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Autore: TheDarkLady97    25/04/2013    2 recensioni
A casa dei Petrova, una delle famiglie più ricche della Bulgaria, vivevano due sorelle: Stella e Katerina.
Katerina, scacciata dalla Bulgaria dopo aver concepito una figlia, col passare dei secoli perde la speranza di ritrovare la sua sorellina dispersa la notte del massacro della sua famiglia.
In realtà una maledizione imprigionò Stella in un sonno lungo 500 anni, e al suo risveglio, all'età di 10 anni, non ha memoria alcuna del suo passato.
Vive con la famiglia Gilbert, figlia del terzo fratello di John e Grayson Gilbert.
Tornata a Mystic Falls da sua cugina Elena, conoscerà Damon Salvatore...e la sua vita cambierà per sempre...E Katherine? Riconoscerà la sua amata sorellina persa secoli prima? Quale segreto si cela dietro la maledizione del sonno eterno di Stella? E Klaus?
Quali piani avrà in serbo per la giovane Petrova?
Damon/Nuovo personaggio.
È la mia prima fanfic, commentate in tantii!!!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Et voilà!!! Ecco a voi il capitolo 11 xD Ok, sto sclerando. Non posso credere di essere arrivata a metà storiaaaa >.< E pensare che mancano altri 11 capitoli alla fine di Stella e Damon. Mi viene da piangere! :’)
Vabbè, adesso non ci pensiamo ;)
Buona Lettura!!


 

 Capitolo 11

Blood Binding.
 



ATTENZIONE:
Le parti scritte in corsivo sono
prese dall'episodio 2x07 "Masquerade".

 

 

 
 
 Erano trascorse due settimane da quando Stella e Damon  erano ritornati insieme e tutto sembrava andare per il verso giusto.
In quelle due settimane era successo di tutto: I fratelli Salvatore avevano scoperto che l’obbiettivo di Katherine era recuperare la pietra di luna, l’oggetto che avrebbe spezzato una volta per tutte la maledizione del sole e della luna, Damon aveva ucciso Mason Lockwood scatenando l’ira  di Katherine che aveva soggiogato Matt affinché incitasse Tyler Lockwood ad attivare la maledizione dei lupi mannari, Stefan e Elena, Matt e Caroline si erano lasciati e la bionda continuava ad essere la messaggera della vampira.
Stefan entrò di corsa nel soggiorno della Pensione dove lo attendevano Damon e Caroline.
-Cosa è successo??-Chiese loro il castano preoccupato, ma allo stesso tempo curioso.
-Diglielo! Gli piacerà…-Disse il moro sarcastico, incitando la bionda a parlare.
-Questa mattina ero al Grill e ho incontrato Katherine…Ero andata lì per vedere e importunare Matt e quando lui mi ha parlato, io gli ho detto che dovevo andare in bagno…-Iniziò la Forbes, bevendo un sorso del liquido rosso che vi era nel suo bicchiere.
-Salta la parte adolescenziale e arriva al dunque!-Esclamò Damon roteando gli occhi scocciato.
-Così sono andata in bagno anche se non dovevo andarci perché…perchè sono una cretina, mi sono guardata alla specchio e dopo un po’ è comparsa Katherine fingendosi Elena…-
-E cosa è successo??-Le chiese il minore dei Salvatore inarcando un sopracciglio.
-Ho cercato di scappare ma lei mi ha fermata e mi ha detto che aveva un messaggio per voi…-
-E qual è il messaggio?-Chiese insistente Stefan, restando in silenzio ad ascoltarla mentre Damon sorrideva ironicamente.
-Ha detto che vuole la pietra di luna o colpirà questa città fino a far piovere sangue…E la vuole stanotte, al ballo in maschera!-Concluse la bionda guardando il castano.
-Vuole farlo in pubblico! Uccidere Mason le ha fatto abbassare la guardia…-Disse Stefan iniziando a camminare per il soggiorno cercando un modo per risolvere quel problema.
-Con  Jenna ha fatto un gesto disperato…E’ a corto di trucchi!-Aggiunse Damon sorridendo vittorioso.
-Dobbiamo giocare più d’astuzia di lei…-Continuò Stefan scoccando due dita, segno che stava pensando.
-Non possiamo darle la pietra così che vada via?-Chiese loro Caroline, scuotendo le spalle.
-No…Katherine non avrà niente! Mi ha stancato…Andrò al ballo in maschera e la ucciderò, stanotte!-Esclamò Damon posizionandosi davanti a Caroline mentre Stefan se ne stava in silenzio a pensare sul da farsi, guardando i due con sguardo fiero dopo aver avuto una brillante idea.
-Non la ucciderai…-Lo interruppe il castano, serio.
-Non dirmi che devo fare il buono!-Controbatté il maggiore, guardandolo con aria di sfida.
-Non la ucciderai…-Continuò Stefan tranquillo, avanzando verso il fratello.
-Ma davvero?-
-Perché la uccido io!-Concluse il castano sorprendendo sia Caroline che Damon che lo guardavano soddisfatti e allo stesso tempo sorpresi da quelle parole che mai si sarebbero aspettati da lui.
I tre si guardarono sorridenti, assaporando già la vittoria contro la vampira.
 
