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Autore: yolo2010    25/04/2013    2 recensioni
Mi chiamo hope e ho 19 anni… nome molto azzeccato per la mia storia.. Soffro di disfunzione renale.. E non ho avuto una vita facile.. Fino a quando non incontrai harry .. Un ragazzo che mi fece trovare la speranza e la forza per vivere ancora… una ragione per AMARE
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                                       capitolo 1
  
 
 
Un raggio di luce mi toccò il viso e “poof” il mio mondo notturno caldo e tranquillo viene spezzato. Subito mille pensieri si fanno spazio nella mia mente, ma solo uno riesce veramente a portarmi via l’ultimo briciolo di tranquillità rimasto. Oggi avevo l’appuntamento all’ospedale … beh come succedeva due volte a settimana da 8 anni. Allungai la mano per prendere il cellulare sul comodino,per vedere l’ora e di mala voglia mi alzai dal mio caldo,comodo letto.Mi lavai, mi misi la divisa da lavoro , e iniziai a prepararmi la borsa con dentro il cambio e il necessario. Poi mi misi le cuffiette collegandole all’ipod e uscii di casa per andare a lavoro. Volevo concentrarmi sull’unica cosa che c’è sempre stata nella mia vita.. La musica, lei c’era quando nessun altro c’era o quando venivo derisa per la mia malattia , soprattutto volevo concentrarmi su altro… 
Arrivai allo starbucks e decisi di aspettare leigh davanti l’entrata. Pochi minuti dopo arrivò e dopo esserci salutate andammo dentro insieme negli spogliatoi .
“ allora, oggi devi andare in ospedale?” mi disse mentre posava la borsa nell’armadietto
“si ma non ne voglio parlare.. Niente mi rovinerà questa giornata così bella…” mi girai per accogliere i primi clienti ma non c’era nessuno.. Strano di solito alle 8:30 già c’erano molte persone.. Andai lo stesso alla cassa e iniziai a giocare col mio telefonino in attesa dei clienti.. Ed eccoli arrivare… avevo voglia di ascoltare musica, ma dovevo pur sentire i clienti, quindi decisi di mettermi le cuffie ma a volume molto basso, non potevo stare senza musica , soprattutto nei giorni in cui dvevo andare in quel posto, il cui il nome mi fa venire la pelle d’oca.. Molte persone mi trovano troppo negativa nel confronto dell’ospedale.. Ma non sanno cosa si prova ad andarci almeno 2 volte a settimana per già 8 anni… basta pensarci! Dovevo essere positiva.
“ scusi…”
Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi.. Di un verde profonfo.. Smeraldo.. Che erano più profondi del mare.. Cavolo! No… ero diventata tutta rossa… lo capivo dalle guancie che mi bruciavano…
“ si..?” dissi timidamente
“ mi dovrebbe dare due sterline di resto”
“ ah si scusa.. Stavo sentendo a basso volume una canzone.. “ gli porsi il  resto “ ecco..”
“ grazie … il mio nome è harry e tu sei..”
“ hope.. Mi chiamo hope”
“ ok grazie hope..a presto” mi fece l’occhiolino e”scomparve” nell’ammasso di gente nel locale.
* fine lavoro*
 
“ io ho finito qui, vado ciao leigh !”
“ a dopo hope “
Andai nello spogliatoio a cambiarmi , mi misi le mie converse bianche, una maglia a maniche corte rossa e dei jeans , mi infilai le cuffiette e uscii dal negozio e andai verso l
‘ospedale. Fortunatamente era vicino.. Arrivai pochi minuti dopo, salii l’ascensore andai  in sala d’attesa e mi sedetti su un divanetto in attesa di entrare mentre come al solito giocavo col mio cellulare . 
 
