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Autore: Eider    24/04/2013    2 recensioni
A cinque anni Allison si era trasferita e aveva incontrato Christopher, colui che sarebbe diventato il suo migliore amico.
A quindici anni Christopher l'aveva lasciata senza nessuna spiegazione, costringendola a dover sopportare Jeko.
Chris era l'unica cosa che li univa, fino a quando non era sparito nel nulla.
Ora Jeko e Allison erano inseparabili, forse troppo, e niente sembrava dover rovinare la loro amicizia, almeno fino a quando uno dei due non avrebbe aperto gli occhi.
E se lui fosse tornato?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Surprise!

“Quindi sanno tutto…” disse Jeko portandosi pensieroso una mano tra i capelli.
“Sanno anche della festa.”
“Interessante.” mormorò togliendosi la mano dai capelli, dopo averli sistemati e appoggiandola sul tavolo della cucina di casa sua, iniziando a giocare con l’altra.
“Pensano che ci sia qualcosa tra di noi.” fece una pausa per vedere una sua reazione, vedendolo poi annuire, continuò. “Ma tra di noi non c’è niente vero?”
Per qualche strano motivo le era uscita come una domanda, quando avrebbe dovuto esserne sicura.
“Giusto.” rispose invece lui alzando gli occhi ed incontrando lo sguardo confuso della ragazza.
Non sembrò fare caso al fatto che fosse stata posta come una domanda o almeno non lo fece notare.
Alli aprì la bocca e la richiuse non appena sentì dei passi avvicinarsi, infatti poco dopo lo sguardo di Jeko venne catturato da qualcuno alle sue spalle.
“Sempre insieme siete voi due.” borbottò divertito il moro, raggiungendo il bancone dove si trovava una bottiglietta d’acqua, si appoggiò al ripiano e guardò i due.
“Che combinate piccioncini?” domandò lanciando sguardi maliziosi ad Alli, che si limitò a roteare gli occhi, era sempre così, ormai si era abituata.
“Andrea non rompere i coglioni.”
“Qualcuno qui è incazzato.” alzò le mani scuotendole, mostrando un’espressione divertita, rivolgendosi alla ragazza. 
“Sparisci.” rispose serio Jeko, incenerendo con lo sguardo il fratello.
“Va bene fratellino, qui non tira aria. Addio piccioncini!”
“Ciao Andrea!” urlò Alli, sporgendosi dalla sedia per farsi vedere, ricevendo in risposta una sorriso malizioso.
“Quindi?” chiese la ragazza cercando il suo sguardo, perso nei disegni della tovaglia.
Alzò lo sguardo sorpreso, aspettando che ripetesse la domanda e una volta che lei lo fece, si accigliò.
“Cosa vuoi che facciamo? Non c’è niente da fare Alli Kelly.” le disse questa volta con il sorriso sul volto, si alzò di colpo raggiungendola in poche falcate, sedendosi sulle sue gambe e mettendole un braccio intorno alle spalle. Le lasciò un bacio sonoro sulla guancia, facendola ridacchiare. 
“Quando fai così sembri proprio una ragazza.” Borbottò Alli prendendolo in giro, lui per tutta risposta imitò la voce di una ragazza, gesticolando.
“Non è che devi dirmi qualcosa?” Jeko la guardò sorridendo divertito.
“Mi sembra di averti dimostrato più volte che non è così.” le rispose ottenendo un pizzicotto sul fianco da parte di Alli, che nel frattempo era arrossita , borbottando poi un “idiota” sulla sua schiena.


Erano passati pochi giorni dall'inizio delle vacanze natalizie, ed Alli non aveva sprecato neppure un minuto della sua libertà tra i libri, come la aveva quasi obbligata la madre, dicendole che sarebbe stato meglio iniziare i compiti il prima possibile. Alli sapeva che si sarebbe ridotta a farli il giorno prima dell’inizio della scuola, maledicendosi.
Ma ormai era una routine.
Aveva continuato ad andare alle lezioni di scuola guida, che erano state sospese durante le vacanze, evitando accuratamente di fare cadere il suo sguardo su Chris. Questo era quello che lui voleva e lei lo avrebbe accontentato, in più si era promessa, e aveva promesso ai suoi amici, che non lo avrebbe più cercato; quindi a meno che lui non l’avesse cercata, cosa improbabile, lei si sarebbe fatta da parte.
Alcuni dei suoi ex compagni di scuola le avevano chiesto cosa fosse successo, perché tutti si ricordavano quanto fossero stati uniti e vederli così distanti gli era sembrato strano, ma lei si era limitata a scrollare le spalle, dicendo di chiedere a lui, perché non lo sapeva neppure lei.
L’ultimo giorno aveva scoperto che in febbraio sarebbero andati in gita in Spagna, a Barcellona. Non appena la professoressa aveva pronunciato la parola Spagna, la classe era scoppiata in un boato di urla di gioia, mentre la donna cercava di calmarli e zittirli, dicendo che doveva dirgli il posto.
Un paio di minuti dopo, e una minaccia di nota, e quindi rischio di far saltare la gita, i ragazzi si erano calmati, continuando però a parlottare tra di loro entusiasti. Le gemelle si erano subito fiondate al banco di Alli e Marti, iniziando subito ad elencare tutte le cose che avrebbero potuto fare, a tutti i ragazzi che ci sarebbero stati e al fatto che con loro ci sarebbe stata anche l’altra sezione, dove c’erano ben più ragazzi, che nella loro.
Jeko era poi arrivando, dicendo che la sua missione sarebbe stata quella di far ubriacare Bec , poiché non l’aveva mai vista in condizioni pessime, a nulla erano valse le sue lamentele, siccome anche Aurora, Alli e Martina gli avevano dato ragione.
 