 
Intanto a casa Gilbert, Elena e Stella stavano aspettando Jeremy e Matt che erano andati a prendere Jenna all’ospedale dopo essere stata dimessa.
L’inconveniente con il coltello non era stato affatto un incidente ed Elena lo sapeva bene, conosceva la colpevole e avrebbe fatto di tutto pur di annientarla, con o senza Stefan.
Katherine aveva oltrepassato il limite, poteva spingerla a lasciare Stefan ma non doveva toccare nessuno dei suoi familiari altrimenti gliel’avrebbe fatta pagare cara.
Dopo mezz’ora d’attesa, i tre entrarono in casa e fecero stendere Jenna sul divano.
-Jenna, sei sicura di stare bene??-Le chiese Elena sedendosi accanto a lei, preoccupata.
-Sto bene, Elena! Non preoccuparti..-La rassicurò la zia, accarezzandole una mano.
-Per qualsiasi cosa, chiama pure…-Aggiunse Stella sorridendole felice.
-Grazie, Stella…Mi sento un’invalida a restarmene qui sul divano senza fare niente! Ancora non riesco a capire come sia potuta essere così disattenta da ferirmi con il coltello…-Disse Jenna ridendo di sé stessa per l’accaduto del quale non aveva memoria.
La Gilbert di Mystic Falls recuperò la busta della spesa dalle mani di Matt e si recò in cucina subito seguita dal fratello.
-Ehm..Elena possiamo parlare un attimo??-Iniziò il piccolo Gilbert, abbassando immediatamente il tono di voce così da non farsi sentire dagli altri.
-Dimmi, Jer…-Lo incitò lei tenendo lo sguardo rivolto verso la busta della spesa.
-Allora che cosa facciamo?-Chiese Jeremy alla sorella, guardando Jenna distesa sul divano.
-Prepariamo il pranzo…-Rispose la ragazza riponendo le cose da mangiare sul tavolo della cucina.
-Con Katherine!-Esclamò Jeremy sottovoce.
-Noi non faremo niente, Jeremy!-
-Ha tentato di uccidere Jenna…Non può passarla liscia…-Continuò lui arrabbiato.
-Si che può! Se ci lascia stare, può passarla liscia…-
-E se prova a fare qualcos’altro?-Il piccolo Gilbert incrociò le braccia al petto, rimanendo a guardare la sorella.
-Non lo farà…Ha ferito Jenna perché io non ho fatto quello che voleva…Adesso lo sto facendo! Tra me e Stefan è finita…Ha vinto lei, fine!-Spiegò Elena interrompendo ciò che stava facendo.
-Sei ingenua e lo sai bene…-Concluse il fratello lasciandola sola, salendo al piano di sopra per raggiungere la propria camera da letto.
Elena era rimasta immobile a fissare la zia, la rabbia verso Katherine cresceva ogni minuto di più e Stella se n’era accorta.
Percepiva la tensione della gemella ma non riusciva a comprendere cosa le passasse per la testa, avrebbe tanto voluto aiutarla.
-Elena, lascia che ti aiuti…-Disse la Gilbert di Miami, guardandola in quegli occhi da cerbiatta colmi di tristezza e infelicità.
Era come un libro aperto per lei, tutto quello che Elena provava lei riusciva a scorgerlo in quegli occhi identici ai suoi.
Quella situazione la faceva stare male, soffriva nel vedere la cugina deprimersi, per colpa di una vampira di nome Katherine che era tornata in città per stravolgerle l’esistenza.
Avrebbe tanto voluto ritrovarsela davanti così da poterla uccidere con le proprie mani, anche se probabilmente sarebbe stata Katherine a farle del male essendo una succhiasangue.
-Stella, non preoccuparti! Sto bene…-La rassicurò lei con la voce di chi stava per scoppiare in un pianto disperato e Stella se ne accorse, così la abbracciò lasciando che Elena liberasse quelle lacrime che bramavano di uscire da chissà quanto tempo.
-Piangi, Elena…Vedrai che dopo ti sentirai un po’ meglio, spero…-Le sussurrò all’orecchio Stella mentre le accarezzava dolcemente i capelli, stringendola più forte che poteva a sé.
-Grazie, Stella…Grazie di tutto! Adesso non posso permettermi di piangere…Devo essere forte!-Esclamò Elena sciogliendo l’abbraccio, asciugandosi le lacrime dal viso con le dita per poi voltare lo sguardo sul tavolo della cucina.
-Mi aiuti a preparare per il pranzo?-Chiese la Gilbert di Mystic Falls alla cugina che annuì sorridente mentre afferrava pian piano gli alimenti e li riponeva negli appositi scomparti del frigorifero mentre Elena cucinava.
Le due sistemarono la cucina e prepararono il pranzo mentre Jeremy uscì di casa dicendo che non avrebbe mangiato, senza dare altre spiegazioni.
Mentre Elena sparecchiava, Stella decise di fare un salto alla Pensione per andare a trovare il proprio ragazzo e vedere come stava Stefan dopo la rottura con la cugina.
-Elena, io esco un attimo…Torno più tardi!-Concluse la Gilbert di Miami uscendo di casa per poi avviarsi con la sua amata station-wagon in direzione della Pensione dei Salvatore.
Una volta arrivata davanti all’enorme portone di legno della Pensione, senza nemmeno bussare, entrò ritrovandosi davanti un bellissima visione di Damon con solo un asciugamano avvolto alla vita.
-Mmm…Vedo che sono venuta proprio al momento giusto!-Esclamò la castana guardando il moro maliziosamente, squadrandolo da capo a piedi.
-Piccola, come mai qui?-Le chiese il vampiro, avvicinandosi per scoccarle un dolce bacio a fior di labbra.
-Sono venuta a trovare il mio bellissimo e tenebroso fidanzato ma…se ti da fastidio posso anche andarmene! C’è un ragazzo che mi aspetta al Grill…-Spiegò lei voltandosi poi verso la porta per andarsene quando lui la fermò per un braccio, attirandola a sé per stringerla tra le sue forti braccia.
-Ricorda, Stellina…Tu sei solo MIA! Non pensare di scappare da me…-Le sussurrò all’orecchio, facendole provare sensazioni indescrivibili dovuti al flebile respiro che le sfiorava la nuca.
I due rimasero in quella posizione per un tempo indefinito; lei se ne stava immobile con lo sguardo rivolto verso la porta mentre il moro, da dietro, la avvolgeva con le sue braccia, poggiando  il mento sulla spalla di lei facendole percepire il proprio respiro sul collo.
