Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars
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Autore: Marsars    25/04/2013    2 recensioni
"Sono passati anni e non l’ho più visto da quel maledetto giorno.
Solo adesso mi rendo conto del grande errore che ho commesso.
Ci ho sofferto troppo..non dovevo perderci tutto quel tempo,non ne valeva la pena.
La notte pensavo sempre a quanto sarebbe stato bello, anche per un solo secondo, sfiorare le sue labbra,avere un suo piccolo abbraccio,niente di più.
Sono passati cinque mesi dalla mia separazione con Bruno..
E solo adesso capisco di aver preso la decisione più giusta.
Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti,amare profondamente ci rende coraggiosi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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Dall’altro lato della strada sentimmo urlare Erika:
Ragazzi se avete bisogno di noi chiamateci,siamo qui.
Io:Certo! Grazie Eri. Per piacere non mi lasciate solo con Vanessa..
Philip:Non ce ne andremo.
Io:*sussurra*Amore, aspetta ti aiuto..
Poggiai le sue mani sulle mie spalle e mi inginocchiai per aiutarla ad indossare gli indumenti.
Non aveva tante forze.
Le lacrime le scendevano dagli occhi cadendo rumorosamente a terra.
Io le stringevo i fianchi per trattenerla in piedi.
Io:Ti stringo la cintura e abbiamo fatto..
Mi cadde letteralmente addosso.
Non era svenuta, stava tremando.
Io:Hai freddo?
Nessuna risposta.
Sentivo le sue lacrime diventare pesanti, come sassi.
Il suo corpo inerte sulla mia spalla.
Sentivo le forze svanire, così chiamai i ragazzi, i quali, mi aiutarono a sollevarla.
La distendemmo sul lettino dell’ambulanza che, nel frattempo, era arrivata insieme alla psicologa.
Una ragazza di circa 40 anni, vestita con abiti semplici, ma allo stesso tempo creativi.
"Piacere, mi chiamo Annalisa. Lei è Vanessa, giusto?"
Tutti noi, con le lacrime agli occhi accennammo un debole “sì”.
Annalisa:Bene.
Vanessa faceva respiri profondi, terrorizzata.
Iniziò a muoversi in modo disordinato e capimmo che voleva restare in piedi.
La presi in braccio e, quando fu a terra, iniziò a vomitare. 
La tenevo stretta da dietro per non farla cadere, mentre Philip le teneva i capelli tesi all’indietro.
Io:Amore..
Analisa:Vanessa, stai meglio adesso?
Vanessa la guardò con rabbia e feroce, rispose alla domanda.
Per la prima volta parlò.
Dopo lunghi minuti di silenzio aveva parlato.
Vanessa:Come crede che stia?! Come posso stare meglio? Io.. io non riesco a pensare ad altro. Solo a quello che mi è capitato! Solo a quello! Sento ancora il cemento duro dell’asfalto che mi spezza le ossa. Sento ancora quell’animale addosso. Sento la sua voce. Solo quella. E’ contenta adesso? Le ho detto tutto quello che voleva sapere? Si o no? Adesso se ne può anche andare. Io non ho bisogno di nessuno,tantomeno di lei.
Io:Amore..calmati..ti vuo-
Annalisa:Capisco.
Mi accennò qualcosa con lo sguardo e fui trascinato da lei, dall’altra parte del marciapiede.
Annalisa:Bruno l’ho fatto apposta. Immaginavo la risposta ed era prorpio quello che volevo.
Io:La prego non se ne vada.Venga a casa con me e Vanessa. Lei ha bisogno di aiuto.Io.. Io..
Annalisa:Non si preoccupi.
Tutti e tre ci avviammo verso casa, mentre Philip ed Erika ci salutarono (non volevano essere di troppo).
Per tutto il viaggio Vanessa non fece altro che chiudere gli occhi e riaprirli immersi dalle lacrime che però, stava attenta a non far uscire.
Io la stringevo,l’abbracciavo, ma lei rimaneva immobile.,come un manichino.
Arrivati a casa andò a farsi un bella doccia rinfrescante e successivamente si distese sul divano.
Si comportava normalemente, come se io e la dottoressa non ci fossimo e questo mi preoccupava.
Annalisa si avvicinò a lei e anche io feci lo stesso.
Appena ci sedemmo sul divano, Vanessa accese la tv;che subito fu spenta da me.
Annalisa:Vanessa,capisco che è difficile per te, ma Bruno ha paura. Ti prego parla con me.Vedrai, poi ti sentirai meglio.Se vuoi mandiamo Bruno fuori..
Lei:No! Non importa.. Mi dispiace. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo prima.. Mi scusi..
Annalisa:Non fa niente,è normale. Adesso.. cosa e come ti senti?
Lei:Mi sento una stupida.Solo una stupida che non ha il coraggio di parlare e di spiegare come sono andate le cose. Ho paura che quei ricordi non svaniranno mai e cerco di nasconderli, ma è troppo difficile.
Si alzò ed iniziò a girare per la sala, intorno al divano.
Respirava velocemente, come se avesse trattenuto per un minuto il respiro.
Lei:Ho rovinato tutto. Tra tre giorni è il compleanno di Bruno,avevamo intenzione di festeggiare un pò, ma.. la festa si è trasformata in un incubo.. E’ tutta colpa mia! E poi.. ho bevuto un alcolico e mi sento ancora più stupida. Vorrei fermarmi.Vorrei rimanere in silenzio, ma la mia lingua continua a muoversi.
Si sedette a terra e guardò verso l’alto.
Stava piangendo.
Io:Amore non è colpa tua, è tutto apposto.
Annalisa:Bene, vi lascio soli. Se vuoi ritornare a trovarmi questo è il numero.
Se ne andò, chiudendo la porta alle sue spalle.
Presi in braccio la mia principessa e la portai sul letto.
Lei salì su di me e mi baciò.
Io:Stai meglio?
Lei:Scusa.. ma ho bisogno di..
Continua.

Ciao!
Scusate il ritardo nel pubblicare i nuovi capitoli..
IL PROSSIMO VERRA' RESO PUBBLICO QUANDO RICEVERO' LE DUE RECENSIONI TANTO DESIDERATE.
Spero vi sia piaciuto,un bacione grande grande.
- Irene.


  
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