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Autore: Rayon_    24/04/2013    3 recensioni
Parti della storia:
“Svoltai, come tutte le volte, l'angolo che portava al vicolo con passo sicuro, ma improvvisamente qualcosa mi fece fermare. O meglio, qualcuno.„
**
“Il suo volto si girò velocemente verso di me, guardandomi negli occhi per alcuni secondi; poi, finalmente, sentii la sua voce per la terza volta.
Ma questa volta sembrava più tranquilla, aveva una voce stupenda.
-Light- Lighter.-„
**
“-Lighter.-
La chiamai con voce delicata. Mi accorsi che mi ascoltava quando sentì la testa girarsi sul cuscino.
-Ti voglio bene.-„
**
“-Louis.-
Mi chiamò lei che non aveva ancora smesso di piangere.
Aprìi gli occhi e mi schiarìi debolmente la voce, per far capire che la stavo ascoltando.
Passò qualche secondo di singhiozzi prima che continuasse.
-Abbracciami.-„
**
“Poi non so cosa feci, non so cosa pensai, so solo che sentivo il cuore scoppiare, e che le sue labbra erano soffici, esattamente come me le immaginavo.„
Potreste trovare diverse somiglianze con la storia Color My Life di anqis a causa di un mio errore.
xx, Flying_
|STORIA INTERROTTA|
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Winter In Heart.


 
 








Capitolo 3.

 
Louis' Pov.
Dopo pochi minuti arrivammo da Carly, entrammo, ed il nostro amico Liam che lavorava lì ci fece accomodare al solito tavolo.
Attendemmo qualche attimo prima di vedere Liam tornare nella nostra stanza con due menu' in mano.
-Eccomi ragazzi!- Si soffermò per qualche secondo prima di porgere i menù, guardando Lighter.
-Scusa l'impertinenza, ma chi sei?-
Disse il ragazzo alle spalle di Zayn, con uno sguardo confuso. Nel frattempo Lighter alzò lo sguardo e sorrise debolmente verso Liam.
-Lighter.-
Io di fronte a Zayn, e Zayn davanti a Liam, continuammo a fissarci, poi intercettai lo sguardo di domanda di Liam che si fissò su di me. Certo, non potevo mettermi a raccontare che l'avevo trovata distrutta per strada, non davanti a lei.
-Un'amica, poi ti spiego.-
Conclusi deviando l'ostacolo. Poi mi misi a guardare gli elenchi che Liam aveva poggiato sul tavolino quadrato.
-Per me, il solito.-
Disse Zayn spingendo il librettino verso Lighter.
-Io prendo una pizza con i calamari.-
Continuai, chiudendo il menù.
Poi Liam si voltò gentilmente a guardare Lighter, che chiuse l'ultima pagina.
-Un'insalata, grazie.-
-Dio, come si fa a pranzare con un'insalata? Ma non hai fame?-
Chiese allibito Zayn mentre Liam segnava il tutto.
La vidi semplicemente sollevare le spalle come risposta.
-Bene, da bere tre birre medie?-
-Perfetto.-
Annuii guardando prima Zayn poi Lighter.
-Per me un thè.-
Vidi Zayn e Liam guardarla curiosi, poi Zayn scosse la testa sorridendo.
-Sei strana.-
Nel frattempo Liam era scomparso ella sala accanto.
Zayn tirò le mani sul tavolo appoggiando i gomiti e prese un sospiro.
-Louis, tra poco è Natale, che facciamo?-
Era vero, era il quattro di dicembre e ancora non ci avevo pensato.
-Non so, ma non credo che resterò qui a Londra, probabilmente mia madre mi chiamerà a Doncaster.-
-Oh, capito.. Harry mi ha detto che voleva organizzare una festa, ma sinceramente io non ne ho voglia.. E poi probabilmente dovrò andare a Bradford. Niall invece credo che vada a Mullingar..-
Annuii, mentre Liam si avvicinava con le bevande su un vassoio.
-Le due birre, e il thè.. Al limone va bene?-
Lighter annuì ancora.
-Liam, tu che fai a Natale?-
Chiese Zayn volgendo lo sguardo sul ragazzo, prima che se ne andasse.
