Mamma santa che ritardo assoluto! Avevo promesso che l’aggiornavo presto e invece, tra una cosa e un’altra me ne ero completamente scordata… Perdono!

Capitolo 9: la trappola di specchi e il sacrificio dell’eroe…

Roy entrò e, dopo aver spiegato ai responsabili di quella attrazione che c’era un possibile pericolo e che dovevano far allontanare tutti per i controlli, cominciò a girare per l’intero edificio in cerca dell’ordigno.
Nei corridoi, ormai deserti, l’unica cosa che vide, fu solo la sua immagine riflessa in centinaia di specchi (Sbav… *ç* Nd Autrice).
“A quanto pare…” si ritrovò a pensare “Hanno pensato anche alle mie esigenze… Almeno ho uno specchio dove controllarmi i capelli, mentre muoio…”
Scoppiò a ridere.
“Si, il Tenente ha ragione… L’ottimismo ce l’ho sotto i tacchi delle scarpe!” ridacchiò “Invece di ridere ci sarebbe da piangere, ma lasciamo stare!”
Svoltò l’ennesimo angolo, facendo una fatica immensa per non andare a sbattere contro quei maledetti specchi, quando sentì dei passi.
“Il mio nemico mi ha trovato… O è il contrario…” pensò infilandosi il guanto alchemico, pronto a combattere.
I passi si fecero sempre più vicini e Mustang cominciò a sudare freddo.
“Bene, bene… Allora alla fine mi hai raggiunto!” disse una voce arrogante.
Roy si guardò intorno, non riuscendo a capire da dove provenisse, fino a che non vide un’immagine ben diversa dalla sua. Schioccò le dita che la colpirono in pieno.
“Era solo un riflesso…” stranamente se l’aspettava. Il suo nemico coglieva l’elemento illusione del posto a suo completo vantaggio. E bravo, i miei complimenti.
“Perché non ti fai vedere? Sei troppo vigliacco?”
“Guarda che sono dietro di te!”
Roy scattò e schioccò un’altra volta.
“Ancora un’immagine! Comincio a scocciarmi, vieni fuori!”
“Ma io sono proprio vicino a te!”
Mustang diede un pugno all’aria. Ora si era davvero rotto, avrebbe tolto di mezzo tutti quegli specchi, anche a costo di romperli uno per uno.
Non ebbe il tempo di fare nulla che sentì qualcosa infilzarsi nel braccio sinistro.
“Merda! Questo usa anche gli spilli giganti!”
Si guardò intorno cercando di stare calmo. Si sfilò quel coso e lo gettò per terra con rabbia.
“Vuoi venire fuori brutto bastardo, si o no?”
“E se non vengo fuori che mi fai?” chiese con tono di sfida.
“Già…” rifletté tra se e se “Che gli faccio… Niente! Come faccio a pestarlo se non so nemmeno dov’è?”
“Allora?”
“Tu vieni fuori e te lo dico io quello che faccio!” sbuffò innervosito.
Sentì lo strano individuo ridere di gusto. “Che cazzate spari?”
Riuscì appena in tempo a schivare tre aghi.
“La vuoi piantare con sti aghi del cavolo?” urlò esasperato il Comandante.
“Oddio, scusa Comandante Supremo di Amestris! Sono proprio sbadato!” affermò beffardo.
“Sai che sei un individuo davvero fastidioso?”
“Problemi?” sbottò lui.
“Si, molti!” Roy fece lunghi respiri cercando di calmarsi almeno un po’. Quel tipo lo mandava in bestia, se lo prendeva gli spaccava la faccia!
Si riguardò intorno. Eccolo! Schiocca le dita. Riflesso.
“Non ha ancora capito? Non ce la farai mai! L’unica cosa che vedrai sarà il mio riflesso!”
“Io ti ammazzo!”
“Provaci!”
Cominciò a creare scintille a 360 gradi colpendo quello che capitava a tiro. Ancora niente.
“Certo che per essere il Comandante Supremo sei davvero cocciuto: non mi prenderai mai!”
Per altri dieci minuti buoni continuò a schioccare le dita senza sosta. Il quadro si presentava a dir poco drammatico: Roy Mustang, il Comandante Supremo, con cinque aghi conficcati nel braccio destro, tre sul sinistro, due nella gamba e altrettanti nell’altra.
“Dio Mustang! Sei ridotto peggio di uno stuzzichino!” lo canzonò il tipo.
“Taci,” ansimò Roy “essere innominato!”
“Ah, scusa! Non mi sono nemmeno presentato! Io sono Quinto, numero 5!”
“Che schifo di nome!”
“Invece di criticare, dovresti pensare a non farti ammazzare, ma a quanto vedo, non ci stai riuscendo molto bene!”
“Forse non hai capito… Ti ho detto di tacere!” sospirò cercando di mantenere i nervi saldi e la mente lucida.
Schivò cinque spilli che puntavano sul collo e lo vide. Anche per una frazione di secondo vide il suo avversario in carne ed ossa che spariva tra i riflessi degli specchi. Che si trattasse di un'altra immagine fasulla? Di questo non poteva esserne certo, ma qualcosa gli diceva che quello appena visto era proprio il suo nemico. Purtroppo non poté fare niente, visto che era impegnato a cercare di non farsi infilzare.
“Sei finito, caro mio!” affermò e gli lanciò tre aghi.
