Capitolo 2
Durante
tutto il viaggio da Sunnydale a Cleveland Buffy era rimasta seduta
vicina a
Spike, mano nella mano con la testa poggiata sulla sua spalla. La
Cacciatrice
avrebbe voluto dire molte cose al suo vampiro, ma stranamente se ne
stettero in
silenzio per tutto il tragitto, mentre il resto degli occupanti del
pullman
parlava a sproposito sulla battaglia appena conclusa, su Cleveland e
sulla
nuova vita che li aspettava, mentre Giles cercava di riportare le
cacciatrici
in erba con i piedi per terra ricordandogli che ancora c’era
molto da fare, che
il male non era ancora sconfitto, insomma provava inutilmente a
ricordargli
Si
sistemarono in una villetta alla periferia di Cleveland, che in effetti
ricordava in molti particolari quella di Revello Drive, dove Buffy
aveva
vissuto insieme a sua madre, alla sua sorellina Dawn e poi
successivamente
quando tutto era diventato più difficile, più
complicato, dopo la morte di sua
madre, dopo la Sua morte, aveva condiviso anche con Willow e le SIT.
Era ormai
notte inoltrata quando riuscirono a trovare una sistemazione per
dormire che
andasse bene a quel gruppo scatenato di ragazzine.
In
effetti erano stati tutti soddisfatti sulla sistemazione nanna meno che
Buffy.
Buffy
avrebbe tanto desiderato poter dormire accanto a Spike, era infatti
tale il suo
desiderio di parlare finalmente con lui, di averlo vicino che dimentica
dei
suoi amici stava per chiedere davanti a tutti al vampiro di dormire
nella
camera padronale con lei. Purtroppo lui l’aveva anticipata
dicendo che anche in
questa nuova casa per ora lui si sarebbe sistemato nello scantinato
proprio
come a SunnyHell.
Ma per
Buffy le cose non stavano più come prima e avrebbe tanto
voluto averlo accanto
a lei, ma interpretò la richiesta di Spike come un segno di
riguardo verso il
riserbo che lei aveva sempre voluto mantenere tra i suoi amici e la
loro
“relazione”, così non ci badò
molto e si ripromise di fargli una sorpresina non
appena Dawn si fosse addormentata.
***************
Era
seduto su un letto di fortuna, in quello scantinato freddo e buio.
La testa
gli martellava all’impazzata e si sentiva terribilmente
confuso. Gli mancava
qualcosa, gli mancava l’aria, di certo non per respirare,
l’aria della notte,
la luna, le stelle, il vento freddo che gli carezzava la pelle, la
corsa,
l’eccitazione, gli mancava la
…………. Caccia!!!
Come
poteva essere? Cosa diavolo gli stava succedendo? Gli mancava la
Caccia?????
Ok lui
era pur sempre un vampiro, uno spirito libero, un essere della notte,
dell’oscurità,
ma dopo il suo viaggio in Africa non aveva più provato quel
desiderio così
sfrenato di tenebre.
Era come
se dentro di lui ci fossero due Spike……..
Mentre
cercava di riordinare le idee e di calmarsi un pochino senti cigolare
la porta
che portava alle scale dello
scantinato……….
***************
Finalmente
il respiro regolare e un po’ rumoroso di Dawn le
indicò che la sua sorellina di
era addormentata.
Con il
cuore che le martellava nel petto silenziosamente sgattaiolò
dalla sua stanza e
pregando di non incontrare nessuno degli altri abitanti della casa si
diresse
verso lo scantinato.
“Spike
ho bisogno di te stanotte,
tutte le notti…….”
Buffy
aprì lentamente la porta che dava sulle scale dello
scantinato. Doveva solo
scendere quegli scalini e poi finalmente …. Finalmente Spike.
<<
Riccioli d’Oro sei tu? >> La voce bassa e
sensuale di Spike le penetrò
nelle orecchie come un canto melodioso. Affrettò il passo.
<<
Ho riconosciuto il tuo inconfondibile odore… profumo di
vaniglia! >>
Ora
poteva vederlo, era semisdraiato su un fianco,il braccio a sollevargli
la
testa, il suo torace liscio e muscoloso era illuminato dai raggi
argentei della
luna piena. Il cuore di Buffy iniziò a battere
all’impazzata.
<<
Spike… non stai dormendo? >>
<<
Aspettavo te Passerotto… vieni qui! >>
Buffy si
illuminò in un sorriso carico di speranze ed aspettative e
senza farselo
ripetere due volte volò tra le sue braccia.
<<
Spike ho così tante cose da dirti. Nella caverna mentre
tutto stava crollando…
>>
<<
Shhhhhh!!!! >> La zittì dolcemente lui
stringendola più forte tra le sue
braccia.
Tremante
Buffy alzò il viso verso quello del vampiro e si perse
nell’immensità di quegli
occhi…. I suoi occhi.
Senza
sapere chi avesse cominciato si ritrovarono stretti in un bacio
mozzafiato,
Spike la stringeva ma non osava chiedere di più a quel
bacio, così fu Buffy per
una volta ad essere più intraprendente ed a chiedere di
più.
