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Autore: I_2_G    26/04/2013    1 recensioni
“La prima volta che l’ho visto mi ha colpito subito la sua voce, che ha illuminato la mia vota come un raggio di sole”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Katy, dove sei?”

“Mamma sono qua!”

Che risposta è sono qua in una casa enorme? Chiudo il rubinetto, mi asciugo le mani e inizio la ricerca di mia figlia. Istintivamente guardo l’orologio, le 5.30 pm, Katy sarà di sicuro nella sua stanza. Inizio a salire le scale e nonostante i miei 38 anni è sempre un’impresa salirle, perché mio marito le voleva nella nostra casa? Per fare esercizio fisico? No, per saltarle e buttarsi giù lungo il corrimano. Si, ho sposato un idiota, ma non l’ho scelto io, il mio cuore mi ha guidata da lui. Finalmente arrivo davanti la stanza di Katy e entro.

“Katy, che vuoi mangiare stasera?”

“Fai tu, non mi va niente in particolare, anzi no! Pollo e patatine!”

Ha preso da me, anch’ io alla sua età ero così, cambiavo idea in continuazione, ma la voglia di pollo e patatine non l’ha presa certo da me! Mi avvicino alla scrivania di Katy.

“Che fai?”

“Matematica..”

Detto questo continua a girare pagina dal suo Ipad, fino ad arrivare alla pagina con gli esercizi. Mi accorgo però che nasconde qualcosa sotto la scrivania, come se volesse tirarlo fuori appena me ne andassi. Non voglio sembrare una di quelle mamme rompiscatole, ma non so perché sento la necessità di sapere che cosa mi stesse nascondendo.

Katy incrocia il mio sguardo e quello che nascondeva sotto la scrivania cade. Mi chino per prendere quello strano oggetto, per poi posarlo sulla scrivania.

“Mamma, vedi em..”

Riconoscerei dovunque un oggetto simile, un quadernetto blu con dei disegni azzurri e una penna nera legata con nastro blu.

“Il tuo diario, vero Katy?”

“Si ma, non leggere..”

“Tranquilla, non leggo”

La coerenza non fa proprio parte di me. Lentamente apro il libricino e le mie dita sfiorano la pagina scritta. Non leggo, ammiro solo l’eleganza delle lettere, l’inchiostro impregnato nel foglio e gli innumerevoli disegnini accanto alle righe.

“Perché non lo hai scritto al computer? Ormai non si usa più la carta..”

“Si, lo so, ma certe cose devono rimanere impresse da qualche parte. Al computer se qualcosa non ti piace, puoi cancellarla e nessuno si accorge che prima c’era scritta un’altra cosa. Con la carta gli sbagli e le cancellature rimangono, come nella vita di tutti, non si può tornare indietro, ma solo avanti”

Ero stupita dalle sua parole. Quanta verità era racchiusa in quelle semplici parole. Mi assomigliava molto. Anch’io ero così alla sua età, piena di sogni e di desideri, ma non posso certo lamentarmi, la vita mi ha offerto molto e io sono riuscita a prende tutto ciò che mi piaceva, e sono contenta della donna che sono diventata. Ho un lavoro che mi piace, un marito che mi ama, una figlia meravigliosa e degli amici veri. Un tempo ignoravo l’esistenza della felicità, ma ora posso dire di essere felice, anche se a volte mi manca qualcosa...

“Katy, anch’io alla tua età avevo un diario”

“Tu? Un diario?”

“Mica sono sempre stata così!”

“Ma è un po’ difficile da pensare te giovane come me!”

“Sarà, ma ti posso assicurare che alla tua età non ero proprio come sono ora. Sono cambiata molto, e anche tuo padre mi è stato vicino durante il mio cambiamento..”

“Quando hai conosciuto papà?”

“La prima volta che l’ho visto mi ha colpito subito la sua voce, che ha illuminato la mia vota come un raggio di sole”

“E dove eravate?”

“Avevo appena compiuto 18 anni e con Lucy, subito dopo l’esame di maturità, decidemmo di andare in vacanza in un resort al mare e..”

“BUONASERRRA!”

“Ciao papà!”

“Ciao amore!”

“Ciao Katy e ciao Jesy, che fate?”

“Matematica”

“Ma perché la devi studiare? Esistono i computer e le calcolatrici per fare 2+2!”

“Papi, non sai fare 2+2?”

“A volte mi vengono i dubbi..”

“Amore, come è andata a lavoro?”

“Bene. Vi lascio in compagnia dei numeri, vado a vedere un po’ di sano sport!”

Se ne va chiudendo la porta.

“Mamma, non ti facevo così trasgry da mentire a papà!”

“Sai, a volte ci vuole, sai che ti dico, se proprio vuoi sapere come ho conosciuto papà, andiamo su in mansarda, lì c’è ancora il diario che tenevo quando l’ho conosciuto.”

Entrambe salimmo in mansarda. Dopo aver levato un po’ di polvere da uno scatolone, presi il mio diario e prima di iniziare a raccontare a mia figlia di me e mio marito, pensai a tutto quello che era successo negli ultimi 20 anni.


    Hei!

    ecco il primo capitolo!

    Come sapete, se non lo sapete ve lo dico (o ve lo ridico)

    questa fanfic è scritta da me (Ire) e Gio.

    Questo è scritto da me e come continuerà.. boh, non lo so nemmeno io...

    Gio, ora tocca a te!

    lasciate un recensione pleaseee

    -Ire xx

  
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