Fumetti/Cartoni americani > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    26/04/2013    2 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TSB19

Se per Bulkhead era stato difficile fare quella chiamata alla base, dopo aver ascoltato tutti i discorsi dei presenti?
Eccome.

Non era solo di Spectrus Specter che si trattava, ma anche di Wheel Jack, il mech che era stato il suo migliore amico.

Bulkhead era grosso e forte ma questo non significava che fosse uno stupido. Forse non era un cervellone ma quando c’era qualcosa che non andava, specie in una persona che conosceva da tempo immemorabile, lo sentiva.
Quante volte aveva ricacciato indietro quella sensazione, dicendosi che si stava sbagliando? Innumerevoli. Quante volte aveva visto quella luce strana negli occhi del suo migliore amico ed aveva voluto ignorarla? Altrettante.
Ignorarla, o attribuirla all’essere seccato di quella guerra che non sembrava mai avere fine. Erano entrambi demolitori, uomini d’azione, quelli che facevano il lavoro sporco, ma era chiaro che anche per due come loro tutto ciò, alla fine, risultasse pesante.
Aveva continuato a ridere con lui, a scherzare con lui, correre con lui, allenarsi con lui… quelle rare volte in cui non era via con Specter, chiaro. Anche quelle per i suoi gusti erano troppe, soprattutto perché la “luce strana” sembrava aumentare ogni volta d’intensità.
Adesso Bulkhead sapeva cos’era: quelli erano gli occhi di un traditore e quella era la luce della bugia. Bugia, ed un po’di rimorso forse? Poteva essere.
Era per quel motivo che Bulk aveva seguito Specter ed il suo amico, per parlargliene e tirar fuori a Wheel Jack la verità una volta per tutte.
Ora desiderava non aver aperto quel vaso di Pandora, ma era tardi, e per certi versi forse era stato meglio così.
Solo una cosa: avrebbe tanto voluto potersela prendere unicamente con Spectrus.

Spectrus Specter che, nonostante fosse improvviso, evitò il suo pugno facendo sì che si schiantasse contro il terreno.

- Lento, Bulkhead.

- Bulk?...

Occhi azzurri che si scontavano con altri occhi azzurri.
Rimorso da una parte, rabbia, durezza e dolore dall’altra.

- Wheel Jack.

“Perché? Perché l'hai fatto?!” avrebbe voluto urlare Bulkhead.

Non che fosse necessario, a Wheel Jack bastava guardarlo in faccia per capire quel che Bulkhead avrebbe voluto dirgli mentre combattevano.

La prima cosa che fece Optimus Prime fu saltare addosso a Spectrus, ma anche in quel caso il colpo fu evitato.

- Ti abbiamo incastrato, Specter! Le tue bugie stavolta non ti salveranno. Bulkhead ha sentito tutto, anche quel che hai detto a tua sorella!

Spectrus si mise in posizione di combattimento. - E tu naturalmente gli credi. Non hai pensato che potrebbe essere un banalissimo caso di gelosia tra migliori amici? Gli ho portato via l’amichetto e lui si inventa una bella storiella sul mio conto servendosi anche del fatto che ho tenuto nascosta, per proteggerla naturalmente, mia sorella e farmi apparire un tipo sospetto. Dato che senti minacciato il tuo posto di leader tu fingi di credergli. Logico.

- Ne ho abbastanza delle tue bugie! - Arcee tirò fuori le lame e gli si lanciò contro.

Fu talmente veloce che stavolta Spectrus venne colpito in pieno, cadde disteso a terra e se la ritrovò addosso. Approfittò del nanosecondo di pausa tra la caduta e che lei iniziasse a colpirlo per cercare di distrarla.

- Hai cambiato gusti? Una volta ti piaceva stare sotto.

Bastò quell’attimo di esitazione che Arcee ebbe nel sentire quella presa in giro per far si che Spectrus le afferrasse entrambe le braccia con una mano, si rialzasse e la sbattesse a terra con tutta la forza che aveva. In battaglia, anche con le femmes non era uno che ci andava leggero: viva la parità dei sessi. 

