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Autore: moredream84    27/04/2013    3 recensioni
Tirocinio e lavoro…
Lavoro e amicizia…
Amicizia e amore... Uguale... Amore impossibile…
A quante persone poteva capitare di ritrovarsi in questa situazione? Forse centinaia…Migliaia…Magari su dieci persone, otto si ritrovavano a fronteggiare qualcosa di questo tipo. Ma forse, ognuna di loro, aveva l’opportunità di mettercela tutta, conquistare la persona amata, e magari riuscire a conquistarla.
Già…Era proprio quello che mancava a lei…La speranza! Perché neanche fra un milione di vite, lei, sarebbe riuscita a fargli cambiare idea e avere la sua attenzione.
...Se solo lui non fosse stato gay, lei, avrebbe avuto quella speranza come tutti gli altri...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*****(Presente…)*****
 
 
...Un bacio a fior di labbra, che Sarah mai si sarebbe aspettata, almeno non da Jiyong. E che le fece schizzare il cuore alle stelle essendo consapevole che sì, quel bacio tanto dolce veniva proprio da lui. Si era sempre chiesta che cosa avrebbe provato a baciare l’unico ragazzo al mondo che le era piaciuto così tanto, e la risposta la stava avendo, in quel preciso istante.
La testa le girava e il cuore batteva così forte da riuscire a farle mancare il respiro. Il respiro caldo e profumato di Jiyong s’infrangeva contro il suo, e sentirlo così vicino ebbe il potere di confonderle ancora di più le idee.
 
Sarah si rese conto immediatamente della cosa irreale che stava accadendo, e in un istante, lo spinse via, interrompendo quel bacio. Lui non era gay? Perché la stava baciando?
 
Arrossì violentemente mettendo una mano davanti alla bocca << Sei pazzo?!...>> Disse crucciando le sopracciglia, sentendo i battiti del cuore, farsi sempre più prepotenti <<…A te non piacciono le donne! >> Rivolgendogli uno sguardo confuso e arrabbiato.
Ma in realtà non era arrabbiata. Si sentiva immensamente scossa e profondamente turbata. Un suo, solo, e unico bacio, aveva avuto il potere di scatenarle mille emozioni confondendo ancora di più tutte le sue determinazioni.
 
<< Questo è quello che hai sempre creduto tu…>> Disse il ragazzo senza fare una grinza <<…Io non ho mai detto di essere gay >>
 
Sarah sbarrò gli occhi sconvolta, sentendo quel tremore crescerle sempre di più all’interno del suo animo, mentre le divorava le interiora << Sì che lo hai detto! >> Insisté, ignorando volutamente la smentita del ragazzo, a cui lei non voleva credere.
 
<< Non l’ho mai detto…>> Continuò lui dolcemente, mentre prese a lisciarle il viso <<…Sei tu che ti sei fatta idee, sbagliate su di me >> E lo vide avvicinarsi un'altra volta, deciso a volerla baciare ancora.
 
Sarah lo guardò languidamente, credendo di essere in preda ad allucinazioni dovute all’alcol. E dannazione sì, che avrebbe voluto continuare a baciarlo! Era tutto ciò che aveva sempre desiderato, che aveva sempre sognato, e lo avrebbe ricambiato fino alla fine dei suoi giorni. Sospirò sentendo mancare un battito al suo cuore…Dio se aveva sperato e sognato una cosa del genere! Lo aveva desiderato troppo!
Ma proprio nel momento che socchiuse gli occhi, pronta per ricambiare quel bacio, si bloccò sbarrandoli nuovamente.
 
La sua mente in una frazione di secondo, aveva riportato a vivida immagine, tutte le cose che aveva fatto insieme a lui, credendo che fosse gay. E le cose più imbarazzanti fecero capolino dall’angolo della memoria. Tutte quelle cose che avrebbe solamente fatto con un amica (partendo dal dormire insieme, confidargli le sue più intime sensazioni di giovane donna, al sentirsi libera di girare in mutande e maglietta davanti a lui), lei le aveva fatte esattamente con Jiyong. Gli aveva raccontato tutti i dettagli più privati di se stessa, e lo aveva fatto solamente, pensando che tanto lui non fosse realmente un uomo, ma che dentro al suo animo fosse una donna a tutti gli effetti.
Solo che, a quanto pare, lui non era così gay come aveva sempre creduto. No! Non lo era per niente!  L'aveva presa in giro facendoglielo credere, lasciandole pensare ciò che voleva, senza mai smentire! Penetrando nel più profondo del suo animo senza neanche essere sincero con lei.
Che razza di amicizia era stata quella, così piena di bugie?!
 
