QUESTA STORIA NASCE IN UN MOMENTO DI DISPERAZIONE E DI DESIDERIO DELL'ULTIMO LIBRO DI HARRY POTTER CHE USCIRA' IL 5 GENNAIO IN ITALIA. CMNQ PER AMMAZZARE IL TEMPO MI SONO MESSO DAVANTI AL PC E HO SCRITTO QUESTO MINIRACCONTO CON PROTAGONISTA JAMES... VABBE' MA NON VOGLIO DIRVI ALTRO. BUONA LETTURA!

Cos’è questa strana sensazione che mi prende allo stomaco? Guardo il cielo fuori la finestra. La luna è piena. A quest’ora Remus dovrebbe essere nella vecchia casa di Hogsmeade, al sicuro. Ma non riesco a sentirmi tranquillo. Guardo Sirius e Peter scrivere il compito per Lumacorno. Io l’ho finito da un pezzo. Mi alzo.

“Dove vai, Ramoso?” mi dice Sirius distrattamente. È ancora intento a scrivere e non mi degna di uno sguardo.

“Un secondo di sopra. Vado a controllare una cosa” rispondo.

Mi avvio verso le scale. Le percorro velocemente e apro la porta del Dormitorio. Mi avvio verso il baule di Remus. Lo apro. Prendo la Mappa del Malandrino. Tiro fuori la bacchetta e la punto sulla pergamena ingiallita.

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!”

Ancora una volta mi sento fiero del lavoro che ho svolto insieme agli altri Malandrini. La mappa di Hogwarts si disegna sul foglio. Una fuggevole occhiata per il castello in cerca di Remus Lupin. Non c’è, quindi dovrebbe trovarsi nella vecchia casa. Mi tranquillizzo. Punto di nuovo la bacchetta sulla pergamena.

“Fatto il Misfatto!”

La mappa di Hogwarts scompare.

La rimetto a posto e scendo nella Sala Comune.

“Che hai fatto?” mi domanda Sirius. È seduto sul divano aspettando che Peter finisca i suoi compiti. A quanto pare lui li ha finiti.

Mi siedo al suo fianco. “Avevo una sensazione strana” gli dico. “Come se stesse per accadere qualcosa di brutto. Così sono andato a vedere se Lunastorta si trovava alla vecchia casa fuori Hogwarts.”

Sirius mi guarda stupito. “Dove volevi che si trovasse?”

“Lo so. Ma avevo una strana sensazione.”

Guarda il fuoco scoppiettare nel camino. “Beh, comunque questa notte avrà compagnia…”

“Che vuoi dire?” domando osservandolo con attenzione.

Sorride. “Ci sarà Piton con lui?”

“Cosa…?”

“Insisteva sul fatto che Lunastorta sparisce una volta al mese, così gli ho detto di farsi un giro nella vecchia catapecchia di Hogsmeade…”

“Ma sei impazzito?” Lo guardo stupito.

“Beh, così la sua curiosità viene placata…”

“Idiota. E non dirmi che gli hai spiegato come superare il Platano Picchiatore?”

Scrolla le spalle divertito. “Certo.”

Lo guardo scuotendo la testa. “Ti rendi conto che potrebbe essere fatto a pezzi?” sussurro con forza. Nella Sala ci sono altri Grifondoro ancora svegli.

“E come può Piton fare a pezzi un lupo mannaro…?”

“Non intendo Lunastorta, ma Piton…”

“Oh, vedrai che non andrà fino in fondo. È un vigliacco pauroso…”

“Idiota” gli dico. Mi alzo. Corro fuori. Non mi preoccupo di prendere il Mantello dell’Invisibilità. L’agitazione e la preoccupazione me lo fanno scordare.

Mi ritrovo nella Sala d’Ingresso cinque minuti dopo, grazie alle scorciatoie che ho preso. Esco subito nei giardini di Hogwarts e corro verso la foresta. Il Platano Picchiatore è lì come al solito. Ma dove voglio che sia? Prendo un lungo bastone e premo il ramo sotto al Platano. Entro nel passaggio sotto di esso. Corro lungo la galleria. Sento l’urlo lupesco di Remus. Un altro urlo lo segue. È quello di Piton. Salgo le scale che mi portano all’interno della catapecchia. Un altro urlo viene dalla stanza al mio fianco. Ci entro. La porta è sprangata. Ed eccolo lì: l’enorme lupo mannaro e, davanti a lui, a terra, c’è Piton con le mani levate verso l’alto. Remus è pronto a colpire.

