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Autore: fliflai    24/04/2013    4 recensioni
Salve a tutti!
Allora questo è il continuo di Un marmocchio problematico e Un marmocchio problematico: il ritorno.
Tsuna questa volta dovrà affrontare la gravidanza, e Hibari non sembra molto felice della cosa...
So che sono negata per le trame, ma spero comunque che vi piaccia la storia!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Tsunayoshi Sawada stava guardando suo figlio, che si stava avviando con i fratelli a scuola.

Infatti Aiko aveva preso eroicamente la sua decisione: non voleva rinunciare alla Namimori, e se proprio doveva risolvere la situazione avrebbe parlato con il Sempai.

Inoltre Mey e Izumi avevano deciso che lo avrebbero protetto, cosa che in realtà non lo aveva rassicurato molto.

Hibari aveva a lungo parlato dell'argomento con Tsuna, giusto per esprimere il suo profondo odio verso quell'erbivoro.

Sawada come sempre aveva sorriso, spiegandogli che la decisione non spettava a lui, e gli aveva gentilmente chiesto di farsi gli affari suoi.

Kyoya aveva sbuffato, comunque Hibird ( il canarino immortale ) era stato mandato con il ruolo di osservatore.

<< Calmati Hiba-chan, cosa vuoi che succeda! >> rise calmissimo Tsuna mentre si chiudeva la porte alle spalle.

Il moro alzò un sopracciglio. Se non ricordava male era stato proprio il fidanzato a tirare un sonoro ceffone a quell'erbivoro?

Seriamente, il moro temeva per gli sbalzi di umore dell'altro, non sapeva più come comportarsi. Un po' come quando era nel periodo della gravidanza.

Hibari rabbrividì, preso da un insolito e terribile dubbio.

Si avvicinò velocemente al più piccolo e lo afferrò per le spalle.

Tsunayoshi sbattè le palpebre perplesso.

<< Ehm... cosa c'è? >> domandò con esitazione.

Kyoya prese un gran respiro.

<< Tsuna... non hai nausea, strani capogiri e voglia di mangiare cose strane ultimamente vero? >> chiese.

Il castano sorrise e scosse la testa.

<< Perchè Hibari-san? Vorresti che mi sentissi male? >> domandò curioso avvicinandosi per baciarlo.

<< ASSOLUTAMENTE NO! Non voglio rivere le scene isteriche di qualche anno fa >> mormorò abbracciandolo.

<< A quando ti riferisci scusa? >> chiese Sawada guardandolo negli occhi.

Si, non c'era niente da fare, Tsunayoshi Sawada dopo la gravidanza aveva riportato danni gravissimi, era diventato più stupido di prima.

<< Hibari-san perchè sospiri così? >>.

<< Niente >> mormorò prima di baciarlo.

Tsuna sorrise come sempre.

<< Se ti stai preoccupando per Aiko te l'ho già detto: non succederà nulla >> lo rassicurò nuovamente.

<< Come fai a essere così sicuro? >> gli chiese Kyoya.

Ora se ne sarebbe uscito con una delle sue frasi strane e senza senso, e Hibari l'avrebbe accettata, come sempre.

<< Quel ragazzo mi è sembrato intelligente e bravo, sicuramente ha capito quello che gli ho detto >> spiegò.

Il moro aggrottò la fronte.

Quanti altri lati del carattere del suo fidanzato doveva ancora scoprire?

 

*-*-*-*

 

Izumi entrò nella sua classe, lasciando dietro di se una scia di corpi doloranti sparsi per il corridoio, che avevano avuto solo la colpa di dire buongiorno.

<< Oggi è proprio una bella giornata! >> mormorò l'adolescente sedendosi.

Mey annuì, mentre minacciava i restanti superstiti con lo sguardo.

La causa di quel terrore sparso nella scuola erra naturalmente solo uno: Aiko.

Era stato subito messo in chiaro, attraverso gli altoparlanti della scuola, che qualsiasi accenno, anche velato, alla recita sarebbe stato punito severamente dal Presidente del Comitato Disciplinare.

Nessuno aveva messo in dubbio quelle parole.

D'altra parte Aiko era talmente silenzioso da far paura.

Il ragazzo era conosciuto per la sua timidezza, ma nessuno, al di fuori della famiglia, aveva mai avuto a che fare con “quel tipo di silenzio”.

