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Autore: _ClAkRi_    24/04/2013    4 recensioni
Eccoci di nuovo qui con la nostra seconda storia, è il continuo di "è bastato un solo sguardo", per capire questa non è necessario leggere la prima, però per una migliore comprensione sarebbe meglio.
In questa storia, i protagonisti sono Sofia, ormai diciottenne, ancora innamorata del suo tenente preferito e Bart che si ritrova a pensare a lei senza nemmeno renderse conto o forse non ha mai smesso di pensarci da quel quasi bacio?
Ma ci saranno anche Lucia e Orlando, alle prese con non pochi problemi...
Insomma nuove avventure, amori, disavventure... per una storia con molti colpi di scena tutti da scoprire.
Fateci sapere cosa ne pensate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO DIECI – A LEZIONE DI CHIMICA
 
Il giorno dopo il loro mesiversario, si svegliano di buon’ora, per rispettare i loro rispettivi impegni, Sofia non può saltare la scuola e Bart non può certo mancare al Ris, così se pur di controvoglia perché devono allontanarsi l’uno, dall’altro si alzano dal letto, ma non prima di essersi scambiati un tenero “buongiorno amore” e un bacio.
«Vorrei svegliarmi tutte le mattine così...» dice Sofia guardandolo.
Bart le sorride e le da un altro leggero bacio sulle labbra, anche lui vorrebbe svegliarsi tutti i giorni così, non desidera altro, durante la notte ha sentito il respiro di Sofia e si è sentito bene, rilassato, felice.
«Amore... aspetta, ieri mi sono dimenticata di darti una cosa.» fermandolo per un braccio prima che possa scendere da letto, infondo qualche minuto possono concederselo ancora.
Sofia allunga un braccio in direzione della sua borsa, posata vicino al comodino e prende una scatolina, che porge a Bart.
Lui la guarda confuso, non capisce subito cosa possa contenere quella scatolina, pensa a un bracciale, ma quando la apre, rimane completamente senza parole.
«Sof... Sono bellissimi!» le dice guardando quei due mezzi cuori scendere lungo la sua mano, in uno quello che andrà a Bart c’è scritto “S” e la data, mentre in quello di Sofia “B” con la data.
La ringrazia stringendola a sé e poi si offre per infilarla al collo di Sofia.
Quando arriva il turno di Bart del regalo, lo prende dal cassetto e lo porge alla sua Sofia, è un pacchetto decisamente più grande di quello suo.
Lo guarda un po’ incredula, non si aspettava un regalo, pensava che fosse la cena il regalo per il loro mesiversario, invece Bart ha saputo sorprenderla ancora una volta, spiazzandola completamente. Riescono a stupirsi a vicenda, non essendo mai scontati, è questo una delle cose che amano rispettivamente l’uno dell’altra, ma è ancora una delle forze del loro amore.
Apre il pacchetto e sorride nel vedere gli orecchini che tanto le piacevano, quelli che aveva visto in vetrina una volta che erano usciti insieme, una delle prime volte, ma non aveva detto nulla, guardandoli in silenzio, ma Bart non si è lasciato sfuggire quello sguardo e ha capito immediatamente che Sofia  gli desiderava. Ancora una volta l’ha sorpresa, proprio come un attimo prima.
Dopo lo scambio di regali, devono per forza sbrigarsi se non vogliono fare tardi, si preparano per uscire e Bart accompagna sotto scuola Sofia e dando inizio così a una nuova giornata.
 
