesso? Chiunque sta tentando di valicare limiti che non gli competono, sa di non avere le doti giuste per procedere, così, molto subdolamente, ha deciso di passare il testimone a chi farà il gioco sporco per conto suo. Noi, in questo caso." Concluse la maga, e distogliendo poi lo sguardo, aggiunse, molto lentamente:
" E chiunque sia, sa anche che, adesso come adesso, non abbiamo scelta: non possiamo tornare indietro."
Parlò usando il plurale, anche se in realtà, stava parlando più a se stessa che ad altri.
Perchè, memore delle parole che Grupius le aveva rivolto quella sera stessa, sapeva che in realtà, era lei che, arrivata a quel punto, non poteva più tirarsi indietro.
Non poteva farne a meno, doveva sapere cosa conteneva la biblioteca di Seres.
E chiunque fosse stato a trascinarla fin lì, dannazione a lui, aveva fatto un lavoro da maestro, perchè ormai...
La curiosità la invocava con una voce talmente suadente, che sarebbe stato un vano tentativo sottrarsi a quel richiamo.

"Ma Lina...Cerca di essere ragionevole, è una follia!!" Esclamò lo spadaccino, bloccando il braccio della compagna a mezz'aria.
"Gourry, lasciami immediatamente! Ti dico che SO quello che faccio!" Ribattè la ragazza, le cui intenzioni, altre non erano che cercare una scorciatoia veloce...Con dei metodi decisamente opinabili!!
" SO che SAI quello che stai facendo, ma questo non impedirà al soffitto di crollarci in testa!" Proseguì il biondo, con sguardo allarmato.
" Il soffitto non crollerà affatto se lascerò illese le pareti portanti, e adesso vorresti essere così gentile da lasciarmi il braccio??" Esclamò un'ostinata  Lina, davanti alle proteste dello spadaccino, che a quel punto, più per rassegnazione davanti alla caparbietà della rossa, che per una reale convinzione, le lasciò andare lentamente il braccio, preparandosi, insieme a Cedric e alla principessa, a quella che si preannunciava come una rocambolesca corsa tra le macerie.

'Fire balls!'

"Ma almeno SAI dove stiamo andando??" Gridò Gourry correndole al fianco, mentre le pareti davanti a loro si polverizzavano come fossero state di sabbia.
"Certo che lo so! Credi forse che stia agendo senza una meta ben precisa??" Gridò la maga di rimando, parandosi il viso con una mano, mentre con il braccio teso davanti a sè lanciava sfere incandescenti che si schiantavano contro agli ostacoli.
"Oh beh...In realtà lo credevo, ma non lo speravo!E dove stiamo andando?"
" Fuori di qui!"
"COSA??Ma allora non SAI affatto dove stiamo andando!!" Protestò il biondo, mentre una grossa goccia gli scendeva dalla tempia.
La maga gli fece la linguaccia, continuando l'estenuante corsa.
" Almeno il soffitto non c'è ancora crollato in testa..." Commentò rincuorato Gourry " Mi consola sapere che nonostante tutto, tu sia in grado di riconoscere una parete portante..."
" E chi ha mai detto di sapere come è fatta una parete portante?" Gridò Lina, tra le schegge di muro che le sibilavano a fianco.
" Ma che stai dicendo??! TU prima hai detto che per non far crollare tutto non bisogna colpire le....ACC, ma se non sai nemmeno come sono fatte, allora come fai a sapere dove devi scagliare quelle palle di fuoco???"
" Fortuna Gourry! Tutta fortuna!!" Esclamò Lina soddisfatta.
"FORTUNA??????? Che gli Dei ce ne scampino!!" Gridò lo spadaccino levando lo sguardo al soffitto, tra il boato delle mura che si disintegravano.

Un ricciolo di polvere le si staccò dal mantello, scendendo morbidamente fra l'erba bagnata.
"Cosa vi avevo detto? La fortuna aiuta gli audaci!!" Commentò la maga soddisfatta, battendosi le mani per levare il polverone delle macerie. Sopra di lei, il cielo stellato.
" Veramente non avevi detto nulla del genere, ti eri limitata a farci intendere che sapevi esattamente quello che stavi facendo..." Fu la sarcastica risposta che ottenne.
" Come siete pignoli...In fondo siete o non siete fuori da quel labirinto sotteraneo? E allora che vi importa se non avevo la più pallida idea di quali fossero le pareti portanti?!" Chiese loro con aria superiore, fingendo di non vedere le occhiate scettiche che gli vennero rivolte da Gourry, Cedric e Sofia, che, riversi al suolo, riprendevano fiato, dopo la corsa all'ultimo secondo per non vedersi crollare in testa tutto il palazzo di Seres.
" A proposito di labirinto, Lina..." Esclamò Cedric sollevandosi, non appena fu tornato in sè " Da un'occhiata là..."
La maga spostò il proprio sguardo verso il punto indicato dall'indice di Cedric, e un'espressione stupita si dipinse sul suo volto.
A non molti metri da lì, si stagliava, alta nella notte, la torre di Seres. Immersa nel silenzio di un labirinto dalle mura fatiscenti.

