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Autore: _six_    27/04/2013    1 recensioni
Sam 17 anni. Harry 19. Amore, amicizia e un "piccolo" problema.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mio padre non si presentò per le due settimane successive, non chiamò era letteralmente sparito. Harry per fortuna aveva un lavoro e cinque giorni alla settimana andava al negozio e prendeva i soldi sufficienti a comprare da mangiare.
 Una sera, di punto in bianco decisi che non avrei potuto restare un secondo di più in quella casa. Preparai le valigie e presi alcune cose dalla dispensa e dei soldi dalla cassaforte. Mio padre non sapeva che conoscevo la combinazione ma lo avevo osservato più volte, alla fine era semplicemente la data del loro matrimonio. Non l’aveva cambiata neppure quando avevano divorziato.  Harry prese la sua auto e andai con lui nel bilocale in cui viveva. Quando entrammo la prima cosa che vidi a parte un disordine cronico fu Freddy nudo. Mi coprii gli occhi e scoppiai a ridere, Harry divenne rosso e il ragazzo tranquillo andò a mettersi un asciugamano sulle zone intime.  Lasciai le valigie all’ingresso e mi sistemai sul divano. Freddy dopo poco ricomparse vestito e si sedette accanto a me.
-          Ei tesoro, ma che ci fai qui? – dimenticavo, Freddy era gay.
-          Ciao Fred. Mah, niente. Vuoi sapere l’ultima? – a Fred puoi dire tutto, lui ti ascolta senza scandalizzarsi e dà sempre ottimi consigli.
-          Dimmi, mi interessa – feci un bel respiro e lo dissi, forse con troppa naturalezza.
-          Sono incinta. – mi guardò e poi scoppiò a ridere.
-          Oh, beh complimenti tesoro! Harry questo bel cucciolotto sarà mica tuo?
-          Sì – rispose e ne sembrava orgoglioso.
-          Bene bene, un maschiuccio o una femminuccia?
-          Non … non lo so. – non ci avevo mai pensato in queste due settimane. Comunque da quando ero entrata in quella casa tutto mi sembrava molto meno faticoso.
Passai una splendida giornata. Freddy oltre ad essere un ottimo oratore cucinava davvero benissimo e mangiai un piatto delizioso. La serata passò altrettanto piacevolmente, solo quando fu il momento di dormire tutte le mie paure tornarono a galla. Rimasi sul letto, accanto a Harry che dormiva profondamente, a pensare. Di abortire non ne avevo la minima intenzione, non sarei mai stata capace di uccidere un altro essere umano, soprattutto se questo era mio e completamente indifeso. Forse avrei potuto darlo in adozione.  La mia mente si affollaa di forse, di domande alle quali non riuscivo a trovare una risposta che mi andasse bene.  Il mio cervello continuava a sfornare idee che venviano immediatamente scartate una dietro l’altra. Quando finalmente mi addormentai sognai di essere in un ospedale. C’erano dei medici sorridenti che tenevano in mano trionfanti un piccolo fagiolino. Io ero terrorizzata, poi il buio totale e la risata allegra e spensierata di un bambino. In fondo un puntino bianco si allargava sempre di più e comparve il giardino di casa mia, la mamma , il papà, il vecchio cane Zeg e io che correvo e ridevo felice ma ad un certo punto mia madre si alzò e cominciò a dirmi cose bruttissime. Io piangevo e lei continuava impassibile, mi attaccai alle sue gambe e l’abbracciai forte come spesso facevo quando era arrabbiata con me. Significava, scusa mamma, non lo faccio più, ma lei mi spinse via. Alla fine mi svegliai. Le lacrime mi riempivano il volto, avevo il fiatone e un conato di vomito mi fece praticamente cadere dal letto. Harry e Fred mi avvicinarono, Harry mi portò in bagno mentre Fred ripuliva dal vomito il pavimento.  Vomitai ancora, lui mi teneva i capelli indietro e con l’altra mano mi accarezzava dolcemente la schiena. Quando finii ero esausta , conciata da sbatter via, e mi sedetti sulle piastrelle fredde. Mi passai una mano tra i capelli e lui mi sciacquò il volto con un panno bagnato. Mi sedetti sul WC e mi accorsi che Fred ci stava guardando. Entrò timidamente e si accoccolò accanto a me.
-          Va meglio tesoro?
-          Si, grazie.  – mi fece un buffetto sulla guancia e mi disse che forse era maglio farsi una doccia. Harry mi coccolò un pochino e mi aiutò a lavarmi, dato che facevo un po’ di fatica a stare in piedi. Quando tornai a letto crollai definitivamente mentre lui rimase sveglio al mio fianco.

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MI SCUSO PER LA LUUNGA PAUSA E BEH, SONO RIUSCITA A SCRIVERE SOLO OGGI. SPERO CHE PIACCIA ANCHE QUESTO E NON C'è PIù NULLA DA DIRE SE NON RECENSITE!! 
CIAOOO :)
  
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