Per di più, quando si accorse che Bumblebee gli aveva sparato ed il colpo stava per arrivare, prese Arcee e la usò come scudo.

Lei urlò di dolore.

- Ti ho trovato un impiego: scudo vivente.

Prime, insieme a Smokescreen, nel vedere quella scena si lanciò di nuovo addosso a lui con l’intenzione di terminarlo una volta per tutte.

- O magari potrebbero usarti nel lancio del peso - aggiunse, lanciandola e colpendo in pieno i due Autobots che caddero a terra.

- Op… Optimus…

Optimus Prime si perse per qualche istante negli occhi della femme. - Sapevo che c’era un motivo. Sapevo che non eri impazzita.

Arcee sorrise e chiuse gli occhi, sfinita, andando in standby.

Spectrus intanto si era dato rapidamente un’occhiata intorno, aveva sparato a Bumblebee colpendolo in pieno, aveva visto Airachnid darsi alla fuga, Prime e Smokescreen a terra, Bulkhead impegnato con Wheel Jack…

"Soundwave nella confusione si è dileguato con quell’ingrata di un’invalida, ma la riacchiapperò, prima o poi…"

Poteva filarsela. Non era idiota, sapeva che per quanto potesse essere forte non avrebbe potuto vincere e una ritirata strategica era meglio di un’ignominiosa sconfitta.
Iniziò a correre via, passando dietro a Bulkhead e sparandogli all’improvviso vedendolo ancora impegnato con Wheel Jack.

Bulkhead cadde a terra e Wheel Jack non capì cos'era accaduto finché non vide Specter poco lontano da dove lui e Bulk combattevano.

- Wheel Jack! Muoviti!

Il demolitore pensò che fosse curioso che Spectrus volesse che se ne andasse con lui, mentre il mech blu e nero si trasformava in modalità veicolo e correva via a una velocità pazzesca.

- Jacky…

I due demolitori si guardarono ancora negli occhi.

“Non lo seguire. Non andare. Optimus riaccoglie i pentiti se lo sono davvero! Non andare!”

Come a rallentatore, Bulkhead vide il mech che era stato il suo migliore amico scuotere impercettibilmente la testa. La luce negli occhi era sempre la stessa.

“Non me lo merito, lo sappiamo benissimo tutti e due”.

- Non siamo più migliori amici, Bulk. Mi dispiace.

Anche quelle parole parvero essere pronunciate a rallentatore, mentre Wheel Jack si trasformava e correva via passandogli accanto.

La battaglia era finita improvvisamente com’era iniziata, ed aveva avuto un finale che aveva lasciato a tutti l’amaro in bocca.

- Ma che?!…

- Sono andati, Smokescreen - disse cupamente Optimus - Specter è riuscito a fuggire. Bulkhead!

- Va tutto bene, Optimus - il demolitore evitò di incrociare il suo sguardo, mentre si rialzava lentamente - Sto bene. Mi sono lasciato sorprendere da quel maledetto - si avvicinò a Bumblebee, aiutando anche lui a rialzarsi - Mi dispiace.

- Tu eri impegnato a combattere Wheel Jack. Non ti incolpo per quel che è accaduto.

Bulkhead non replicò, limitandosi a voltarsi. Optimus sapeva che lui e Wheel Jack erano molto legati, poteva solo immaginare come si sentisse in questo momento.

- Soundwave e la piccoletta? - domandò Smokescreen - Sono spariti!

- Soundwave se n’è andato approfittandosi della confusione… d’altra parte si sa che quel mech non è stupido - commentò Optimus - è ad Arcee che dobbiamo pensare adesso. Ratchet!

- Avete acchiappato quel dannato, Optimus? - chiese subito il medico dalla base.

- Lui e Wheel Jack sono fuggiti.

- Ma come?! erano in due contro sei! E poi, che Wheel Jack sia davvero fuggito con Specter…ma perché?!