Qualche giorno dopo, Sofia era immersa tra i libri…
Mentre meccanicamente risolveva i suoi esercizi di chimica però pensava ad un modo per poter passare più tempo con il suo Bart.
Ad un tratto.
“Che stupida!Ho la soluzione a portata di mano ed ancora sono qui a pensare!”
Sollevò la testa dal quaderno,lasciò cadere la penna sul tavolo e iniziò a pensare…
“Pensa Sof,pensa!”
«A cosa devi pensare?»
I suoi pensieri pericolosi fatti ad alta voce vennero interrotti dall’ingresso di Lucia in sala interrogatori.
«A come risolvere questi stupidi esercizi di chimica!»
«Come non ti vengono? Sei sempre stata brava,li hai sempre fatti ad occhi chiusi!»
«Che vuoi che ti dica mamma,non ci riesco più… Questa parte del programma non riesco a farla mia a comprenderla bene! Sono anche molto preoccupata!»
Rispose Sofia mettendo in scena la sua commedia.
Atto primo,scena prima!
Tutto sarebbe andato come sperava…
Doveva solo avere pazienza,fingersi disperata e giocarsi bene la sua carta migliore,il suo asso nella manica,il suo sguardo da cucciolo che non ammetteva un no come risposta!
Lucia la guardava sorpresa e in silenzio,era la prima volta che sentiva Sofia lamentarsi per i compiti,è sempre stata brava a scuola,ha sempre fatto tutto da sola sin da subito,anzi aiuta spesso i compagni nelle varie materie in cui hanno difficoltà ritrovandosi a formare dei veri e proprio gruppi di studio.
«Amore magari hai bisogno di una pausa…L’hai pensato?»
«Mamma non serve,me la sono presa,anche più di una volta,con il risultato che ho solo perso tempo inutilmente,gli esercizi sono ancora lì e devo svolgerli!»
«Aspetta,magari possiamo trovare una soluzione al problema…Isabella è un chimico… Posso chiedere a lei se è libera e ti dà un attimo una mano,almeno a capire come devi svolgerlo.»
Lucia aveva già affacciato la testa alla ricerca di Isabella per poi avanzare nei vari laboratori a cercarla, ma non la trovava,poi ad un tratto vide passare da lì Bart.
«Per caso hai visto Isabella?»
«Si,è andata da Carnacina!»
«Uhm….Puoi darci una mano anche tu volendo…»
Sofia che inizialmente non aveva pensato proprio alla possibilità di ritrovarsi a studiare con Isabella, quando la sentì nominare capì che non poteva dire nulla o avrebbe destato dei sospetti…
Perché non ci aveva pensato,non era stata lucida ed aveva perso…
Nella sua mente c’era solo Bart,ecco la risposta…
Certo non si sarebbe mai aspettata che la sua mamma tornasse con Bart.
Quando lo vide entrare non poteva credere ai suoi occhi,certo però doveva smettere di sorridere come una scema o sarebbe stato palese che stava esultando…
«Bart và bene lo stesso no?»Chiese Lucia cercando di guardare negli occhi Sofia,ma lei prontamente aveva abbassato la testa e stava fingendo di provare a risolvere quegli esercizi che tanto la facevano preoccupare…
Bart non poté non sorridere a quella visione…
Era certo che Sof avesse escogitato qualcosa e che adesso per cercare di non destare sospetti stava cercando di fare i compiti e non incrociare lo sguardo di nessuno o si sarebbe notato il suo rossore ed imbarazzo.
«Credo che Bart vada ugualmente bene…»
«Si…L’importante è che riesca a capire come svolgere questi dannati esercizi»
Sofia cercava di restare calma,di non destare alcun sospetto,ma dentro di sé esultava per la gioia,la sua mamma le aveva fatto non sapendo un regalo meraviglioso,il suo Bart accanto a lei e nessuno poteva obiettare per quella vicinanza e quando pensava a quel nessuno si riferiva al suo papà gelosone…