Tutti gli stavano alla larga, perchè, in fondo, era il figlio di Hibari Kyoya.

Si comportavano così perchè notavano i comportamenti dei fratelli, che evitavano di stuzzicarlo.

<< Buongiorno Izumi-san! >> esclamò in coro la classe mentre si spostava lasciandolo passare.

Il ragazzo sorrise soddisfatto.

<< Davvero, non capisco a cosa è dovuto tutto questo rispetto >> disse una voce.

Izumi assottigliò gli occhi e voltò la testa.

<< Nova, non dovresti essere dall'altra parte della scuola? >> domandò Mey mentre si sistemava l'acconciatura.

La rossa sorrise.

<< Dovevo assolutamente vedere Izu-chan! Mi mancava tantissimo! >> esclamò lei con tono palesemente falso.

Il ragazzo ringhiò piano, arrabbiato.

<< Erbivora sei venuta per essere picchiata? >> mormorò il castano alzandosi di scatto e raggiungendola con i tonfa già in mano.

Nova sorrise innocentemente.

<< Esatto! >> esclamò sfoderando la katana e attaccandolo.

<< Te ne farò pentire! >> le disse schivando il colpo.

<< Provaci >> lo provocò.

Gli studenti uscirono velocemente, seguendo il combattimento.

<< Nostro fratello si è trovato una bella compagnia! >> mormorò Mey rivolta al moro.

Nessuno le rispose.

<< A-Aiko? >> esclamò spaventata notando l'assenza del fratello.

Disperata si guardò intorno.

Come aveva potuto perderlo di vista in quel modo?

<< Cosa sta succedendo qui? >> urlò una voce conosciuta.

La ragazza si voltò, ringraziando la fortuna e Hibird, che aveva fatto evidentemente la sua parte.

<< Zio Gokudera! >> esclamò avvicinandosi.

Hayato si sforzava ancora di non indietreggiare ogni volta che la ragazza gli si avvicinava, ricordandosi che NON era l'ananas.

<< Izu-chan sei lento! >> lo raggiunse la voce di una ragazza.

<< Ti morderò a morte erbivora! >> si sentì la voce di Izumi.

L'argenteo sospirò con rassegnazione.

<< E' solo questo il il problema? Non mi sembra che ci sia niente di strano >> borbottò scocciato.

Il Decimo gli aveva chiesto di accorrere in caso i figli avessero avuto bisogno di aiuto, ma una scena come quella era nella norma ormai.

E poi doveva svolgere altri incarichi assegnati a lui in quanto braccio desto del Boss!

La ragazza sembrava in seccata dal comportamento dello zio. Non aveva capito niente allora!

<< No! Il problema è che A- >> iniziò Mey, subito interrotta da un'altra voce.

<< Ahahahah Gokudera sei già qui! >> rise la persona che Hayato avrebbe preferito NON vedere per niente al mondo.

<< Vattene idiota del baseball! Qui basto io! >> urlò la Tempesta irritata come sempre dalla faccia sorridente del ragazzo davanti a sé.

<< Ahahahahah calmati Gokudera! >> disse allegro Yamamoto poggiando una mano sulla spalla del coetaneo.

Hayato non ci vide più.

Tremante dalla rabbia afferrò la dinamite e la lanciò contro l'altro, che prontamente la tagiò in due con la spada.

E così iniziò la battaglia.

Mey, disperata, cercò di attirare la loro attenzione. Insomma, non era proprio il momento di fare i bambini!

<< Kufufufu >> ridacchiò.

I Guardiani si fermarono di colpo. Quella risata aveva un potere straordinario! Degno del suo Mukuro-kun!

Sospirò, sollevata.

<< Aiko è scomparso! >> esclamò.

Hayato sbiancò.

<< Merda! >>.

<< Ahahah è un problema? >> chiese Takeshi, come se non fosse accaduto nulla.

<< Certo idiota! Non ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che qualcuno lo ha fatto irritare? >> urlò l'italiano esasperato.

Il giocatore di baseball parve rifletterci.

<< No >> disse dopo un po'.

<< Ma allora sei veramente un idiota! >> tuonò la Tempesta.

La ragazza li fermò in tempo.

Dovevano sbrigarsi!

 

*-*-*-*

 

<< Chi è che osa disturbarmi mentre dormo? >> ringhiò scocciato Hiro quando la porta della solita aula venne aperta.

Un'ombra si avvicinò silenziosa.