- Tu non eri qui! Che ne sai?! Sta’ zitto! - ringhiò Bulkhead nel comm-link.

Era così arrabbiato, nervoso, incredulo eccetera che sentiva il bisogno assoluto di sfogarsi, anche prendendosela con chi non c’entrava nulla. A parole, naturalmente.

- Bulkhead. Per favore - lo zittì Optimus Prime - Apri il Ponte, Ratchet, e preparati per curare Arcee, ne ha urgente bisogno. Quel bastardo l’ha usata come scudo.

- Airachnid! Ci siamo dimenticati di Airachnid, se prendiamo almeno lei avremo…- avviò a dire Smokescreen.

Voltandosi verso il punto dove prima c’era la vedova nera però non vide nessuno. Anche lei si era defilata, come Soundwave.

- Un bel niente.

Attraversarono mestamente il Ponte tornando alla base. Immediatamente Ratchet iniziò ad eseguire su Arcee le riparazioni che occorrevano, e Optimus Prime rimase lì a osservare per tutto il tempo, prendendo finalmente la decisione di dirle ciò che con quel bacio le aveva fatto già chiaramente capire.

- Tra quanto si sveglierà?

- Tra poco. Ci sono state volte in cui era messa peggio e si è ripresa in fretta.

Optimus annuì. Era una donna tosta, la sua Arcee, ma lo sapeva già. La sentì tossire.

- Vuoi che vi lasci soli? - disse lentamente Ratchet.

Era uno attaccato alla tradizione e gli sembrava ancora un po’ “strano” che Optimus volesse così tanto una compagna, ma ricordava ancora bene quel che aveva detto poco tempo prima: “Essere un Prime ed avere un certo autocontrollo non significa essere privi di emozioni, e ad alcune di queste, per quanto ci si provi, non si può andare contro”.
Specter l’aveva definita una banale giustificazione intrisa di retorica, il dubbio che così fosse era venuto a tutti ma, vedendo come Optimus stava guardando Arcee, Ratchet capì che invece aveva detto la pura verità.

- Possibilmente, Ratchet.

Il medico annuì ed uscì dall’infermeria

Arcee aprì gli occhi. Vedendo Optimus, sorrise leggermente. - Ciao.

- Arcee... - lui mosse nervosamente le mani - Non so da dove iniziare…

- Dall’inizio direi.

Anche Prime sorrise leggermente. - Forse hai ragione.

Ci fu un attimo di silenzio.

- Mi dispiace di averti causato problemi, Arcee.

- N-non è colpa tua se Spectrus Specter è un mostro che… che avrebbe ucciso anche sua sorella - disse la guerriera. Parlare le era un po’difficoltoso - Se anche non l’avessi f-fatto probabilmente mi avrebbe fatto del… - tossì - Male lo stesso, alla fine, quindi… è tutto ok.

Non lo colpevolizzava comprese Optimus, sollevato. Era ancora e sempre dalla sua parte. - Mi dispiace anche di non averti detto nulla in tutto questo tempo. Di aver aspettato tanto causandoti guai. Se te l’avessi detto prima…

- Cosa? - gli domandò la donna, sorridendo.

Lo aveva capito già e Optimus Prime, intuendo che sapeva già tutto, trovò il coraggio di continuare a parlare.

- Che tu hai la mia Scintilla, Arcee. Davanti a Primus, se non ti sembra eccessivo…

Era quel che in fondo Arcee aveva sempre sognato, ma così all’improvviso forse era veramente eccessivo, come le aveva fatto notare lui stesso. Si stavano praticamente sposando!
D’altra parte però di cose da tenere in considerazione ce n’erano un mucchio: erano in guerra, non sapevano mai se avrebbero vissuto fino al giorno dopo o sarebbero stati terminati, c’era anche il non piccolo dettaglio della fuga di Spectrus, vivo, libero e presumibilmente voglioso di vendicarsi su di loro, sua sorella e tutti quelli che erano in spiaggia quella sera; insomma, Arcee non sapeva se avrebbero avuto davvero abbastanza tempo per mettersi insieme e poi accompagnarsi per la vita.
E poi loro si conoscevano da parecchio tempo ormai, lei aveva la sua Scintilla, lui aveva la sua. Perché aspettare?

