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Autore: uadjet    26/04/2013    1 recensioni
“Già la tua presenza è un regalo per me” mi rispose lei con un sorriso sincero, e successivamente, come dopo un’illuminazione, disse: “Ma perché non andate insieme alla cerimonia? Siete entrambi senza accompagnatore, no?”
Oddio. No. No, assolutamente no. Non con Edward.
“ Io …” feci per ribattere, quando il giovane, voltatosi verso di me, rispose con uno sguardo strafottente: “se per Sassenach non è un problema la inviterei molto volentieri”
Con gli sguardi del ragazzo e della madre puntati su di me non potevo rifiutare. Non dopo tutto quello che avevano fatto per me. E, pensai in un lampo, forse Edward lo sapeva già.
“C-certo, sarebbe un piacere” risposi, con l’espressione di un condannato a morte di fronte alla forca. No, quello sarebbe stato infinitamente peggio.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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6.

Era tutto pronto per la festa del solstizio d’inverno. Avevo diligentemente aiutato Glaedis a ricamare e confezionare due dozzine di abiti festivi per ragazza e più del doppio per mamme e nonne, senza dimenticare le varie riparazioni a domicilio e gli orli da sistemare per gli abiti più eleganti degli uomini, e adesso me stavo seduta a bere una tazza di latte di capra tutta tranquilla e spossata, sperando di potermi riposare un po’ prima dell’accensione del falò. Non avevo molta voglia di andare alla festa e, anche se Glaedis stessa mi aveva rassicurata circa il fatto di fare nuove amicizie, avrei comunque preferito rimanere in camera mia e riposare. Tuttavia una parte di me diffidava della solitudine, perché così avrei dovuto riflettere sui miei incubi ricorrenti, e non era il caso al momento; in aggiunta avevo scoperto che nemmeno Edward avrebbe partecipato alla cerimonia, e l’idea di trovarmi a casa da sola con lui mi faceva leggermente paura. Beh, forse un po’. Diciamo molta paura. Perché dalla notte in cui l’avevo trovato ai piedi del mio letto qualcosa del suo comportamento nei miei riguardi era profondamente cambiato: se prima ogni nostro dialogo consisteva in frecciatine velenose e sarcastiche da parte sua, ora i dialoghi non c’erano affatto. Sapevo che avrei dovuto esserne estremamente felice, ma ogni volta che lo incrociavo il suo sguardo era così crudele, freddo e carico d’odio nei miei confronti che tutto il corpo urlava di scappare. Emer mi disse che era fatto così, ovviamente perché era di parte, e quindi decisi di non darci più molto peso. Per quanto mi fosse possibile, ovviamente.
“Sassenach, vieni un momento con me, per favore?”
Seguii incerta Glaedis su per le scale, chiedendomi di cosa avesse bisogno, quando, attraversato l’uscio della mia camera, appoggiò sul mio letto un pacco arrotolato. Alla mia occhiata interrogativa mi incoraggiò ad avvicinarmi e mi chiese di aprirlo; quello che comparve davanti ai miei occhi mi lasciò senza parole. Era un vestito con una gonna a balze corta e le maniche lunghe a palloncino, ma, più che la maestria con cui era stato cucito, quello che mi fece aprire la bocca dalla sorpresa era il colore (o dovrei dire, i colori) dell’abito: bianco e rosso, come, notai con stupore, avevo immaginato nel mio sogno.
“Si abbina ai tuoi capelli e alla tua pelle color latte” mi spiegò con gentilezza la donna, mentre io la stritolavo tra le mie braccia.
“Grazie, grazie, grazie!” continuavo a ripetere, e dovetti desistere dall’abbraccio quando Glaedis mi rivelò che non sentiva più la circolazione delle braccia. Immaginando che avrei voluto provarlo con calma e nella mia privacy, uscì dalla stanza, mentre io scoprivo che, oltre che bello, quel vestito era anche facile da mettere. “Oh, che bello non avere sottovesti ad intralciare il passo” pensavo felice tra me e me, e feci per aprire l’uscio e mostrare a Glaedis come mi stava l’abito, quando quasi mi scontrai con Edward, di passaggio.
“Oh, sc-scusami” sussurrai mortificata e terrorizzata non appena i suoi occhi si posarono su di me: stranamente però nel suo sguardo stavolta non c’erano né odio né acredine, bensì stupore e ammirazione per il mio aspetto.
“Ti piace?” gli chiesi imbarazzata, cercando di farmelo (solo un pochino) amico, volteggiando nel frattempo per mostrargli tutte le particolarità dell’abito.
“E’ veramente stupendo …. Sei bellissima” mi rispose, cercando di mettere in quella frase il minor interesse possibile, senza però riuscirci. Ero così estasiata dal regalo appena fattomi che non mi accorsi di chi avevo di fronte, e quindi cominciai tutta contenta ad elencargli ed indicargli tutte le bellissime rifiniture di quell’opera di sartoria. Nel frattempo il suo stupore mutò in partecipazione, con cenni ad ogni mia indicazione con il dito e esclamazioni di approvazione continui. Non pensavo che il quell’unico momento tutta la mia felicità sarebbe venuta a mancare.
“Ah, eccoti qui Edward! Stai mangiando con gli occhi Sassenach, lo sai?” gli disse Glaedis per prenderlo in giro, ma lui si bloccò subito mentre un lieve rossore gli coloriva le guance. Io non mi preoccupai di quella frase e ringraziai nuovamente la donna per quello che aveva fatto, promettendo di sdebitarmi come avrei potuto in futuro.
“Già la tua presenza è un regalo per me” mi rispose lei con un sorriso sincero, e successivamente, come dopo un’illuminazione, disse: “Ma perché non andate insieme alla cerimonia? Siete entrambi senza accompagnatore, no?”
Oddio. No. No, assolutamente no. Non con Edward.
“ Io …” feci per ribattere, quando il giovane, voltatosi verso di me, rispose con uno sguardo strafottente: “se per Sassenach non è un problema la inviterei molto volentieri”
Con gli sguardi del ragazzo e della madre puntati su di me non potevo rifiutare. Non dopo tutto quello che avevano fatto per me. E, pensai in un lampo, forse Edward lo sapeva già.
“C-certo, sarebbe un piacere” risposi, con l’espressione di un condannato a morte di fronte alla forca. No, peggio.
“Benissimo, allora! Tu Edward preparati, e tu, Sassenach, vieni qui: ti acconcerò i capelli così bene che nessuno potrà resisterti stasera … sempre che tu non sia troppo geloso” scherzò Glaedis felice, spingendomi di nuovo verso la camera. Mi permisi solamente di rivolgere ad Edward uno sguardo di disapprovazione, e cominciai a prepararmi per l’inferno.



Salve a tutti! Allora, lo so che i capitoli sono corti, ma preferisco non montare il carico eccessivamente e stufare, quindi posto non appena ho scritto un nuovo capitolo, che, come potrete notare, avviene in modo molto lento, no? Ahahah, scherzavo ovviamente.... detto questo mi farebbe molto piacere se mi diceste cosa ne pensate, adesso il tema "Soprannaturale" non è entrato molto in scena, se non negli incubi della protagonista, ma mi farò perdonare nel prossimo capitolo, giuro! A proposito, Edward è un tipetto tosto, eh? Beh, fatemi sapere anche cosa vi piace e non vi piace dei personaggi, se vi va.... Aspetterò speranzosa
A presto
Baci


  
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