Ciao mi chiamo Sara ho 17 anni e vengo da Venezia. Frequento il liceo artistico della mia città e sono in 3. Non sono molto alta e per questo non mi ritengo fortunata, adoro ballare e vorrei diventare una grande ballerina e coreografa, ho i capelli lunghi marroni e i miei occhi sono molto scuri. 

‘sbrigati Sara, o perderai l’aereo’ urlò mia madre, dalla cucina. È sì, finalmente partivo per Londra, la mia città! Non sapevo perché la considerassi tale visto che non c’ero mai stata ma era come se la considerassi una seconda casa. Il problema era che non ci andavo per divertirmi ma per uno scambio culturale che mi aveva offerto la scuola grazie al mio rendimento scolastico. ‘ho finito, arrivo!’ chiusi la valigia e scesi le scale. ’hai preso tutto? spazzolino, mutande, canottiere?’ ‘ mamma non sono più una bambina, ho imparato già da tempo a prepararmi le valige!’ le risposi un po’ scocciata ‘ tu sarai sempre la mia bambina’ mi rispose abbracciandomi forte. Sapevo già che mi sarebbe mancata tantissimo come tutto del resto. Risposi all’abbraccio e restammo così per un po’ di tempo finché non arrivò mio padre ‘ ooh ma guardatele! Come sono carine’ disse prendendoci in giro. ‘sei solo geloso’ gli dissi staccandomi da mia madre e andandogli incontro. Facemmo un enorme abbraccio di gruppo. ‘ok dai è ora di andare’ dissero in coro i miei, ‘certo’. Presi l’ultima valigia e mi diressi verso l’auto. L’aereoporto non distava tanto e durante il viaggio i miei continuavano a dirmi che dovevo comportarmi bene lì, non fare cavolate e altre cose – preoccupazioni genitoriali(?)- pensai. ALL’AEREOPORTO Cercai con lo sguardo il gruppo con il quale dovevo partire quando mi senti presa dalle spalle e girata di colpo ‘ finalmente sei arrivata’ gridò giada la mia migliore amica. Ci conoscevamo dall’asilo, era leggermente più alta di me, magra con i capelli biondi corti fino alle spalle e occhi verdi. Anche lei partiva con me è avevamo fatto di tutto per essere assegnate nella stessa famiglia che ci avrebbe ospitate. ‘si eccomi pronta?’ le chiesi abbracciandola. ‘ovvio è da una vita che aspettiamo questo viaggio! Non sei felice?’ ‘ certo però sono triste di lasciare i miei’. ‘ non ti preoccupare per noi’ disse mia madre andando ad abbracciare giada ‘ e poi ci sentiremo via skipe no?’ continuo mio papà ‘ mi sembra ovvio!’ risposi. ‘ Vistio Anna? Zabon Giada?’ ci chiamò una voce dietro di noi. era una donna alta con i capelli rossi ‘ siamo noi’ dissi indicandoci ‘ bene, sono Lara la vostra tutrice(?), venite stiamo per partire’ Salutai i miei,giada mi prese la mano e la seguimmo. ‘agitate?’ chiese Lara ‘un pochino’ disse la mia amica ‘ non dovete esserlo sarà una nuova esperienza, conoscerete delle nuove persone ma soprattutto vi divertirete ne sono sicurissima!’ concluse guardandoci sorridendo. Eccoci all’imbarco…la nostra avventura stava per iniziare…….