Sarah scosse la testa, cacciando via la mano del ragazzo, che ancora dolcemente la accarezzava << Perché non mi hai detto subito che non lo eri!...>> E lo guardò severa, umiliata dal suo comportamento, sentendo anche il naso iniziare a pizzicare <<…Perché mi hai lasciata credere che fossi gay! >> Ripensando a quanto male le aveva fatto quel sentimento che provava per lui, avendo la consapevolezza, che la situazione sarebbe rimasta irreversibile e che lei avrebbe continuato a soffrire, per il fatto che lui non l'avrebbe mai potuta ricambiare.
 
Jiyong la fissò senza dire niente con sguardo dispiaciuto, provando ancora una volta a toccarle il viso, come se volesse mirare a tranquillizzarla << Sarah, ti prego...>> Sospirò con dolcezza <<...Io sono innamorato di te…>> Non rispondendo alla sua domanda. Scatenando in lei un misto di emozioni contrastanti. Sì, perchè se da una parte c'era la dolce sensazione che provava scoprendo che lui era innamorato di lei, dall'altra c'era quella rabbia...Rabbia per l’infinità di bugie che lui le aveva propinato lasciandogli credere che fosse gay, facendola soffrire inutilmente...
 


 
*****(Dicembre 2012…)*****
 
 
<< Sarah, ti prego…Smetti di piangere >>
 
Rintanata in un angolo del camerino, Sarah si ritrovava a piangere come una disperata, scoprendo ansiosamente di non poter cambiare quel sentimento che provava per Jiyong, essendone totalmente innamorata << Non ce la faccio Seungri…>> Disse singhiozzando fra le lacrime, e passò una mano sul viso, cercando di calmarsi.
 
Erano stati fuori Seoul per i concerti per diversi mesi, non lo aveva più sentito, e non lo aveva più visto. E senza neanche avvisarla, se lo era ritrovato dietro le spalle, coprendole gli occhi.
La più bella sorpresa che mai avesse potuto farle! Solo che i suoi sentimenti, avevano iniziato a prendere un po’ troppo quel sopravvento, che non avrebbero dovuto. E lei aveva scoperto in che modo, poteva innamorarsi della stessa persona, per la seconda volta. Non avrebbe mai creduto potesse accadere di nuovo e stare così male. Sì, perchè lo stesso sentimento che provava prima, adesso era diventato più prepotente e incontenibile...E dunque, si ritrovava ancora una volta, in caduta libera verso quel baratro scuro.
 


                                                                                                                                                                                                << Hyung…>> La voce improvvisa di Gd piombò in
                                                                                                                                                                                                     lontananza nel camerino <<…Dov’è Sarah?...>> Domandò
                                                                                                                                                                                                     a un Seung-Hyun disinteressato <<…Ho bisogno di lei >>...
 


 
E al suono di quella voce, Sarah trasalì spaventata, continuando a piangere. Sì, spaventata perché temeva che Jiyong la trovasse in quelle condizioni, e perché sicuramente sarebbe stato così insistente e preoccupato, che alla fine le avrebbe fatto rivelare cosa c'era che la faceva piangere in quel modo, scoprendo i suoi sentimenti <<…Ti prego aiutami >> Strinse con angoscia la manica del ragazzo, rivolgendogli una supplica sibilata con tutto il cuore, che impotente continuava a fissarla turbato.
 