-A pranzo lavorerò. E poi vado fuori a cena con Danielle.-
Ah già, dimenticavo che lui avesse una ragazza con cui andava tutto bene. L'unico negli ultimi tempi.
-Capito. Grazie comunque!-
-A voi!-
Rispose allontanandosi dal tavolo.
-Lighter, tu hai programmi?-
Chiese ancora Zayn.
Lei si irrigidì visibilmente, e anche se non ne sapevo il motivo sapevo che qualcosa non andava.
Così mi sbrigai a interrompere quella scena.
-Io devo andare in bagno. Torno subito.-
Dissi velocemente, mentre mi alzavo.
Mi diressi verso la porta bianca poco lontana, e mi ci chiusi dietro.
Iniziai a pensare; che diavolo stava succedendo? Com'è che all'improvviso tutto stava cambiando così in fretta? Insomma, Eleanor, Lighter. In queste due settimane le mie giornate erano cambiate radicalmente, e io non ci capivo più niente. E poi cosa avrei dovuto fare ora con Lighter? Lasciare che se ne andassea casa sua? Ammesso che ce l'avesse, da quello che avevo capito. Insomma, c'erano diverse cose da mettere in chiaro. Almeno fosse stata più estroversa, avrei potuto capire qualcosa. Non che lei mi desse fastidio, ma così era tutto più difficile e io continuavo a non capirci niente.
-Hei amico, tutto bene lì dentro?-
La voce di Zayn al di là della porta interruppe i miei pensieri.
-Si si, un minuto e arrivo!-
Sentii il peso del ragazzo spostarsi dalla porta e allontanarsi. Poi mi sollevai a mia volta dalla porta e mi avvicinai al lavandino, per lavarmi le mani.
Buttai il fazzoletto bagnato, aprii la porta, e ancora una volta rimasi sorpreso dal sorriso naturale che Lighter aveva sulle labbra durante la mia assenza. E mi accorsi anche del fatto che stava semplicemente parlando con Zayn, mentre sorseggiava il thè dal suo bicchiere.
Scossi la testa per rimuovere il pensiero, e mi avvicinai.
-Hei, eccomi.-
-Aah finalmente, stavo morendo di fame!-
Mentre mi sedevo notai che stavano aspettando me per iniziare a pranzare.
-Beh, potevate anche iniziare.-
Vidi Zayn scrollare le spalle, poi senza dire altro prese le posate e iniziò a mangiare, seguito da me e Lighter.
Il pranzo fu piuttosto e stranamente silenzioso. Cioè, di solito quando pranzavo con Zayn, o con degli amici, parlavamo di qualsiasi cosa e ridevamo, ma oggi c'era qualcosa che sembrava rendere tutto silenzioso, e avevo l'impressione che quel qualcosa fosse lei.
Stavo prendendo un sorso di birra dal bicchiere, quando lo poggiai improvvisamente sentendo il cellulare che vibrava nella tasca posteriore. Lo presi, rimanendo piuttosto sorpreso del fatto che il mittente fosse Eleanor. Wow, ogni tanto si faceva sentire allora.
"Hei Lou!"
Premetti automaticamente i tasti per inviare la risposta.
"El, che bello sentirti.:)"
Poggiai il telefono sul tavolo.
-Era Eleanor?-
Mi chiese Zayn, intuendolo credo dal mio lieve sorriso.
Annuii, poi continuai a mangiare, finché il tavolo non vibrò.
"Ti va di vederci questa sera? Per cena, all'Angolo."
Sorrisi senza accorgermene. Dio, mi sembrava di non vederla da anni.
"Certo, perfetto! A stasera allora!"
La risposta arrivò subito.
"A stasera!"
Sorrisi ancora mentre rimettevo il cellulare nella tasca.
-Che ha detto?-
Mi chiese ancora Zayn, curioso.
-Stasera usciamo.-
Lo vidi piegare leggermente la testa di lato mentre mi guardava sorpreso.
-Wow, da segnare sul calendario.-
Disse poi, ironico. Lo fulminai con lo sguardo.
Passarono ancora dieci minuti, e tutti avevamo finito, così prendemmo il caffè, poi salutammo Liam prima di andarcene.
