Capitolo Uno
Festa in casa Granger!
Era un giorno buio di
una calda estate. Una ragazza venticinquenne, ormai donna, stava sdraiata sul
suo letto a pensare. Quella stanza aveva conosciuto tutto di lei, i suoi
bizzarri comportamenti da bambina piccola, le prime magie accidentali come le
sue gioie e tristezze.
Un comodo letto a due
piazze era posto al centro e al suo fianco un armadio a scomparsa conteneva
tutti i suoi abiti. C’era anche una lunga scrivania sulla quale risiedevano un
piccolo televisore e una fila interminabile di libri. Delle tendine, finemente
decorate, pendevano ai fianchi della finestra, da cui ogni mattina penetrava un
caldo raggio solare a destarla dai suoi sogni. Per finire un caldo tappeto
rosso e nero proteggeva i suoi piedi dal freddo pavimento, ogni volta che
scendeva dal letto.
Era tornata a vivere
nella casa dei suoi genitori dopo la fine della guerra nel mondo magico.
Nella battaglia decisiva
aveva visto sparire, durante il combattimento, il suo più grande e unico amore:
Harry Potter. Solo il corpo di Voldemort fu ritrovato poco tempo dopo privo di
vita, mentre nessuno sapeva che fine avesse fatto quello del suo fidanzato.
Tutto il mondo magico aveva contribuito alle ricerche che però risultarono
infruttuose.
Ore, giorni, mesi erano
passati da quel fatidico momento e, nonostante tutto, la speranza in lei non
era mai morta. Ogni volta che suonava il campanello, si precipitava alla porta
pensando fosse lui, per poi rimanere delusa e rinchiudersi in camera a
piangere. Era diventata medimago e lavorava al San Mungo. Con Harry, sempre in
battaglia, aveva accumulato una forte esperienza. La sua indole nel cercare e
trovare guai non era mai sparita e spesso tornava ferito da qualche
maledizione, costringendola a lavorare sodo per guarirlo.
Una cosa non insolita,
erano le sue uscite improvvise, in qualsiasi momento del giorno, per andare a
cercarlo e, a volte, non tornava per giorni. Aveva deciso di tornare a vivere
nella casa dei suoi genitori, sentiva molto la mancanza della sua famiglia, senza
contare lo stress quotidiano che, i Weasley, le provocava. Tutti cercavano di
farla stare meglio con parole di conforto, carezze e abbracci sinceri, ma con
scarso risultato.
Lei e il suo ragazzo
avevano deciso di sposarsi non appena terminata la guerra, che li vedeva
impegnati in prima linea. Non l’avevano confessato a nessuno questo segreto,
come il fatto che lei aspettava un figlio da lui. Ne era sicura, sebbene fosse
passato poco tempo dalla sua scomparsa i primi sintomi si erano fatti avanti
puntuali, convincendola a fare il test di gravidanza. Entro qualche settimana,
sarebbe dovuta sedere al tavolo con i suoi genitori e rivelargli la
sconvolgente notizia. Tante volte aveva meditato su come dirlo e la soluzione
più efficace era sicuramente quella diretta. “Aspetto un figlio e il padre non
so dove è.” Per poi sopportare la loro reazione a quella notizia improvvisa.
Erano anni, che per scelta, non li teneva informati della sua vita e scoprire
una cosa del genere, poiché la credevano ancora pura, sicuramente li avrebbe sconvolti.
Stava pensando alle ingiustizie che la vita le aveva riservato, quando la porta
di camera sua si spalancò lasciando entrare sua sorella. Tra loro c’erano
solamente cinque anni di differenza e il fatto che lei era priva di poteri
magici. Il loro fisico era molto simile e il carattere si differenziava solo in
una cosa, sua sorella era molto più disinibita.
-Hermione? Sorellona sei
in camera?-
-Cavolo! Quante volte ti
ho detto di non entrare come un uragano in camera mia, Isabel?-.
-Mmm… ho perso il conto.
Ho saputo che mamma e papà sabato non ci sono e torneranno domenica sera. Io e
le mie amiche facciamo una festa e sei invitata a partecipare, non a guastarci
il divertimento.- rispose saltando sopra di lei, guardandola in pieno viso con
un sorriso, che avrebbe agitato chiunque.
-Cosa hai progettato?-
chiese in parte curiosa e in parte preoccupata
-Non te lo dico, lo
scoprirai se partecipi-, rispose la sorellina facendole il solletico.
-Smettila Isabel!
Smettila…ti trasformo in un rospo se non la smetti-, disse tra una risata e
l’altra.
-Non lo faresti mai-
disse decisa, anche se un tono leggermente dubbioso alleggiava nella sua voce.
-Chissà- disse Hermione
tirandola verso di lei.
-Ehi sorellaccia, che
aspetti a trovarti un uomo?- chiese bonariamente.
Hermione s’irrigidì e il
sorriso, che fino a poco prima illuminava il suo volto, sparì.
-Pensi ancora a lui?-
chiese la sorella, intuendo i suoi pensieri –Fatti avanti, cosa aspetti? Che te
lo rubino?-
Lei non replicò,
limitandosi ad annuire impercettibilmente dando segno che aveva capito.
-Forza, vedrai che si
farà avanti prima o poi- concluse Isabel, cercando di incoraggiarla.
“Se tu sapessi la
verità” pensò, prima di rispondere -Ti voglio bene sorellina- disse, abbracciandola
stretta.