Con quella vicinanza, Stella avvertiva quel respiro diventare pesante, riusciva a percepire i muscoli ben definiti sotto la maglietta fina che aveva in dosso e, anche se non riusciva a vederlo in viso, era sicura che stesse sorridendo.
-Damon…come sta Stefan?-Gli chiese lei dopo qualche istante di silenzio, voltandosi  verso di lui senza sciogliere l’abbraccio.
Adesso erano uno di fronte all’altro, i loro visi erano a poca distanza dallo sfiorarsi ed erano persi l’uno nello sguardo dell’altra.
-Stellina, sempre a preoccuparti degli altri! Questo è uno dei motivi per cui mi piaci…Ti amo, piccola!-Esclamò il moro poggiando delicatamente e con molta dolcezza le proprie labbra su quelle della castana che chiuse gli occhi assaporando tutte le emozioni che il vampiro riusciva a trasmetterle.
Mentre le loro lingue si intrecciavano, assaporandosi, la castana gli sfiorò gli addominali con le dita tastando ogni singolo pezzo di quel petto così perfetto.
-Ehm…scusate l’interruzione…-Disse una voce, catturando l’attenzione dei due che si staccarono voltandosi verso la persona che aveva parlato, Jeremy.
-Cosa ci fai qui, Jeremy?-Gli chiese la cugina, sorpresa di vederlo alla Pensione e, allo stesso tempo, imbarazzata al pensiero che proprio lui li avesse visti in quella situazione.
-Stella, sei venuta qui per aiutarci?-Le rispose lui con un’altra domanda, facendo irrigidire il moro.
-A fare cosa?-Chiese senza capire, voltandosi poi verso il moro che si era innervosito di colpo.
-Ops…-
-Damon, mi spieghi cosa succede?-Continuò la castana non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
Sentiva che Damon le stava nascondendo qualcosa e Jeremy ne era a conoscenza.
-Piccola, non preoccuparti…Sono cose tra uomini!-Damon cercò di chiudere il discorso ancora  prima di iniziarlo ma, oramai, era troppo tardi.
-Jeremy, spiegami cosa sta succedendo prima che mi arrabbi sul serio!-Esclamò la Gilbert, alzando la voce di un’ottava, sempre più nervosa.
-Noi uccideremo Katherine, stanotte! Adesso, venite che Stefan vi aspetta…-Disse tutto d’un fiato Jeremy, dileguandosi immediatamente, temendo che Damon attentasse nuovamente alla sua vita.
I due salirono al piano di sopra, entrando nella camera da letto del vampiro che entrò nel bagno per infilarsi i boxer mentre la sua ragazza attendeva seduta sul letto a baldacchino.
-Damon, potresti spiegarmi cosa sta succedendo?? Cosa vuol dire che ucciderete Katherine?!-Domandò Stella al vampiro mentre, intanto, curiosava fra le sue cose.
-Quello che ti ha detto Jeremy! Noi uccideremo Katherine…Hai visto cos’ha fatto ad Elena e Stefan e sai anche che non si fermerà…L’unica soluzione è coglierla di sorpresa e piantarle un paletto nel cuore una volta per tutte!-Spiegò il moro uscendo dal bagno, afferrando i suoi jeans per poi indossarli.
-E in tutto questo, Elena non sa niente…Giusto??-Continuò lei, sfiorando con le dita dei vecchi quadernetti riposti su un tavolino di legno.
-Esatto! Mi raccomando, non devi dirle nulla…-
-Mmmh, vabbene! Ma ad una condizione…-Disse la castana, sorridendogli furbamente mentre lui inarcò un sopracciglio curioso di sentire quale fosse la condizione.
-Ok, spara…-Rispose semplicemente lui, incrociando le braccia al petto.
-Anche io avrò una parte in questo piano!-Esclamò lei elettrizzata.
-COSA? Stellina, mi dispiace ma non ti permetterò di prendere parte a questo pericoloso piano…Potresti farti del male e non me lo perdonerei mai…Tu starai a casa a controllare che Elena non esca, fine!-
-Damon Salvatore, io non sono fatta di porcellana e so badare a me stessa…Farò parte del piano e non me ne starò a casa mente voi avrete tutta l’azione!-Concluse  Stella, voltandosi per uscire dalla stanza furiosa.
Scese di corsa le scale seguita dal moro che tentava di farla ragione, ma con scarsi risultati, raggiungendo il soggiorno nel quale vi erano Stefan, Caroline, Jeremy e Alaric, intenti a maneggiare paletti di legno e balestre.
Nel vedere le armi, Stella rimase immobile a fissarle con uno sguardo misto fra entusiasmo e inquietudine, quasi fossero una minaccia per lei, mentre anche Bonnie si aggiungeva al gruppo.
-Cosa ci fa Stella, qui?-Bisbigliò Stefan al fratello maggiore che continuava a guardare la propria fidanzata che, a sua volta, gli lanciava piccole frecciatine facendogli capire che era ancora arrabbiata.
-Mi dispiace, fratello…Me la vedrò io con lei, adesso pensiamo al piano!-Rispose il moro.
-Allora, questo è il piano…Bonnie farà un incantesimo che intrappolerà Katherine per tutto il tempo che ci servirà per ucciderla, lo faremo in un stanza, isolati da tutti…E naturalmente Alaric rimarrà a casa a tenere d’occhio Elena!-Spiegò Stefan guardando gli altri con sguardo serio.
-Katherine non cadrà facilmente in trappola, come faremo a trascinarla in una stanza?-Chiese Caroline, riflettendo attentamente.
-E’ qui che entri in gioco tu, Caroline! L’attirerai nella stanza così noi potremo finirla…-
-Perfetto! Lo farò…-Rispose la bionda, entusiasta.
-Aspettate, Stefan e Damon combatteranno contro Katherine, Jeremy aiuterà Bonnie che farà un’incantesimo, Caroline attirerà Katherine in trappola e Alaric starà con Elena…Io che farò??-Chiese la Gilbert di Miami, facendo rimanere tutti di sasso.
-Te l’ho detto, Stellina…Tu rimarrai a casa, al sicuro! Permettimi di proteggerti e per una volta non essere testarda…-Concluse Damon, guardandola implorante sperando di impietosirla.
Stella era davvero furiosa con Damon, ma infondo sapeva che stava facendo tutto questo per proteggerla perché l’amava e non avrebbe sopportato che le avessero fatto del male, nel caso in cui il piano avesse fallito.
Dopo qualche attimo di silenzio, emise un lungo sospiro dopodiché lo abbracciò sotto gli occhi dei presenti.
-Starò a casa…Ma solo perché me l’hai detto tu!-Esclamò lei rassicurandolo, facendolo sorridere felice.
-Bene! Siamo pronti..Stanotte, Katherine avrà un paletto piantato nel cuore!-
 