Adesso erano più che giustificati e potevano stare seduti vicini senza destare sospetti…
«Bart,vi lascio… Per favore dalle una mano,non ho mai visto Sofia così in crisi per i compiti,soprattutto per la chimica»
«Tranquilla Lucia,ci penso io!»
Lucia sorrise ed uscì chiudendosi alle spalle la porta della sala interrogatori.
Sofia dopo aver contato mentalmente fino a 5 chiuse poco dopo tutti i libri e li spostò per sedersi sul tavolo.
«Finalmente abbiamo una valida scusa per stare un po’ di tempo insieme senza destare sospetti!»Disse Sofia sussurrandolo all’orecchio di Bart,provocandogli la pelle d’oca,poco prima di baciarlo con passione.
Sapeva che era rischioso cominciare quel gioco…
Nessuno dei due sarebbe riuscito a dire no…
Pochi istanti dopo infatti la passione guidava entrambi,Sofia era stretta a Bart,mentre lo baciava indietreggiava affinché potesse poggiarsi sul tavolo…
Bart con un filo di voce provò ad obiettare…
«No... Non poss... Non possiamo…»
«Shhhh»
Questa fù l’unica parola pronunciata da Sofia che era quasi completamente sdraiata sul tavolo e aveva tirato a sé Bart…
La passione gestiva la situazione,i respiri affannati,le mani che si muovevano libere da ogni controllo…
Sapevano bene che rischiavano di essere scoperti,ma l’adrenalina da un lato li spingeva a rischiare…
Ad un tratto un rumore di passi li fece allontanare e ricomporre velocemente…
Per fortuna i passi che avevano udito sempre più vicini si stavano allontanando,Sofia stava per riavvicinarsi ma Bart la distrasse.
«Cos’è questa storia dei compiti di chimica e che non riesci a farli? Guarda non ci credo! È una balla,una balla a cui nessuno crederà cara la mia principessa!»
Disse sorridendole.
Sofia gli si avvicinò nuovamente,gli accarezzò una guancia
«Ok! È una balla,ma se questo è l’unico modo per passare un po’ di tempo insieme sono disposta a perfezionarla,renderla credibile anche smettendo di essere brava in chimica!»
Bart le sorrise e le diede un leggero bacio sulle labbra.
«Tu sei matta principessa! Ma ti amo per questo»
«Quindi se ti facessi chiedere da mamma di darmi una mano…Accetteresti?»
Bart le sorrideva in silenzio.
«Dai,non sto scherzando,voglio passare un po’ di tempo con te e sono disposta a tutto…»
«… Diciamo che potrei…Forse si,forse ti appoggerei! Anch’io voglio stare un po’ più tempo con te»
Sofia gli saltò in braccio e si stringe a lui,stavano per baciarsi nuovamente quando bussarono.
«Sono io piccioncini!» Sussurrò Isabella
Entrò poco dopo e velocemente chiuse la porta.
Nel vederli lontani e Sofia che fingeva di litigare con i suoi compiti di chimica non potè non ridere…
«Il vostro segreto con me è al sicuro…Anzi fatemi andare da Lucia,Ghiro mi ha detto che mi cercava… Tranquilli,nel caso in cui mi chiedesse di farti delle lezioni dirò che non mi è possibile a causa di impegni… Tranquilli definirò bene che tipo d’impegni…»
Bart sorrise restando comunque a distanza di sicurezza dalla sua principessa,sembravano il professore e l’alunna…
Lucia intanto nel suo ufficio non riusciva a smettere di pensare a Sofia ed a come l’aveva vista disperata per i compiti,fù distolta da quel pensiero quando bussarono alla porta.
Era Isabella!
«Permesso? Lucia mi avevi cercato?»
«Si! Accomodati… Volevo chiederti un favore…»
«Dimmi!»
«Avresti modo di dedicarti qualche ora il pomeriggio,magari non tutti i pomeriggi a dare qualche ripetizione di chimica a Sofia?»
Dopo qualche attimo di silenzio,proprio mentre Isabella stava per prendere la parola Lucia