Il cellulare della ragazza vibrò, rivelando il nome Aurora, che le chiedeva cosa fare la notte di capodanno, mancava esattamente una settimana e come al solito nessuno di loro sapeva cosa fare.
Non aveva più sentito Jeko da quando si erano incontrati, e doveva ammettere che le mancava, era suo amico, era giusto che le mancasse, no?
Sapeva solo che avrebbe trascorso le vacanze in crociera insieme alla famiglia, non sapendo perciò se ci sarebbe stato per capodanno.
La mattina seguente si svegliò con il cd di canzoni natalizie appartenente alla madre, che metteva ogni Natale durante la preparazione del pranzo. Dopo essere andata in bagno ed essersi data una sistemata, ancora in pigiama, raggiunse la madre in cucina, vedendola intenta a cucinare e a non stonare mentre il padre, saggiamente, si era rifugiato nella loro camera da letto, con il volume della tv piuttosto elevato. Amava sua moglie, ma non riusciva proprio a sentirla cantare.
Alli si sedette al tavolo, dove al suo posto era stata preparata la sua tazza preferita, proveniente da una delle caffetterie più famose, che le aveva portato in regalo una sua amica, con al suo interno del latte caldo e sul piatto due fette di pane tostato, su cui poi ci avrebbe spalmato la marmellata alla pesca. Spalmandola sulla fetta di pane, non poté fare a meno di improvvisarsi cantante con il coltello sporco e appiccicoso come microfono, mentre la madre stonava con il suo amato mestolo di legno, un po’ bruciacchiato sulla punta.
Il padre si piazzò sulla soglia della porta, avrebbe voluto prendere qualcosa da mangiare, ma vedendo e soprattutto sentendo quello spettacolo, si ritirò fingendo di non aver visto nulla.
Quando la ragazza tornò in camera, si lanciò di peso sul letto, recuperando il cellulare in carica dal comodino. Sorrise non appena vide gli auguri da parte degli amici, ma quello stesso sorriso svanì quando scrollando tra i messaggi si accorse che mancava una persona. Decise di scrivergli lei stessa un messaggio di auguri, ma verso l’ora di cena, dopo aver scartato i regali ed esseri ingozzata si rese conto che molto probabilmente non le avrebbe risposto.
Magari non aveva soldi, magari era ancora in un altro stato, ma sarebbe stato così difficile farsi prestare il cellulare dal padre o dal fratello?
Perfino Andrea le aveva mandato gli auguri!
Il giorno dopo si incontrò con le amiche per scambiarsi i regali ed organizzarsi finalmente per l’ultimo dell’anno. Le amiche le rivelarono di non aver ricevuto nessun messaggio e che quindi non ci sarebbe stato a festeggiare con loro, decisero infine di passare la serata in piazza, dove era stata organizzata una festa e dove ci sarebbero state anche le esibizioni di cantanti famosi.
 
