L’ ingresso per Femulth
Prologo
Il grande masso di
roccia cadde alle loro spalle,
seppellendo i due
ragazzi sotto la caverna. L’aria era fredda,invernale
e,d’altronde nessuno
poteva sentirli gridare aiuto.
Ma i ragazzi non
sapevano cosa gli sarebbe successo in quel momento,
Leasly camminò lentamente
verso l’interno della grotta scura…
I due si sarebbero
inoltrati con cautela nell’abisso oscuro,quando il loro tratto
Fu intralciato da un
potente fascio di luce arancione….
Latte
e Cereali
Il pianto della piccola Samara suonò come sveglia a tutti i
componenti di famiglia Dintlon.
Il ragazzo moro giaceva a terra accanto il suo letto,avvolto
fra le lenzuola invernali. Un raggio
luminoso del sole penetrò dalla finestra delle stanza
dove,oltre a lui,dormiva anche la sorella Victoria di otto anni. La
luce
risaltò i profili della stanza,dei letti,dei mobili e della
casa delle bambole.
James spalancò gli occhi,spalancandoli per lo stress che
aveva ogni mattina
quando si svegliava con il pianto della sorellina appena nata. Inoltre
egli era
l’unico maschietto della famiglia,fra tre
sorelle:Victoria,Samara e Lorinda che
ha 17 anni. La stanza era rivestita da una carta da parati
celeste,molto
invecchiata:i genitori non potevano permettersi più del
mangiare.
Intanto anche l’altra sorella si stava sbadigliando in
attesa che il padre la venisse a chiamare per andare a scuola. La
piccola
doveva frequentare la quarta elementare,mentre James ora era pronto per
la
terza media.
Il ragazzo si rese conto di essere a terra,come al solito.
La notte era talmente stanco che non riusciva ad arrivare al
letto,così cascava
sul pavimento e la mattina si svegliava con dolori alla schiena.
Si alzò lentamente aiutandosi mettendo le mani sul pomelo di
legno del letto e,una volta preso la posizione eretta,si
strofinò i capelli per
poi avvicinarsi alla porta della stanza. Ogni mattina sembrava uno
zombie
uscito dalla sua tomba: urtava contro a tutto e quando camminava
socchiudeva
gli occhi,una volta scendendo dalle scale,gli venne un colpo di sonno e
si
dovette ingessare un braccio.
All’alba c’era il solito odore di alberi e campi
coltivati,la sua casa ed un’altra erano le uniche che
c’erano in quel posto
pieno di verde. L’altra casa era stata da poco venduta e da
un giorno all’altro
sarebbe venuta una nuova famiglia.
Nel frattempo James era in cucina con la mamma che stava
facendo succhiare il latte a Samara dal petto. Prese la confezione di
cereali
nel mobiletto in alto e dopo averlo poggiato sul tavolo,non poteva
mancare il
latte. Mise latte e cereali nella scodella da colazione e subito
inghiotti
quella prelibatezza mattutina. Lo scuolabus sarebbe arrivato a minuti e
lui non
poteva di certo tardare al primo giorno,così fini in fretta
la sua colazione e si
vestì in pochi secondi. Salutò la madre e il
padre che si preparava per andare
nell’officina dove lavora,e si avviò verso la
fermata attraversando il largo
sentiero di alberi alti. Mentre camminava con passo svelto si rese
conto che
avrebbero avuto una nuova vicina,il cartello indicava “Famiglia Enghlinton”. Non fece
molto caso agli altri particolari
poiché il bus stava alla fermata.
Salì sul scuolabus che pullulava di ragazzi e ragazze fra i
quali bulli e prepotenti. Edward Histranc era seduto al suo solito
posto,circondato dai suoi amici scagnozzi. Da quelle parti era lui che
comandava a scuola,era prepotente e picchiava ogni ragazzo che gli
rispondesse
ad un suo atto di bullismo. Camminava fra le due file di sedili fino a
che non
ne trovò uno libero tutto per lui.
James era stato per due anni calpestato dai più grandi,ma
lui non se ne infischiava e continuava il suo corso di scuola. Sempre
solo,senza amici. Guardava da fuori al finestrino che non si apriva
perfettamente a causa delle gomme da masticare spiaccicate sul vetro.
- Ciao Neo!- borbottò Edward dall’ultima fila di
sedili.
Quello era il soprannome che avevano dato a James per la sua carnagione
bruna,e
i suoi capelli neri corvino. James era irritato da questo soprannome
ridicolo,come lo prendevano in giro dicendo “ragazzi
guardate…ho un neo sotto le ascelle”
oppure “ragazzi,questo neo fra le
dita dei piedi è
davvero orrendo!” e tutti ridevano mentre il povero
ragazzo si sentiva
ridicolo e infuriato. Voleva tanto rispondergli o dargli un bel
cazzotto sul
naso,ma dopo lo avrebbe fatto estinguere dalla faccia della Terra.
Le risate colmavano la testa di James. Si alzò di scatto e
proprio nel momento che stava per parlare una mano delicata gli
tappò la bocca.
-Non ti conviene- La ragazza gli consigliò.