 
 
Il resto del pomeriggio passò in fretta e la sera non tardò ad arrivare.
Stella e Alaric erano tornati a casa mentre gli altri si erano vestiti eleganti per andare al ballo in maschera alla villa dei Loockwood, dove Katherine li stava aspettando.
Giunti al ballo, Bonnie e Jeremy corsero nella stanza in cui avrebbero rinchiuso la vampira e i fratelli Salvatore mentre Damon, Stefan e Caroline vagavano per la villa in cerca della loro nemica.
-L’hai vista?-Domandò Damon al castano che continuava a guardarsi intorno cercando di scorgere tra la gente il viso di Katherine.
-Non ancora, ma si farà viva presto…-Rispose Stefan continuando a tenere gli occhi puntati sulla folla.
-Beh, lo spero! Non vedo l’ora di finire questa storia una volta per tutte…Io vado a vedere se la trovo all’interno, tu continua a cercare qui fuori!-Concluse il moro che subito si recò all’interno della villa, lasciando il fratello da solo.
All’interno dell’abitazione, Bonnie percepì una strana presenza che la condusse ad una ragazza mascherata.
-Scusa, ci conosciamo??-Le chiese curiosa e allo stesso tempo sorpresa.
-No, sono venuta qui ad accompagnare un’amica..Sono nuova del posto e non conosco nessuno! Adesso devo andare…-Spiegò la ragazza misteriosa, andandosene subito mentre Bonnie la seguiva con lo sguardo.
Tutto procedeva come previsto, Stefan continuava a guardarsi in giro alla ricerca della vampira, senza trovarla.
-Balla con me!-Esclamò una voce sensuale dietro di sé.
Riconoscendo la persona che aveva parlato, si voltò guardando la castana con un sorriso sfacciato stampato in viso.
-No…-Rispose poi il castano, sicuro.
-Dimmi chi devo uccidere? Quello lì, oppure quella ragazza?! Sembra così invitante…-Continuò la vampira leccandosi le labbra con la lingua mentre fissava i presenti, pronta a scattare in qualsiasi momento.
A quelle parole, Stefan emise uno scocco con la lingua e, senza avere scelta, le porse il braccio da bravo cavaliere, trascinandola sulla pista da ballo.
-E’ una bellissima notte…-Iniziò a parlare Katherine, mentre si muovevano lentamente a ritmo di musica.
-Perché questa commedia?!-Le chiese Stefan altessoso.
-Come sta Jenna? Non mi aspettavo sopravvivesse a quell’incidente! E’ stata davvero fortunata, ma anche goffa…come si fa a pugnalarsi da sola!!-Esclamò ironicamente la vampira, facendo irrigidire il castano.
-Katherine, voglio che non accada niente a nessuno stanotte…-
-Allora, dammi la pietra di luna e nessuno si farà male…-Concluse lei scuotendo la testa sensualmente, facendolo ridere.
Oramai Stefan conosceva a memoria i trucchi della Pierce e sapeva come comportarsi in sua presenza.
-Mi dispiace, al momento io non ce l’ho! Facciamo una cosa…più tardi l’andremo a prendere insieme!-Propose il vampiro stringendola di più a sé.
-Ho un’idea migliore…Tu la vai a prendere e io non ucciderò nessuno nel frattempo…-Controbattè la vampira sicura di sé.
-O si fa a modo mio o non avrai quello che vuoi!-
Mentre i due ballavano, arrivò una ragazza che fece dei complimenti a Katherine pensando fosse Elena e, la vampira, colse l’occasione per ucciderla, cogliendolo di sorpresa.
Il castano afferrò immediatamente la ragazza mentre guardava la vampira camminare verso l’interno della villa.
Dopo aver messo al sicuro il cadavere, Damon inviò un messaggio a Jeremy dandogli l’ordine di dare inizio al piano, così il piccolo Gilbert raggiunse Katherine e, come da copione, le disse che Stefan e Damon l’attendevano nel bosco e che avevano la pietra di luna.
 