"Schhhhh....Facciamo piano per favore che non siamo alla sagra del paese!" Sibilo scocciata Lina al trio, dopo che lo spadaccino ebbe per l'ennesima volta pestato l'orlo del vestito di Sofia, che lo precedeva, facendola inciampare in avanti, contro Cedric, che, sbuffando ad alta voce, inveì:
" Non è certo colpa mia se questi due hanno la stabilità di un treppiede!!"
Stavano, silenziosamente (per quanto i vari incidenti di percorso glie lo consentissero) costeggiando le mura del labirinto. Sopra di loro, poche nuvole scure si stendevano pigramente, lasciando tuttavia allo scoperto il grande tondo lunare, che gettava sulle siepi diradate una spettrale luce argentea , contribuendo ad accentuare l'impressione di sfascio e abbandono in cui gettava l'intera costruzione.
Lina arrivò all'estremita di un lato, e li si fermò, osservando dall'angolo l'ingresso del labirinto.

Era evidente di come la loro corsa sotterranea li avesse portati lontani dal palazzo, che si poteva scorgere ora ad una discreta distanza, ammantato in una fitta nebbiolina, che piano piano stava avvolgendo anche loro.
" Questo posto mette i brividi..." Commentò la principessa, sporgendosi oltre alla spalla della maga, la quale divenne di un leggero colore bluastro dalla paura, dal momento che stava pensando la stessa identica cosa, e l'improvviso sussurro le aveva messo addosso una fifa blu!!
" Non capisco che diavolo siamo venuti a fare fin qui." Dichiarò Cedric, sopraggiunto anch'egli in quel momento " E' evidente che nessuno mette più piede in questo posto da anni. Quello che stiamo cercando, qualunque cosa stiamo cercando, non si può trovare di certo in questo schifo infestato di erbacce!"
Lina, ripresasi dallo spavento, lo guardò accigliata:
" La mamma non ti ha mai insegnato che è sbagliato giudicare dalle apparenze??"
" Qui non si tratta di apparenze, Lina. Si tratta di tempo; e a noi, ne resta molto poco, nel caso tu non te stia rendendo conto. Il re si trova ancora nelle mani di...Insomma, di chiunque abbia organizzato il rapimento! Invece di pensare a queste scemenze di chiavi magiche e libri stregati, pensiamo ai fatti concreti, una volta tanto!"
" Non vorrete ricominciare a litigare voi due, spero?" Si intromise a quel punto lo spadaccino, notando il sottile filo di fumo che usciva dalle orecchie della maga.
" NESSUNO VUOLE LITIGARE!! Ma il signorino qui, ancora non si è reso conto che le due cose sono strettamente collegate!! Il padre di Sofia è in mano a qualcuno che lo sta usando come ostaggio per costringere NOI a cercare per LUI  quello che lui non riesce a trovare da solo, non mi sembra un concetto tanto assurdo da afferrare, insomma...L'ha capito persino Gourry!!"
"Hei-hei..." Fece eco il biondo, ma la maga proseguì:
" E per quello che ne so, quello che stiamo cercando, si trova qui." Affermò lapidaria, puntando l'indice verso il suolo erboso su cui poggiavanoi propri stivali.
Ci fu un attimo di silenzio da parte dei presenti, poi, con esitazione, lo spadaccino si arrischiò a domandare:
" Ma Lina...Esattamente, cos'è che stiamo cercando?"
" Gourry..." Mormorò sconsolata Lina " Sei senza speranza. Andiamo" Aggiunse poi, strisciando lungo la siepe, diretta all'arco di ingresso.
"Hei! Ma non mi hai risposto!" Esclamò Gourry, seguendola.
" Perchè non te la meriti una risposta, razza di makako! E' dall'inizio di questa storia che stiamo cercando quelle dannate chiavi per accedere alla biblioteca! Insomma, dovresti deciderti a richiamare il tuo cervello dalle ferie prolungate, ti farebbe un gran bene, credimi!" Sibilò in una tirata unica, sospirando poi davanti all'aria innocente del biondo.
" Ah, giusto, le chiavi^^....Ma senti, Lina..."
E va bene, aveva veramente deciso di mettere a dura prova quel che rimaneva della sua limitatisissima pazienza???!!!
" Che altro c'è ancora????" Ringhiò la maga, mentre una nuvola passava davanti alla luna, oscurandole il volto.
" Come fai a essere così sicura che sia questo il posto giusto dove cercare?" Le bisbigliò lo spadaccino vicino all'orecchio.
" Oh...." Borbottò la maga, che in realtà si era aspettata un'altra delle sue domande assurde " Diciamo che ho avuto...Qualche dritta." Rispose infine, ricordandosi le parole che le aveva rivolto Grupius prima di sparire, durante il temporale della sera prima....

' Ed è là che ci rivedremo. Là dove tutto comincia, là dove tutto finisce. Là, nell'effimero...'