Seungri le prese il viso fra le mani, portando gli occhi all’altezza dei suoi << Prova a dirglielo…>> Disse con sguardo serio e deciso <<…Dì a Jiyong cosa provi per lui >>
 
Ma Sarah riprese a piangere, socchiudendo gli occhi, scossa da tutti quei singhiozzi. Di cosa avrebbe dovuto parlare con lui? Cosa avrebbe dovuto dirgli? Che era innamorata di lui? Che non gli importava niente, anche se era consapevole che fosse gay? E dopo? Cosa sarebbe successo? << Non posso…>> Disse scuotendo la testa <<…Non posso dirglielo >>
 
<< Perché non puoi! >>
 
Ma Sarah non rispose, e si accasciò fra le braccia di Seungri, che in silenzio, l’abbracciò…Perché dire a Jiyong quello che provava, significava perderlo definitivamente…
 
 
 


*****(Presente…)*****

 
 
…Sarah lo spinse via con ancora più forza di prima, e rapidamente si alzò, sentendo le lacrime scendere incontrollate << Sarah!…>> Jiyong sbarrò gli occhi sorpreso, e fece l’atto di alzarsi per andarle in contro.
Ma lei afferrò un cuscino che si trovava lì vicino, e glielo scaraventò addosso, facendolo barcollare e cadere sul divano.
Si voltò e scappò via immediatamente, in mezzo a quella folla che riempiva quella villa enorme…
 
 


 
*****(Febbraio 2013…)*****


 
 
Si trovava seduta a quella tavola calda in cui, di solito, si fermava con Jiyong. Sospirando depressa, sorseggiò quel thè che era stretto fra le sue mani, continuando a guardare fuori dalla vetrata.
 
<< Scusa per il ritardo >>
 
Sarah si girò a guardare il ragazzo appena entrato nella locanda, sorridendo gentile. Seungri, coperto fino ai denti da sciarpa e occhiali, si era presentato a quell’appuntamento con aria affaticata.
Era passato un mese circa dall’accaduto nel camerino, e lei aveva ben pensato di allontanare i rapporti da Jiyong, con l’aiuto di quel ragazzo tanto disponibile che era Seungri.
 


                                                                                                                                                                                                             -…Ci sono io…Smettila di pensare a lui…-

 
 
…Quelle parole, sussurrate con ansia, mentre l’abbracciava cercando di contenere i suoi singhiozzi, l’avevano spiazzata, e l’avevano colpita profondamente. Le avevano fatto capire, quanto la presenza di Seungri le fosse stata d’aiuto, e quanto continuava a darglielo.
Se c’era una persona che poteva aiutarla ad allontanarsi da Jiyong senza subirne le conseguenze devastanti provocate dalla solitudine, quello era proprio Seungri. Se ci pensava bene, lui era sempre comparso al momento giusto, pronto per darle quel sostegno di cui aveva realmente bisogno.
 
<< E’ molto che aspetti? >> Domandò il ragazzo, sedendosi di fronte a lei.
 
Sarah scosse la testa << Non molto >> E vide il ragazzo rilassarsi, facendole un sorriso mentre toglieva il giubbino di pelle.
 
Prese il menù, e lo vide scorrere con attenzione la lista scrittavi sopra, intento a decidere cosa prendere, sotto uno sguardo curioso della cameriera che lo fissava poco convinta << Mi porti un thè all’arancia per favore…>> E dopo che la donna annuì portando via anche il menù, dandogli un ultima occhiata, vide il giovane togliersi la sciarpa dalla bocca <<…Allora? Come mai mi hai chiamato così all’improvviso? >> Domandò curioso, mentre aggiustava meglio il cappotto sulla spalliera della sedia.
 
Sarah sorrise triste, convincendosi che sì, aveva preso la scelta giusta, e che allontanarsi da Jiyong sarebbe stata la cosa più sensata da fare se voleva spegnere i sentimenti che provava per lui. Desiderava con tutta se stessa stare bene, e voleva oltre ogni modo, riacquistare quella pace mentale che ormai non aveva più.
Era triste e stava male ogni giorno…
…Troncare la sua amicizia con Jiyong era la cosa più saggia…Tanto di amicizia (almeno da parte sua) non c'era proprio un bel niente...
 
Sarah guardò con amorevolezza il ragazzo davanti a lei, che la fissava a sua volta con occhi grandi e curiosi. E fu in quel momento che decise definitivamente…
 
 
 


*****(Presente…)*****
 


 
Uscì velocemente da quella casa in cui si trovava per quell’insulso party, cui aveva acconsentito a partecipare, solo per l’insistenza di Jiyong. E si buttò dall’altro lato della strada non guardando indietro ma continuando la sua fuga. Sicura che lui l’avrebbe seguita e con prepotenza fatta rientrare.
 
Confusa ancora di più da quella scoperta che l’aveva completamente shockata.
 