Era da tanto che ero li’ da tanto .. C’era molta gente… poi ad un tratto qualcuno si  sedette accanto a me, alzai lo sguardo e vidi che era lo stesso ragazzo di stamattina.. Quello riccio con gli occhi verde smeraldo… 
Cercavo di capire perche’ poteva essere li.. Poi notai che aveva il braccio sinistro sanguinante e fasciato con una benda, avr’ avuto un incidente..
Volevo chiederglielo ma mi mancava il coraggio…. Ma dovevo rompere il ghiaccio
Mi girai di scatto verso di lui e dissi
“ perché hai quelle bende?!?” dissi di scatto
Lui si girò piano piano verso di me e mi fissò con quiei suoi occhi verdi profondi
“ ah ciao.. Tu non sei quella dello starbucks?”
“ dimmi perché hai quelle bende..” volevo saperlo.. Potevo anche essere stata un po’ scortese ma … 
I miei pensieri furono interrotti da lui
“ …. ero in motore e ho fatto un incidente…perché?”
“ ho visto i tuoi tagli e volevo semplicemente sapere perché li avevi visto che questa mattina non li avevi..”
Piombò il silenzio tra di noi.. Si sentivano solo i bisbigli delle altre persone presenti nella stanza.. Mi fissava e io sentivo che stavo diventando rossa, ero davvero imbarazzata.. Non distoglieva lo sguardo . 
“ e tu perché sei qui?..” disse sistemandosi la benda sul braccio
“ non è un argomento di cui mi piace parlare…” abbassai lo sguardo
“ ma io ti ho detto il motivo”
“ si ma il mio..”
Non finii di parlare perché il medico mi chiamò ad entrare.
“ senti ne parliamo dopo ok..?” dissi mentre prendevo la borsa per entrare in sala
“ ok a dopo “
Entrai in sala e il dottore mi fece “l’operazione” poi mi fece uscire dicendomi che sarei dovuta tornare giovedì. Uscii e vidi il ragazzo ancora seduto li ma con delle fasciature diverse.. Forse già gliele avevano cambiate . 
“ mi raccomando signorina” disse il dottore
“ si tornerò giovedì”
Mi girai verso il ragazzo, ci sorridemmo e ci dirigemmo fuori dall’ospedale 
“senti.. Visto che è ora di pranzo.. Perché non andiamo a pranzare.. ?” abbassò lo sguardo.. Quasi come se fosse imbarazzato 
“ ok sto morendo di fame .. “ 
“ senti.. Ora mi puoi dire perché eri in ospedale?”
Non ero abituata a parlarne con altri di questo argomento.. Ero sempre stata giudicata per la malattia..
“ … ho una disfunzione renale..” abbassai lo sguardo 
Non parlò.. Non capivo il perché. Ci furono minuti di silenzio.. Quando 
“ … da quanto??” disse di scatto 
“ da 8 anni..”
Si fermò di colpo.. Si girò , mi guardò per qualche minuto e mi abbracciò.. Un lungo, dolce abbraccio.. Stretto.. Mi consolava.. 
Ci staccammo , alzai lo sguardo .. Lui era un po’ più alto di me.. Strano guardandolo mi sembrava che lo conoscessi da sempre , ma a mala pena sapevo il suo nome. Riuscivo a sentire il suo profumo… era così dolce..
“ andiamo?” sussurai
“ ok” disse staccandosi
Continuammo a camminare cercando un ristorante
“ mi dispiace…” sussurò
“ ormai ci sono abituata sai.. Non è una cosa facile con cui convivere..”
“ immagino..”
“ si.. Sono sempre stata giudicata per questa cosa che avevo.. La gente a volte è cattiva..”
“senti.. Se non vuoi parlarne va bene non sei obbligata.. Si vede che non ti piace parlarne..”
“ grazie..grazie davvero..”
“ di cosa?” 
“ per avermi reso migliore la giornata..” mi fermai per guardarlo
Mi sorrise , poi aggiunse
“ grazie a te..”
“ e di cosa?” dissi
“ di aver resistito fino a ora… ecco, li c’è un ristorante” disse indicando un ristorante all’angolo
Ci incamminammo fino ad arrivare all’entrata per poi essere accomodati da un signore e diretti fino a un tavolo
“ perché dici così?..” dissi posando la mia borsa sullo schienale della sedia
“ perché… sai mia sorella pure aveva la disfunzione renale.. E non reggeva più il peso.. Così andò via da casa e…” non lo feci finire.. Stava per piangere, non mi andava di vedere una persona piangere, non mi è mai piaciuto.. Soprattutto quando degli occhi profondi e belli come i suoi.. Mostravano dolore..
“ basta.. Basta.. Ho capito.. Ti prego smetti di piangere..”
“ scusa.. È più forte di me.. Ero molto legato a mia sorella..e ..”
“ cambiamo discorso ok..?”
“ meglio..” disse asciugandosi quelle poche lacrime che rigavano il suo viso
Non avevo mai visto un uomo piangere.. E sinceramente spero di non vederlo mai più.
“ io non ho più fame…” dissi
“ come?? Ma se stavi morendo di fame prima?”
“ beh.. Dovresti sapere che chi è come me.. A volte perde l’appetito..”
“ ah tranquilla per me non è un problema.. “ disse sistemandosi i capelli
Poi aggiunse
“ ma qualcosa la dovrai pur mangiare…”
“ si lo so.. Ma …”
“niente ma… - rivolto al cameriere- può portare qualcosa di leggero alla ragazza qui?”
“ certo signore” disse il cameriere andando in cucina
“ grazie davvero..”
“ quanti grazie oggi.. Ahah” 
“ ahah hai ragione”
 