" E comunque, che razza di labirinto può essere?? Insomma, tralasciando che cade a pezzi...Ma con quella torre bella piazzata là nel mezzo, chi ci si potrebbe mai perdere??"
" Cedric...Ancora una parola, e ce l'avrai anche tu una torre che ti cresce nel bel mezzo della fronte, sotto forma di bernoccolo!!TACI!"
" Lina, questa tua 'democrazia' mi sembra assai poco democratica..."
" E allora chiamala pure dittatura, chiamala come accidenti vuoi, ma tappati quella bocca!!"
Cedric sospirò stizzito, mentre Sofia tentava di reprimere un sorriso.
Erano arrivati davanti all'arco di ingresso, e sembrava tutto troppo facile per non essere sospettosi.
Lina si scrutò intorno per l'ennesima volta, leggermente amareggiata.
In fondo...Cedric non aveva poi tutti i torti. Arrivare alla torre sarebbe stato fin troppo facile, considerando anche lo stato di degrado in cui gettavano le mura di siepe.
La cosa avrebbe duvuto rallegrarla, no?
No, non era esattamente così. Lina aveva infatti imparato a sue spese che bisognava sempre diffidare delle situazioni che apparivano troppo semplici. E non era questione di essere eccessivamente sospettosi...
Le trappole si nascondevano sempre sotto all'acqua cheta.
Appunto.

"Lina..." Sussurrò improvvisamente lo spadaccino, mettendo mano alla spada.
Come avesse visto scritti i pensieri del biondo compagno davanti a sè, senza bisogno di voltarsi, la maga si mise subito all'erta, richiamando alla mente un incantesimo...
Gourry, infatti, non sbagliava mai.

'Flare Arrows!'

Le frecce infuocate saettarono nel buio della notte, incenerendo in volo le più comuni frecce, scoccate dagli arceri che li avevano aspettati, nascosti tra i cespugli.
" Hai dei buoni riflessi, mocciosa. Ma non credere di averla vinta, stavolta." Sibilò una voce nota, decisamente troppo vicina per essere ignorata.
Gli angoli della bocca della maga si incresparono in un lieve sogghigno, mentre i suoi occhi registravano la figura del generale Larch, seguito dai suoi uomini.
" Guarda un po'...La corte dei miracoli al gran completo! Avete dovuto scavare a lungo, per riemergere dalle macerie, generale??" Chiese Lina, con aria finta ingenua.
" Non quanto dovrai scavare tu per riemergere dalla tomba, maledetta strega." Inveì l'uomo, che recava sulla guancia sinistra un violaceo ematoma, ricordo, probabilmente, del crollo delle mura ad opera della maga.
" Suvvia, come siamo suscettibili! Non sia così astioso generale, in fondo, il viola le dona..." Sogghignò Lina, mentre l'uomo fremeva di rabbia:
" Te le insegno io le buone maniere, brutta racchia!"
"Hei!...Così non da di certo il buon esempio! Non si attribuiscono certi ignobili appellativi a fanciulle di siffatta bellezza...
BOMB SPLIT!!!"
 Seguì un fuggi fuggi generale all'incantesimo che Lina pronunciò più con aria annoiata che altro. Tuttavia Larch resistette impavido, schivando con abilità le sferette infuocate, e incoccando l'arco, scoccò una serie di frecce, una delle quali sibilò giusto a pochi centimetri dalla guancia della maga, prima che lo spadaccino non ne frenasse l'impatto, spezzandola con la spada.
" Ma guarda" Commentò freddamente il generale " Il nostro eroico capitano delle guardie non ci ha lasciato per un mondo migliore, come aveva fatto ben sperare la freccia che aveva piantata nel petto solo poche ore fa. Bene- bene, ma a questo si può sempre porre rimedio..." Concluse, sfoderando la spada. " Stammi bene a sentire, Lina Inverse..." continuò l'uomo con tono autoritario " In questo regno non usiamo bassi incantesimi meschini. Qui combattiamo con la forza delle armi, quindi se vuoi essere una degna rivale, e dimostrare di non avere fama immeritata, fammi vedere chi sei, senza ricorrere alla stregoneria..."
Lina lo osservò contrariata, le braccia conserte:
" E perchè dovrei abbassarmi a combattere con un buzzurro come voi, con le nude mani, sentiamo??"
" Che c'è ragazzina? Temi forse, senza i tuoi trucchetti, di non avere possibilità?"
Lo sguardo di Lina sprizzò scintille, mentre il sorriso le affiorava sulle labbra:
" Andiamo generale, il vostro è un penosissimo giochetto psicologico! Credevate forse che non me ne rendessi conto?! Se pensavate di muovere il mio orgoglio, proponendo la 'sfida alla pari', siete proprio ridicolo!! Ammete almeno di essere voi a non avere possibilità, contro il più misero dei miei incantesimi! Inoltre, non sarebbe comunque una sfida alla pari, dal momento che i vostri uomini sono numerosi, mentre noi siamo solo in tre a combattere!"
Gourry annuì, e facendosi vicino alla maga, approvò pienamente le sue parole; per poi ricredersi nel giro di due secondi, con una grossa goccia sulla tempia, dopo che Lina ebbe continuato:
" Tuttavia, NESSUNO darà della vigliacca a Lina Inverse per aver rifiutato un combattimento con la spada! Coraggio, fatevi sotto!!" Gridò, sguainando la spada dal fodero.
" Ma Lina!!! Sei sicura di quello che dici?? Quegli uomini saranno almeno una cinquantina!!" Le bisbigliò lo spadaccino da dietro alle spalle.
" Gourry, non è questo il momento di far di conto..." Mormorò Lina a denti stretti, continuando a mostrare il sorriso di sfida " Sei o non sei uno spadaccino? E quindi, prendi quella dannata spada e fai il tuo dovere!!"
E detto questo si scagliò contro al gruppo avversario, seguita a ruota da Gourry e Cedric, mentre Sofia gridava con tutto il fiato che aveva in gola:
" HEIIIIIII...Non lasciatemi qui!!!!Heiiiiii....."