<< Senti amico, stavo dormendo... >> iniziò irritato.

Un fortissimo pugno gli fece perdere tutta la voglia di arrabbiarsi con l'intruso.

<< Sono venuto per prendermi la mia vendetta >> mormorò una voce piano.

Il Sempai rabbrividì.

<< Parliamone... ti va? Cosa mai ti avrò fatto di così terribile? >> chiese cercando di mantenere un tono amichevole.

I suoi sforzi furono del tutto vani.

Gli occhi dell'altro, al buio, brillarono ancora di più per la rabbia.

<< Mi hai umiliato >> ringhiò lo sconosciuto con tono arrabbiato.

Assomigliava davvero tanto a quel ragazzo di prima che era diventato il Presidente del Comitato Disciplinare quando si arrabbiava e picchiava le persone con i tonfa.

<< Suvvia.... le mie intenzioni erano sicuramente innocenti >> ribattè cercando un modo per scappare.

<< No. Mi hai baciato, davanti ad un sacco di persone >> fu la secca risposta.

Cioè, sul serio, era uno scherzo?

Quel ragazzo terrificante, che gli aveva tirato un più che discreto pugno, era in realtà un nanerottolo dagli occhi dolci che arrossiva per qualsiasi cosa?

Hiro rimase pietrificato sul posto, sconvolto dalla scoperta.

<< Non ci credo... sei tu? >> riuscì a sussurrare alla fine, con ancora gli occhi sgranati.

Aiko annuì, avanzando ancora.

Il Sempai sobbalzò.,

<< V-va bene... calmati! Adesso ne discutiamo... va bene? >> esclamò cercando di risolvere la faccenda in maniera pacifica, naturalmente era anche importante che lui non ricevesse altri pungi.

Il moro si fermò.

<< Perchè? tu... te lo meriti! Mi hanno sempre detto che dovevo farmi valere se qualcuno mi feriva. Quello era il mio primo bacio! >> mormorò con voce tremante.

L'altro rimase meravigliato.

Il più piccolo sembrava sul punto di piangere a giudicare dagli occhi lucidi e il volto rosso.

<< C-carino... >> sussurrò.

Aiko arrossì ancora di più, e fece un passo indietro.

<< Non dire certe cose! Io... io ti dovrei picchiare! Non distrarmi per favore! >> esclamò inchinandosi, e poi facendo un passo verso di lui.

Hiro approfittò di quella indecisione.

Con uno scatto repentino lo afferrò per le spalle, poi lo sbattè contro il muro.

Il moro sgranò gli occhi, colto alla sprovvista.

<< C-cosa fai? >> domandò cercando di liberarsi.

<< Mi piaci >> proclamò convinto Hiro.

Poi lo baciò.

 

*-*-*-*

 

Kyoya, steso sul divano, stava facendo il suo consueto sonnellino. Venne interrotto dal suono del campanello.

Non si alzò nemmeno, sicuro che Tsuna lo avrebbe fatto al posto suo.

Infatti poco dopo sentì i passi del fidanzato che si dirigevano verso la porta.

Tsunayoshi sembrava felice di ricevere quella visita a giudicare dalla voce allegra.

Sentì la sua risata, poi più niente.

Aggrottò la fronte.

Aspettò ancora un po'.

<< Tsuna! >> esclamò alzandosi.

Nessuno gli rispose.

Aveva un brutto presentimento.

La porta era chiusa e, cosa più importante, Tsuna non c'era.

Abbassò il capo. Per terra c'era un bigliettino, che si affrettò a raccogliere.

Credevo proprio di trovare più resistenza da parte tua” queste erano le parole che vi erano scritte sopra.

Kyoya assottigliò gli occhi, incazzato.

<< Lo ammazzo >> mormorò.

Quella lettera era elegantemente firmata: “Saluti Hiba-chan”.

Non ci voleva molto a capire chi era stato.

 

*-*-*-*

 

<< Siamo tornati! >> esclamarono i tre fratelli.

Erano stati lasciati dagli zii dopo aver risolto la situazione. Izumi aveva smesso di combattere contro la rossa, e stranamente si era messo a parlare con lei, mentre Aiko si era presentato poco dopo, rifiutandosi di rispondere a qualunque domanda.

Dopo essere entrati capirono subito che non c'era nessuno.

<< Dove saranno finiti? Sono proprio degli irresponsabili! >> disse scocciata Mey.

