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Autore: Sora33    14/11/2007    1 recensioni
Erano passati secoli da quel momento, eppure, Kale, era lì, in camera sua, disteso sul suo letto con la febbre alta.Erano la tre del mattino, Giada a quell’ora era di certo tornata a casa. Quel sogno… aveva sognato il suo papà che lo coccolava quando lui era ancora Damien.Sorrise amaramente a quel pensiero.
Genere: Malinconico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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(11-11-2007)

 

“Un bimbo completamente fradicio correva per il corridoio ridendo e scherzando con un uomo.

Il piccolo avrà avuto sei anni circa.

I suoi capelli erano corti davanti e lunghi dietro, di un bel castano, mentre gli occhi dal taglio sottile e sensuale color del ghiaccio.

L’uomo era alto, aveva la pelle scura, i capelli neri come la notte, un viso perfetto che vantava due meravigliosi occhi dal taglio suadente di un freddo ma espressivo grigio.

L adulto sorrise al figlio.

< Damien! non scappare! Tanto ti raggiungo! >

Il piccolo rise con gioia al padre

< No! Questa volta vinco io! >

Damien corse verso una porta, la aprì e si gettò fra le braccia della madre, che era comodamente seduta sul letto con gli altri figli.

< Ho vinto! Visto papà! Ho vinto! >

Affermò Damien ridendo.

Richard sorrise alla sua amata consorte, per poi voltarsi verso il piccolo

< Già! Mi hai battuto! Sei grande Damy! >

Damien sgranò gli occhi per poi assottigliarli

< Mi hai fatto vincere? >

l’uomo sorrise

< No amore, non lo farei mai! >

< Ovvio che ti ha fatto vincere! >

affermò Bryan.

Un bimbo assolutamente identica a papà Richard, sia fisicamente che caratterialmente

< No. Bugiardo! >

disse Damien per poi fondarsi sul fratello maggiore.

Nel giro di qualche secondo cominciarono a cimentarsi in una vera e propria lotta.

Eternity si mise a ridere

< Visto che effetto gli fai! >

Richard le sorrise

< Creo scompiglio! Infondo è il mio lavoro! >

La donna lo guardò un po’ severa

< Perché siete tutti bagnati? >

< Fuori piove… >

Rispose lui

< allora andate ad asciugarvi! Se no poi vi prendete la febbre >

ordinò lei premurosa.

I due le sorrisero e le obbedirono.

Un paio di giorni dopo, però,il piccolo Damien era a letto con la febbre alta, e non ne voleva proprio sapere di prendere le medicine.

< Damy… prendile! Starai meglio >

disse il padre

< NO! Mi fanno schifo! >

rispose il piccolo

< Damy-Chan, tutte le medicine fanno schifo. Ma dopo averle prese ti fanno stare meglio. >

spiegò pazientemente l’uomo

< Ma a me non piacciono! >

protestò nuovamente il piccolo mettendo il broncio

Richard si avvicinò al suo bambino

< Facciamo così, se tu le mangi io rimango qui a farti le coccole >

il piccolo guardò il genitore sospettoso

< davvero? >

l’uomo sorrise

< Promesso, anche se te ne farò miliardi al giorno! >

Damien sorrise, e con molto disgusto mandò giù le medicine

Il padre sorrise soddisfatto e si distese accanto a lui, cominciando ad accarezzargli i capelli”

 

Erano passati secoli da quel momento, eppure, Kale, era lì, in camera sua, disteso sul suo letto con la febbre alta.

Erano la tre del mattino, Giada a quell’ora era di certo tornata a casa.

Quel sogno… aveva sognato il suo papà che lo coccolava quando lui era ancora Damien.

Sorrise amaramente a quel pensiero.

Si tirò a sedere a fatica.

Si voltò per trovare le medicine sul comodino, vicino ad esse vi era un bigliettino:

“Ciao amore, sono le due, e domani ho un’importante interrogazione, non ti voglio svegliare,sei così carino quando dormi ^^.

Ti ho messo le medicine e l’acqua sul comodino, così non ti devi alzare.

Prendile.

Domani mattina passerà Ryan a vedere come stai.

Ti amo tantissimo, un bacio Giada”

Kale sorrise e prese le sue medicine.

Dopodichè si rimise giù e nel giro di pochi secondi si riaddormentò, proprio come quella volta.

Un’ombra nera si avvicinò all’Angelo dell’Apocalisse.

Richard.

L’uomo si sdraiò accanto al figlio e cominciò ad accarezzargli i capelli.

Rimase così a lungo.

Infondo lo aveva promesso.

Da quel lontanissimo giorno… ogni volta che Damien/Kale prendeva la sua medicina, lui gli si sdraiava accanto e lo coccolava finchè la febbre non scendeva.

Si sa.

Il Dio della Morte è un uomo di parola.

E poi diciamocelo…

Certe volte Richard sperava quasi che il suo piccolo stesse un po’ male, così poteva ignorare il suo lavoro e andare da lui.

Rimanere col suo piccolo e accarezzare i suoi bellissimi capelli.

Già…

Perché se lui prometteva una cosa la manteneva sempre.

Specie se la prometteva ad uno dei suoi amati cuccioli.

Il mattino dopo Kale si svegliò con Ryan che gli sentiva la fronte

< Mi sembra sia scesa >

affermò quest’ultimo

Kale sorrise al fratello

< Così pare…Ryan, senti… per caso sei stato qui questa notte? >

Ma il fratello rispose con un dolce sorriso porgendo a Kale una piuma nera

< No, ma ho trovato questa >

L’Angelo dell’Apocalisse prese con delicatezza la piuma e poi sorrise con dolcezza.

Ryan sorrise

<< Credo che papà ti sia venuto a trovare > >

Kale sorrise.

<< Già infondo ho preso la medicina no! >>

i due si misero a ridere dolcemente.

Intanto Richard, che osservava i suoi piccoli sorrise.

<< Non vi preoccupate. Un giorno staremo di nuovo tutti insieme, io, voi, la mamma e i vostri fratelli. È una promessa >>

e così succederà.

Perché se il Dio della morte fa una promessa la mantiene sempre.

Specie se quella promessa l’ha fatta ai suoi piccoli cuccioli.

 

 

Mormino Giada
  
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