-Che facciamo? Volete andare a casa?-
Chiesi guardando prima Lighter, che non diede alcuna risposta, neanche con lo sguardo, poi Zayn.
-Vi va un giro al centro commerciale?-
-Si, Lighter?-
Chiesi, leggermente insicuro, voltandomi verso di lei.
Questa volta la vidi annuire.
-Perfetto, andiamo.-
 
***
 
 
-Lighter, io vado! Ci vediamo dopo cena ok?-
Dissi diminuendo il tono di voce man mano che mi avvicinavo alla cucina.
Lei si girò subito a guardarmi sulla soglia della porta, e annuì.
Così mi diressi velocemente verso l'uscita con le chiavi, aprii la macchina parcheggiata fuori dal cancelletto e ci entrai. 
Tirai un sospiro mentre un sorriso usciva sulle mie labbra, al pensiero che finalmente avrei visto El.
In pochi minuti percorsi tutta la strada che ormai conoscevo ad occhi chiusi, e mi fermai al parcheggio. Intravvidi dal vetro del locale la chioma di El che riconobbi senza problemi.
Mi affrettai ad entrare, e a dirigermi al tavolo già avvistato in precedenza.
La sorpresi arrivandole alle spalle, e dandole un buffetto sui capelli. 
-El!-
-Hei!-
Si voltò sorpresa indietro per guardarmi, con un sorriso che mi sembrò piuttosto.. Finto.
E mi accorsi che veramente c'era qualcosa che non andava, quando feci per avvicinarmi e darle un bacio ma lei si voltò a riceverne uno sulla guancia.
Mi fermai un attimo confuso, ma poi mi alzai e andai a sedermi di fronte a lei.
Sapevo benissimo cosa stava succedendo, ma non volevo che succedesse, e finché non fosse successo non ci avrei creduto. Anche se già lo sapevo.
-E' da un bel po' che non ci vediamo..-
Dissi con una nota di malinconia.
La vidi sospirare e guardarsi intorno, prima che il suo sguardo si fissasse nel mio.
Il suo sguardo, che non era lo stesso che mi ha sempre trasmesso buon umore, non quegli occhi luminosi che sembravano brillare.
-Senti Louis ti devo dire una cosa..-
Ecco.
Sospirai pesantemente prima di sollevare lo sguardo che si era fissato sulle mie dita che giocherellavano.
-Certo, dimmi.-
Tornai a guardarmi le dita, incapace di sorreggere quello sguardo duro.
-Beh.. come avrai notato ultimamente non ci vediamo molto e..-
Presi in sospiro e sollevai la testa stanco, iniziando a guardarla sicuro.
-Si, l'ho notato.-
Continuai a mantenere lo stesso sguardo fisso, mentre prendeva un sospiro.
Era difficile stare lì a guardarla con aria cattiva e triste, mentre avrei voluto solo abbracciarla e dirle quanto mi era mancata.
-Louis, mi dispiace ma..-
Non volevo sentire le sue scuse. Una delle sue tante scuse.
Senza pensarci mi alzai dal mio posto, e iniziai a parlare mentre mi infilavo il cappotto.
-Eleanor, ho già capito, grazie. Non c'è bisogno che ti inventi un'altra fottuta scusa, non voglio sapere perchè mi stai lasciando, ok? E ora, se premetti ho di meglio da fare.-
Senza lasciare che rispondesse, mi allontanai dal tavolino vicino alla finestra, sorpassando la cameriera che era in attesa di prendere le ordinazioni, e aveva assistito a gran parte della scena.
Mi fermai dopo averla sorpassata, e tornai indietro di qualche passo per poterle parlare.
-Le porti le mezze penne con zucchine e gamberetti, sono il suo piatto preferito.-
Soffiai quella frase lasciando sia la povera ragazza che non centrava niente, sia alcuni clienti lì vicini abbastanza di stucco. Le lanciai un'ultima occhiata, mentre si passava una mano sul viso.
Senza darci troppo peso salii in macchina sbattendo la portiera e misi in moto.
Ripercorsi la stessa strada di prima stringendo forte il volante, e quando arrivai a casa sbattei nuovamente la portiera, seguita dal cancelletto e dalla porta.