Salì sul primo bus che si trovò davanti, e congiungendo le mani fra loro, pregò che ripartisse velocemente…
 


 


*****(Febbraio 2013…)*****



 
Sarah sbarrò gli occhi, incredula di quello che stava fissando, non riuscendo a capire il perché “lui” si trovasse lì insieme a lei e Seungri.
 
<< Sarah che significa! >>
 
Con occhi roventi dal nervoso, Jiyong le parò davanti lo schermo del suo I-phone, con aperto il messaggio che lei gli aveva mandato…
 

“Jiyong penso che dovremmo allentare la nostra amicizia”

 
…Non aveva scritto nient’altro. Aveva solamente risposto a un messaggio del ragazzo, che le chiedeva di andare al cinema insieme. Aveva colto l’occasione per chiudere quella frustrante situazione. Ma avrebbe dovuto pensare che a Jiyong un messaggio del genere, senza nessuna spiegazione, non sarebbe bastato.
E si trovò in seria difficoltà, non sapendo che scusa inventarsi << Io…Io…>> Boccheggiò guardandolo con occhi spalancati, rimanendo senza parole.
Certo non poteva dirgli che stava cercando di prendere spazio per tornare a respirare, senza che il cuore le facesse quel dolore insopportabile!…E così si girò, guardando Seungri, il ragazzo che era corso in suo aiuto più volte. Sperando che anche quella volta, lui, fosse in grado di tirarla fuori dai guai.
 
<< E’ così che stanno le cose?...>> Domandò Jiyong mentre le scoccò uno sguardo furente.
 
Sarah lo fissò nel panico più completo, non arrivando a capire quale fosse la conclusione che aveva tratto il ragazzo.
 
E senza dire niente, senza chiedere il permesso, continuando a lanciare sguardi fiammeggianti, che non permettevano diritto di replica né a lei, né a Seungri, le afferrò il polso tirandola << Tu adesso vieni con me >> Arrabbiato e senza accettare nessuna parola in cambio che somigliasse anche vagamente a essere un’obiezione, prese il suo giubbotto e la trascinò via da quel locale, fregandosene totalmente di lasciare il giovane maknae da solo…
 



 
 
*****(Presente…)*****
 
 

…Il bus partì, e lei chiuse gli occhi, stringendo ancora di più le mani fra loro. Come se fosse concentrata in una preghiera, come se non volesse guardare fuori dal finestrino, come se avesse paura di guardare fuori e vederlo.
Mentre le parole di Jiyong continuarono a torturarle la mente.
 
Cosa avrebbe dovuto fare adesso?
 
Per mesi si era torturata in vano, credendo che lui fosse gay, distruggendosi la vita solo per quella speranza che credeva di non avere.
E adesso tutta la verità le era stata sbattuta in faccia con una semplicità irritante…Anche i sentimenti di Jiyong le erano stati sbattuti in faccia prepotentemente, come se lei avesse dovuto accettare e ricambiare immediatamente quello che lui provava, dimostrandole che sì, tutte le pene dell’inferno che aveva passato puramente inutili.
Ma come avrebbe potuto vedere la realtà, se Jiyong non gliel'aveva fatta vedere, o semplicemente non gliel'aveva faceva capire? Come avrebbe potuto risparmiarsi quel malessere che la faceva piangere giorno e notte, se lui aveva deciso di non dirgli niente?
 
Un miscuglio di emozioni facevano conflitto dentro il suo cuore. Il cuore, aveva schierato tutti quei sentimenti che provava per quel ragazzo, contro l’orgoglio, che invece le suggeriva di ascoltare la ragione e non dargliela vinta anche questa volta. Lui non poteva arrivarsene dopo mesi e mesi, e dirle solamente “sono innamorato di te”…Avrebbe dovuto pensarci prima, avrebbe dovuto darle almeno una ragione convincente per cui lui aveva continuato a fingere! Perché non glielo aveva detto prima che era innamorato di lei? Magari si sarebbe risparmiata quel malessere psicologico, che aveva sfiorato la follia…E magari non avrebbe deciso di mollare tutto e tornare in Florida...
 



