25/04/2013
2 recensioniQuesta estate è più calda della precedente e io, per guadagnare qualche soldo, devo lavorare. Durante l’anno credevo che lavorare durante l’estate fosse solo un concentrato di fatica, sudore e stanchezza. Non mi sbagliavo. Fortunatamente il lavoro da commessa che ho trovato non prevede orari troppo lunghi.
comunque il traffico a Londra è imprevedibile, perciò mi devo sbrigare: veloce colazione, tratto di matita nera sopra agli occhi, mascara ,jeans e una canottiera semplice; tanto appena arrivata mi dovrei mettere la divisa del negozio. Mi devo trovare con Shantelle , la mia migliore amica con cui lavoro. lei è una ragazza precisa, al contrario di me. é alta, magra ha una carnagione olivastra, capelli neri e occhi azzurro chiaro. L’ho sempre invidiata per il suo fisico.
La boutique in cui lavoro è abbastanza grande, si occupa del vestiario ma hanno aperto da poco una sala dove ci sono anche i trucchi. c’è sempre moltissima gente, sia per la presenza dei clienti sia per le persone che ci lavorano. si trova in zona centro, È a due piani . io solitamente mi devo occupare del settore femminile, ma qualche volta devo sostituire il fortunato che va in ferie. Comunque eccomi qui alla boutique Infinity, così si chiama. Appena messa la divisa, sento Jessica, il mio capo, chiamarmi -Hope, te la senti di sostituire Mike? Ti toccherebbe il reparto maschile-, -ok, non c’è problema- rispondo. In realtà non me ne intendo molto dell’abbigliamento maschile, ma voglio conquistare la sua fiducia e poi mi diverte vedere le ragazzine che vengono in quel reparto solo per osservare i ragazzi.
ad un certo punto sento delle urla provenire al piano di sotto, mi sporgo per vedere cosa succede e vedo un gruppo di ragazze che urlano. -scusa, sai cosa succede?- chiedo al mio collega. -non ne ho idea, so soltanto che se rimangono qui sarà una luuunga giornata per il mal di testa che mi verrà- risponde lui. -va beh, continuiamo a servire i clienti, probabilmente avranno visto qualcosa- dico.
Alle mie spalle sento Shantelle chiamarmi –ciao Hope, potresti venire un attimo in magazzino a darmi una mano? Devo tirare giù degli scatoloni-. –devo proprio?- rispondo. non ho affatto voglia di farmi male alla schiena. Lei mi risponde facendo gli occhioni dolci sapendo che io non resisto, per mia sfortuna sono troppo gentile. –va bene … dammi cinque minuti e arrivo-
mentre sto andando in magazzino vedo un ragazzo con i capelli ricci, che si guarda intorno un po’ impaurito e indeciso. Ho l’impressione di averlo già visto. Se Shantelle non avesse questa fretta ne approfitterei per parlarci.
-Hoooope- sento Shantelle gridare. –mi sta per cadere tutto addosso! Sbrigatiiii!- La trovo su una scala appoggiata con un solo piede, e con le mani tiene due scatoloni. Se vuole uccidersi ci sta riuscendo. –eccomi! Aspetta … metti a posto quei scatoloni ci penso io- le dico. lei –non so se ce la faccio ti passo lo scatolone-
-aspetta!..... no … non farlo! tu non … - neanche il tempo di finir la frase che mi lancia lo scatolone e mi seppellisce. Cadendo urto la scala, e Shantelle cade sopra allo scatolone. Ovviamente ci sono io sotto. Il tutto fa un rumore assurdo credo, perché tutti si voltano a guardare nella nostra direzione. Che imbarazzo!
Vedo una figura indistinta che tira via lo scatolone e sento un braccio tirarmi su. Alzo lo sguardo e vedo il ragazzo riccio con un sorriso a 32 denti e due occhi verdi in cui mi son persa subito. –ciao! Sono Harry, hai bisogno di una mano?-
-grazie mille! Non so come avremmo fatto a sistemare questo casino io e Shantelle -dico ad Harry -niente- mi risponde. Sono un po’ imbarazzata, lo vorrei ringraziare ma non so come.
usciti dalla stanza vediamo arrivare dalle scale tantissime ragazzine, attrezzate di macchina fotografica. Probabilmente quelle che avevo visto prima.
–devo andare! C’è una porta secondaria?- mi chiede preoccupato. –di là, seguimi-. Gli afferro la mano e cominciamo a correre nel negozio. Mentre corro, realizzo di quanto la mia memoria sia piccola. Chi è lui? Evidentemente ho l’impressione di averlo già visto dato che avrò letto qualche articolo su di lui su una rivista. Mentre cerco di ricordarmi, arriviamo davanti alla porta. –piacere di averti conosciuto- mi dice facendomi l’occhiolino. –grazie a te- gli rispondo. Nella mia mente vorrei chiedergli il numero di telefono o un qualcosa per sentirci e magari rivederci, ma sono imbarazzata, soprattutto ora: so che è una persona famosa. Aspetto troppo. la porta si chiude. Attraverso il vetro, lo guardo confondersi tra la gente mentre si copre con il cappuccio e gli occhiali da sole.
ritorno al mio settore maledicendomi su quanto sono timida nei momenti meno opportuni. –ehi! Sbaglio o mi sono persa qualcosa? Chi diavolo era quello che c’ha aiutate?- sento alle mie spalle.
tornata a casa spiego tutto a Shantelle, che nel frattempo era andata all’infermeria per il colpo alla testa.
sono passate ormai un po’ di settimane ma non riesco fare a meno di ensare a quell’incontro. Non mi era mai successo di pensare così tanto ad un ragazzo che
ho visto una sola volta nella mia vita e che non sono nemmeno sicura d’incontrarlo di nuovo. Cosa mi sta succedendo?
Ormai ogni volta guardo la porta d’ingresso e in giro per il negozio, sperando di rivederlo. Purtroppo ricevo sempre una delusione.
Ci sono parecchi clienti abituali molto carini, io ovviamente penso all’unico che non ritornerà.
finalmente finisce il turno, prendo le mie cose e mi avvio all’uscita. Mi metto gli auricolari per isolarmi un attimo dai problemi e dalle persone circostanti. Qualche volta è bello stare soli. Apro la porta dell’uscita principale e mi sento salutare. I miei desideri sono stati esauditi.
_____________________________________________________________________________________
*spazio autrice*
grazie a tutte quelle che hanno letto il primo capitolo!
è la prima volta che scrivo una ff e spero che qualcuno la segua
o la recensisca
bhe....che dire.....spero vi sia piaciuta
e che leggerete anche i prossimi capitoli