Mi dimenticai completamente della presenza di Lighter.
Semplicemente buttai a terra il cappotto, e corsi a chiudermi in camera.
Mi sfilai velocemente le scarpe e mi buttai sul letto matrimoniale per guardare il bianco sporco che colorava il soffitto.
Per qualche momento sentii solo il mio respiro pesante, mentre mi mordevo con forza l'interno del labbro inferiore, poi alcuni singhiozzi iniziarono a risuonare nella stanza. 
Non volevo piangere, non per lei. Infondo sapevo che sarebbe successo.
Probabilmente rimasi in quella stanza a piangere e a ricordare per un'ora, forse qualcosa di più.
Improvvisamente la scena continua di ricordi che mi ripercorrevano la testa fu interrotta da qualcuno che bussò alla porta.
-Louis?-
In quel momento mi ricordai di non essere solo in casa.
Mi poggiai su un gomito mentre con l'altra mano mi pulivo gli occhi, e ancora una volta rimasi sorpreso. Questa volta dal fatto che non era mai stata lei a chiamarmi, a iniziare una conversazione.
-Posso entrare?-
Rimasi ancora più sorpreso da quella domanda.
Cioè, due domande, una di seguito all'altra, e questa volta ero io a non rispondere.
Non ci ero abituato.
Cercai di sistemarmi il volto per renderlo decente, prima di rispondere.
-Si.-
Dopo pochi attimi la porta si socchiuse lasciando intravedere per primi i suoi lunghi capelli chiari.
Senza che me ne accorgessi era già entrata e stava chiudendo la porta.
Era delicata. Non la sentivi, qualsiasi cosa stesse facendo. Silenziosa.
Mi misi seduto sul letto, lasciando cadere giù le gambe, giusto per sembrare meno distrutto. Non ero distrutto.
-Va tutto bene?-
Sospirai, e tornai a stendermi, con il volto verso l'alto e le mani dietro la nuca.
-Tutto perfetto.-
Ancora una volta non la sentii mentre si spostava verso l'altro lato del letto.
La osservai mentre si coricava di fianco a me, verso l'alto, con le mani incrociate sulla pancia.
Non sembrava affatto la stessa persona che avevo frequentato fino qualche ora prima, quella Lighter neanche rispondeva, neanche mi guardava, e ora era sdraiata accanto a me.
Girai nuovamente la testa verso il soffitto, ma quando mi accorsi che la sua si era puntata verso di me, la rigirai e incrociai il suo sguardo limpido.
-Vuoi parlare?-
Presi un sospiro, a tornai, di nuovo, a guardare il soffitto, deciso a voler dimostrare che non ero distrutto. Ma poi un qualcosa dentro di me mi costrinse a voltarmi verso di lei, e parlare. Parlare, e parlare. Mi alzai seduto di scatto, e cominciai a dire tutto ciò che mi passava per la mente.
-Vedi, non va tutto bene. E' tutto una merda. Si stava così bene prima; degli amici favolosi, una vita tranquilla e basta. Si stava bene. E poi è arrivata lei, e da quando l'ho conosciuta non ci ho capito più niente. E ho iniziato a stare benissimo, da Dio. Abbiamo fatto di tutto insieme, abbiamo litigato, abbiamo pianto, abbiamo riso come dei deficienti. Abbiamo vissuto benissimo insieme. Certo, finché poche settimane fa non le è venuta la splendida idea di rovinare tutto! Si, infondo non dovrei starci così male, già lo sapevo. Solo che non ci volevo credere. Dai, ormai erano due settimane che mi dava buca, era ovvio. E adesso? E adesso non capisco più niente. Io la sto odiando profondamente, perchè volevo che fosse sincera con me, e lei lo sapeva. Però pensandoci, l'unica cosa che desideravo quando me ne sono andato da quel locale, era tornare lì dentro e abbracciarla più forte che mai. Infondo mi manca. Io non la voglio più rivedere.-
Nel frattempo anche il suo fragile corpo si era sollevato.
I suoi lunghi capelli furono spostati su una spalla, prima che i suoi occhi fissati sul piumone raggiungessero i miei, che ormai erano gonfi, rossi, e nuovamente lucidi di lacrime.