«Capisco che una volta fuori da qui hai la tua vita,scusa se ti ho preso in contropiede…»
«Lucia, onorata che tu abbia pensato a me,ma mi dispiace doverti dire no… Però hai anche un altro bravo chimico che potrebbe  aiutare la nostra Sof»
«Hai ragione! Posso chiedere a Bart! Il punto è…»
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Isabella la stava continuando
«Orlando è molto geloso ed iper protettivo quando si tratta di voi! Giusto?»
«Esattamente! Hai centrato il punto…»
Disse scoppiando a ridere poco dopo.
«Vedrò cosa posso fare per convincerlo…»Sorrideva divertita dall’idea di usare i suoi mezzi per tranquillizzarlo e farlo cedere.
Isabella lasciò Lucia a perfezionare il suo piano e si recò da Sofia,sicura di trovare Bart ancora lì.
Aprì senza bussare,voleva farli spaventare e ci riuscì…
I due infatti erano talmente presi a scambiarsi un passionale bacio che subito non la sentirono,dovette schiarirsi la voce
«Ditemi grazie.. Vi ho fatto un favore! Mi dovete un grosso,grossissimo favore!»
Disse Isabella sorridendo alla coppietta ancora stretta in un tenero abbraccio.
«Hai ragione! Mi farai da testimone quando sposerò il mio tenente»
Disse Sofia baciando Bart sul naso.
«Piano,piano! Dobbiamo ancora trovare il modo di dirlo ad Orlando e parliamo già di matrimonio…?»
Rispose Bart sorridendole.
«Ho come la sensazione caro il mio tenente Dossena  che ti sei un po’ spaventato alla parola matrimonio. Vero?»
Replicò Isabella punzecchiandolo.
«Sai che credo tu abbia ragione Isy!»
Disse Sofia dandole corda…
«Ho paura di voi due,davvero tanta paura… Vi conoscete da poco ma siete diventate subito amiche ed alleate Povero me!»
Replicò Bart a sua volta.
Isy e Sof scoppiarono immediatamente a ridere complici.
«Io vado a lavorare piccioncini!Bartolomeo tu piuttosto  sai che devi darmi una mano in laboratorio con le analisi vero?»
Disse Isabella cercando di restare il più seria possibile,ma non ci riusciva era impossibile assistendo a quella scena,infatti poco dopò scoppiò a ridere.
«Ti aspetto tra massimo quindici minuti!»
«Comandi»
Rispose Bart mettendosi anche sull’attenti.
Tutti scoppiarono a ridere,poco dopo Isabella si avviò ai laboratori lasciando ancora un po’ di tempo alla coppietta.
Dopo trenta minuti Bart fece il suo ingresso in laboratorio,Isabella stava ancora concentrata sul suo microscopio,ma i passi di Bart non passarono inosservati.
«Finalmente! Era ora! Temevo che Orlando vi avesse scoperto  e fossi dovuto fuggire senza avere il tempo di salutarci»
Lo punzecchiò Isy…
« Ah ah ah! Simpatica! La timida Isabella adesso improvvisamente non esiste più? Eppure la preferivo a questa nuova versione!»
«Potrei dire la stessa cosa  ex irreprensibile tenente Dossena»
«Tu cosa sai del vecchio me?»
Chiese Bart stupito da quelle parole.
«So,so abbastanza… Mi hanno messo in guardia ecco!»
«Sono profondamente offeso! Dubiti del tuo compagno di laboratorio! Metti in crisi il nostro rapporto,il nostro legame»
Replicò Bart iniziando anche a fingere di tirare sù con il naso…
«Ma smettila! Non sei credibile!»
Disse Isabella concentrata ancora sul microscopio,per poi poco dopo aver finito avvicinarsi a lui e dargli una pacca sulla spalla.
«Ehi! Ahi! E’  questa per cos’era? E poi scusa ma non è carino che tratti così male il tuo compagno di laboratorio,di chiacchiere,confidenze,insomma colui che ti ha aiutato ad inserirti!»
Isabella scoppiò a ridere,gli diede un bacio sulla guancia e poco dopo si avviò agli spogliatoi per cambiarsi e tornare a casa.