“Fermo!” Un forte urlo echeggia dalla mia bocca.

Il lupo mannaro mi ha sentito. Mi guarda torvo.

“Vai via, Piton” esclamo.

Questi non esita e corre dietro di me. Lo osservo perdersi nella galleria. Ora tocca a me scappare. Ma con Remus che mi ha puntato è una cosa impossibile. Lo guardo ringhiarmi contro. Il sudore mi cola dalla fronte. Poi mi viene un idea in mente. È l’unica soluzione. Io, Sirius e Peter ci abbiamo provato a lungo ma non ci siamo mai riusciti. Ma ora devo riuscirci per forza. Altrimenti sono morto.

Chiudo gli occhi. Mi concentro il più possibile. Sono tutt’uno con il cervo. Io sono il cervo. Io sono il cervo. Io sono il cervo. E poi la sento. Una strana sensazione. Sento le mie braccia allungarsi e cado a quattro zampe. Sento la mia bocca stringersi e allungarsi in avanti. E poi sento lunghe corna uscirmi dalla testa. Il mio corpo è riscaldato da una folta pelliccia. La mia vista e migliorata come il mio udito.

Sono un cervo.

Lunastorta mi guarda senza capire. Dove prima c’era un giovane mago, ora c’è un cervo. Quell’attimo di esitazione di Remus, mi permette di contrattaccare. Mi sento fortissimo. Do una cornata al lupo mannaro e scappo via. Salto nella galleria che porta ad Hogwarts. Poi non capisco come, sento il mio corpo ridiventare umano. Ma fortunatamente Lunastorta è troppo grande per seguirmi nel passaggio segreto. Un minuto dopo mi trovo nei giardini di Hogwarts. Sento il sudore colare da tutte le parti. Mi allontano dal Platano Picchiatore. Verso di me sta correndo Piton. Al suo fianco si erge l’alta figura di Silente e quella della McGranitt.

Dannato Piton.

“Stai bene, James?” esclama Silente, tranquillo.

Mi sento imbarazzato. Tutta colpa di Sirius. Giuro che quando vado sopra lo ammazzo.

“Si, signore. È stata tutta colpa mia…”

“Non c’è bisogno che difendi il tuo amico, il signor Black” mi interrompe Silente. “Severus mi ha raccontato tutto.”

Guardo Piton con odio. Lui ricambia.

“Spero che questa volta il signor Black abbia una punizione come si deve, Albus” bofonchia la McGranitt.

“A questa cosa baderò io” risponde Silente, tranquillo. “Ora, Minerva, devo dire due parole a Severus.” Si rivolge a Piton. “Seguimi, per favore. James tu puoi tornare di sopra. Domani mattina prima di andare a colazione, ti prego di passare nel mio studio.”

Rimango per un attimo in silenzio.

“Per ora puoi andare” aggiunge Silente.

Annuisco. Corro verso il castello pensando a come posso iniziare a menare Sirius.

Lo incontro nella Sala d’Ingresso.

“Stai bene? Stavo venendo a…”

Ma lo interrompo dandogli un cazzotto in pieno muso.

“Sei un emerito idiota” esclamo.

Mi guarda, usando la bacchetta per asciugandosi il sangue che gli cola dalla bocca. Lo guardo negli occhi, per niente pentito.

“Ti rendi conto di cosa succederà, adesso?” dico, infine. “Piton ha capito che Remus è un lupo mannaro. Può essere anche una persona spregevole, ma è intelligente. Ora lo saprà tutta la scuola. Cosa ne sarà di Remus?”

“Ehi calma” ribatte Sirius. “Silente convincerà Piton a stare zitto, vedrai. L’ho visto che correva nel giardino.”

Guardo verso il portone principale, ancora aperto.

“È meglio che saliamo” esclamo. “Staranno tornando.”

Così ci avviamo nella Sala Comune. James ha ragione. Silente convincerà Piton a mantenere il segreto. Quella serpe ha paura del Preside. Spero solo che per questa volta James pulisca più vasi da notte del solito.