 
*****(Febbraio 2013)*****


 
Jiyong la trascinò per la mano con prepotenza, fino ad arrivare alla sua Bentley GT, mettendola con poca grazia con le spalle alla vettura e lui davanti, infuriato come una belva << Sei innamorata di lui?...>> E se ne uscì con quella frase, che lasciava trapelare un immensa aura di astio <<…Dimmelo!...>> Disse mettendo le mani sull’auto ai lati della sua testa <<…E dimmi perché mi hai mandato quel dannato messaggio! >> Continuò arrabbiato, come mai lo aveva visto prima di allora.
 
Sarah si ritrovò a tremare impaurita, davanti a quel ragazzo, che non somigliava minimamente al Jiyong che conosceva lei. Ma non tremava per la pura…Tremava perché lui si era posto con autorità verso di lei, volendo sapere a tutti i costi la motivazione che l'aveva spinta a mandargli quel messaggio. E Sarah, sapeva benissimo che dietro a quel messaggio, c'era solamente una risposta, che non avrebbe mai potuto dargli << Jiyong io…>> E distolse lo sguardo da lui, tremante e terrorizzata…Cosa gli avrebbe detto adesso?
 
Improvvisamente le mani del ragazzo le cinsero la testa, appoggiando la fronte contro la sua << Scusami…>> Disse a un certo punto ansiosamente <<…Io non so cosa mi stia succedendo…>> Infilando le dita fra i suoi capelli <<…Ti prego Sarah...Ho bisogno di te! Non mi lasciare…>>
 
E Sarah non disse niente, rimase ferma e immobile, in balia di Jiyong, che ormai aveva posseduto tutto il suo animo, i suoi sentimenti, e la sua mente, e che l’aveva fatta ripiombare incatenata in quei sentimenti di cui non sarebbe mai più riuscita a liberarsi…
 


 
 
*****(Presente…)*****
 
 

Sarah scese dall’autobus, abbattuta e stremata da tutti quei pensieri del passato, che crudeli, continuavano a prendersi gioco di lei. Si sentiva peggio di prima, e ripensarci, non faceva che aumentare le fitte che provava al cuore. Ma ancora una volta, una domanda, si faceva spazio fra tutti gli altri pensieri: “Perché se era sempre stato innamorato di lei, non glielo aveva mai detto?”…
 
Entrò in casa completamente avvolta nell’oscurità. Non ebbe neanche la forza di accendere la luce, e si diresse immediatamente verso il divano, sdraiandocisi sopra.
Poggiò malamente la borsa per terra e si tolse le scarpe, rannicchiando le ginocchia al petto. E ancora una volta, delle calde lacrime uscirono dai suoi occhi. Davvero sorprendente di come ancora, dopo tutti quei mesi, non aveva esaurito la soluzione salina…
 
Pianse…Pianse…E ancora pianse…
 
 



 
*****(Marzo 2013…)*****
 


<< Sarah non pensi che sia magnifico?...>> Jiyong aprì le braccia, mostrandole l’immensità di quello stadio posto alle sue spalle <<…Manca veramente poco, e poi inizierà il mio tour solista! >> Disse entusiasta mentre guardava con approvazione l’immensa scenografia.
 
Ebbene, si trovava sopra l’immenso palco seduta per terra, contemplando insieme a Jiyong la magnificenza di tutta quella preparazione.
 
Sarah sorrise lievemente, notando che sì, lui era davvero felice, e non aveva smesso un secondo di sorriderle. Ormai era passato un pò di tempo dal loro incontro alla tavola calda, e da quel momento Jiyong, era divenuto ancora più morboso nei suoi confronti. Le faceva piacere...Ma una fitta di dolore si faceva sempre sentire...
Abbassò lo sguardo, sentendo svanire drasticamente, quel briciolo di felicità che provava. Non era felice...No, non lo era per niente!
Amava un ragazzo che non poteva ricambiare il suo amore, ma da cui non poteva allontanarsi a causa di quest’ultimo. Era come se Jiyong le imponesse di rimanere lì, vagliando ogni sua mossa, e correndole insistentemente dietro onde evitare che lei potesse sparire in chissà quale posto. E allora si trovava completamente in gabbia! Imprigionata nelle spire di quel.' "amico"  un po’ possessivo, che non l’avrebbe mai lasciata andare…
 
I suoi pensieri furono interrotti da Jiyong stesso, che con agilità, si era sdraiato per terra, appoggiando la testa sulle sue ginocchia << A cosa pensi? >> Domandò fissandola con occhi immensi….Quegli stessi occhi che avevano sempre avuto il potere di confonderle le idee…
 
<< A niente >> E triste sospirò, prendendo ad accarezzargli i capelli.
 