Pensò che anche Spectra e Soundwave avrebbero fatto la stessa cosa tra poco, anche se non c’entrava niente, ma sapeva per certo che voleva essere felice come lei quando giocava con Soundwave nell’acqua, se non di più.

- E tu hai la mia, Optimus Prime - disse quindi, cercando di controllare l’emozione che le faceva tremare la voce - Da sempre, davanti a Primus, tu hai la mia Scintilla.

Appena finì la frase con cui si legava per la vita al suo comandante nonché unico amore Optimus Prime, il leader degli Autobots le diede un bacio appassionato del tutto privo della freddezza di cui invece quelli di Spectrus erano pieni.

Un bacio, il primo che si davano come compagni di vita, che Arcee non avrebbe mai dimenticato.




***


“Soundwave ormai sembra essere nocivo per quella povera ragazza. Ogni volta che sono insieme, piange, è scioccata o sviene” pensò Dreadwing.

Non aveva ancora digerito quel che era successo appena il giorno prima, con Soundwave che l’aveva abbandonata sul pavimento in stato di shock, e probabilmente non l’avrebbe mai fatto. Il secondo in comando dei Decepticon si era molto attaccato a Spectra e il fatto che l’avesse perdonato subito l’aveva quasi… schifato.

Non per colpa di Spectra, ma per Soundwave, che (almeno quando si trattava di lei o cose e persone che la riguardavano) prima agiva d’impulso anche facendo idiozie pazzesche, poi “Mi dispiace mi dispiace” e andava tutto a posto, perché Spectra era così innamorata di lui!
Poteva essere che Soundwave pensasse di amarla davvero, poteva anche essere che fosse davvero così, che la Scintilla dello spymaster appartenesse davvero a Spectra, ma c’erano errori che per essere perdonati necessitavano di ben più di un “mi dispiace” ed una dichiarazione d’amore, o almeno così la pensava Dreadwing.

Per di più, ascoltando e vedendo insieme a Lord Megatron la registrazione di tutto quel che era successo dall’arrivo di Arcee e Airachnid in poi (entrambi si erano stupiti di vederle insieme), sentendo tutta la tremenda storia che Spectra aveva alle spalle e vedendo la reazione di Soundwave che se non fosse stato per Arcee l’avrebbe lasciata lì e subito senza nemmeno darle l’opportunità di spiegare, non aveva potuto evitare di pensare a una cosa: Soundwave era un altro idiota, l'ultima cosa di cui Spectra avesse bisogno. 

Adesso aveva capito anche perché era svenuta dopo che Starscream aveva tentato di forzarla a connettersi. Ovvio che l’avesse fatto, quell’essere le aveva ucciso la famiglia! Già: Starscream lo sapeva? Sapeva chi aveva quasi stuprato? Sapeva che le aveva già rovinato la vita oppure ne era ancora del tutto ignaro?

- Una Specter - allibì Megatron, facendo gli stessi collegamenti di Dreadwing - Oltre al danno la beffa. Quella femme è stata decisamente sfortunata. Mi chiedo come sia potuta venire su così, se l’ha cresciuta il fratello.

- Un miracolo, Lord Megatron - disse Dreadwing - un miracolo di Primus.

- Così la principessa delle fiabe si è rivelata esserlo davvero - disse il leader dei Decepticon, quasi tra sé e sé - Gli Specter sono sempre una famiglia nobile. La figlia di Spector! Non ci posso credere. Adesso che ci penso somiglia a Sparkleriver. Era sua madre - specificò, vedendo Dreadwing perplesso.

- Lord Megatron? - la testa di Spectra fece capolino sull’uscio - Posso entrare? O adesso che sa che sono una Specter mi manda via?

- Ma dove vorresti andare? - borbottò Megatron.

Soundwave si avvicinò alla porta e la prese delicatamente con i tentacoli.

