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Autore: Never Let Me Go    24/04/2013    3 recensioni
Damon è un vampiro da molto, forse fin troppo tempo e viaggiare è una delle cose che lo distoglie da quella vita che di certo non avrebbe scelto, in un altro momento della sua esistenza.
Una AU Delena ambientata in territorio Parigino, negli anni '50, piena di sfaccettature del nostro amato vampiro dagli occhi azzurri. Le sue paure, le sue debolezze, le sue insicurezze sono state causate da una sola persona.
E il tuo odio verso di lei ha dimensioni immense, è profondo e intenso come l’amore che provi nei suoi confronti.
Non è una raccolta di one-shot, ma è una FF breve, semplicemente era nata come una one-shot ma poi ho deciso di continuarla :)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Insane, by Never Let Me Go

Elle n'ira jamais
 




La guardi, mentre entrambi camminate lentamente lungo quelle strade desolate.
E’ quasi l’alba e ti preoccupi per lei: non hai visto nessun gioiello diurno e ti chiedi come mai sia così tranquilla.
“ Tra poco sorgerà il sole. “ Ti affretti a dire, senza farle capire cosa realmente pensi.
“ E quindi? Di cosa ti preoccupi, hai un anello diurno! “
Taci; hai paura che lei possa comprendere anche un minimo di interesse che nutri nei suoi confronti.
Non vuoi essere considerato debole, non vuoi sembrare ciò che in realtà sei davvero.
Riesci solo a nasconderti dietro a questa maschera di crudeltà e di egoismo e nessuno riesce davvero a comprendere che il vero Damon non è quel demone che gira per le città, intento a dissanguare corpi.
C’è dell’altro. Il vero Damon è un altro, un giovane ragazzo di quella piccola cittadina in Virginia che solo poche persone hanno conosciuto.
E lei lo sa.
Lei capisce che in realtà questa è solo la tua facciata, quella che usi per difenderti dal resto.
“ Oh, ti stai chiedendo se anche io ne possiedo uno. “ Sorride, mostrandoti un ciondolo estratto dallo scollo altro del vestito rosso.
“ Pensi sia così stupida, Damon? “
Ti sorride, così radiosa da oscurarti quasi la vista. Non vuoi che lei comprenda i tuoi pensieri e tenti di cambiare discorso.
“ Bel vestito, comunque. “
Lei si ferma un secondo, girando piano la testa nella tua direzione.
“ Grazie. L’ho rubato.”
Afferma sorridente, prima di saltare verso l’alto e scalare l’imponente monumento di ferro.
Istintivamente la segui, rimanendo colpito dall’altezza di quella meraviglia e delle luci che illuminano la grande città che vi è sotto di voi.
E’ uno spettacolo per gli occhi, Parigi vista da quell’altezza.
Qualcosa di maestoso: non riesci ad esprimere il tuo stupore a parole, rimani solo incantato e mentre noti le diversità di ogni palazzo, senti addosso il suo sguardo, che perfora l’anima come un coltello affilato.
“ Beh, adesso sei tu a fissarmi. “ Dici, sorridendo ma continuando a guardare innanzi a te.
Come se volessi dimostrare superiorità e forza.
Ma con lei sai di non poterci riuscire, ne sei consapevole e ti maledici per essere un libro aperto; troppo facile da leggere per quella vampira troppo determinata.
“ Oh, andiamo. Pensi di essere davvero convincente? “
“ Di cosa parli, scusa? “ Ti giri verso di lei, guardandola confuso.
Lei ti è vicino in un attimo e sei convinto del fatto che, se fossi stato ancora umano, il tuo cuore sarebbe esploso fuori dal petto.
Ride, ad un centimetro dalla tua faccia.
“ Credi davvero di poter ignorarmi ed ignorare il tuo desiderio”
Dice, soffermandosi sull’ultima parola, volendone intensificare il concetto.
 “In realtà, sai che non puoi resistere. “
Vorresti tanto che si sbagliasse.
Vorresti tanto resisterle, come sei capace di fare in ogni circostanza che ti si presenta davanti.
Ma non con lei, non ci riesci.
Perché sai che lei è diversa, perché nonostante quella faccia da stronza, riesci a scorgere quel qualcosa che ti fa sembrare talmente sciocco in sua presenza.
E ti bacia, così sfacciatamente che ti sembra che qualcuno ti stia squarciando il corpo senza pietà.
E’ qualcosa che non può essere descritto a parole: come un vento gelido che ti investe e tu non puoi fare a meno di resistere.
Ma non vuoi opporti perché in realtà è esattamente ciò che vuoi.
O forse no.
I vostri corpi, aggrappati l’uno all’altro come due poli opposti,scivolano lentamente lungo il pavimento freddo dell’ultimo piano della Tour Eiffel.
 