Pranzammo .. Era tutto molto buono.. Lui si offrì persino di pagare.. Giuro. Ogni volta che lo guardavo .. Mi innamoravo sempre di più.
 
 
“ senti.. Io devo andare .. Dovevo andare a prendere mia madre al suo corso del libro.. Mi dispiace..” dissi prendendo la giacca dalla sedia
“ tranquilla.. Se vuoi ti accompagno.. Ho il motore qui fuori…”
“ basta che non facciamo incidente ahah”
“ ahah tranquilla andiamo..”
Andammo fuori dal locale e andammo dove era parcheggiata la sua moto nera..
“ senti… non sono andata mai su una moto.. “ affermai abbassando  lo sguardo
“ tranquilla basta che ti metti questo- mi porge il casco- e che ti tieni stretta a me “
“ ok..” presi il casco e me lo misi.. Anche con qualche difficoltà ahah
“ pronta.. Andiamo sennò facciamo tardi.”
“ andiamo”
Mise in moto la moto e io salì , mi aggiustai la borsa e partimmo.. Avevo un po’ di paura, qualche volta stringevo un po’ troppo la giacca di harry per paura di cadere..
Quando lo facevo lui mi guardava attraverso il finestrino e rideva.. Automaticamente io allentavo la presa
 
Dopo qualche minuto arrivammo , scesi dal motore e gli porsi il casco.
“ aspetta.. Prima di andare.. Questo è il mio numero ******” disse afferrando il casco e scendendo dalla moto
Gli porsi il mio telefono “ scrivilo , e io scriverò il mio sul tuo”
Afferrò il telefono e io presi il suo e memorizzai il mio numero e lui fece altrettanto .
“ ora scappo ci vediamo..” 
“ ci sentiamo dopo” si avvicinò  e mi baciò nella guancia
Poi gli feci senno di saluto con la mano e entrai a prendere mia mamma…
 
***** ( a casa) *****
 
Entrai a casa mia.. Posai la borsa e mi diressi in camera mia per levarmi i vestiti e farmi una doccia. Ormai ero in intimo e stavo per dirigermi verso il bagno quando sentii un rumore provenire da sotto.. Ero spaventatissima.. E per di più ero in intimo ed ero lontana dalla mia stanza.. Ero paralizzata, non sapevo se scendere sotto o rimanere li.. Decisi di mettermi velocemente un asciugamano e scesi i sotto. 
Ancora un altro rumore.. Mi fermai di botto.. Non c’era nessuno sotto..
Mi sentii presa per i fianchi da dietro.. Mi girai di scatto e ..
  
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