Il tempo gli sembrò come se si fosse fermato. Vedeva tre spilli dirigersi a tutta velocità, diretti al cuore. Non riusciva a muoversi, era come bloccato. Ormai lo sapeva: sarebbe morto. Ucciso da tre aghi… Che fine patetica per un uomo importante come lui!
Poi uno sparo lo riportò alla realtà. Ancora un altro, e un altro ancora, ancora uno. Una cascata di proiettili che si abbattevano sui malvagi specchi, che si frantumavano uno per uno.
“Ma che diavolo…?” fece in tempo a dire, quando una persona familiare gli apparve vicino. Lei. Capelli sempre legati con un mollettone, aria severa e la solita 9 mm in mano.
“Tenente?” fece lui sorpreso. Nella sua voce non c’era altro che pura gioia.
“Comandante, tutto bene?”
“Ma… Che diavolo ci fa qui?! Le avevo ordinato di evacuare tutto e scappare con gli altri!”
Lei non rispose subito ma si limitò a sorridere.
“Scusi se ho disubbidito, Comandante, ma il mio compito è proteggerla. E mi pare che se non fossi venuta io, a quest’ora lei era all’altro mondo e mi scusi ma da morto non servirebbe a nulla!”
Roy sospirò. Perché quella donna aveva sempre ragione? Uno dei tanti misteri della vita!
“Ma guarda, è venuta anche la tua ragazza!” disse Quinto “Due piccioni con una fava!”
“Te la do io la…”
“Comandante, mantenga la calma, quello cerca solo di farla innervosire!” lo interruppe Riza.
“Ma che saggia la tua ragazza!”
“Io ti ammazzo brutto idiota!” ringhiò stringendo i pugni.
“Comandante, al mio tre cominci a schioccare le dita a raffica, dove vuole, ho un piano!” gli sussurrò Hawkeye.
Roy annui, intuendo cosa aveva in mente.
“Uno… Due e… Tre! Ora!”
Mustang cominciò a creare scintille a tutto spiano, dove capita, capita. Con lui si aggiunse dopo anche Riza, mirando a tutti gli specchi. In poco tempo fecero fuori tutti quei dannati affari che avevano intorno.
“Ben fatto Tenente!”
“Grazie Comandante!”
Si guardarono in giro e notarono che il tizio era stato ferito.
“Allora? Chi è che ride ora?” fece Roy soddisfatto.
“Bastardo, se non ci fosse stata la tua amichetta, ti avrei già ucciso!” disse respirando a fatica.
“Dimmi dove sta la bomba”
“Non te lo dico!”
“Comandante! L’ho trovata!” fece capolino Riza da dietro un angolo.
“Bene, allora addio caro Quinto!”
Quinto cercò di attaccarlo, ma ma si beccò un proiettile al cuore dal Tenente.
“Mi sa che hai esagerato!”
“Scusi, ma la stava per attaccare!”
Roy fissò la bomba. Il conto alla rovescia era appena iniziato.
6:45… 6:44…
“Tenente… Ora se ne vada…”
Riza abbassò lo sguardo. “Non posso Comandante!”
Mustang la fissò severo. “Si invece… Ora non è più un tuo affare!”
“Ma…”
“Ascolta, non voglio mettere più in pericolo la vita di nessuno, chiaro? Quindi adesso tu mi farai il piacere di andartene e di lasciarmi da solo! La prossima vittima e la località della bomba te la comunicherò per telefono!”
Si guardarono un attimo negli occhi, per un istante che sembrò un eternità.
“Va bene… Allora addio!” disse non potendo reggere lo sguardo del superiore.
“Si, addio!”
Riza si girò e partì senza guardarsi indietro, dopo aver fatto il solito saluto militare.
Mustang rimase solo a fissare l’ordigno. Dio, quanto aveva la tentazione di carbonizzarlo!
5:13… 5:12…
Quei numeretti che scorrevano all’incontrario lo facevano proprio innervosire.
5:00… 4:59… 4:58…
Si sedette e guardò il soffitto. Peccato, c’erano un mucchio di cose che voleva fare. E non aveva nemmeno fatto il testamento! Si specchiò in un frammento che gli si trovava vicino. La camicia bianca che portava completamente ricoperta del suo sangue, tagli e ferite dappertutto e i capelli neri scompigliati e spettinati.
Qualcuno che lo vedeva in quel momento, non poteva riconoscerlo.
3:10… 3:09… 3:08…
Aveva ancora tempo per prepararsi psicologicamente.
Provò a chiamare il Tenente, per sapere se era riuscita ad allontanarsi, ma, strano, non rispose.
“Ma che diavolo…?” ci riprovò almeno tre o quattro volte, ma il risultato fu sempre quello.
Sospirò sconsolato. Se non riusciva a rispondergli, le avrebbe mandato un messaggio con scritto gli indizi.
2:27… 2:26… 2:25…
Guardò i guanti alchemici, cominciando a creare qualche scintilletta che si annullava nel pavimento. Era l’ultima volta che li metteva. Per la sua morte… Che disperazione!
1:00… 00:59… 00:58…
Era quasi giunta l’ora.
00:20… 00:19… 00:18…
Il tempo scorre inesorabile.
00:10… 00:09… 00:08
Non si ferma davanti a nessuno.
00:07
“Allora… Ray Betsler… e il posto è… Centro commerciale Morodashi? Bel posto...”
00:05… 00:04…
“è la fine… The end… Esco di scena, gente…”
00:03…
“COMANDANTE!!!!! ROY!!!”
00:02…
A volte, anche un misero secondo può essere il più crudele.