- Hai messo il visore? Ancora? - disse subito Spectra.

Soundwave fece spallucce. - è l’abitudine…

Prima Dreadwing sperava che si mettessero insieme, adesso Soundwave era un altro da cui, se avesse potuto, l’avrebbe tenuta lontana. Non come con Starscream, con il seeker la sensazione era di mille volte maggiore, ma gliel’avrebbe tenuta lontana lo stesso.

- Ho visto la registrazione - riprese Megatron - Non c’è bisogno che tu ti metta a rispiegare tutto. Quel che ha fatto quell’inetto di Starscream a te e alla tua famiglia non era assolutamente previsto e fu punito per questo, per quel che può valere per te. Non erano quelli gli ordini che gli avevo dato, tuo padre ed io eravamo alleati, questo forse lo sapevi.

- Sì, Lord Megatron. Penso che Starscream non sappia chi sono. Non voglio credere che sia spietato come mio fr…- ammutolì, mentre Soundwave la metteva giù a terra - A tal punto.

Nessuno commentò.

Spectra diede un’occhiata a Soundwave, ed evidentemente il ragionamento che fece fu lo stesso che aveva fatto Arcee con Optimus Prime.

- Soundwave?

- Dimmi.

- Sei ancora dell’idea di volermi come compagna di vita?

Il tecnico trasalì. Diceva ora? Subito? In quel preciso momento? Ovvio che fosse ancora dell’idea, non vedeva l’ora! Solo che tutta quella faccenda l’aveva un po' destabilizzato.
Doveva ancora abituarsi all’idea di avere un cognato a dir poco scomodo, nonché di diventare nobile per acquisizione. Era sempre il suo Scricciolo, e nulla e nessuno avrebbe potuto cambiare ciò, ma tutto il contorno…

"No. Io la amo, lei mi ama, siamo già fidanzati e ora so tutta la verità. Chi se ne importa del resto? Che c'è da aspettare ancora?" pensò Soundwave "Lo abbiamo già fatto abbastanza. Spectra ora ha bisogno di me più che mai".

- Certamente - si inginocchiò prendendole una mano - Il nostro non è stato un inizio facile, soprattutto per colpa mia, perché cieco com’ero, sentendomi indegno di stare al fianco di una persona di tale purezza quale sei tu, non ho visto che invece provavi per me le stesse cose che sento io. Hai la mia Scintilla dal primo istante in cui ti ho vista, Spectra Specter. Davanti a Primus e Lord Megatron, il mio comandante, hai e sempre avrai la mia Scintilla - le prese anche l’altra mano e se la portò alle labbra - Qualunque cosa accada. Non sarai mai sola, d’ora in avanti sarò io la tua famiglia - aggiunse.

Mech giusto, parole giuste, proposta giusta.
Quelle erano le sensazioni di Spectra a riguardo, che alle parole di Soundwave, soprattutto le ultime con tutto quel che sottintendevano, si era commossa. Lui ci sarebbe stato sempre, anche se purtroppo aveva “perso” suo fratello.

Le sembrava ancora impossibile, non poteva essere… forse si poteva ancora rimediare. Dopo una vita intera passata insieme lei non aveva dubbi: avrebbe tentato appena avesse avuto l'occasione di farlo. Magari Spectrus era solo molto arrabbiato nel sapere che lei non l'avrebbe più aiutato, ma poi gli sarebbe passata. Dopotutto erano fratelli, erano gli unici rimasti, non poteva voler farla finire così davvero.

- Anche tu hai la mia Scintilla, Soundwave. Davanti a Primus prendi me, la mia Scintilla e il cognome degli Specter - disse, tra le lacrime di gioia - Finché terminazione non ci divida.

- Farò in modo che non ci divida mai - affermò Soundwave con sicurezza prima di baciarla.

Megatron intimamente gongolava, mentre Dreadwing pur mostrandosi impassibile non era molto contento.

- Abbiamo un tecnico nobile, noi - scherzò l'ex gladiatore - Chi l'avrebbe mai detto.