 
Intanto, a casa Gilbert, Stella e Elena se ne stavano sedute sul divano con Alaric e Jenna.
-Jeremy non scende a mangiare?-Chiese la Gilbert di Mystic Falls all’uomo, voltandosi verso di lui.
-Ehm…No, è andato alla festa in maschera…-Rispose lui, senza guardarla negli occhi, continuando a preparare la cena.
-Cosa? Lui odia queste cose!-Esclamò Elena stizzita.
-Forse…forse aveva solo voglia di fare qualcosa di diverso…-Aggiunse Stella balbettando, catturando l’attenzione della cugina che la guardava con occhi sgranati.
-Voi due…mi state nascondendo qualcosa! Cosa?-La castana aggrottò le sopracciglia, incrociando le braccia al petto, segno che si stava innervosendo.
Senza proferire parola, Stella si alzò per andare ad aiutare Alaric sotto lo sguardo vigile di Elena che, dopo qualche attimo di silenzio, li raggiunse ponendosi davanti a loro, sbattendo le mani sul tavolo per farli voltare verso di sé.
-Ditemi cosa sta succedendo?! Dove sono gli altri?-Chiese loro sempre più irritata.
Mentre i due continuavano a tacere, il telefono di Alaric vibrò e, fortunatamente, lui l’afferrò prima di Elena infilandoselo nella tasca dei pantaloni.
-Bene…Allora non c’è nessun problema se vado anche io al ballo!-Esclamò lei, facendo finta di andarsene quando fu fermata dal professore.
Stella sospirò amaramente dopodiché si decise a parlare.
-Stefan ci ha chiesto di tenerti d’occhio mentre Jeremy e gli altri sistemavano la questione “Katherine”…-Spiegò la Gilbert di Miami, imitando le virgolette mentre pronunciava il nome della vampira.
-Cosa? Non posso crederci! Adesso li raggiungo…-Concluse Elena muovendo un passo per andarsene quando fu nuovamente bloccata da Alaric che la fece indietreggiare di un passo.
La Doopelganger stava iniziando veramente ad innervosirsi, tutto quello era un’assurdità. Non potevano ideare un piano contro Katherine e tenerla all’oscuro quando persino Stella lo sapeva.
-Elena, sanno quel che fanno…Per una volta, lascia stare!-Cercò di persuaderla Alaric.
-Uff, d’accordo…-La castana tornò a sedersi sul divano accanto a Jenna che, intanto stava dormendo tranquillamente.
Dopo la cena, Elena si alzò dicendo a tutti che andava a letto, raggiungendo invece la porta, afferrando le chiavi dell’auto quando le si parò davanti la gemella che la fece sobbalzare, spaventandola.
-Stella…Mi hai fatto spaventare…-Disse a bassa voce, rimproverandola.
-Dove credi di andare?-Le chiese la Gilbert di Miami, utilizzando lo stesso suo tono.
-Non posso restarmene qui mentre gli altri potrebbero essere in pericolo!-
-Elena, ti ho detto di lasciar stare…Se la caveranno alla grande!-Cercò di persuaderla Stella tormentata.
-E’ inutile, non cambierò idea! Fammi passare, Stella…-Controbatté la castana digrignando i denti.
-Mmh, vabbene! Ti lascio andare ma io vengo con te…-Concluse la Gilbert di Miami, aprendo la porta per far uscire la cugina dopodiché se la chiuse alle spalle, silenziosamente.
Con passo felpato, raggiunsero l’auto e si avviarono verso la villa.
-Sai, ho promesso a Damon che sarei rimasta a casa ma non potrei mai perdermi il divertimento!-Esclamò Stella ridendo divertita, coinvolgendo anche la cugina che rise a sua volta.
Il viaggio in macchina durò poco, arrivate alla villa, parcheggiarono l’auto e iniziarono a cercare i loro amici.
 