“Te… TENENTEEEEEEE!!!!!”
E stavolta non si ha scampo. Non si ha tempo di fare nulla. Solo assistere impotenti alla tua fine.
00:01…

Tempo scaduto.
00:00

…………….

Cosa si può fare in un secondo? Una carezza, un bacio, uno schiaffo, una parola. In un secondo puoi uccidere una persona o… Proteggerla.


Preferisco non commentare…. (però voi fatelo) Ringraziamenti specialissimi a:
Lovva_Chan : Mamy! Amora! Spero che sto cappo ti sia piaciuto… Come l’ho ridotto, povero Roy!! Grazie per tutte le recensioni!!
Winry4ever : Volevo farla un piccolo accenno RoyAi, però non sapevo che mettere… Comunque un po’ di tensione c’è, mi pare logico, è proprio questo il forte! Spero che anche questo ti sia piaciuto!
aduah + Maggiore_Bagnato: Nii-san! Nee-san! Grazie per il commento! Comunque, non per anticipare niente, però non staranno tanto bene Roy e Ed… Soprattutto se in giro c’è il lato oscuro (MHUAHAHAH Nd Apo) Per quanto riguarda Al, be… Ehm… Siiiiii, si salverà di certo (Nasconde il cadavere del minore sotto il letto) Meno male che Riza non è OOC! Avevo sta paura di farla troppo diversa! Ma se va bene, allora sono contenta! Bacioni ^^
Nanni92 : Sono contenta che ti stia appassionando! Me davvero felice! Comunque lo so che l’ho fatto stoppare proprio sul più bello… Tattica! Grazie per le recensioni! Mi fa davvero piacere leggerle!
Shatzy : Fai bene ad avere un brutto presentimento… Giusto qualche giorno fa ho provato davvero la casa degli specchi… Ho dato una nasata, però è stato divertente (anche se ho temuto di rimanere rinchiusa per il resto della vita lì XD)! Ti chiedo scusa se l’ho aggiornata troppo tardi… ç_ç Tutta colpa della scuola! Per quanto riguarda il C’est la vie, ormai è diventato il nostro motto (che cosa patetica…)! Spero che anche questo non ti abbia deluso… Lo spero davvero! Bacioni ^^
P.S: se faccio cappy troppo lunghi, ditemelo, eh?

Dietro le quinte di 777: Stay Alive

Autrice: Uff… Che ritardo madornale!
Lato Oscuro: Vuoi scommettere che si sono scordati di noi?
Autrice: Poracci, a forza di rompere non ci vorranno più vedere!
Lato Oscuro: C’est la vie…
Autrice: Senti, ma non potresti dire qualche altra frase?
Lato Oscuro: Non ne so altre…
Autrice: Io bo… Una a caso!
Lato Oscuro: 99 scimmie saltavano sul letto, una cadde a terra e si ruppe il cervelletto… 98 scimmie saltavano sul letto una cadde a terra e si ruppe il cervelletto… 97…
Autrice: Va bene, va bene, continua a dire C’est la vie, ma le 99 scimmie no!
Lato Oscuro: ^^ Yuppy!
Autrice: -_- Io bo…
Lato Oscuro: C’EST LA VIE FOREVER!!!!!