Ok, menar fendenti non era affatto come lanciare incantesimi, soprattutto contro ad un gruppo tanto numeroso di uomini grandi e grossi. Ma in fondo, che fossero grandi e grossi, poteva anche essere un vantaggio per lei, che, agile e minuta, sgusciava con destrezza tra le gambe dei guerrieri, colpendo, a volte, là dove poteva anche essere molto, ma molto doloroso per un uomo...(Hei, si era parlato di 'sfida alla pari', non di 'combattimento leale', o no?XD)
Sta di fatto che la sua abilità, unita alla forza e alla bravura di Gourry, e alla precisione di Cedric, stavano decisamente avendo la meglio sull'armata del generale.
La principessa nel frattempo, rimasta sola davanti a tutto quel parapiglia, indietreggiò intimorita verso l'arco del labirinto, nel tentativo di schivare i colpi che infierivano violenti. Ma le sue mosse, per quanto schive, non passarono inosservate  agli occhi di un paio di soldati...
" Hei, guarda un po' chi sta correndo a nascondersi dietro a quella siepe...Cosa ci fa un usignolo come voi in questa bolgia di bestie feroci? Non sapete che questo non è posto per fanciulle timide e indifese...Venite principessa, ve la diamo noi una mano a scampare alla strage che faranno i vostri incauti accompagnatori!!" Ringhiò uno dei soldati, brandendo la spada davanti a sè con un ghigno malefico, mentre si avvicinava alla ragazza.

Cedric aveva appena finito di sistemare due guardie che l'avevano attaccato con troppa foga, per non restare vittime della loro stessa impazienza di dimostrarsi vincenti, e stava per parare un nuovo attacco, quando, con la coda dell'occhio, vide la scena che si stava volgendo a qualche metro da lì.
Come se la scossa l'avesse  attraversato da capo a piedi prese a correre in direzione della principessa, la quale, nel frattempo, si trovava accerchiata su tutti i fronti da uomini le cui intenzioni avrebbero fatto rabbrividire ben più di una fanciulla. Tuttavia, prima che il ragazzo potesse essere abbastanza vicino da impedirlo, uno dei soldati si fece avanti più minaccioso degli altri:
" Coraggio bambolina, non vogliamo certo farti del male...Solo intrattenerci un po' insieme, mentre i tuoi amici si divertono a prenderle dai nostri colleghi, la cosa non ti aggrada??!" Chiese sghignazzando, mentre un sottile filodi bava gli colava da un angolo della bocca.
Sofia deglutì schifata:
"Forse non sai con chi stai parlando, BECERO che non sei altro!!!" e così dicendo, la principessa compì un gesto talmente rapido, che solo la paura di vedersi sfiorare dalle zampe di quell'uomo rozzo avrebbe potuto giustificare. Si chinò di scatto, e afferrato un sasso piatto, lo scagliò direttamente sulla fronte del suo aguzzino, al quale spuntò seduta stante un violaceo bitorzolo.
E mentre lo sprovveduto cadeva all'indietro con gli occhi a girandola, davanti agli sguardi stupiti dei compagni, la ragazza si premunì di afferrare l'arco e le frecce che gli si sganciarono dalla cinta, incoccandolo contro ai superstiti:
" Si dovrebbe portare più rispetto ad una principessa, insolenti che non siete altro! State in guardia e non vi azzardate a compiere un passo di più...Un arciere di grande esperienza mi ha insegnato ad usare questo giocattolo, e non avrò timore ad utilizzarlo contro chiunque tenti di avvicinarsi!"
Gli uomini si guardarono tra di loro, sbigottiti dal repentino cambiamento di quella che solo pochi minuti prima era apparsa come una timida fanciulla senza possibilità di fuga, mentre adesso, dopo aver tramortito il più temibile tra loro, li teneva in scacco brandendo arco e frecce.
" Fate come vi dice, se non vorrete vedervi saltare la testa dal collo, oltre che un buon numero di frecce infilzate chissà dove..." Intimò, in quella, con voce minacciosa, il giovane dall'armatura rossa, sopraggiunto alle loro spalle.
Al che, i quattro decisero che era opportuno procedere per una ritirata strategica. Forse contro alla ragazzina dai capelli rossi gli sarebbe andata meglio( almeno era di questo che si illudevano, per cercare di ridare un contegno al loro ego svilito).
Quando vide che i quattro energumeni lasciavano la loro postazione, Sofia mollò di colpo arco e frecce, mentre le mani le tremavano come mai in vita sua...
" Oh Cedric...Ho avuto una paura..." Biascicò con voce tremolante, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Cedric si fece avanti, e dimentico dell'intera situzione la prese tra le braccia, mentre lei gli si abbandonava contro.
" Sei stata fantastica! Ti giuro...Ero seriamente indeciso se intervenire o meno!!"
" Non prendermi in giro...In realtà me la stavo facendo sotto!! Non ero nemmeno sicura di ricordarmi come si tirasse una freccia..."
Cedric la strinse con più forza:
" Ma figurati...Del resto come avresti potuto dimenticartene, il tuo maestro era o no 'un arciere di grande esperienza'??"
Sofia arrossì leggermente, e scostando il viso dalla sua spalla, lo guardò pochi secondi negli occhi:
" Se è per questo, lo è ancora adesso.."
Ma prima che il ragazzo potesse rispondere, una voce vicina li fece sobbalzare entrambi:
" Ma non mi dire, a quel che vedo la nostra principessa deve avere un debole per i falliti...Sofia, dopo quell'inetto di Gabriev ve la fate anche con questo spadaccino di terza categoria..?." Sibilò Larch scuotendo la testa, a qualche passo di distanza " Così non va affatto bene...Quando sarete mia moglie, ve la farò passare io la voglia di intrattenervi con chi vi pare..."
" Siete un uomo spregevolmente viscido!!!" Gridò Sofia, sottraendosi alla braccia di Cedric per fronteggiare, con tutta la rabbia che aveva in corpo, il generale " Preferirei morire piuttosto che sposare un miserabile come voi!!E adesso ditemi cosa ne è di mio padre...So che siete immischiato in questa storia."
Larch non smise di fissarla:
" Rallegratevi mia cara, se continuerete con questi toni, presto lo raggiungerete per fargli compagnia! E in ogni caso non temete...Gli stiamo riservando tutti gli onori che si merita..." Aggiuse poi, con un tono tutt'altro che rassicurante.
Ma prima che Sofia potesse proferire altre invettive, Cedric le si parò davanti:
" Diteci subito dove tenete il Re." Disse serio.
" Senti moccioso rivolgiti a qualcun altro con questi toni, non ho la minima intenzione di perdere il mio tempo con uno sbarbatello come te..."
Ma prima che il generale potesse aggiungere altro, Cedric si fece avanti impugnando la spada.
Il frastuono delle lame che si incrociarono si levò limpido nel cielo stellato.