Era la sera del 31 dicembre e fuori faceva un freddo cane, Alli continuava a fissare prima l’armadio aperto e poi l’orologio digitale che teneva sul comodino, in meno di un’ora sarebbero venute a prenderla.
Alla fine acciuffò una calzamaglia nera e pesante su cui sopra avrebbe messo un vestitino a maniche lunghe altrettanto nero, ma niente tacchi, non aveva intenzione di uccidersi i piedi, le ballerine sarebbero andate benissimo.
Esattamente alle nove suonarono al citofono, Alli si infilò il cappotto, mise la sciarpa, prese la borsa, salutò i genitori e scese le scale per arrivare dalle amiche, che l’attendevano saltellando.
Quando vide come si era ridotta Martina, non seppe cosa dire.
“Ma sei fuori di testa? Vuoi morire assiderata forse?!” esclamò una volta recuperata la parola, accentuando il tutto con un gesto delle mani.
Aurora incrociò le braccia al petto, guardando Marti di traverso.
“Vedi? Io te lo avevo detto!” sbottò sbuffando e facendo roteare gli occhi alla ragazza in questione.
“Veramente l’avevo avvertita anch'io, ma..” provò ad intervenire la gemella, venendo subito zittita dalla sorella.
“Guardate che sto bene così.”
Le gemelle la squadrarono, parlando poi insieme.
“Ma se ti sei lamentata tutto il tempo.” si guardarono e sorrisero soddisfatte, dandosi il cinque.
“Sì, ma se c’è Lorenzo devo farmi vedere al meglio, così mi noterà.” disse poi dopo qualche minuto di silenzio, catturando l’attenzione delle amiche, più che curiose, quasi sospettose.
“Com'è che fai a saperlo?”
“Sputa il rospo!”
Martina si guardò in giro in imbarazzo e vedendo che non ci fosse nessuno nelle vicinanze le fece segno di avvicinarsi.
“In un caso molto ipotetico, può essere che abbia controllato il suo profilo su facebook.” sussurrò guardandole negli occhi.
“La solita.” mormorarono le tre, scuotendo la testa.
“Che ne dite di iniziare a camminare?” domandò Alli incitandole a muoversi, le altre si limitarono ad annuire seguendola.
 
Qualche ora dopo e qualche bottiglia di alcol dopo, Martina iniziava a sentire i postumi della sbornia, aggravati anche dal saltare continuo, si era accasciata su un muretto, sorvegliata da Alli, Bec e qualche altro ragazzo, mentre in mezzo alla folla Aurora si stava divertendo con un suo amico, che tipo di divertimento lo si poteva solo immaginare.
“Quanto manca alla mezzanotte?” domandò Leonardo avvicinandosi all'orecchio di Alli per farsi sentire, lo avevano incontrato verso metà serata quando Martina stava già iniziando a perdere lucidità, aveva continuato a prenderla in giro dicendo di vedere Lorenzo ovunque, facendola prendere colpi su colpi.
Alli rabbrividì estraendo la mano della tasca alla ricerca del suo cellulare, sperduto nella borsa, quando lo trovò sbloccò lo schermo e lo fece vedere al ragazzo.
“Bene manca mezz'ora, ce la posso fare a trovare qualcuno.” annuì iniziando a guardarsi intorno, poi si soffermò su Alli, guardandola dall'alto al basso con un sorriso malizioso. “A meno che tu non ti voglia offrire volontaria.” Ammiccò facendola scoppiare a ridere.
“Decisamente no. Vai a divertiti con la tua nuova preda.” gli diede una pacca sulla spalla continuando a ridere e iniziando a sentire il rumore dell’amica che rigettava, si voltò vedendo Bec raccoglierle i capelli in una coda, mentre cercava di non guardare. Alli recuperò un fazzoletto e la bottiglietta d’acqua che si era portata dietro, una volta che Martina ebbe finito di rimettere, la aiutarono a darsi una ripulita mentre iniziava a lamentarsi.
“Adesso Lorenzo non potrà più baciarmi.” disse piagnucolando, seduta sul muretto lontana dalla scena del crimine.
Bec si voltò verso Alli, sussurrandole all' orecchio.
“Non che avesse molte possibilità, siccome non l’abbiamo visto.” Alli si voltò a guardarla, trattenendosi a stento dal ridere.
“Cosa confabulate voi?” chiese Martina, alzando lo sguardo su di loro, dopo fece vagare lo sguardo tra la folla, sussultando.
Indicò qualcosa o qualcuno nella folla, urlando il nome di una persona.
“Chris!” immediatamente Alli e Bec si voltarono nella direzione del dito puntato, vedendolo parlare con qualche suo probabile amico, mentre Alexa stava chiacchierando con la sua amica. Fortunatamente non l’aveva sentita, ma Martina sembrava non voler demordere, perché si alzò barcollando e andando verso il ragazzo.
“Adesso mi sente quello stronzo!”
“Marti cosa cazzo pensi di fare?”
Alli e Bec la trattennero per le braccia, mentre qualcuno iniziava già a girarsi, attirato dalle urla.
“Dirgli tutto!”
“Tutto cosa?”
“Tutto!” sbraitò strattonando il braccio dove Alli la teneva.
Mentre Martina si liberava dalla stretta di Alli, coloro che circondavano Chris si voltarono nella loro direzione, un ragazzo gli diede una gomitata facendolo voltare e scontrare lo sguardo con quello imbarazzato di Alli, che senza aspettare cambiò la direzione dello sguardo. Martina smise di urlare ma con la mano libera gli mostrò il dito medio, facendo in qualche modo scoppiare a ridere Alli per la situazione inverosimile. Lui si limitò a scrollare le spalle quando il suo amico gli chiese qualcosa.
“Tutto bene?”
“Dieci!”
Alli sorrise rivolta a Bec, andando a dare una sberla sul braccio di Martina.
“Idiota.”
“Nove!”
Martina sorrise, mostrando il segno della vittoria.
“Otto!”
“Sette!”
Aurora arrivò correndo verso le ragazze, trascinando con se l’amico.
“Sei!”
Tornarono anche i loro amici, che erano andati a recuperare delle bottiglie di spumante.
“Cinque!”
“Quattro!”
“Tre!”
“Due!”
“Uno!”
“Buon anno!”
Aprirono le bottiglie di spumante, scostandosi per non ricevere il tappo in faccia, poi dopo abbracci e baci iniziarono a bere, mentre intorno a loro la gente continuava ad urlare e festeggiare.
I messaggi iniziarono ad arrivare solo un’ora dopo, dovuto al blocco delle linea per la quantità elevata di messaggi. Solo il pomeriggio dopo, quando Alli si svegliò, controllò i messaggi, rispondendo, vedendone uno che non si aspettava di riceve.
 