 
 
Era passata una mezz’ora e Katherine aveva raggiunto Caroline cercando di estrarle informazioni sul piano dei Salvatore che avevano cercata di attirarla nel bosco e la bionda stava fingendo alla perfezione, trascinandola al piano di sopra, isolata da tutti.
Intanto, Matt si stava ubriacando insieme a Tyler e due ragazze, nello studio del defunto sindaco Lockwood.
-Dimmi, dove sono adesso Stefan e Damon?-Le chiese la Petrova, afferrandole la gola con una mano per poi stringere sempre di più.
-Io…io..Non lo so!-Recitò la Forbes, piangendo.
Katherine strinse ancora di più  la stretta sul collo della vampira che, arrendendosi, le indicò la stanza.
Una volta entrata, la Petrova si voltò verso la bionda che rideva divertita.
-Ce l’ho fatta! Non credevo di riuscire ad imbrogliare proprio te ma…ce l’ho fatta!-Esclamò Caroline fiera di sé.
La vampira, furiosa, cercò di raggiungerla ma fu bloccata da una forza immaginaria che la teneva intrappolata in quella stanza.
Dopo essersi calmata, un ghigno le si stampò in viso voltandosi subito dopo verso Stefan, che le era apparso alle spalle con un paletto in mano, pronto per colpirla.
-Ciao, Katherine…-La salutò lui, freddo.
-Addio, Katherine!-La salutò Caroline, facendo un cenno con la mano per poi andarsene, lasciandoli soli.
 
 
 
Nel frattempo, al piano di sotto, Matt era ubriaco e stava mettendo in atto tutto ciò che gli aveva ordinato la Petrova.
Sotto lo sguardo perplesso e irritato di Tyler versò della vodka sulla foto del sindaco dopodiché la gettò a terra, facendo innervosire ancora di più il moro.
-Matt, smettila! Ma cosa ti prende?-Cercò di calmarlo il Lockwood, scuotendolo per il colletto della camicia, ma il biondo non era intenzionato a fermarsi, così gli sferrò un pugno in faccia.
Il moro si alzò con il naso sanguinante e, avendo perso la pazienza, si scaraventò verso l’amico, rispondendo ad ogni attacco da parte del biondo.
Mentre i due combattevano arrivò Caroline che li staccò con la sua forza vampiresca e, notando che Matt non aveva alcuna intenzione di arrendersi, gli lanciò un pugno facendolo svenire sotto gli occhi sorpresi di Tyler.
-Ma come…Come hai fatto?-Le chiese il moro, tenendo lo sguardo fisso sul corpo inerme dell’amico.
-Si riprenderà, non preoccuparti…Stai bene??-Rispose lei, sospirando.
Mentre i due parlavano, una ragazza, anch’essa soggiogata da Katherine, avanzò verso di Tyler con una matita conficcandola nel petto del Lockwood.
Il moro, con forza sovrumana, la spinse via facendole sbattere la nuca sullo spigolo della scrivania, uccidendola.
Estrasse la matita dal proprio torace dopodiché corse verso la ragazza, scuotendola per farla svegliare ma oramai il suo cuore non batteva più, era morta.
La disperazione e il senso di colpa lo avvolsero, le lacrime iniziarono a rigargli il viso e iniziò ad urlare disperato mentre la bionda cercava di calmarlo.
-Caroline, vattene…Vattene…-Le gridò contro lui, accasciandogli sul pavimento con il viso rivolto verso il basso.
-Tyler, non è stata colpa tua!-
-Caroline, ho detto vattene! Vai via…-Le gridò ancora una volta lui, alzando lo sguardo verso di lei, spaventandola quando vide i suoi occhi diventare gialli e i canini apparire.
La bionda si intimorì nel vederlo in quello stato e, proprio in quel momento, entrò nella stanza Stella.
Nel frattempo, Elena aveva raggiunto Jeremy e Bonnie facendosi spiegare bene il piano. Era sempre più preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere a Stefan, non si fidava di Katherine e sapeva di cosa era capace pur di salvare sé stessa.
-Non posso credere che anche voi stiate prendendo parte a questa pazzia!-Esclamò la Gilbert di Mystic Falls, sedendosi su una sedia, poggiando i gomiti sul tavolo davanti a lei per poi portarsi le mani sul viso esasperata.
-Elena, sappiamo quel che facciamo…Non preoccuparti! Alla fine di questo ballo, Katherine avrà un paletto piantato nel cuore…-La rassicurò il fratello, avvolgendole un braccio intorno al collo.
 
 
 
-Non penserai di uccidermi con quello!-Esclamò Katherine indicando il paletto che il Salvatore aveva tra le mano.
-No…Ma lui si!-Rispose, indicando il fratello maggiore situato dietro di lei che, velocemente, le sparò un paletto nella schiena facendola piegare in avanti.
I tre iniziarono a lottare ferendo Katherine, sulle braccia anche se lei non sembrava arrendersi e continuava a lottare più arrabbiata che mai.
 
 
-Stella, cosa ci fai qui?-Le chiese la bionda sorpresa di vederla lì quando le era stato detto di restare a casa a vegliare su Elena.
-Mi dispiace, ma Elena ha scoperto tutto e così siamo venute qui…Stava scappando di nasco…AAAAAAAAAAHHHH!!!-La Gilbert non riuscì a terminare la frase che un dolore lacerante le pervase la schiena e le braccia, impregnandole subito dopo di rosso.
La castana si accasciò a terra urlando, sfiorando i punti doloranti con l’intento di far cessare tutta quella sofferenza senza riuscirvi.
-Stella…cosa succede? Stella…-Urlò Caroline, correndo dalla castana, senza curarsi di Tyler che, nel frattempo, si era calmato e stava osservando la scena.
-Io..io..Non lo so! Fa male, Caroline…-La Forbes rimase a fissare le ferite che continuavano ad allargarsi, perdendo sempre più sangue.
 
