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Autore: marco    13/11/2007    14 recensioni
Grazie a Stizy, a Lisie, a Scar e a Magia che mi supportano e aiutano moralmente... ecco una nuova storia! Quando si pensa che la speranza sia svanita… accade l’impossibile. Rimetti tutto in discussione e i giorni grigi e privi di ogni gioia si colorano di nuovo di mille colori… basta un sorriso o il sapere che tra non molto avrai anche qualcun altro accanto a te…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

Capitolo Uno

Festa in casa Granger!

 

Era un giorno buio di una calda estate. Una ragazza venticinquenne, ormai donna, stava sdraiata sul suo letto a pensare. Quella stanza aveva conosciuto tutto di lei, i suoi bizzarri comportamenti da bambina piccola, le prime magie accidentali come le sue gioie e tristezze.

Un comodo letto a due piazze era posto al centro e al suo fianco un armadio a scomparsa conteneva tutti i suoi abiti. C’era anche una lunga scrivania sulla quale risiedevano un piccolo televisore e una fila interminabile di libri. Delle tendine, finemente decorate, pendevano ai fianchi della finestra, da cui ogni mattina penetrava un caldo raggio solare a destarla dai suoi sogni. Per finire un caldo tappeto rosso e nero proteggeva i suoi piedi dal freddo pavimento, ogni volta che scendeva dal letto.

Era tornata a vivere nella casa dei suoi genitori dopo la fine della guerra nel mondo magico.

Nella battaglia decisiva aveva visto sparire, durante il combattimento, il suo più grande e unico amore: Harry Potter. Solo il corpo di Voldemort fu ritrovato poco tempo dopo privo di vita, mentre nessuno sapeva che fine avesse fatto quello del suo fidanzato. Tutto il mondo magico aveva contribuito alle ricerche che però risultarono infruttuose.

Ore, giorni, mesi erano passati da quel fatidico momento e, nonostante tutto, la speranza in lei non era mai morta. Ogni volta che suonava il campanello, si precipitava alla porta pensando fosse lui, per poi rimanere delusa e rinchiudersi in camera a piangere. Era diventata medimago e lavorava al San Mungo. Con Harry, sempre in battaglia, aveva accumulato una forte esperienza. La sua indole nel cercare e trovare guai non era mai sparita e spesso tornava ferito da qualche maledizione, costringendola a lavorare sodo per guarirlo.

Una cosa non insolita, erano le sue uscite improvvise, in qualsiasi momento del giorno, per andare a cercarlo e, a volte, non tornava per giorni. Aveva deciso di tornare a vivere nella casa dei suoi genitori, sentiva molto la mancanza della sua famiglia, senza contare lo stress quotidiano che, i Weasley, le provocava. Tutti cercavano di farla stare meglio con parole di conforto, carezze e abbracci sinceri, ma con scarso risultato.

Lei e il suo ragazzo avevano deciso di sposarsi non appena terminata la guerra, che li vedeva impegnati in prima linea. Non l’avevano confessato a nessuno questo segreto, come il fatto che lei aspettava un figlio da lui. Ne era sicura, sebbene fosse passato poco tempo dalla sua scomparsa i primi sintomi si erano fatti avanti puntuali, convincendola a fare il test di gravidanza. Entro qualche settimana, sarebbe dovuta sedere al tavolo con i suoi genitori e rivelargli la sconvolgente notizia. Tante volte aveva meditato su come dirlo e la soluzione più efficace era sicuramente quella diretta. “Aspetto un figlio e il padre non so dove è.” Per poi sopportare la loro reazione a quella notizia improvvisa. Erano anni, che per scelta, non li teneva informati della sua vita e scoprire una cosa del genere, poiché la credevano ancora pura, sicuramente li avrebbe sconvolti. Stava pensando alle ingiustizie che la vita le aveva riservato, quando la porta di camera sua si spalancò lasciando entrare sua sorella. Tra loro c’erano solamente cinque anni di differenza e il fatto che lei era priva di poteri magici. Il loro fisico era molto simile e il carattere si differenziava solo in una cosa, sua sorella era molto più disinibita.

-Hermione? Sorellona sei in camera?-

-Cavolo! Quante volte ti ho detto di non entrare come un uragano in camera mia, Isabel?-.

-Mmm… ho perso il conto. Ho saputo che mamma e papà sabato non ci sono e torneranno domenica sera. Io e le mie amiche facciamo una festa e sei invitata a partecipare, non a guastarci il divertimento.- rispose saltando sopra di lei, guardandola in pieno viso con un sorriso, che avrebbe agitato chiunque.

-Cosa hai progettato?- chiese in parte curiosa e in parte preoccupata

-Non te lo dico, lo scoprirai se partecipi-, rispose la sorellina facendole il solletico.

-Smettila Isabel! Smettila…ti trasformo in un rospo se non la smetti-, disse tra una risata e l’altra.

-Non lo faresti mai- disse decisa, anche se un tono leggermente dubbioso alleggiava nella sua voce.

-Chissà- disse Hermione tirandola verso di lei.

-Ehi sorellaccia, che aspetti a trovarti un uomo?- chiese bonariamente.

Hermione s’irrigidì e il sorriso, che fino a poco prima illuminava il suo volto, sparì.

-Pensi ancora a lui?- chiese la sorella, intuendo i suoi pensieri –Fatti avanti, cosa aspetti? Che te lo rubino?-

Lei non replicò, limitandosi ad annuire impercettibilmente dando segno che aveva capito.

-Forza, vedrai che si farà avanti prima o poi- concluse Isabel, cercando di incoraggiarla.

“Se tu sapessi la verità” pensò, prima di rispondere -Ti voglio bene sorellina- disse, abbracciandola stretta.

 

  
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