" E va bene, finora ho solo giocato con un poppante come te. Adesso è tempo che cominci a mostrarti di che pasta è fatto un vero uomo!!" Gridò ad un certo punto Larch, e stufo del mordente con cui il ragazzo non gli dava tregua, gli si scagliò addosso con tutta l'energia che aveva in corpo, facendolo indietreggiare verso l'arco del labirinto.
Cedric digrignò i denti per lo sforzo con cui parò gli ultimi, violentissimi, colpi del generale, la cui forza pareva aver acquisito nuova foga, e tentò di resistere agli attacchi sferrati, senza rendersi conto, tuttavia, che l'impeto con cui Larch premeva la lama contro alla sua, lo stava facendo arretrare visibilmente, mentre i suoi stivali scivolavano nell'erba bagnata che ricopriva il suolo limitrofo al labirinto.
E arrivò al punto in cui non ce la fece più a resistere. La spada gli cadde di mano, mentre le ginocchia gli cedevano. E un pensiero gli attraversò la mente veloce, mentre la sagoma di Larch entrava nel suo campo visivo:
' Sono un idiota, avrei dovuto dare ascolto a quel bacucco di Gabriev quando tentava di insegnarmi a usare una spada come cristo comanda!'
E a quel punto chiuse gli occhi, pronto all'impatto devastante; e solo le sue orecchie poterono sentire l'urlo disperato con cui Sofia gridò il suo nome, mentre Larch sollevava la spada sopra alla testa, preparandosi ad infliggere il colpo finale.