Lentamente
iniziò a carezzare il suo serico torace, le dita sfioravano
i suoi muscoli
d’acciaio in una danza di desiderio che non avrebbe voluto
avere mai fine.
Dal canto
suo Spike accettò molto volentieri l’iniziativa di
Buffy e anche lui si fece
più intraprendente iniziando a torturarle le orecchie con
lenti e sensuali baci
per poi scendere sempre di più, sulle rosee guance ed infine
sul collo, mentre
poteva sentire soffocati i gemiti di piacere della Sua
Cacciatrice…
I loro
cuori nell’ultimo anno non si erano mai allontanati, ma
adesso anche i loro
corpi stavano riscoprendo la gioia di stare insieme persi in quei
momenti di
estasi…
<<
Oh piccola…. >> ansimava lui, mentre Buffy
pensava “Ti prego Spike non ti
fermare continua, continua….”
Spike
pensava di essere in paradiso continuava a baciare e leccare il collo
dalla
pelle levigata di Buffy, che sensazione meravigliosa, che pelle di seta
e quel
profumo, il suo profumo che lo inondava tutto, lo possedeva fin nel
profondo…lo
sentiva, sentiva il profumo, l’odore del flusso vitale della
Cacciatrice che
scorreva a ritmi accelerati nel delizioso incavo del suo collo, in quel
sotterraneo
fiume vermiglio che pulsava sempre più velocemente, sarebbe
bastato così poco…
…
solo
una lieve pressione sulla candida pelle per …
Spike si
rese conto di essere sprofondato nel volto della Caccia… no!
Ma perché???
Con un
balzo felino e nascondendo il viso alla Cacciatrice sparì
nell’oscurità dalla
finestra dello scantinato.
Buffy
sentiva il cuore scoppiargli nel petto, un secondo prima era tra le sue
braccia
e adesso lui era sparito, cosa era successo….
All’improvviso calde lacrime
iniziarono a solcarle i bei lineamenti del viso, adesso era chiaro,
finalmente
aveva capito…..
Spike non
le aveva creduto, lì nelle profondità della Bocca
dell’Inferno, quando per lui
tutte le speranze sembravano essere perdute, lei gli aveva aperto il
suo cuore,
aveva trovato il coraggio di dirgli quel segreto che fino a quel
momento la sua
anima aveva custodito, gelosamente anche a lei stessa.
Gli aveva
detto che lo amava… lo amava.
Solo
adesso aveva compreso il suo comportamento, era scappato, era scappato
nella
notte lasciandola sola così… era scappato
perché non voleva più essere usato da
lei, era scappato perché non voleva soffrire ancora, era
scappato perché non le
aveva creduto.
“Ti
amo Spike…”
***************
Correva,
stava fuggendo via lontano….
Lontano
da quella casa.
Lontano
da quel letto.
Lontano
dalla Cacciatrice.
Lontano
da quella sensazione che in pochi attimi lo aveva pervaso completamente
e per
poco non gli aveva fatto perdere del tutto la ragione.
Uno
spettatore distratto avrebbe visto un giovane dal fisico atletico con
dei
vistosi capelli platinati correre a perdifiato per le vie della
periferia di
Cleveland….
Uno
spettatore attento avrebbe visto un giovane dal fisico atletico con dei
vistosi
capelli platinati e con delle ancora più vistose, anzi no,
terribili
escrescenze sulla fronte rugosa e sulla bocca contorta in una smorfia
di dolore
e sofferenza delle lunghe e mostruose zanne da vampiro…
Il volto
della Caccia non lo aveva ancora abbandonato….
***************
Nonostante
avessero vinto la battaglia contro il Primo, nonostante il suo
contributo fosse
stato fondamentale, nonostante tutto questo il cuore di Willow non
riusciva a
trovare pace.
La morte
di Anya, che era caduta combattendo eroicamente al fianco di Andrew
durante la
battaglia finale con gli UberVamp, e il mal celato dolore sul viso di
Xander
che cercava di reagire alla notizia avevano risvegliato in lei
sentimenti mai
sopiti.
Tara
Proprio
non ce la faceva a passare la notte vicino a Kennedy, nonostante
l’affetto no,
non questa notte.
Decise
che un po’ di aria fresca le avrebbe fatto bene e indossato
un pesante maglione
di lana imboccò il portone di casa diretta… non
sapeva neanche lei dove.
Le strade
di Cleveland sembravano tutte uguali, dovevano essere passate ormai
alcune ore
da quando era uscita, chissà se Kennedy si era svegliata e
si era accorta della
sua assenza, in quel caso come si sarebbe giustificata con
lei…
Mentre
era assorta in questi pensieri udì qualcosa, un grido, un
grido disperato, un
grido di terrore squarciò la notte… proveniva da
quella parte… senza pensarci
due volte Willow si mise a correre in quella direzione…
Una
ragazza, una ragazza illuminata dalla flebile luce di un lampione, il
suo volto
terrorizzato… e poi in lontananza il rumore di una corsa
concitata…
l’aggressore!
“Benvenuti
a Cleveland! Un’altra
Bocca dell’Inferno è pronta a stupirvi con i suoi
numeri…..” pensava
ironicamente Willow
mentre aiutava la malcapitata ad alzarsi.