L’ANGELO CHE PROFUMAVA DI LAVANDA.
Spaesato. Vuoto. Il color miele caldo e vivace che caratterizzò fino allora i suoi grandi occhi si era totalmente offuscato, l’ultimo bagliore di luce era scomparso, come l’ultimo delicato raggio di sole che, accarezzando dolcemente la terra, dona ad essa un po’ di calore prima del buio. Un buio pesto.
Lì. Quel giorno era stranamente soleggiato nella grande Londra, il mondo gioiva mentre lui cercava disperatamente di non credere … Il suo timido raggio di sole era stato soffocato dalla crudeltà, una crudeltà insensibile, indifferente.
Maggie. La ragazzina appena quindicenne, dolce e aggraziata. La ragione del sorriso leggermente imperfetto a causa di un dente più inclinato del ragazzo, che viveva nell’ombra, con un senso di inadeguatezza che lo opprimeva , con innumerevoli cadute, sconfitte e perdite affrontate i n questi 19 anni.
Maggie. La piccola troppo ricca d’animo e troppo povera di beni materiali. Situazione difficile in famiglia, un fratello con il brutto vizio del gioco d’azzardo, un padre estremamente stanco di vivere.
Maggie che per mancanza del fottuto denaro , in meno di tre giorni era stata venduta come schiava, come un oggetto dalle belle qualità, mandata in Colombia per “intrattenere” dei luridi vermi, privata di dignità, catapultata in un mondo sporco, ingiusto e perverso. Per poi, essere ritrovata in una vasca di un vecchio motel, morta per overdose.
La fine. La fine di una vita di sogni e speranze, la fine di una promessa della danza, la fine ingiusta di una quindicenne che voleva solo vivere,provando l’emozione di volteggiare su un palco prestigioso un giorno, stando accanto al ragazzo moro, incompreso e malinconico per natura, che solo lei riusciva a capire.
Ma un destino crudele, un fratello crudele dalla maniacale voglia di possedere denaro per poi buttarlo via come se fosse NIENTE, aveva rovinato due vite.
Adesso Maggie si trovava in un posto migliore. Forse.
Zayn però, era rimasto qui, in un mondo pronto a giudicarti. Un mondo troppo crudo e disarmante per un ragazzo fin troppo triste . L’unico appiglio era la sua piccola Maggie, due esseri viventi in completa simbiosi, uno il sostentamento dell’altro. Ma adesso lei non c’era. Perché vivere? Perché continuare a resistere senza una valida motivazione?
Quante volte , il “piccolo” Malik in preda ad una crisi aveva tentato di metter fine alle sue sofferenze e quante volte Maggie con una maturità innata cullava tra le braccia il giovane accarezzandogli i capelli setosi ripetendo:
“Ci sono io, Jawaad.”
“Shhhh, Sei perfetto così Zay”
“Smettila di piangere, sono qui. Solo per te”
Lui, tra i singhiozzi annusava quel lieve odore di lavanda che caratterizzava tutti i vestiti della piccola.
Lei, piangeva. Piangeva perché vedere il ragazzo soffrire la logorava dentro.
Lui, dopo un po’ si calmava, le regalava un lieve bacio sulla fronte.
Lei, gli porgeva una mano per alzarsi e gli regalava il sorriso più dolce che potesse fare.
Loro, non l’amore dei film. Un amore che non va spiegato, non può essere spiegato, un amore che non ha bisogno dell’atto fisico, basta un leggero sfioramento di mani.
Si amavano molto, ma un amore così astratto che solo loro ne potevano capire le sfumature.
Ma non c’era più niente. Il nulla. Nella mente disastrata del povero ragazzo rimaneva un flebile ricordo, offuscato da un immenso dolore che gli divorava il petto, mentre osservava la bara in semplice ed economico legno, calare nel terreno. Si guardò intorno … Il parroco, lui e un sole luminoso.
Un sole che risplendeva grazie alla luce di un angelo che profumava di lavanda, salito da poco in cielo.
Zayn Jawaad Malik, il figlio fallito della più grande ballerina del Regno Unito, troppo alto, troppo goffo, troppo imperfetto aveva perso l’unica cosa che lo rendeva migliore.
Non riusciva ad abbandonarla, un malinconico tramonto dominava il silenzioso cimitero di Londra e lui era ancora là, davanti alla lapide, dove c’era la piccola foto che ritraeva Margaret Natalee Thomson deceduta il 11 gennaio 2012. Accasciato accanto alla quercia centenaria, bagnava con lacrime salate l’ erba ben curata di quel posto da ormai due ore.
Chiudendo gli occhi, raccogliendo l’ultimo sprazzo di voce lanciò un urlo disperato, straziante che conteneva tutta la sua frustrazione, il suo odio, il suo amore. Alla fine il dolore lo avvolse completamente, sentì il contatto con la terra, i teneri fili d’erba gli solleticavano la guancia. Eccolo disteso lì, privo di forze. Apatico. Sussurrando l’ennesima volta il nome della ragazza“Maggie”, per poi abbandonarsi completamente a se stesso. Buio.
L’angelo che profumava di lavanda l’avrebbe salvato. Salvato dal baratro. Forse…
Angolo Autrice.
Ci credete se vi dico che l'ho finita di scrivere 10 minuti fa???Boh mi è uscita completamente di getto, ho ricontrollato ma qualche errore mi è sfuggito, segnalatelo e io domani correggo tutto C: (scusatemi ma è 00:30 xD) Soffro di insonnia. Ho fame. E per concludere in bellezza vi vorrei chiedere gentilmente se potreste recensire *vedete quanto sono educata oggi,eh? lol*
Non perchè voglio il record massimo. Ma voglio i vostri pareri che mi fanno andare avanti.
Per cui chicas guape notturne e NON, daje fateve sentì *romanaccioOn*.
Ringrazio nuovamente per le 22 recensioni della mia prima Os "E tu ti sei semplicemente voltato" e le 4 recensioni per la mia flash Larry "Due ragazzi innamorati nella loro pazzia"
Fateci un salto se non le avete lette :333
Complimenti per chi è arrivato a leggere fino a qui ;))
Accetto critiche costruttive,eh.
PACE AMORE E BUONA NOTTE!