" Allora! Siete uomini o bradipi??? E' tutto qui quello che sapete fare?! Le vostre spade dovrebbero vergognarsi di voi!!" Gridò Lina ai tre che, faticosamente, tentavano di tenerle testa.
Lo spadaccino, che combatteva al suo fianco, sorrise tra sè e sè, mentre la maga utilizzava l'ennesimo giochetto di abilità per far scontrare i tre l'uno contro l'altro, in una cozzaglia di spade e armature.
" Lina...I tuoi metodi di combattimento sono a dir poco...Passibili di interpretazione..." Commentò incerto, mentre assestava un indifferente colpo ad un soldato che lo presidiava con tutte le proprie energie.
Lina guardò il pover'uomo, che si era sforzato tanto, cadere a terra come un birillo.
" Ma insomma! Com'è che oggi avete tutti la fissa di impicciarvi dei miei metodi di combattimento?! Con la magia non va bene, con la spada non va bene...Cosa deve fare una fanciulla indifesa per avere la giusta considerazione in guerra??" Chiese con un'aria finta-offesa a cui lo spadaccino rispose con un sorriso:
"Ma...Che io sappia, le fanciulle timide e indifese non vanno in guerra...Quella è solitamente una faccenda che riguarda certi tipi di maga dal temperamento bellicoso...Ma dubito che tu abbia mai avuto a che fare con gentaccia del genere, dico bene?!" Rispose divertito, mentre senza fatica metteva KO l'ennesimo poveretto che l'aveva attaccato con foga.
" Ah, il capitano Gabriev è in vena di fare del sarcasmo o sbaglio?!!" Chiese Lina, osservandolo con il sopracciglio sollevato.
" Non direi..." Ribattè Gourry, spezzando la spada dell'avversario " E comunque lungi da me l'idea di contestare i tuoi 'serissimi e leali' metodi di combattimento..." Concluse, osservando come la ragazza metteva in fuga un soldato sopraggiunto di corsa con la spada levata, facendogli balenare per due secondi un innocuo lighting davanti al naso.
" Il fatto è, Gourry..." Insistè Lina, facendo lo sgambetto ad un guerriero che si stava lanciando contro allo spadaccino, passandole incautamente a fianco " Che nessuno si è mai premurato di insegnare ad una giovane madamigella come me la cavalleria..." Proseguì, mentre il poveretto si accartocciava come una scatoletta di tonno " Di conseguenza, come posso sapere se sto combattendo in modo leale oppure no??" Chiese infine, sbattendo le ciglia un paio di volte nella parodia della ingenua pulzella.
" Capisco..." Mormorò lo spadaccino, rivolgendole uno sguardo dubbioso " Dev'essere dura per te fare a meno del cosidetto 'codice d'onore', non è così?" Chiese scettico, mentre la compagna di viaggio pestava, del tutto 'inavvertitamente', con l'elsa della spada, il piede ad un soldato vicino.
" Molto dura." Rispose solennamente Lina, intanto che il poveretto urlava di dolore, saltellando via con il piede tra le mani.
Lo spadaccino scosse la testa, sorridendo lievemente.
Rimasero silenziosi a fissarsi negli occhi, per qualche secondo, entrambi consapevoli della naturalezza e della spontaneità con cui riuscivano a scherzare e intavolare uno scambio di battute anche in una circostanza poco piacevole come un combattimento armato.
Poi Lina distolse lo sguardo, facendolo vagare per il campo, alla ricerca di qualche altro nemico.
E fu allora che la vide, come in una scena al rallentatore; la spada di Cedric che, sfuggendogli dalle mani, toccava il suolo, mentre lui perdeva l'equilibrio, sbilanciandosi, e Larch che tendeva la propria lama sopra alla testa, incorniciato dall'arco di siepe.
'Un incantesimo, dannazione! Pensa-ad- un-incantesimo-per-fermare-quel-pazzo-o-di-Cedric-non-rimarranno-che-pezzettini....'
Fu l'ultimo pensiero di Lina.
Prima che una luce accecante non abbagliasse ogni cosa.

'Questa volta è finita davvero....'
Pensò Cedric, stringendo gli occhi, e attendendo un dolore che non arrivò. Allora, con cautela, si arrischiò a lanciare un breve sguardo all'ambiente circostante, e quello che vide, lo lasciò a dir poco basito: Larch, immobile, tendeva la spada sopra alla testa, mentre lo sguardo assassino che gli aveva rivolto solo pochi istanti prima che lui toccasse terra, pareva congelato, bloccato nel tempo. Qualche metro più in là, Sofia, anch'essa statica, si nascondeva il volto tra le mani, le lacrime sospese come gocce di cristallo lungo la mascella.
Il ragazzo si portò una mano agli occhi, provando poi a guardare di nuovo: no, non c'erano dubbi, tutto intorno a lui si era fermato, esattamente così com'era, nell'esatto istante in cui lui aveva toccato terra. Anche Lina, a una decina di passi, era immobile nel gesto di scagliare la sfera incandescente che le si  trovava ancora sul palmo della mano, come congelata.
' Forse sono già morto...' Fu l'unica cosa che riuscì a pensare, preso dallo sconforto, mentre cercava di dare un senso a quell'assurdità.
"Non siete affatto morto, Cedric Font Gerson." Esclamò decisa una voce femminile, alle sue spalle.
Il giovane si voltò di scatto, e con stupore, ammirò la propietaria di quella voce risoluta.
Avanzava nell'erba alta del labirinto, una donna che a occhio e croce poteva trovarsi sulla quarantina. Lunghi capelli corvini le carezzavano le spalle, mentre un'ampia tunica verde componeva il suo abbigliamento. La donna arrivò a pochi passi dal punto in cui Cedric ancora si trovava carponi a terra, e aspettò che quest'ultimo si tirasse su, per rivolgergli un sorriso abbgliante, esclamando:
" Vi aspettavo messer, io vi appartengo."
"C-che... c-cosa??...." Balbettò Cedric incerto, cominciando a temere che tutto quello altro non fosse che il risultato dell'eventuale botta in testa che aveva preso cadendo.
La donna, come avesse scorto il filo dei suoi pensieri, assunse un'espressione divertita, allungando poi una mano verso il ragazzo per scostargli dei fili d'erba che gli erano rimasti appiccicati ad una spalla:
" Se siete arrivato sin qui, saprete certo di trovarvi nel posto giusto...del resto, mi avevate con voi già da un po'..." E così dicendo, sorrise enigmatica, mentre un pensiero cominciava a formularsi nella mente del ragazzo:
" Voi...Io...Oh, ma certo!" Cedric si portò una mano al petto, esattamente là dove aveva riposto il secondo testo magico, quando, prima di dividersi lungo i corridoi sotterranei, Lina glie l'aveva affidato. E il vuoto che sentì sotto alle vesti, confermò quello che da principio si era presentato solo come un presentimento, ma che in quel momento, aveva assunto l'aspetto di una certezza.
Davanti a lui, si trovava la seconda chiave.
" Voi siete...Siete una virtù?" Chiese quindi alla donna che gli stava dinnanzi.
" Esatto. Io sono la vostra virtù messer, e il mio nome è Chugi. Io sono la lealtà, la lealtà ad un ideale, la lealtà ad una causa, la lealtà...ad una persona." E mentre diceva ciò, i suoi occhi vagarono, posandosi sulla principessa. " Vi siete battuto per la fedeltà che dimostrate al vostro regno, per la lealtà che manifestate al vostro sovrano, per la responsabilità che sentite presso colei che servite dalla più tenera età. Questo fa di voi un cavaliere devoto, un amico fidato...Un uomo leale."
Cedric ascoltò ogni parola con un espressione di profondo stupore dipinta sul volto, e solo dopo qualche secondo di silenzio, si arrischiò a domandare:
" Non capisco però, perchè solo adesso avete deciso di manifestarvi...?"
Chugi si portò un dito alle labbra, mormorando:
"Perchè qui si trova la seconda porta." E mentre parlava indicò l'arco di siepe " Se foste caduto al di là dell'arco, forse nemmeno gli dei avrebbero potuto salvarvi, ma la fortuna vi ha assistito, e io aspetto solo di esservi utile nella ricerca della verità..."
" E allora se volete aiutarmi Chugi, ditemi dove si trova il Re! Ditemi chi si nasconde dietro tutto, perchè è necessario raggiungere quella torre? Cosa si nasconde dentro a quella torre??"
" Non posso accontentare questa vostra richiesta..." Si scusò la donna.
" E allora in che modo sperate di essermi utile, dannazione!" Sbottò Cedric, spazientito da tutti quei misteri in cui si trovava, volente o nolente, immischiato.
" Ma cavaliere, dovreste sapere che la verità si raggiunge solo al prezzo di numerose prove e sacrifici! Io sarò la chiave che aprirà la seconda e penultima porta, vi aiuterò quindi a proseguire il cammino, ma non chiedetemi di svelarvi ciò che non mi compete. Quello sarà  vostro compito, vostro e dei vostri compagni...Ora andate, ma prima, ascoltate queste parole...