James rimase impallidito….si risedette.
-è libero?- disse indicando il posto affianco a James. Egli
accennò arrabbiato scostando lo zaino dal sedile. Lui rimase
in silenzio,ma
subito fu rotto dalla voce di Hanna Enghlinton.
-Sai mi sarei aspettata un grazie per lo meno…bhè
fa
niente,mi basterà una presentazione.
Piacere Hanna!- allungò la sua mano con le unghia colorate
di smalto ad arcobaleno.
James la guardò in modo strano…non aveva mai
visto qualche
ragazza avvicinarsi a lui e chiedergli il nome.
-Se sei qui per ridere su di me…meglio che te ne vai-
Rispose James girandosi di nuovo verso il lato opposto. Hanna lo
guardò
incuriosito:
-E perché mai ti dovrei prendere in giro?!...-
-hmmm…..forse perché sono il ragazzo
più ridicolo della
classe?.. –
-Bhè per me no…-Hanna vide i suoi occhi brillare
di gioia.
Il ragazzo le rispose con simpatia
-piacere James…James Dintlon!- Hanna sorrise mentre il bus
stava raggiungendo la scuola.
I due scesero dal bus quando arrivò a destinazione.
-Allora ci si vede James!-
-Certo!- Il ragazzo la sorrise con simpatia e i due si
divisero.
Attraversò tutta la folla di ragazzi di primo anno che
dovevano essere smistati nelle rispettive classi. Corse per i corridoi
e arrivò
alla classe. La lezione di fisica era già iniziata,quindi in
classe non c’era
nessuno,erano andati tutti in palestra con la signorina Druch. Corse
negli
spogliatoi e indossò la tuta per poi raggiungere con una
corsa frenetica la
palestra.
-Scusi per il ritardo Ms Druch- Si giustificò James
-Non preoccuparti caro….su,posizionati nella fila di
ragazzi-Rispose dolcemente l’insegnate.
Si sistemò in riga come gli altri,ma notò una
chioma di
capelli biondi fra le tante teste. Sì,era lei,Hanna. Non
poteva credere che
stava nella sua classe…la salutò con la un segno
di mano,e lei
strabiliato,ricambiò.
-Bene ragazzi,ora,il vostro compito sarà quello di
arrampicarvi su questa lunga corda. Ci sono 5 corde,quindi farete
quattro
sfide,ognuna da cinque di voi. Chi si offre per primo?-
Dichiarò l’insegnante.
Una mano sbucò fra la riga di teste.
-Ah bene…Hanna Enghlinton lei è
nuova…spero mi sedurrà con
la sua agilità.- Ms Druch prese altri quattro ragazzi fra
cui James. Hanna fece
un occhiolino di incoraggiamento a lui,mentre i cinque si posizionavano
davanti
alle corde.
-Siete pronti?!...Allora VIA!!!- Urlò la signorina Druch
James e Hanna si arrampicarono per primi seguiti da Edward
Histranc,Catherin Fulviett e Selena Corti. La signorina guardava
interessata
come Hanna e James stessero andando più veloci del previsto.
-La vittoria è in mano
mia!- pensò fra se e se James mentre saliva senza
smettere. Era quasi
vicino alla fine della corda quando un suono distrusse tutta la sua
eccitazione.
-Congratulazioni Signorina Enghlinton!Sappi che ha
acquistato la mia stima con questa gara!-Disse Ms Druch con entusiasmo.
La
ragazza sorrise soddisfatta e i quattro scesero dalle corde lentamente.
Le ore di scuola passarono in fretta,intanto James non
credeva avesse perso contro una ragazza.
Il suono della campanella fece felici tutti i ragazzi
nell’aula
che erano già pronti per andare a casa e tornare dalle loro
famiglie. Il bus
come al solito aspettava fuori alla scuola,e James seguito da Hanna,si
sedettero dentro ai loro soliti posti.
-Sei stata brava…davvero!- Replicò il ragazzo.
-Ho bhè grazie…ma anche tu sei stato
formidabile!-Hanna
spostò il ciuffo biondo da sopra gli occhi scuri -ora ho solo fame!!-
aggiunse la ragazza con
uno sguardo buffo. James sorrise e capì al volo che fra loro
sarebbe nata una nuova
amicizia stretta.
Lo scuolabus partì e dopo dieci minuti di chiacchiere
continue,il bus fermò davanti casa di James.
-Io scendo qua!-
-anche io!!- Rispose la ragazza sorpresa…poi James gli
domandò:
-Aspetta un secondo…allora sei tu che ti sei trasferita
qui!?...come ho fatto a non pensarci,stamattina ho letto il tuo cognome
sul
cartello!- Era stranamente felice.
Hanna annuì e insieme scesero dallo scuolabus e si avviarono
vero le loro case.
-Allora ci sentiamo?-Chiese James imbarazzato
-Bhè oggi sono libera…se vuoi andiamo a fare un
giro per la
foresta in fondo al viale…sai non sono esperta del posto!-
Hanna era a qualche
metro di distanza da lui.
-Va bene!!- E i due si separarono.
-Evviva ho un
appuntamento!....è un appuntamento??-