- Di certo per Soundwave legarsi a lei comporta molte cose - disse semplicemente Dreadwing, chiedendo il permesso di ritirarsi nelle proprie stanze e ottenendolo.

Lo stesso fecero, finalmente, i “neosposini”. Potevano concedersi di starsene tranquilli e per i fatti loro tutta la notte senza che nessuno si azzardasse a disturbarli.

Mentre Soundwave sollevava Spectra entrando nel loro alloggio, pensò che da quel momento in poi il suo Scricciolo avrebbe imparato diverse cosucce, e intendeva far si che le piacessero tutte dalla prima all’ultima.

La appoggiò sulla cuccetta, e tra i due il desiderio era tale da avvertirsi perfettamente nell’aria. Soundwave fu lieto che, al diavolo la timidezza e tutto il resto, anche lei mostrasse di volerlo così tanto.

- Niente paura - le disse, memore di quanto le era successo da poco con Starscream - Sarò delicato.

Spectra sorrise. Forse lei pensava a quella brutta esperienza meno di quanto facesse Soundwave (sempre se poi in quel momento lo faceva). - Ti assicuro che ho tutto tranne che paura - disse, e infatti fu lei a prendere l’iniziativa, attirandolo a sé - è una vita che ti aspetto.




***




I due mech se ne stavano seduti ai lati opposti di un falò, senza parlare, fuori dalla miniera di energon di cui soltanto loro conoscevano la posizione.

- Non è esattamente andata come previsto. Siamo dei fuggitivi, siamo senza alleati, siamo esposti all’attacco di chiunque - ruppe il silenzio Wheel Jack - Siamo pure senza femmes e tu non hai più neanche l’appoggio di quella che teoricamente doveva diventare la mia compagna di vita! Siamo rovinati.

- Potevi restare con loro e farti riprendere da Santo Optimus - fu la secca replica di Specter - Ti ho detto di venire con me ma potevi non farlo.

- Non mi merito una seconda chance - scosse la testa il demolitore.

Aveva ancora lo sguardo di Bulkhead davanti agli occhi, la delusione e la rabbia del suo ex migliore amico. Era stato anche peggio di come si era immaginato.

- Allora direi di evitare lagne, visto che è stata una scelta tua. Sono dell’idea che finché c’è vita c’è speranza, e finché c’è da vendicarsi c’è vita. Io ho molto di cui vendicarmi, in primis della mia cara sorella, anche se stare con Soundwave è già una pesantissima pena - socchiuse gli occhi -  "il mech della sua vita"... lo conosce da neppure un mese, cazzo, è come dire che non lo conosce affatto, e mi ha voltato le spalle per questo! Come fa una rincoglionita del genere a essere mia sorella?! La pagherà cara. Vedremo come prenderà vedermi uccidere “il mech della sua vita” davanti ai suoi sensori ottici.

- Quando e come?

- Quando ne avrò l’opportunità. Potrebbe essere domani stesso o forse tra mille anni ma non conta - si mise ad affilare la spada - Io non dimentico, Wheel Jack. Mai.

Forse fisicamente parlando il blademaster non valeva meno di Spectrus, erano pari, ma non era per la sua fisicità che Specter poteva spaventare. Era per il cinismo con cui creava i suoi piani, di vendetta e non, e per la gelida determinazione nel portarli a compimento. Anche adesso che avevano perduto tutto, Wheel Jack aveva capito che quel mech non intendeva assolutamente fermarsi.
Voleva vendicarsi? L’avrebbe fatto, anche a costo di rischiare di venire ucciso.
Voleva il posto di Optimus Prime? Se fosse stato davvero così allora avrebbe fatto di tutto per ottenerlo, anche se avesse voluto dire dover uccidere lui e tutti gli altri Autobots sul posto.
Forse non ce l’avrebbe fatta ma aveva decisamente abbastanza fegato per provarci e, se gli eventi gli avessero dato una mano, chissà che riuscisse nei propri intenti.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_