Un labirinto non nasconde  la verità più di quanto non lo faccia il cuore umano. E quello che si vorrebbe nascondere, nel cuore lo si tiene segreto."

Cedric stava per ribattere di non aver afferrato il senso dell'avvertimento, ma la voce di Chugi, nuovamente lo precedette:
" Ah, un ultima cosa...Vi conviene allontanarvi da dove vi trovate ora, credo che, quando il tempo tornerà a scorrere nella vostra dimensione, quell'uomo non avrà esitazione ad abbassare la lama, che, detto tra di noi, sembra molto ben affilata^^...Addio Cedric, continuate ad essere leale verso chi amate e a quello in cui credete, e vi apparterrò per sempre..."

Il ragazzo fece appena in tempo a spostarsi verso destra, mentre in una soffusa luce verde, tutto ruotava vorticosamente intorno a lui. Poi, sentì chiaramente il fruscìo della spada che si abbatteva senza pietà contro al suolo, e riuscì, per una frazione di secondo, a vedere lo sguardo stupito di Larch, che aveva piantato la lama dell'erba, prima che la sfera infuocata partita dalle mani della maga non lo centrasse in pieno!

" Ma come diavolo..." Esclamò Lina, guardando stupita verso Cedric che,, solo due secondi prima si trovava a terra senza possibilità di fuga, e adesso se ne stava esattamente dalla parte opposta, in piedi e perfettamente integro, mentre Larch giaceva carbonizzato dove lei aveva mirato.
Cedric a sua volta guardò stupito verso la maga, che nel frattempo era stata raggiunta dallo spadaccino, dopo di che si diresse di corsa verso Sofia, afferrandola per un braccio, mentre lei ancora se ne stava con le mani sul viso, senza avere il coraggio di guardare oltre alle proprie dita:
" CEDRIC! Ma cos'è successo?" Gli gridò, mentre lui la trascinava davanti all'ingresso del labirinto.
" Adesso non c'è tempo, ti spiego tutto più tardi.." Rispose il ragazzo, fermandosi sotto all'arco, dove nel frattempo erano sopraggiunti anche Lina e Gourry.
Là dove prima c'erano erbacce incolte e siepi spelacchiate che segnavano l'ingresso, si trovava ora una porta in mogano scuro, la cui chiave, una massiccia chiave dorata su cui era incisa una foglia d'edera, era nelle mani del ragazzo, che in quello stesso momento, stava spiegando sommariamente ai compagni di viaggio ciò che era realmente accaduto.