Buon Anno Alli Kelly! Sorry, ma mi sono completamente dimenticato di farvi gli auguri a Natale, ero impegnato ;)
Ci vediamo presto tesorino, ho un paio di cose da raccontarti.
 
Leggendo il messaggio, Alli ebbe una brutta sensazione, che si avverò quando una settimana dopo quasi, lo vide al loro posto, con in mano una sigaretta consumata, a sorridere tranquillamente mentre Aurora gli raccontava qualcosa.
Si avvicinò lentamente, salutando con la mano l’amica, mentre lui si girava verso di lei, buttò a terra la sigaretta, schiacciandola con il piede e sorridendole, non appena gli fu abbastanza vicina, lui la prese tra le sue braccia, stritolandola.
“Mi sei mancata Alli Kelly.”
Alli sorrise, staccandosi e scompigliandogli i capelli, lui la mandò a quel paese aggiustandosi il ciuffo.
“Cosa dovevi dirmi?” domandò ansiosa di sapere.
Lui le mise un braccio intorno alle spalle e guardò verso Aurora, che continuava ad arrotolarsi una ciocca di capelli.
“Ho conosciuto una ragazza, per questo era impegnato a Natale e Capodanno, non so se capite.” fece l’occhiolino ad Aurora, che finse un sorriso e non appena lui spostò lo sguardo da lei, guardò Alli preoccupata.
“Si chiama Ilaria, ed è davvero simpatica. L’ultimo giorno pensavo di non rivederla più, quando poi mi ha detto dove abitava ero così felice, che non sapendo cosa dire sono scoppiato a ridere. Abita nella nostra stessa città!”
“Magari va anche a scuola nostra.” borbottò Alli acidamente.
“No, per sfortuna, va al classico.”
In quel momento arrivò Bec, e con lei Alli vide una via di fuga.
“Devo assolutamente parlare con Bec, ci vediamo in classe, ciao!” salutò di fretta e corse verso l’amica, trascinandola verso l’entrata, questa rimase per un attimo perplessa, ma vedendo poi l’espressione amareggiata della sorella non disse niente e la seguì.
 
Martina quel giorno era uscita alla terza ora lasciandola così da sola, appena entrò il prof, Alli vide Jeko alzare la mano, sapendo subito cosa avrebbe chiesto.
“Dica signor Lupo.”
“Posso andare a sedermi vicino King?” domandò Jeko usando il suo tono più amorevole.
“No.”
“Ma prof!”
“Ti ho detto di no.”
“Ma noi ci vogliamo bene!” si lamentò facendo scoppiare a ridere tutta la classe, tranne Alli che si irrigidì.
“Quello che siete tu e la signorina King fuori scuola, non mi compete. Quindi zitto e buono Lupo.”
Jeko si girò vero Alli alzando le spalle dispiaciuto, mentre Alli abbozzò un sorriso.
Sollevata si accasciò sul banco, per una volta amava quel prof.

Hola!
Sono ancora qua, tranquilli non vi abbandono ;)
Purtroppo ho un po' di problemi, siccome il mio pc non va, e devo usare quello di papà finché non si decide a comprarne uno nuovo, quindi vedrò di fare il possibile per aggiornare anche l'altra storia.
With love Ellie.
   
 
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