Un’altra giornata al R.I.S era giunta al termine,Lucia,Orlando e Sofia stavano anche loro per tornare  a casa,mentre si avviavano alla macchina la piccola mascoutte del R.I.S si guardava intorno,sapeva di non poter sfidare ancora una volta la fortuna ed andare alla ricerca del suo tenete e baciarlo ancora una volta,quindi sperava almeno d’incontrarlo e salutarlo da lontano.
Sofia si dovette accontentare infatti del meraviglioso pomeriggio che aveva trascorso con il suo Bart perché non riuscì nemmeno ad incrociarlo…
Intanto in macchina Lucia stava iniziando a preparare Orlando al fatto che avrebbero dovuto parlare…
«Amore devo parlarti!»
«Ecco lo sapevo, si prospetta una serata burrascosa, quando le donne dicono dobbiamo parlare sono sempre guai in arrivo per noi uomini»
Replicò Orlando.
«Amore,hai per caso fatto qualcosa per cui hai motivo di temere la mia collera?»
Replicò Lucia divertita
«Assolutamente no!Solo mi preoccupa il tuo tono…»
«Amore davvero,devi stare tranquillo…Certo se hai la coscienza a posto…»
«Grazie per la fiducia amore… Dovrei essere io quello preoccupato e sarcastico visto il tuo amore dobbiamo parlare!»
Sofia  che sapeva tutto restava in silenzio,fingeva di essere impegnata in altro,sapeva bene cosa avrebbe dovuto chiedere la sua mamma al suo papà gelosone.
Una volta a casa Sofia si affrettò a salire  velocemente in camera, voleva messaggiare un po’ con Bart.
Intanto Lucia stava iniziando a preparare la cena…
«Amore,credo che la nostra Sof sia un po’ troppo stressata e non riesca a concentrarsi bene a scuola… Soprattutto in chimica,oggi abbiamo chiacchierato el’ho vista un po’ in crisi… Pensavo di farle dare una mano»
«Sofia,la nostra Sofia?»
Replicò orlando incredulo nel sentire che la sua principessa avesse difficoltà a scuola,lei che era un asso.
«A meno che tu non conosca altre Sofia o hai un’altra figlia con questo nome si,parlo della nostra principessa!»
«Quanto sarcascmo…»
Replicò Orlando a quella frecciatina della sua Lucia
«In che materia ha bisogno di aiuto?»
«Chimica»
«Possiamo chiedere ad Isabella»
Disse orlando tranquillo mentre apparecchiava…
«Già fatto,non può!»
«Prenderemo un professore privato…»
«Io ho un’idea migliore… Abbiamo un altro chimico a cui chiedere… Avevo pensato a Bart»
«Assolutamente no! Non esiste… Conosci la sua fama… Potrebbe provarci con la mia bambina e farla soffrire!»
Replicò secco Orlando,quasi per lo shock stava per far cadere i bicchieri a terra.
«Non potrebbe mai esserci nulla tra Sofia e Bart lei per lui è una bimba,la mascoutte del R.I.S»
Sofia che stava per andare a tavola si era fermata appena in tempo ed aveva ascoltato… Era un po’ delusa dal fatto che la sua mamma la vedesse ancora piccola e non in grado di fare colpo,ma dall’altro lato era contenta,almeno per un po’ nessuno avrebbe sospettato di lei e Bart ed avrebbero potuto vivere tranquilli la loro segretissima relazione.
«No,non ci sto!Non ho fiducia…»
Continuò a replicare Orlando,Lucia a quel punto decise di giocarsi il suo asso nella manica…
Si avvicinò a lui lentamente e sorridendogli,quando gli fù vicino dapprima lo baciò con passione,poi sul più bello il bacio venne interrotto per potergli sussurrare all’orecchio
«Io so come convincerti…»
Orlando che sapeva come giocasse sporco la sua Lucia non le diede tempo di continuare la prese in braccio e si avviò alla loro camera da letto, Sofia fece giusto in tempo a nascondersi per non essere vista,divertita da quanto visto scrisse a Bart
“mamma sta “convincendo” papà, so già che presto ci vedremo per le nostre “lezioni”
 
