Ciao a tutte/i!!!
Qui è Angie, una delle
co-autrici di questa strampalata opera d’arte (eccola
che parte…) (Isa,
il tuo turno sarà dopo, ora parlo io)
… si, insomma, questa è
frutto di un’amicizia casuale e di una passione comune: ci siamo impegnate tutte
tantissimo quindi ci aspettiamo che anche voi vi
facciate sentire: siamo pronte ad affrontare qualunque critica e/o suggerimento (e i complimenti?)…si, anche i complimenti, naturale…
Ora, alcuni avvisi per
ridurre le lamentele (che pa…) (e basta!!!)… bene… allora, per qualunque cosa riguardo al concerto,
ci scusiamo da subito con i fan, non abbiamo avuto modo di documentarci a
dovere… per Hogwarts, così è, se vi pare! Quindi se
anche qualcosa non dovesse andare, pazientate, perché
così ci serviva per la trama!
Vi lascio alle altre e mi
raccomando, commentateci!!!!!
Ps ognuna di noi ha scritto un pezzo, e ciascuna ha fatto
la sua descrizione, perciò se lo stile cambia ogni tanto sapete perché.
Inoltre, almeno x il primo periodo, aggiorneremo una volta a settimana poi…
insomma, dobbiamo conciliare gli impegni di tre persone, mica è tanto semplice!!!!
Kisses
Aleena (alias Angie)
;-P
Bene che dire ha detto tutto lei…io vi lascio solo alla
lettura…viva Sevvy e soprattutto viva l’Haevy Metal…ma che centra???...si
vede che sono come il mio personaggio nella ff… ma
per saperlo meglio e perché no, per confermarlo…leggete! a
presto gnrlove (alias Isa)!!!
Un megasalutone
a tutti anche da Dark Queen (alias Robye), buona
lettura!!!!
Legenda:
A= Angie
Ag= Rubeus Hagrid
Fol= Follian (folletto della gringott)
Ga= Argus Gazza
I= Isa
J=
James Potter
L= Remus Lupin
Lu=
Lucius Malfoy
M= Peter Minus
Mg=
Minerva McGrannit
Mc=
Madama McClan
Ol=
Olivander
P=
Severus Piton
Pr=
Prefetto
R=
Robye
Re=
Regulus Black
S= Sirius Black
Sg= Signora Grassa (quadro)
Si= Albus Silente
IN UNA MATTINA DI PIENA ESTATE…
Riviera Adriatica
In un caldo mattino
d’agosto del 1976 nella riviera adriatica una musica Dance risuonava
nell’aria mescolata alle voci e risate dei tantissimi bagnanti e fanatici
accorsi da ogni dove per l’imminente unica tappa europea del concerto dei Led Zeppelin.
Nel lido dai grandi parasole
gialli e bianchi, all’unico ombrellone rimasto libero, in prima fila, si avvicinarono
tre ragazze provenienti da direzioni opposte.
- Scusate,
questo sarebbe il mio ombrellone! Quindi via!!-
disse una ragazza dai folti capelli ricci e gli occhioni
verdi.
- No, no, questo è il mio, è il numero sette!- rispose un’altra, scostandosi
dal viso i lunghi capelli castani.
- Se permettete, in realtà
questo sarebbe il mio!- ribadì la terza, fulminando le
altre due da dietro le lenti scure.
Nonostante i quaranta gradi, in quel momento calò il gelo.
Dopo cinque interminabili
minuti di occhiatacce generali che non auguravano
niente di meno di una rapida fine alle altre, la ragazza con gli occhiali scuri
propose
- Sentite, ragazze,
l’ombrellone è uno ma i lettini sono tre!
Prendiamocene uno per uno e non rompiamoci le scatole a vicenda! Peace & Love!-
- Ok, io ci sto!-
- Anch’io-
Quindi le
ragazza si accomodarono ciascuna sul proprio lettino, a prendere il
sole.
Passato qualche altro
silenzioso minuto, la ragazza dai lunghi capelli castani disse, rompendo il ghiaccio
- Avanti, non stiamo a tenerci il muso l’un l’altra, insomma, l’unico risultato
che stiamo raggiungendo è quello di rovinarci la vacanza!-
Le altre la guardarono, torve.
Arrendendosi all’evidenza, la riccia si distese nuovamente
sotto il sole del mezzodì, troppo potente perché vi si potesse resistere più di
qualche minuto. Effettivamente, anche le altre ragazze apparivano
insofferenti al caldo, sebbene nessuna intendesse occupare l’ombra, in parte
per timore di nuovi conflitti, in parte per orgoglio; era una specie di sfida
di resistenza: la prima che si fosse arresa sarebbe finita tra le grinfie delle
altre ed allontanata dall’ombrellone.
Quando la situazione si fece
insostenibile, la ragazza dai lunghi capelli ricci disse
- Ragazze, si andasse a fare un bagno?-
La proposta fu accettata con
piacere dalla altre due, come lei al limite
dell’ustione.
Entrando in acqua, le tre si
sciolsero e si presentarono
- Beh, comunque,
io sono Isa, piacere!- disse la ragazza dagli occhi verdi.
- E io sono Angie, piacere!-
rispose la ragazza che, nonostante fosse in acqua, portava ancora gli occhiali da sole.
- Bene io
invece sono Robye, piacere!- L'ultima a presentarsi
era una ragazza discretamente alta, dal fisico snello ma sinuoso, reso ancora
più elegante dai lunghi capelli castani che, fluenti e luminosi, arrivavano fin
quasi sui fianchi.