 
“ Damon, basta! Smettila! “ Ride Elena, mentre le solletichi i fianchi.
La guardi, felice come non mai, come mai ti saresti aspettato nella tua vita.
Perché in cuor tuo, speravi di trovare qualcuno che fosse giusto per te e quando il fato ti ha fatto credere fosse Katherine per poi distruggere le tue illusioni, hai iniziato ad odiare la tua vita e te stesso.
Hai deciso che diventare un mostro fosse la scelta più facile, la via più semplice per non annegare in quel lago di dolore che ha avvolto ugualmente il tuo corpo, lacerandoti il cuore per il troppo dolore che vi è entrato, ormai inevitabile.
Quando hai iniziato a staccare teste, quando hai dissanguato persone innocenti e pure, quando hai deciso di annegare i tuoi dolori nelle tenebre e quando hai detto addio a tuo fratello, abbandonandolo come fosse un estraneo; solo allora hai capito che il tuo dolore anziché dissolversi si era amplificato.
E lì sì che eri incazzato.
E non trovavi più una ragione per vivere, se non quella di attaccarti a quei dolci e malvagi ricordi che non facevano altro se non alimentare le tue profonde ferite come se fossero delle lame sottili ma affilate.
Solo ora capisci che non ne valeva la pena affogare in tutto quel dolore, che non è servito a nulla se non a farti apprezzare davvero la tua natura.
Sì, perché infondo qualcosa di buono Katherine l’ha fatto.
Ti ha lasciato vivere più a lungo di quanto dovessi realmente farlo e solo grazie a lei l’hai conosciuta.
Perché solo qualche mese dopo averla incontrata a Parigi ti sei reso conto che quello era il più bel regalo che il destino potesse farti, nonostante non lo meritassi affatto.
Magari era tutta opera del karma, magari in una vita passata meritavi davvero qualcosa.
Oppure, semplicemente, non esiste nessun destino e niente di niente.
Forse è solo così che le cose sarebbero dovute andare, senza interferenze o nient’altro.
Sei solo grato di poterla stringere tra le braccia, quella persona che ha salvato la tua miserabile vita.
“ La smetto solo perché sei diventata brutta. “ Le dici, scherzando.
“ Cosa hai detto, Salvatore? “ Ribatte lei, sorridendo e mettendosi a cavalcioni su di te.
“ Beh, non saprei dirti. “
Inizia a farti il solletico, facendoti ridere e ringrazi il cielo per possedere abbastanza fiato oppure l’avresti già esaurito.
 
