Capitolo uno: sleeplessness.

Quella notte mi svegliai per l'ennesima volta, il torrido caldo estivo non era quasi riuscito a farmi chiudere occhio, asciugai le gocce di sudore che mi scivolavano sulla fronte, e dopo il centesimo tentativo fallito di riprendere sonno decisi di alzarmi finalmente dal letto.
Mi diressi lentamente verso la cucina, camminando lungo il corridoio diedi uno sguardo distr  atto alla camera di mio fratello, il letto intatto, non era ancora tornato. "sempre il solito" pensai scuotendo la testa, lasciando così ricadere la frangia sulla fronte sudata, a sfiorare gli occhi azzurri, socchiusi per la stanchezza di quella notte insonne.
Arrivato in cucina accesi la luce, guardai l'orologio: le quattro del mattino, mi versai un bicchiere d'acqua, abbandonandomi stancamente sulla sedia più vicina, ascoltando il silenzio della casa, l'unico flebile rumore quello di un'auto lontana. Fissai il bicchiere ormai vuoto per lunghi minuti, avvolto nei miei pensieri. Fu allora che lo sentii: il rumore delle chiavi alla disperata ricerca della toppa, poi un tonfo a terra, "Fanculo" sentii imprecare da una voce familiare al di là della porta. "Zayn" sorrisi mentre gliela aprivo, "hey fratellino" ammiccò mentre entrava "come mai ancora sve.." non riuscì nemmeno a finire la frase prima di correre affanato verso il bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Lo sentii vomitare, era ubriaco, come sempre del resto, o almeno nelle ultime settimane. Ogni notte tornava a casa combinato peggio di quella precendente, non avevo idea di come facesse a ridursi così, ma ormai era diventata un'abitudine vederlo in quello stato. L'unica spiegazione plausibile che ero riuscito ad elaborare era quella che semplicemente fosse un periodo di passaggio, che stesse solo cercando divertirsi e avesse preso la storia del vivere da soli come un gioco, e in effetti pensandoci, aveva cominciato a comportarsi così da quando ci eravamo trasferiti qualche mese prima. Ma d'altrdonde Zayn era fatto così, lo sapevo. Avevo sperato che nel giro di qualche giorno gli sarebbe passata, invece si ostinava a fare cazzate, ubriacarsi e portarsi a letto una ragazza diversa ogni notte.
Misi a tacere i miei pensieri vedendolo uscire dal bagno non esattamente in modo agile, lo sorressi "andiamo a letto Zay" lo aiutai ad arrivare in camera, lo feci distendere e gli rimboccai le coperte "grazie Lou" sbiascicò prima di chiudere gli occhi e addormentarsi. Sorrisi guardandolo, aveva un'aria così docile e tranquilla quando dormiva, niente a che vedere con quella spavalda e fiera che teneva di solito, stetti lì a guardarlo per qualche minuto, poi mi decisi ad uscire dalla sua stanza per poi dirigermi verso la mia..
Guardai fuori dalla finestra: il sole che si apprestava a sorgere, il cielo tinto di rosa e arancio, la spiaggia ancora deserta. Il sonno era ormai passato nonostante sentissi il peso di profonde occhiaie solcarmi gli occhi. Perchè non fare una passeggiata?

Ciao a tutti, allora prima di tutto mi presento, mi chiamo Flavia e ci tengo a precisare che questa è la prima volta che provo a buttar giù qualcosa. So che magari è troppo piccolo e comunque non è niente di che ma semplicemente volevo provare. Quindi niente, spero che vi piaccia e magari proverò a continuare, grazie di aver sprecato qualche minuto della vostra vita con me e alla prossima!