Allo stesso tempo la mia indecisione mi pone sulla strada dell'indecisione, ecco il tranello. La scelta per antonomasia implice un rimorso, difficile da portare con sè.
So di stare a dire cose che hanno già una loro 'fama' ma a benchè si conosca il concetto, non si conosce la 'forma' di esse.
Non so perchè continuo ad ingurgitare esperienza fino ad esser pieno e rimettere 'filosofia' e 'pillole di vita'.
Non so perchè quello che so consigliare, non lo faccio. In realtà non il coraggio di fare nulla, nemmeno quello di chiedere un 'permesso' per attraversare. Non so se sia normale essere così spaventati dalle persone che mi circondano, e non credo riuscirò a saperlo mai. Desidero ogni giorno sparire, e non so che senso dare a quello che provo. Sento la necessità di trovare qualcosa per cui combattere. Ma ogni volta che sembro aver trovato qualcosa, la perdo per la paura di combattere. Sono poche le cose che ho conquistato veramente. Ma non hanno lo stesso sapore, perchè anche un minimo aiuto l'ho avuto. Non posso sopportare l'idea di non poter farcela da solo.
Un'altra cosa che mi da letteralmente fastidio è la seguente: Che spingo tutti a fare tutto. Sotto i miei consili la gente fa quello che gli dico penso sia meglio per iil loro bene. Ma il loro sorriso se urta qualcosa a cui tengo,provoca il mio dolore e non posso fare a meno di starci male,fingere, volere bene lo stesso la persona.E in più continuo a sentirmi cattivo,perchè piango per i miei interessi e non per loro che sono felici.