Izumi, con un'enorme sorriso sul volto, non le prestò attenzione.

La ragazza, perplessa, si voltò verso l'altro fratello in cerca di sostegno.

Aiko aveva una strana espressione sul volto, con gli occhi persi nel vuoto.

Ma che stava succedendo? Perchè quei due erano così strani?

Per fortuna era una cosa che sicuramente si sarebbe risolta subito.

<< Che bella giornata! >> esclamò Izumi con ancora il sorriso stampato sul volto, saltando sul divano.

No, quello non era affatto normale!

L'ananas sgranò gli occhi, sconvolta.

<< C-che razza di tono era quello? E cos'è quel sorriso??? >> chiese la ragazza, fissando il fratello come se fosse pazzo.

Quel tono così... felice... non era mai stato usato da Izumi.

<< Izu-chan hai la febbre? >> domandò il moro con premura avvicinandosi.

<< voi due oggi siete sospetti! Cosa è successo? >> indagò Mey, desiderosa di scoprire tutto per poter poi andare a spettegolare in giro. Quello era stato sempre un suo difetto, ma il suo amato Mukuro le chiedeva spesso cose che riguardava i suoi genitori, e lei non ci pensava due secondi a spifferare tutto pur di ricevere un sorriso e una carezza sulla testa.

Il moro abbassò il capo, rialzandolo poi, mostrando due occhi con un'espressione ancora più svampita. Stonava così tanto sul volto del loro adorato fratello che i due rimasero sconvolti.

<< Izumi! Dimmi tu qualcosa! >> quasi ordinò la sorella guardando il castano.

L'interpellato prese un tonfa e se lo portò al petto, orgoglioso.

<< Io.. lo giuro sui miei tonfa e sulla sacra Namimori... mi sono fidanzato >> urlò con la gioia che gli sprizzava da tutti i pori.

<< COSA?! >> sbraitò la sorella allontanandosi di scatto, quasi come se l'altro fosse stato infettato da qualche strano virus.

<< Perchè ti stupisci così tanto ananas? Era ovvio che sarebbe successo, dopotutto chi può resistere al mio fascino? >> disse con davvero poca modestia il ragazzo.

Mey si mise a urlare mentre correva e afferrava il castano per il colletto, sballottolandolo avanti e indietro con rabbia.

Una maso si mise tra i due, fermandoli.

<< Complimenti Izu-chan, ma non vantartene troppo. E tu sorellona potresti lasciarlo? Temo che stia soffocando >> mormorò Aiko.

I fratelli sbuffarono, ma eseguirono.

<< Non posso comunque accettarlo! Non è possibile che lui si sia fidanzato prima di me! >> esclamò con tono agguerrito la dolece fanciulla.

<< Ehm... cosa stai facendo? >> domandarono gli altri due, mentre cercavano di guardare la ragazza diretta verso la porta.

Peccato che li avesse afferrati entrambi per il colletto, e che adesso li stesse trascinando fuori.

<< Anche io mi metterò con qualcuno! Devo solo chiederlo a Mukuro-kun! >> asserì convinta.

<< Come se potesse mettersi con se stesso >> sbuffò Izumi.

Venne sbattuto con forza per terra.

Poi proseguirono.

 

*-*-*-*

 

La sorella li portò fino alla casa dell'amato che, ignaro, stava facendo la sua vita quotidiana.

Appena la ragazza aprì la porta un vaso volò a pochi centimetri dalle teste dei ragazzi.

<< Ananas marcia mi pareva di essere stato chiaro: non lo devi toccare! >> urlò la voce di Kyoya.

<< Kufufufu, cane bavoso dovresti saperlo che io non ascolto mai nessuno >> ridacchiò Rokudo.

I ragazzi sgranarono gli occhi.

La scena che si stava presentando ai loro occhi era al dir poco... strana.

Hibari teneva i tonfa in mano, e cercava di colpire l'illusionista.

Mukuro aveva il forcone invece, sembrava intenzionato a usarlo in caso di bisogno.

Ma quella era una cosa che succedeva quasi ogni giorno, ormai ci avevano fatto l'abitudine.

E allora perchè Tsunayoshi Sawada non interveniva?

Semplice: non poteva.

Perchè? Era legato e Rokudo lo teneva su una spalla.

Quella scena ricordava vagamente la giornata alle terme di qualche anno prima.

