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Autore: meiousetsuna    23/04/2013    6 recensioni
Questa raccolta si è classificata seconda nel contest: Smorfia e Cabala, di Giacopinzia, sul forum di EFP.
Nove one-shot racconteranno i diversi rapporti tra Damon ed un altro personaggio, differente in ogni storia; le difficoltà come le relative risoluzioni, o la resa di fronte all’impossibilità di una tregua.
Amicizia, amore, odio, gelosia…sentimenti forti e contrastanti che si agitano nella mente e nel cuore del vampiro dagli occhi di ghiaccio.
I “partner” previsti, sono Stefan, Jeremy, Liz, Elena, Katherine, Alaric, Rebekah, Elijah, Klaus… ma qualcuno potrebbe ancora cambiare e provvederei ad aggiornare questo specchietto.
I singoli rating andranno da verde ad arancione, ma vale la stesso avvertimento!
Buona lettura, spero che vi fermiate in molti… baci, la vostra Setsuna
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non ho più parole per ringraziare chi mi ha accompagnata fin qui... annaterra, Bloodstream, elyforgotten, fanny_rimes, Fefy_07, Iansom, LeLiNa, margheritanikolaevna, NanaBiancaTVD; muse ispiratrici! E sempre grazie a chi ha preferito, seguito o ricordato!
E visto che si parla di Elijah...elyforgotten, hai portato il pettine per Mr.Swish? ti aspetta! Fefy: tesoro riprenditi presto, ti voglio bene!

Pairing : Damon/Elijah     Rating: Giallo      Genere: Bromance     Avvertimenti: Slice of life, Amicizia con lieve accenno di slash


N.d.A = Ho ipotizzato che Stefan abbia ancora tutte le bare al fine di rafforzare l’argomento del dialogo che costituisce la storia


Titolo: la ausencia de tu boca está marcando (l’assenza della tua bocca mi sta marchiando)


Damon valutò con una sola occhiata il personaggio che si trovava di fronte; non c’era niente da fare: la classe non è acqua. Soltanto Elijah di tutta la famiglia Mikaelson si sarebbe presentato ad un appuntamento clandestino, nel bel mezzo del nulla che era quel tratto di campagna al confine ovest dell’Old Wood, con un completo carta da zucchero di Armani a doppio petto, mocassini italiani cuciti a mano di alcuni toni più scuri ed una cravatta di seta vinaccia che era insieme classica e originale.
Per quello che lo riguardava non avrebbe cambiato il suo abbigliamento casual chic con niente altro; particolarmente il colore nero che gli dava quella allure da vero cattivo, neanche se quello sciattone di suo fratello lo definiva ‘stile metrosexual’; era un ragazzino senza gusto e avrebbe criticato proprio tutto quello che faceva, eppure quel piccolo, ingestibile rompiscatole, preferiva conservarlo vivo.
“Il mio Originale preferito”.


Damon gli rivolse un sorriso sghembo, condito con una buona dose di malizia nell’ultima parola.
“Salvatore… sei diventato più cortese dall’ ultima volta che abbiamo avuto una discussione; comunque quando ho letto il tuo messaggio non ho potuto rispondere di no, è un problema di famiglia e anche io se mi fossi trovato al tuo posto non avrei esitato a chiedere aiuto se necessario”.
“Già. Sai che domani sera io e Stefan saremo ospiti a casa vostra e penso che Klaus possa aver architettato un piano per metterci in difficoltà, per usare un eufemismo; non credo che improvvisamente siamo diventati grandi amici, specie dopo avergli sottratto Elena dall’ospedale e aver inaugurato il Programma di Recupero Vampiri con Dipendenze, suppongo di essere quello che gli da più fastidio ma è un’occasione unica per scoprire cosa ha intenzione di fare. Devo giocare d’anticipo questa forse è l’unica cosa buona che ho imparato da Katherine: essere sempre una mossa avanti agli altri, non posso concedermi errori, Elijah”.


L’ uomo lo passò al vaglio col suo sguardo imperscrutabile, inclinando appena il capo di lato e i capelli soffici del suo caschetto seguirono obbedienti  quel movimento.
“Invece di te posso fidarmi vero? Mi perdonerai se insinuerò che nutro il leggero sospetto che tu possa pugnalarmi con qualche arma come hai fatto nella durata del nostro accordo precedente”.
L’originale sollevò l’indice ed il medio a V verso il viso del bruno. “Due volte”.
Damon fece spallucce imitando il suo gesto di piegare la testa di lato, dandogli così un cenno di accondiscendenza; tutte le sue risorse erano concentrate nel disperato tentativo di non tornare a casa senza aver portato con sé la promessa della sua alleanza.
L’importante era soprattutto crederci per primo, trasmettere sicurezza, ma non era semplice con quel tipo che sembrava appena di ritorno da un tè con la Regina Vittoria; probabilmente, anzi, era successo davvero. Doveva essere convincente.