La risposta di Bart non tardò ad arrivare:
 
“Sofia Marta Ludovica Brancato Serra”
 
“Eh no!Non ti ci mettere anche tu sai…”
 
Replico a sua volta la piccola mascoutte del R.I.S.
La serata trascorse velocemente,Lucia e Orlando avevano trascorso una notte di passione e alla fine il capitano dei R.I.S aveva vinto…
Il tenente però si riservava di fare un “discorsetto” a Dossena...
Così fù…
L’indomani…
«Bart, ti devo parlare hai un attimo?»
Chiese Orlando non appena riuscì ad intercettare il suo collega.
«Certo,dimmi pure!»
«Non so se Lucia ti ha già accennato qualcosa… Dovrai probabilmente dare una mano a Sofia per qualche tempo in chimica… E’ sotto stress e non riesce a rendere al meglio come suo solito, sappi che non sono d’accordo, ma per il bene della mia principessa cedo,ma ci saranno delle regole da rispettare!»
Aveva concluso molto seriamente.
Bart invece faticava a restare serio…
Non riusciva a non pensare al messaggio di Sofia ed a quanto quelle parole stessero costando al suo amico.
«Puoi contare sulla mia professionalità e serietà,non farei mai nulla per far soffrire Sofia,lei è speciale»
«Speciale?»
Aveva ripetuto orlando,quella parola detta con quel tono di voce languido non gli era piaciuta per niente,ma sapeva che la sua Lu gli avrebbe dato del paranoico e chiuse lì il discorso,Bart invece si precipitò ad aggiustare il tiro.
«Nel senso che è come una sorella»
Si era affrettato a rispondere Bart,sapeva alla perfezione comunque che non era riuscito a tranquillizzare Orlando e che sarebbe stato loro ancor più con il fiato possibile… Sempre che fosse possibile farlo di più di quanto già non facesse.
Le lezioni sarebbero iniziate da quel pomeriggio stesso…
Sofia intanto quel giorno non era andata a scuola…
Come sempre la sua base era il R.I.S quando per qualche motivo si assentava...
Isabella quel giorno era strana,nervosa e non solo era arrivata tardi…
Più restava ad osservarla,più notava che qualcosa non andava…
Aveva deciso che doveva scoprire cosa ci fosse sotto e niente e nessuno l’avrebbe dissolta dalla sua missione.
«Hai un momento per me?»
Disse alle spalle di Isabella facendola spaventare…
Lei infatti era assorta nei suoi pensieri.
«Dimmi,di che hai bisogno»
Isabella sorrise a Sofia.
«Che tu mi dica quello che ti sta succedendo,che ti confidi con un’amica… Andiamo a prendere qualcosa,opterei per un gelato. E nel frattempo mi racconterai tutto,si,proprio tutto! Non si ammettono risposte negative.»
Isabella le sorrise e la prese per mano,forse era davvero giunta l’ora di raccontare a qualcuno la verità,di condividere questo peso con un’amica,così in silenzio si avviarono al bar.
Un lungo silenzio regnava al tavolino delle due ragazze,quando improvvisamente con un filo di voce Isabella iniziò a raccontare.
«Vedi Sof... Io...  Io sono mamma! E’ la gioia più bella essere mamma,ma la mia vita non è stata facile.»
Sofia in silenzio strinse la mano di Isabella e restò in ascolto.
«La mia piccola principessa si chiama Carlotta,ha un anno e in questo momento è con la baby sitter che però mi chiama ogni secondo,non riesce a fare il suo lavoro… Credo che la cambierò!»
«Perché non hai detto a nessuno di Carlotta? Io son cresciuta al R.I.S potresti portarla,tenerla sotto’occhio e contare sul nostro aiuto!»
«Per adesso non voglio che si sappia,non voglio dare troppe spiegazioni, tu sei la prima persona con cui mi confido!»
«Io sono qui,puoi parlarmi di quello che vuoi quando vuoi…»
Rispose Sofia non lasciandole mai la mano.
«Avevo 17 anni quando rimasi incinta per la prima volta, quando lo dissi ai miei loro non erano molto felici,non per la bambina,ma per il semplice fatto che temevano che non fossi pronta ad un simile evento e che avrei dovuto accantonare i miei sogni per fare la mamma,in famiglia erano tutti scettici a riguardo… Ma io lottai ed ottenni l’appoggio dei miei genitori, tutto però andò in frantumo quando i miei morirono ed io persi la bambina per lo shock.
Da quel giorno andai a vivere dai miei zii, loro mi avevano accolto in casa solo per dovere,per loro ero un peso e più volte me l’hanno detto apertamente,non fù per niente facile,fù un anno infernale,una volta compiuti diciotto anni ho intrapreso la mia strada,sicuramente è andata meglio… Ma le delusioni sono arrivate lo stesso. Scelte sbagliate pensando che fossero le migliori,dividermi tra mille impegni, essere sola e senza supporto… Ciò che mi conforta è la mia principessa!»
Sofia non aveva mai lasciato la mano di  Isabella durante quel lungo sfogo.
«Io sono qui, noi siamo qui non affronterai mai più nulla da sola,anzi mi è parso di capire che il papà di Carlotta non si occupi della piccola,per lui è come se non esistesse vero… Tranquilla,noi siamo forti e io,noi ti aiuteremo,per cominciare farò io da baby sitter alla piccola principessa,sarà come occuparmi della sorellina che i miei genitori non mi hanno mai dato e che dubito mi daranno»
Isabella scoppiò a ridere,Sofia la metteva di buon umore sempre,il loro legame forte sin da subito non si sarebbe mai spezzato,né erano certe entrambe.
Sapeva bene che Sofia era sveglia,le erano bastati pochi dettagli per capire,per capire di cosa lei avesse bisogno.
Inoltre raccontare e rivivere di nuovo tutto non era stato certo facile,ma avere accanto l’ottimista del R.I.S aveva aiutato molto…
Era giunto il momento di tornare a sorridere e cambiare argomento…
«Come farai però  a conciliare tutto? Sbaglio o volevi stare un po’ più di tempo anche con Bart…»
«Tranquillaaaaaaaaaaaaaaa! Troverò una soluzione e riuscirò a fare tutto. Puoi starne certa!»
Sorrise e strinse più forte nella sua la mano di Isabella,la sua amica.
«Sei certa di farcela?»
Sofia sorride di nuovo.
«Si! Adesso però fammi vedere la piccola principessa»
«Ok,ok!»
Disse Isabella iniziando a mostrarle le foto sul suo cellulare.
Quella giornata era passata velocemente,ma non per questo non era stata ricca di sorprese,anzi tutt’altro…
Sofia estrasse il cellulare dalla tasca e velocemente scrisse a Bart
 
