BURN-OUT
Note: ok, questa cosa non è nemmeno da considerare una drabble. La verità è che non è proprio niente. È nato tutto durante la lezione teorica di ginnastica, capite come uno cerchi disperatamente un qualcosa di riconducibile alla realtà quotidiana in mezzo a quell‘ammasso di mitocondri e cellule e muscoli e doping e … mpf *le viene attappata la bocca*. Premetto che non mi ricordo nella maniera più assoluta che cosa sia il Burn-out (è si, esiste davvero…). Credo sia l’isolamento di un giocatore che per la sua bravura viene passato in una categoria in cui i giocatori sono molto più grandi di lui - quindi con interessi diversi - i quali tendono ad emarginarlo. Credo proprio di aver sparato una grande beeeeep *censura* Non rispondo di eventuali danni psicologici e/o fisici che questa fic potrebbe provocare… vi ho detto tutto ;).
P.S. sono 93 parole secondo Works.
-…quindi questo è quello che accade con il doping compulsivo. (?) Ok, vediamo… ora parliamo di Burn-out.- A quell’affermazione mi si rizzano le orecchie. -Chi sa che cosa significa Burn?-
-Burn! Burn, Burn, BURN! Ma è ovvio, è Torch! Fuoco! Fuoco, fuoco, FUOCOOO!- Esclamo, veramente più rivolta alla mia amica che alla classe. -Ma si! Il tipo rosso con gli occhi gialli! Il capitano della Prominence!- Il prof mi guarda allibito, sconvolto e spaventato. Accarezza per un attimo l’idea di chiamare un ospedale psichiatrico, ma poi scuote la testa e chiede: -qualcun altro?-