 
Nello stesso istante, anche Elena iniziò ad urlare dal dolore dopo che delle ferite le si erano aperte nel corpo. La maglia  si impregnò del liquido rosso sotto gli occhi spaventati di Bonnie e Jeremy che non avevano idea di cosa stesse succedendo alla Gilbert.
-Jeremy, è Katherine! Sono collegate…Vai a fermali, subito!-Esclamò la Bennett facendo sobbalzare il piccolo Gilbert che subito corse all’interno della villa per andare a fermarli prima che uccidessero la Petrova, togliendo la vita così anche a Elena.
Le ferite continuavano ad allargarsi facendo soffrire le due Gilbert che non riuscivano a comprendere il motivo di quel dolore improvviso.
Sia Caroline che Bonnie volevano aiutarle ma non sapevano cosa fare.
-Mi dispiace, Elena…Non conosco un incantesimo per far sparire il dolore, ma posso provare ad alleviarlo!-Spiegò la Bennett, afferrando la mano ferita per poi pronunciare parole incomprensibili.
Il dolore alla mano diveniva sempre più lieve grazie all’incantesimo della strega che, intanto, pensava a come fosse possibile tutto quello.
Non poteva trattarsi di una semplice coincidenza, inoltre era sicura che quella fosse opera della magia.
Pian piano giunse alla spiegazione più ovvia, c’era un’altra strega nei paraggi.
-Elena, resta qui…C’è un’altra strega nei paraggi e la troverò!-Esclamò la  Bennett andando alla ricerca della strega misteriosa mentre i fratelli Salvatore parlavano con Katherine, non potendola uccidere, e Caroline aiutava Stella.
Entrò nella villa e, seguendo quella strana aura dispersa per l’abitazione, raggiunse la strega misteriosa.
-Fermati!-Le ordinò la Bennett, catturando l’attenzione dell’altra strega che si voltò verso di lei con un sorriso compiaciuto.
-Dimmi pure, mia cara Bonnie!-Rispose la sconosciuta.
-Come conosci il mio nome? E per quale motivo stai aiutando Katherine? Sai che cos’è…-Chiese la castana, curiosa di conoscere il motivo per cui una strega potente come lei avesse a che fare con un vampiro.
Anche lei era dalla parte dei vampiri ma era per una buona causa mentre quella sconosciuta stava aiutando una vampira perfida e malvagia che avrebbe potuto giocarle un brutto tiro in qualsiasi momento.
-Sono qui perché devo un favore a un’amica…Adesso lascia che vada alla ricerca della pietra di luna!-Concluse la strega voltandosi per andarsene quando la Bennett l’afferrò per il polso, fermandola.
-Non pensare di scamparla…-Mentre parlava, una strana sensazione la pervase costringendola a lasciarla.
-Mmh, interessante! Hai tu la pietra…-Continuò l’altra strega, sorridendo vittoriosa.
Bonnie la guardò con aria di sfida, stringendo i pugni furiosa mentre l’altra la fissava immobile.
-Perché non la dai a me…Puoi fidarti, Bonnie! Infondo sai che è la cosa giusta da fare…-La persuase lei riuscendo, infine, a farsi dare la pietra per poi dirigersi nella stanza in cui erano rinchiusi Katherine e i Salvatore.
 
 
 
Dopo due ore…
 
Tutto era finito per il verso giusto: La strega aveva dato la pietra a Katherine che, dopo averla toccata, era caduta a terra addormentata, Stella e Elena avevano smesso di soffrire a causa della vampira e Caroline aveva aiutato Tyler a spiegare ciò che era successo poco prima.
Tutti sembravano felice, soprattutto Stefan.
Elena lo raggiunse nell’enorme giardino della villa, abbracciandolo.
-E’ davvero tutto finito?-Le chiese la castana, stringendolo forte a sé, rimanendo appoggiata alla sua spalla.
-Si, Elena! Katherine è stata rinchiusa nella cripta…Adesso possiamo stare insieme!-Esclamò felice il vampiro che le accarezzava dolcemente i lunghi capelli lisci, sfoggiando un sorriso ebete.
I due rimasero abbracciati, facendosi cullare dal dolce silenzio che regnava in quel luogo così romantico dopodiché si salutarono.
 
 
 
