#7 ricordo - seta
"La prima cosa che hai rubato?"
Ti rotoli sul letto, lasciando penzolare un piede oltre il bordo.
"Una scatoletta di tonno e dei vestiti."
Bruce ti lambisce la curva delicata della schiena, osservandoti pigramente.
"Avevamo fame." mormori, puntellandoti sui gomiti " Io e mia sorella, intendo."
È notte a Madrid e l'aria calda entra dalla finestra aperta, sfiorando il tuo corpo nudo.
"Non c'erano più abiti e Maggie cresceva a una velocità tale che..." deglutisci, inghiottendo un groppo durissimo e amaro "che...ne avevo bisogno. Ne ho sempre avuto bisogno."
Si sdraia al tuo fianco il pipistrello e non proferisce parola alcuna, soffermandosi ad ascoltare il rumore sottile del tuo respiro.
Un sorriso incerto si fa strada sulle tue labbra, assieme al suo silenzio.
"Era in seta."
Bruce reclina il capo verso il tuo, in ascolto.
"La prima cosa che ho rubato per me, solo per me, è stato un vestito in seta."
Singhiozzi una risata asimmetrica, guasta di troppe delusioni.
"Era troppo grande e troppo scollato, ma era mio. Era qualcosa che potevo possedere. Qualcosa che non mi avrebbero strappato. Qualcosa che...che..."
Sospiri contro la sua spalla, reprimendo una lacrima.
"Lo so." sono le uniche sillabe che pronuncia "Lo so, Selina."
E cade il primo frammento.