<< D-direi di andare... >> mormorò Aiko.

Due mani lo fermarono.

<< Non se ne parla! >> sorrise Izumi.

<< Vuoi perdere l'occasione per poter spettegolare? >> domandò Mey stupita.

<< Mmmh >> urlò Tsuna divincolandosi.

Sembrava davvero disperato, ma anche rassegnato.

<< Ti morderò a morte! >>.

<< Kufufufu >>.

Izumi assottigliò gli occhi, cercando di capire tutte le mosse che stavano facendo.

Poi tutti finì.

<< Basta... per favore smettetela! >> implorò Tsuna con gli occhi umidi quando finalmente riuscì a liberarsi

I due si fermarono all'istante.

L'illusionista lo liberò, e lo riportò con i piedi per terra.

Sembrava che si aspettasse una ricompensa.

<< Grazie Kufu-chan! >> sorrise il castano.

Kyoya gli afferrò il braccio e se lo tirò contro.

<< Questa storia deve finire >> mormorò con rabbia.

Tsunayoshi, intuendo un'altra battaglia imminente, lo baciò.

<< Hiba-chan calmati. Mukuro-kun voleva solo divertirsi >>.

Hibari sospirò con rassegnazione.

Non capiva se il fidanzato lo stesse prendendo in giro o se davvero non avesse capito del tutto quello che gli accadeva intorno.

<< Mukuro-kun sono venuta a trovarti!!! >> urlò Mey, facendosi notare.

Chissà perchè, ma tutte le volte che suo papà parlava con Mukuro sentiva che qualcosa non andava.

Il suo idolo non le aveva mai sorriso in quel modo!

<< Kufufu... >> mormorò l'ananas con rassegnazione.

Ma si sarebbe mai liberato di lei?

I genitori rimasero abbastanza stupiti della loro comparsa.

Insomma... hanno visto mentre cercavo di riprendermi Tsuna! Speriamo che non prendano esempio” pensò Kyoya.

Adesso aveva un motivo in più per prendersela con l'ananas. I suoi figli avevano visto una scena piuttosto sconveniente.

<< Voi tre... stavate spiando? >> domandò Sawada.

I tre si irrigidirono.

<< No... stavamo solo osservando >> sussurrò Aiko.

Kyoya e Tsuna rimasero alquanto perplessi del comportamento dei figli.

Mey, preso coraggio, si avvicinò a Rokudo, che la fissò.

Aveva un brutto presentimento.

<< Mukuro-kun... per favore... fidanzati con me! >> urlò inginocchiandosi.

<< Kufu... fu? >> mormorò l'interpellato.

Nella stanza calò il silenzio.

<< NON SE NE PARLA! >> tuonò Hibari afferrando la ragazza per il colletto e trascinandola fuori, seguito da Izumi e Aiko.

<< Perdonaci Mukuro-kun! A quanto pare ce ne dobbiamo andare! >> disse Tsuna.

L'illusionista lo afferrò velocemente e lo abbracciò.

Tsunayoshi rimase fermo, colto di sorpresa.

<< Ehm... io dovrei.. >> balbettò cercando di liberarsi.

<< Sicuro di non voler restare a farmi compagnia? >> gli sussurrò il più grande all'orecchio.

Il castano avvampò.

<< N-no! Io devo andare.. >> balbettò.

Un tonfa colpì sulla testa l'ananas.

<< Ora basta! Vieni Tsunayoshi! >> ringhiò arrabbiato il moro afferrando la mano del fidanzato e trascinandolo fuori.

Così non andava.

Cos'altro doveva fare per far capire a quell'ananas marcia che Tsunayoshi era SUO?

Eppure gli pareva di essere stato chiaro!

Una mano gli si poggiò sulla spalla.

<< Hibari-san tutto bene? >> domandò Sawada guardandolo preoccupato.

Annuì e lo abbracciò.

Doveva trovare un modo per far capire a tutti che non potevano far come volevano!

E sapeva che c'era una sola soluzione.

Si allontanò e guardò l'altro con espressione seria.

Tsunaysohi lo guardò perplesso.

<< Dobbiamo parlare >> decise alla fine.

 

 

 

Salve a tutti!

Mi scuso davvero per la lunga assenza, ma ho avuto dei problemi con il computer, era morto e non sapevo più come aggiornare!

Comunque d'ora in poi non penso di aver più certi problemi!

Baci fliflai =)

  
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