-Sicura di star bene, Stellina?-Chiese Damon alla Gilbert di Miami abbracciandola fortemente, quasi avesse paura che potesse scomparire da un momento all’altro.
-Sto bene, tranquillo!-Rispose la castana, tranquillizzandolo per l’ennesima volta.
-Ti avevo detto di restare a casa e tu, come al solito, non hai voluto ascoltare…Sei stata fortunata, avrei potuto perderti per sempre!-La sgridò il moro, accarezzandole le braccia, guardandola ancora spaventato.
-Perdonami, Damon…Sono stata una stupida, non essere arrabbiato con me! La verità…La verità è che, infondo, anche io temevo per la tua vita…Questo è il motivo principale per cui volevo stare al tuo fianco, non voglio essere un peso!-Spiegò la Gilbert rivolgendo lo sguardo verso le tante macchine parcheggiate intorno a loro, lasciando che qualche lacrima le rigasse il volto.
Quello che aveva detto era la pura verità, lei non voleva essere un peso per nessuno soprattutto per il suo bellissimo e sexy vampiro.
Il moro le afferrò il mento con le dita, facendola voltare verso di sé. Nel vedere quelle lacrime bagnare il bel viso della sua dolce Stellina, una fitta gli lacerò il cuore oramai morto.
Non voleva che quella dolce creatura, capace di renderlo felice stesse piangendo per colpa sua.
In silenzio, si abbassò verso di lei, baciandole una lacrima che scivolava lenta sulla guancia destra dopodiché passò alla guancia sinistra dandole un altro bacio.
-Stellina, non sei affatto un peso per me…Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nell’ultimo decennio! Solo il pensiero di farti soffrire mi spaventa, io voglio renderti felice…Ti prego, mostrami quel sorriso sexy e sconvolgente che mi ha fatto innamorare di te! Mostrami la Stellina caparbia e spensierata che ho conosciuto…-Concluse il moro sorridendole dolcemente, coinvolgendola.
Dopo qualche istante di silenzio, si strofinò gli occhi rossi con il dorso delle mani per poi sfoggiare il sorriso più sincero di tutta la sua vita.
Anche lei voleva renderlo felice, avevano già sofferto abbastanza entrambi e, da quel momento, avrebbero dovuto vivere la proprio storia con serenità e spensieratezza.
-Ti.Amo…-Disse tra un bacio e l’altro, dondolandosi fra le braccia del moro che rideva divertito.
-Anche io, mia piccola Stellina…-Le sussurrò lui all’orecchio, facendola arrossire.
Le loro labbra si riunirono nell’ennesimo bacio ma, quando il moro stava per far intrecciare la lingua con la sua, la castana gli morse dolcemente il labbro inferiore.
-Sei una bambina cattiva!-Esclamò una volta staccatosi dalla Gilbert.
-Mmmh…le bambine cattive sono nate per stare con i bambini cattivi e tenebrosi…-Continuò lei leccandosi maliziosamente le labbra facendo eccitare il moro che la strinse di più a sé, facendole notare il rigonfiamento nei pantaloni.
La Gilbert sorrise vittoriosa, scoprendo l’effetto che riusciva a fargli solo parlando.
-Ops…adesso sarà meglio che vada a cercare Elena!-Concluse lei sciogliendo l’abbraccio per poi mandargli un bacio con la mano, andandosene in direzione del giardino.
Attraversò tutto il giardino senza riuscire a trovare sua cugina, sicuramente se ne stava ad amoreggiare con Stefan dopo giorni interminabili di solitudine a causa di Katherine.
Non trovandola, afferrò il telefono e chiamò Damon.
-Stellina, senti già la mia mancanza?!-Disse il vampiro sarcastico.
-Sempre…Ma in realtà volevo chiederti sei hai visto Elena, non riesco a trovarla!-Rispose lei, guardandosi intorno sperando di scorgere la Gilbert di Mystic Falls ma, sfortunatamente, era sola in quell’immensa distesa verde.
Il silenzio regnava sovrano, l’unico rumore che si udiva era l’eco della sua voce mentre parlava a telefono con il moro.
Continuava a guardarsi intorno con la speranza di trovare sua cugina per poi potersene ritornare a casa, poi però una mano le si poggiò sulla bocca impedendole di parlare.
La persona che era comparsa alle sue spalle, la strinse forte a se mentre la castana si dimenava con tutte le sue forze e Damon, dall’altro lato del telefono, urlava spaventato.
Sapeva che la sua Stellina era in pericolo.
-Damon, aiuto!-Urlò la Gilbert prima di svenire fra le braccia del suo aggressore.
Nell’udire le grida della castana, Damon uscì di casa e corse alla villa dei Lockwood.
 
 
Elena era giunta nel parcheggio della villa, dopo aver salutato il suo amato Stefan. Stava cercando Stella senza riuscire a trovarla.
Mentre si guardava intorno per scorgere la Gilbert di Miami, un rumore catturò la sua attenzione, facendola voltare.
-Stella…Stella, sei tu?-Si avvicinò con passo felpato verso il cespuglio da cui era provenuto il rumore.
Quando fu abbastanza vicino, un gatto sbucò dal groviglio facendola urlare spaventata per poi fare un passo indietro.
Dopo qualche istante di silenzio, qualcosa o meglio qualcuno la colpì in testa facendola svenire, poi se la trascinò con sé in auto e infine partì.
Il rapitore della Gilbert di Mystic Falls afferrò il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e compose un numero.
-Pronto?-Rispose la voce dall’altro lato del telefono.
-Missione compiuta…Ho preso la Doopelganger!-Esclamò il rapitore sorridendo malignamente, mentre guidava fuori dalla città.
 
 


 

Fine capitolo 11!!
Angolo Autrice: Wow, ce l’ho fatta!! xD So che questo capitolo è una specie di copia del telefilm ma è solo di passaggio. Come avrete notato, questa fanfic è collegata agli episodi solo che c’è Stella e le sue complicazioni. Spero vi sia piaciuto, anche perché è stato modificato da me u.u
Siete rimaste sorprese di vedere anche Stella soffrire insieme a Katherine e Elena?? Beh, tutto si direbbe che è stato a causa dell’incantesimo della strega di Kath, ma chi lo sa…Potrebbe trattarsi di qualcosa ancora più importante di questo :PP
Vabbene,  basta altrimenti vi spoilero tutta la storia >.< Grazie a tutte coloro che seguono questa storia e che recensiscono.
Alla prossima, baciii. <3
TheDarkLady97!! :33
  
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