 
Ti trascina su per le scale con forza e velocità: nei suoi occhi riesci a leggere di nuovo quella brama che hai visto nemmeno un’ora prima, quando vi eravate concessi l’uno all’altro, senza inibizioni, senza ripensamenti su quel terrazzo pubblico, uno dei più famosi al mondo.
La porta di “casa tua” si spalanca, producendo un rumore abbastanza forte da rimbombare in tutto il palazzo; a momenti nemmeno te ne rendi conto, perché Elena ha richiuso la porta con forza mentre ti bacia con foga sempre più crescente.
Tutto ti sembra così surreale, così dannatamente ridicolo.
Sai di desiderarla da morire, sai di volerla.
E’ già tua, quando si stende sul letto e tu le entri dentro con una sola spinta.
E’ già tua, quando si stringe alle tue possenti spalle e graffia la tua schiena.
E’ già tua, quando aumenti la velocità delle spinte sotto il suo respiro affannato.
Guardi fuori dalla finestra, ammirando le prime luci del mattino mentre le sei accanto, steso sul letto.
Giri il volto per osservarla nuovamente e tutti i pensieri che albergavano la tua testa, lasciano spazio ad una consapevolezza.
Non è tua, o per lo meno non questa notte.
Non lo è perché non hai certezze, avendola conosciuta poche ore fa.
Non lo è perché forse per lei è stato solo sesso.
Non lo è perché la vita è sempre ingiusta con te.
Eppure, per una volta vorresti sbagliarti quando lei riapre gli occhi e si alza dal letto, rivestendosi e guardandoti in faccia, sfacciata.
 
 
“Ripetilo, vigliacco e fifone.” Scherza lei, aumentando la presa sui tuoi polsi.
Ormai sei completamente adagiato su quegli strati di plaid e trapunte che avete steso su quel pavimento di marmo troppo rigido e la Statua Della Libertà, sopra di te, sembra stare per crollare da un momento all’altro.
In realtà, però non lo farà. E’ solo una stupida suggestione dovuta alle paranoie, una caratteristica terribilmente umana che ti fa capire che in realtà, ti serviva solo rinascere per stare bene.
“ Ho detto che sei terribilmente bella, Gilbert cocciuta. “ Dici, alzando il capo e baciandola.
“ Non mi freghi, coso. “ Dice, mentre si allontana dal tuo viso e ti sorride.
Non fa altro che sorridere e forse questo è uno dei motivi per il quale ogni volta che la guardi ti rendi conto che le sei terribilmente grato per aver reso la tua eternità così tremendamente piacevole.
“ Ormai ci riesco da sessantadue anni, carissima. “
Inverti le posizioni, schiacciandola dolcemente sotto il peso del tuo corpo e accarezzandole lievemente il ventre liscio.
Non potresti mai paragonarla a nessuno: né a Katherine né a nessun’altra donna che sia passata nel tuo letto.
Anche lei vi è passata, ma solo per restarci.
Perché con quel suo caratterino è riuscita a scavarti in fondo all’anima.
Sembrava nato come un gioco, ma sapete entrambi che non lo è mai stato.
Sai di non poter desiderare di meglio, quando lentamente entri in lei e ti guarda negli occhi, che scintillano.
Sai che è tua e che non hai bisogno più di certezze. Lei  non andrà via.










Angolo dell'autrice.
Ciao a tutte/i! :)
Questo è l'ultimo capitolo della mia fanfiction molto molto breve.
Ma d'altronde non volevo portarla troppo avanti, anche perché sto lavorando ad un'altra Delena che mi ha preso davvero parecchio e la voglio continuare:)
Poi, quando ho scritto il primo capitolo di questa ff, pensavo di postarla come one-shot.. poi invece mi sono convinta a scrivere qualcos'altro, perché la storia mi aveva preso parecchio, ma non abbastanza da farne una long. 
Quindi, spero che questi tre capitoli vi siano piaciuti! :D
Ci tengo parecchio a questo capitolo perché ho voluto parlare di due momenti diversi, ma di situazioni molto simili per far vedere come, con il tempo, il rapporto sia cambiato tra loro; come Damon sia uscito dai suoi periodi oscuri.. di come entrambi si completino e del fatto che lui ha avuto le sue certezze, non ha più paura della fuga di Elena.
Sì, sono dannatamente romantica.. u.u Però non troppo, o guasta decisamente.
Ringrazio chiunque mi abbia seguita e abbia recensito la mia storia :)
Scusate per l'attesa da un capitolo ad un altro, giuro che quando tornerò con un'altra Delena sarò costantissima! :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo tantissimo!
Un bacio a tutti/e,
Valentina.

  
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