"Va bene, bando alle ciance..." Esordì Lina, dopo aver sentito brevemente la storia della seconda chiave " Cedric apri quella porta prima che il pazzoide torni in sè e si rimetta a sbraitare brandendo quell'aggeggio!! Meno tempo perdiamo e meglio è..."
Cedric deglutì, non pienamente convinto che i compagni di viaggio avessero afferrato il senso della misteriosa frase che, del resto, nemmeno lui era riuscito a decifrare. Chugi aveva detto di prestare particolare attenzione a quelle parole, tuttavia...
" Cedric, ti decidi ad aprire??" Insistè Lina, fremendo di impazienza.
" Ma Lina..."
" Senti Cedric" Tagliò corto la maga " Ormai siamo in ballo, e qualsiasi cosa si nasconda dietro a questa porta, la affronteremo, insieme, come abbiamo fatto fino ad adesso. Quindi coraggio, apri..."
La luna illuminava pallidamente i loro volti e l'ambiente circostante, quando Cedric infilò la chiave nella rispettiva serratura, facendola ruotare con un CLACK ben distinto.
E con un sommesso cigolio, l'uscio si aprì lentamente verso l'interno, da cui fuoriuscirono alcune foglie argentate portate dal vento.
" Eh...Ma che cavolo..." Sussurrò stupita Lina, la quale, tuttavia, non fece in tempo a finire la frase.
La porta, infatti, si spalancò di colpo, mentre in un turbinio di foglie e vento, i quattro ragazzi vennero risucchiati all'interno da una forza cui non avrebbero potuto opporre resistenza.
" LINAAA..." Gridò lo spadaccino, tentando di afferrare la mano della maga, che, nonostante il vento gli sferzasse la faccia, riusciva ancora a vedere al suo fianco.
Ma ogni tentativo fu vano, e nella disordinata confusione che seguì, ogni cosa divenne oscurità.

" Aaaah..." Mugolò Larch, riuscendo a mettersi seduto, mentre con la mano si massaggiava la nuca.
Un'ombra lo sovrastava.
" Tirati su Larch, non mi sembra il momento di mettersi a fare un riposino." Esclamò una voce, appartenente al propietario della sagoma.
Il generale emise un sommesso grugnito:
" Quella maledetta strega!! Ah, ma quando riuscirò finalmente a metterle le mani addosso..." Ruggì, prima che la voce non lo ammonisse severamente:
"Tu non le torcerai nemmeno un capello, mi hai capito? Almeno fino a che non ci avrà portato fin dentro a quella dannata torre!"
" Ma..." Proseguì il generale, piccato dalla strigliata.
"Non esistono MA, quindi risparmia il fiato. Sei già stato abbastanza idisciplinato, adesso ridatti un tono e...datti da fare, come vedi, non siamo lontani dalla meta..." Proseguì l'interlocutore del generale, indicando verso il labirinto.
Larch guardò davanti a sè, e per poco non gli cascarono le braccia.
Di fronte a lui, dove prima sorgeva la sgangherata costruzione in stato di abbandono, si ergeva ora un gigantesco labirinto, triplicato di dimensione, le cui alte pareti in mattone erano ricoperte di fitta edera, e in cui si riusciva a malapena a scorgere  la torre, tra la nebbia che vi aleggiava sopra.
" Ma che diavoleria è mai questa??" Chiese l'uomo, facendo tanto d'occhi.
" Questa, amico mio, è magia. E chi altro, se non la più grande esperta di magia, può districarcisi dentro, e portarci direttamente alla meta? Quindi bada a te, segui la Inverse, ma lasciala integra fino a che non ci avrà dato quello che vogliamo, e tu sai a cosa mi riferisco, giusto?...Poi, potrai fartene ciò che vorrai..." Aggiunse la voce con sufficenza.
Larch sogghignò, tirandosi in piedi:
" E del nostro 'simpatico monarca' cosa mi dice?"
" Grupius se ne sta occupando." Aggiunse seccamente la voce, lievemente alterata dal pensiero del sovrano.
Larch sollevò le spalle:
" Quel Grupius porta iella, una dannata schifosissima scalogna!" Ribadì, sputando a terra un grumo di sangue.
Un sorriso apparve sulle labbra dell'interloquitore:
" Larch...Non starai diventando un po' troppo superstizioso??!"
Il generale si rabbuiò in volto:
" E me ne fareste una colpa?? Tra streghe come quella Inverse, e diavolerie come questa, c'è poco da star tranquilli..."
L'ombra  parve meditare su quell'ultima affermazione, poi, lentamente aggiunse:
" Tu adesso pensa solo a stare col fiato sul collo a quella maga. Deve sentirsi braccata, per darsi una mossa. E quando tutto sarà finito, avrai tutta la tranquillità che vuoi, e anche di più..."
Larch si grattò una guancia con l'indice, poi sollevò le spalle, rifonderando la spada:
" Speriamo almeno che il gioco valga la candela." E senza aspettarsi una risposta, si avviò verso l'ingresso del nuovo, tanto imponente quanto minaccioso, labirinto.
L'ombra aspettò di vederlo sparire dalla propria vista, prima di mormorare:
" Per forza. Il gioco deve valere per forza la candela. Bisogna solo vedere se tu, Lina, sarai tanto abile da arrivare alla torre...
O se le tue paure, ti faranno inciampare, prima."

 






















  
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