“Mi insegni a tirare di scherma?”
 
Era un nuovo piano escogitato per poter passare del tempo con il suo tenente.
Bart rispose poco dopo
 
“Tra una formula e l’altra di chimica in salotto a casa tua?”
 
“Spiritoso! Davvero spiritoso”
 
Aveva risposto Sofia a quel messaggio…
 
“Io le penso ed escogito tutte per passare con te del tempo e tu,tu fai il sarcastico? Sono profondamente offesa!”
 
“Ok,ok! Ti insegnerò a tirare di scherma!”
 
Sofia saltellava felice per il R.I.S dopo aver letto la risposta di Bart,alla fine sapeva sempre come spuntarla…
Bart,il suo Bart faceva di tutto per lei.
Sofia andò a dormire felice,finalmente il giorno dopo sarebbero iniziate le lezioni di “recupero”,ma non aveva fatto i conti con…
Con la presenza dl suo papà.
Bart arrivo puntuale e quando suonò una super sorridente Sofia andò ad accoglierlo…
Non poteva salutarlo come avrebbe voluto,il suo papà gelosone era ancora in casa…
Non né capiva il perché…
O meglio lo sapeva ma sperava che il suo sesto senso non avesse ragione…
Si limitò così a salutarlo normalmente,come avevano sempre fatto  prima che tutto cambiasse…
Ma non fù così semplice… Una volta vicini entrambi provarono un brivido lungo la schiena,avrebbero voluto salutarsi diversamente ma non era possibile…
Dovettero reprimere il desiderio di stringersi l’uno all’altra e baciarsi teneramente.
«Vi state ancora salutando? Non dovreste già iniziare a studiare…»
Disse Orlando che continuava a passare per “caso” da lì
«E tu non dovresti essere a lavoro? Mamma non ti aspetta?»
Replicò Sofia scoppiando a ridere…
Orlando che sapeva quanto la sua principessa avesse ragione non rispose…
Era teso e nervoso al pensiero di lasciarli soli e non controllarli…
Era in questi casi che maggiormente in lui si accresceva il desiderio di un altro figlio…
I bimbi si sa dicono tutto,sono come si suol dire la bocca delle verità,se ben istruito sarebbe stato i suoi occhi nel controllare la sua Sofia.
Pochi minuti dopo Sofia mossa dal desiderio di stare sola con Bart stava per chiamare la sua mamma ed accelerare i tempi di uscita da casa del suo papà,ma non c’è né fù bisogno, poco dopo Sofia sentì suonare il cellulare del suo papà
«Comandi Capitano,mi consideri già lì»
Aveva risposto Orlando
«Bravo,bravo… Visto ti sei fatto rimproverare da mamma,tutto perché…Tutto perché pensi chissà cosa…»
Bart da sotto il tavolo colpì la sedia di Sofia,se voleva che andasse via era meglio stare buona ed aspettare.
«Sto andando,sto andando!Ma a te che cambia se io ci sono o no?»
«Mi metti ansia e non mi concentro,mi sento controllata!»
Orlando iniziò ad avviarsi alla porta,l’aprì ed uscì…
Sofia che conosceva bene il suo paparino prese il cellulare e lo chiamò, pochi istanti dopo sentì risuonare la suoneria del suo papà dalla stanza accanto alla loro,lui era ancora lì aveva fatto finta di andare via…
«Papà sto per chiamare mamma!»
Lo minacciò Sofia
«Ok,ok!Sto andando via!»
Rispose Orlando serio.
Bart intanto faticava a trattenere il sorriso…
Una volta controllato che il suo papà fosse andato via il loro pomeriggio poteva avere inizio.









  
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