Tuttavia, ciò che più colpiva in lei era il suo sguardo: quei grandi, intensi
occhi color cioccolato sembravano celare qualche oscuro mistero, e creavano un
contrasto tanto particolare quanto affascinante con la dolcezza dei lineamenti
del viso ovale e le labbra rosee, sottili ma nettamente delineate.
Sulla pelle chiara, leggermente abbronzata, spiccava il bikini argenteo che la
ragazza indossava e che riluceva nelle acque, quel giorno
particolarmente limpide, della Riviera Adriatica.
Angie invece era una ragazza
molto formosa, anche se lineare, flessuosa ed armonica; aveva un viso rotondo,
lineare ed armonico, una bocca carnosa al punto giusto e due occhi di
un marrone profondo, che sembrava provenire dalle viscere della terra tanto
erano potenti e penetranti, screziati di tinte infinite castagna e caffé; le
ciglia nere, lunghe, le conferivano eleganza e solennità, ed un tocco di furbo
mistero che si ostinava a nascondere dietro le onnipresenti, croniche lenti degli
occhiali da sole.
Aveva capelli castano scuro, riccissimi, che le ricadevano in onde
perfette sulle spalle, lunghi poco più di queste, con ciocche ribelli che le
ombravano il viso.
Indossava con un costume rosso
sangue, un due pezzi allacciato dietro il collo che metteva in vistosa evidenza le sue doti, e degli slip annodati ai
fianchi, a vita fin troppo bassa.
Aveva un’aria calma e serena,
e sembrava più incline a fare la pace che non la guerra: un’impressione sbagliatissima, perché la ragazza, seppur poco incline al
rancore, aveva dalla sua una forte decisione, e se si intestardiva
in qualcosa era quasi possibile farle cambiare idea: nelle liti tendeva sempre
a portare la ragione dalla sua; non abituata a perdere il controllo, non
reagiva mai con violenza.
Misteriosa e taciturna, sapeva
nascondere i suoi timori solo celando lo sguardo: le lenti la rendevano
spavalda.
Isa indossava un bikini viola
con paiette e aveva capelli ricci e un visetto
piccolo con grandi occhi verdi che lasciavano intravedere in essi
delle striature oro risplendenti alla luce solare. All’apparenza sembrava una
ragazza timida e anche frivola: rideva la maggior parte del tempo e diceva cose
senza senso per l’altra parte delle ore. Aveva il vizio di sistemarsi sempre i
capelli mettendoli
una volta indietro, un’altra davanti al viso e ancora dietro le orecchie,
lasciando intravedere gli immancabili orecchini a forma di teschio. Alle dita
portava una miriade di anelli e ai polsi molti
bracciali, nessuno dei quali si abbinava al resto delle cose: ne aveva di
metallo, arancioni, di cuoio nero, e molti altri. Canticchiava sempre una
canzoncina di cui non si capivano quasi mai le parole, che storpiava con la sua vocetta stonata. A parte queste piccole, fastidiose
qualità, era una ragazza carina, sulla media, bassetta, abbastanza magra, che
si girava a guardare tutti i ragazzi della spiaggia cercando di ricordarsi se
li aveva gia visti, ed innamorandosene all’istante;
particolarmente guardava i capelloni rock con la chioma scura, anzi e soprattutto
quelli con i capelli neri. Le interessava molto il parere degli altri, ma alla
fine non ascoltava i loro consigli: provava un piacere estremo nel fare tutto
il contrario di quello che le si diceva, sempre pronta
a combinare guai; i suoi amici glielo avevano detto sempre “Isa continua così e
finirai male…”, ma lei non gli aveva mai creduto!
In acqua la tensione si
allentò, oliata dalla frescura e dalle onde; le tre cominciarono a parlare,
dapprima della limpidezza delle acque, poi di quanto amassero il mare (Angie e Robye) o quanto gli preferissero la montagna (Isa),
arrivando infine a parlare dei loro interessi, delle loro aspettative,
di quello che volevano e ciò che detestavano. Era una conversazione allegra, e
lo rimase fin quando Isa non toccò l’argomento
“passato e famiglia”, al quale nessuna delle tre era intenzionata ad
aggrapparsi. Momenti di silenzio teso passarono tra loro, e le tre cedettero
che l’amicizia appena conquistata fosse già finita,
ma, recuperando il sorriso, Robye riprese:
R - Perché siete qui? Io per
l’attesissimo concerto di stasera dei Led Zeppelin-
I & A (all’unisono) -
Anche io!!-
R – Wow, ma allora siete anche
voi delle rockettare-
Senza proferire parole Isa
corse fuori dall’acqua fino all’ombrellone e tirò fuori
dalla sua sacca viola coordinata una maglietta con scritto “Led
Zeppelin” e sotto “Robert Plant
Marry Me” e la sventolò in aria attirando gli sguardi
delle vecchiette ultrasessantenni che mormorarono – Gioventù bruciata-, -’Sti giovani-
Riponendo con cure la
maglietta nella sacca, dopo aver lanciato un’occhiata di fuoco alle signore,
che rabbrividirono, ritornò in mare.
R – Hey
ho un’idea! Perchè stasera non andiamo insieme al concerto??-
I – Idea
grandiosa-
A – Sono d’accordo-
Dopo aver passato un piacevole
pomeriggio, al tramonto le ragazze si divisero per poi rincontrarsi dopo la
cena.
Commenti, mi raccomando!!!! Altrimenti,
rischiate di perdervi gli sviluppi di ques’esilarante (e x i
miei versi, demenziale) fiction!!!!