-Odiare una persona a tal punto che ti manca. O aver bisogno di una persona a tal punto che la odi.-
Corrugai le spopracciglia alla sua constatazione. Non ero mai stato uno da frasi poetiche e sentimenti, ma capii perfettamente cosa intendeva. E aveva perfettamente reso l'idea.
-Si.-
Risposi, senza cambiare espressione. Nel frattempo lei si rannicchiò, e cominciò a guardare un punto fisso avanti a se.
-Ti capisco, sai? So cosa vuol dire odiare una persona, che desideri però vedere tutti i giorni.-
Avevo la netta impressione che parlare di questo le costasse molto.
-Cosa è successo?-
Improvvisamente le parti si invertirono, ma compresi che non aveva intenzione di continuare quando scosse la testa e tornò a guardarmi.
-Ok.-
Cercai di tranquillizzarla. Poco dopo tornai a sdraiarmi fissando il soffitto, e mi accorsi di essere seguito da Lighter che fece lo stesso.
Passarono altri attimi di silenzio, dieci minuti forse.
E avevo l'impressione di non essere l'unico che si era perso nei pensieri in quei dieci minuti.
-Lighter.-
Non ebbi una risposta, e me lo aspettavo, quindi continuai.
-Ti posso chiedere una cosa?-
Chiesi, facendo rotolare la testa verso di lei. Mi fece capire che potevo continuare quando annuì leggermente dopo aver voltato la testa verso di me.
Così continuai, anche se mi aspettavo un silenzio come risposta.
-Perchè eri lì?-
Non specificai, sapevo benissimo che avrebbe capito a cosa mi riferivo.
Rimasi sorpreso quando la vidi sospirare, e pensai che stesse per parlare, ma le mie illusioni vennero cancellate da un nuovo silenzio.
Così senza insistere tornai a guardare il soffitto.
Ma il silenzio in cui era tornata la camera venne improvvisamente interrotto dalla sua voce leggera.
-Lavoravo all'Angolo, ma mi hanno licenziato perché molto spesso non arrivavo in tempo, e perchè chiedevo sempre un'anticipo dello stipendio per l'affitto, ero in ritardo di due mesi col pagamento.-
Non continuò, ma compresi benissimo quello che era successo dopo.
Quello che non capivo era perchè fosse da sola, dov'era la sua famiglia? Non aveva amici? Era strano.
Però capivo che parlare di quello le era costato molto, così non le chiesi altro.
-Posso restare qui questa notte?-
Voltai la testa sorpreso, pensando che la risposta fosse ovvia. Cioè, come poteva pensare che l'avrei lasciata andare dopo quello che mi aveva detto?
E poi, mi faceva piacere averla in casa. Oltre al fatto che cucinava da Dio, mi faceva stare tranquillo. Se c'era una cosa di cui ero sicuro era che trasmetteva pace e silenzio.
-Certo, puoi restare quanto vuoi.-


















 
 
Uaaaaah!
Ecco il capitolo tre, hipip, hurra! Hipip, hurra! Hipip, hurra! Hurra! Hurra!
Nope.
Buongiorno care, come va? Io non mi lamento, dai.
In questo capitolo, in particolare nella parte finale, si scopre qualcosa su lighter, non molto, ma una cosa che si capisce è che nonostante sia sempre a disagio con Louis, quando è in difficoltà è pronda ad ascoltarlo.
Un'altro particolare è il fatto che con Zayn sia più spontanea, al contrario del comportamento abbastanza chiuso che ha con Louis. Ma la spiegazione di questo è abbastanza semplice: Zayn non sa chi è, quindi lei può decidere di essere chi vuole con lui, mentre Louis l'ha trovata, sa che non è una persona come tutte, e su questo non può mentirgli.
Oltre ai chiarimenti, che ne pensate? 
Fatemi sapere qualcosa, giusto per essere sicura che valga la pena di continuare a scriverla.
Mi farebbe piacere sapere che ne pensate, e avere qualche correzione o consiglio. 
Bene, per vostra fortuna credo di aver finito, dunque mi dileguo care.
xx, _Flying
  
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