“Posso esserti utile, neanche tu puoi fidarti ciecamente di tuo fratello e io so dove il mio ha nascosto le bare; se dovessi trovarti in una situazione estrema sono sicuro che i tuoi familiari  preferirebbero stare dalla parte di quello che li avrebbe risvegliati, che da quella di chi li ha seppelliti vivi”.
Il vampiro fece qualche passo avanti, puntando i suoi occhi neri in quelli cristallini del bruno.
“Finn non si schiererebbe con nessuno, Kol è sempre stato lo spirito folle della famiglia… - Damon si chiese, senza scomporsi, come potesse essere se gli altri erano quelli normali – e Rebekah… lei adora Niklaus, è il suo eroe. Riguardo mia madre, neanche io so cosa aspettarmi dopo secoli. Per cui, come vedi non ne trarrei alcun vantaggio”.
“Forse perché di tutti noi sei il più sano nel suo rapporto emotivo con i suoi parenti… eppure sarebbe giusto che ti vendicassi di Klaus, in fondo ha ucciso tuo padre senza che potessi interferire nella sua decisione, gli è stato facile era solo un pericolo per lui e lo faceva vergognare di se stesso, per non dire che ha assassinato vostra madre”.


Gli occhi di Damon si velarono di un dolore trattenuto che non avrebbe mai potuto esprimere soltanto con le sue innegabili capacità da attore consumato.
“Come puoi privarti del gusto di giustiziarlo tu stesso? Lui è l’ibrido, so che è incredibilmente potente, ma anche tu sei un ottimo combattente, se fossi in te niente potrebbe darmi più piacere”.
Un sorriso appena accennato ammorbidì la piega tagliente delle labbra di Elijah, trasmettendosi per un breve attimo nelle iridi scure che assorbirono quella luce come se avessero l’ordine di nascondere le emozioni dietro un velo tenebroso.
“Damon – pronunciò il suo nome con delicatezza come se fosse qualcosa che poteva spezzarsi con un suono troppo duro – adesso capisco. Odierei essere indiscreto  ma devo dirti che mi dispiace, sinceramente. Credo che il tuo piccolo problema con le donne che non puoi avere sia cominciato da lì; specie se sono le stesse di tuo fratello”.
Il bruno rimase spiazzato, aveva un’opinione troppo alta del suo interlocutore, pur escludendo la parola ‘fiducia’, per non essere colpito da quell’atteggiamento comprensivo.


“Grazie”.
Elijah non si scompose ma conosceva abbastanza il soggetto che aveva davanti da rendersi conto che quella singola parola valeva come un intero proclama di ringraziamento pronunciato da qualcun altro.
“Ci sono più cose interessanti in te di quelle che lasci conoscere”.
L’Originale arrivò a pochi centimetri dal viso di Damon, il delicato aroma del suo dopobarba riempì l’esiguo vuoto rimasto tra loro.
“Aiutandoti a eliminare Niklaus credo che resterei molto solo, anche se la mia morale mi imporrebbe questa scelta; c’è una sola cosa che vorrei chiederti in cambio”.
“Devo preoccuparmi?” Damon increspò appena le labbra facendogli l’occhiolino, felice di aver dimostrato ancora una volta a se stesso che il suo potere di convinzione non aveva perso smalto; che poi dovesse essere chiamato fascino non lo disturbava, l’ultimo dei suoi problemi era percepire che i gesti, il tono di voce, il significato profondo delle parole che Elijah stava usando con lui erano volontariamente o no, improntati ad un tentativo di seduzione.


‘In fondo si tratta di me, sarebbe anormale se non succedesse’, pensò lasciando trasparire il compiacimento che quella riflessione gli provocava.
“Ogni tanto mi farebbe piacere incontrarti; di solito sono molto solitario ma per te farei un’eccezione, in vari sensi”.
Il bruno si prese il suo tempo lasciando che quelle parole decantassero come un vino che deve riposare prima di rilasciare tutto il bouquet della sua fragranza.
“Cosa ti ha suggerito che sarebbe un’idea possibile?”
Elijah prese il telefono dalla tasca interna della giacca, mostrandogli il display illuminato.
“Se non sai cosa vuoi, non dovresti firmare un messaggio: ‘ XO XO, Damon’ ”.

  
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