Capitolo 5
Bivio
Presi lo zaino ed uscii di casa, l'animo macchiato dallo sconforto.
Quel venerdì mattina il cielo piangeva lacrime amare e le nuvole si specchiavano nelle piccole pozzanghere ai lati dei vicoli deserti.
Sembrava che l'intero Villaggio stesse piangendo silente la partenza del ragazzo che un tempo tutti chiamavano 'pivello'.
Sembrava che l'intero Villaggio avesse intuito che a quella maledetta partenza non ci sarebbe stato un lieto ritorno.
Perchè certe volte la vita ti chiede troppo, tu non hai nulla da darle e lei ti punisce mettendoti dinnanzi ad un bivio che devi per forza intraprendere.
E non c'è tempo per ritornare sui propri passi e correggere le erranze commesse in passato, c'è solo il destino di cui noi siamo i soli protagonisti, ma non gli autori, ad accoglierci fra le sue fredde braccia.
Perchè la vita alle volte è dura e non perdona.
Stavo commettendo quella che in molti avrebbero definito 'pazzia', ma a me non importava un accidente dei pareri altrui: quelli avevo già imparato ad ignorarli a mie spese con anni ed anni di solitudine alle spalle.
Tap. Tap.
Ogni passo fatto equivaleva ad un ricordo lasciato al passato...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati il maestro Kakashi e i suoi continui ritardi....
Tap. Tap.
Mi sarebbe mancata nonna Tsunade con il suo vizio sfrenato del gioco...
Tap. Tap.
Mi sarebbe mancato il maestro Iruka e le sue piccole grandi perle di conforto...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati il maestro Jiraya e le sue risa...
Tap. Tap.
Mi sarebbero mancati Sakura e... mi sarebbe mancato Sai.
Tap. Tap.
Ma oramai avevo preso una decisione e non c'era spazio per i ripensamenti.
Avevo un amico da salvare.
-Naruto...-
Sentii una mano fredda avvolgere la mia in una leggera presa.
-Perchè lo fai?-
Non mi voltai.
-Non sono affari che ti riguardano...-
Feci per andarmene, ma lui mi prese per la manica della giacca e mi tirò a sè.
Stava piangendo.
Ma ciò che più mi doleva al cuore è che lo stava facendo a causa mia.
-Naruto... sai quante volte ho maledetto la mia esistenza così schifa? Sai quante volte ho sofferto a causa della maschera che ogni giorno opprime il vero me stesso, le mie vere emozioni e ciò che provo veramente per te? Da quando mio fratello è spirato, maledico il cielo per esserselo portato via. Non avevo una spalla su cui piangere dopo la morte di Shin: mi sentivo di nuovo solo ed evitato da tutti... mi ricordo soltanto che quel giorno piansi come non feci mai in vita mia...-
Piangeva forte.
-E...E p-poi sei arrivato tu e h-hai fatto ritornare a g-galla il vero Sai e...-
Tirò su col naso.
-...e mi hai fatto capire che in questo mondo ci sono ancora persone per cui vale la pena tornare a sperare...-
Strinse forte la mia mano
-...ma soprattutto ad amare...-
Scrutai con attenzione le strade del bivio.
Una strada 'odorava' di tinta fresca, mentre l'altra emanava un profumo di tizzoni ardenti.
Ma entrambe facevano da calamita al mio cuore.
Eppure dovevo e dovetti sceglierne una.
Così scelsi d'intraprendere la seconda, attraversando l'uscita del Villaggio...
...Piangevo.
Nota D'Autore
Mi dispiace per essermi fatto attendere molto con questo quinto capitolo, ma la colpa va data alla mancata ispirazione, che ora ho finalmente ritrovato.
Dedico questo capitolo al libro 'Il giovane Holden' e a Nick Cave con le sue emozionanti canzoni che ogni volta mi fanno commuovere.
Inoltre già mi scuso in anticipo se ci saranno degli errori ortografici nel testo, ma è già tanto che abbia scritto qualcosa quindi...
Comunque recensite in tanti!!!
A presto :)
A presto :)