<< Che bella sensazione…>> Disse chiudendo gli occhi, beandosi delle carezze che lei gli stava facendo, rimanendo in silenzio ancora per un po’. Avrebbe fatto tutto per quel ragazzo…Tutto…Ma sapeva benissimo, che molto presto, i sentimenti che provava l’avrebbero distrutta completamente prendendo il sopravvento <<…Sarah…>> Disse nuovamente a un certo punto…
 
<< Dimmi >>
 
<< Tu rimarrai per sempre con me, vero? >>
 
E Sarah, immediatamente pensò che forse, poteva fare una breve telefonata in Florida, chiedendo ai suoi suoeriori di terminare il tirocinio prima del previsto…
 
<< Sì >>
 
<< Promettimelo >> E le parò davanti il mignolo, simbolo del suggellamento di quella promessa, guardandola con occhi grandi.

<< Te lo prometto >> Disse Sarah, dopo aver esitato qualche istante, stringendo il dito del ragazzo con il suo.

E si sentì in colpa, pensando che sicuramente, non avrebbe mai potuto mantenere quella promessa...

 
 



*****(Presente…)*****
 
 


Aprì lentamente gli occhi, indolenziti dalla forte luce che filtrava attraverso le fessure della persiana. Non se ne era resa conto, ma stremata dal pianto, si era addormentata sul divano.
Si mise a sedere, grattando leggermente la testa, e facendo un lungo sbadiglio. Non aveva ancora avuto neanche il tempo di svegliarsi come si deve, che un intenso senso di ansia, le aveva appesantito lo stomaco.
Sentiva quel continuo ronzio, infastidirla, ma non riusciva a capire bene da dove provenisse...
 
...Si guardò in giro, pensando che forse una mosca o roba simile, potesse svolazzare per casa...
Ma no...Decisamente non era una mosca! E se ne rese conto, una volta che infilò la mano dentro la sua borsa (malamente riposta al suolo) e prese in mano il cellulare, con l'intenzione di guardare che ore fossero...

Il display non faceva altro che sbatterle prepotentemente in faccia, il fatto che quel ragazzo avesse continuato a chiamare per tutta la notte, non stancandosi neanche in quel momento di riprovare…
 
Sarah fece un enorme sospiro chiudendo gli occhi, sentendo vibrare l'apparecchio, sul palmo della mano...E continuava a squillare...Squillare...E ancora squillare...E l'ansia pian piano, iniziò a crescere nel suo petto, facendole tornare il malessere.

Improvvisamente il telefono smise di squillare, facendole riaprire gli occhi. E abbassando lo sguardo rivolgendolo verso il display, constatando che le erano arrivate numerose chiamate e messaggi. Sarah sentì il naso pizzicare, e gli occhi appannarsi per le lacrime che non voleva far uscire, non appena iniziò a leggere i primi messaggi che Jiyong le aveva mandato, e che in concreto ripetevano fino allo sfinimento la stessa identica frase….
 

 
                                                             
                                                                                                                         “Ti prego Sarah, perdonami!
                                                                                               So di aver sbagliato a non dirti la verità…Rispondi al telefono”


 
 
Tirò su con il naso, mentre quelle parole così dolci e piene di disperazione, continuarono a tormentarle l’animo. Era tipico di Jiyong non arrendersi e insistere fino a ottenere ciò che desiderava…
Strinse forte fra le mani il telefono, ripetendosi fra se, a quanto odiava il carattere del giovane…A quanto detestava il suo modo di fare così prepotente, che riusciva a ottenere sempre ciò che desiderava…A quanto sarebbe stato giusto andarsene via da Seoul, per tornare nella sua amata Orlando e non rivederlo mai più…
 
Il telefono squillò ancora…E questa volta, tutte le lacrime trattenute da Sarah scesero inesorabili, con quel messaggio che Jiyong le aveva appena mandato…
 

 
                                                                                             “Sarah, YG mi ha detto…Ti prego non te ne andare. Ho bisogno di te!”
 
 
E mentre continuò a piangere disperatamente, si alzò velocemente dal divano, iniziando a mettere in valigia le ultime cose rimaste…Spaventata dal fatto che lui già sapeva tutto e che avrebbe potuto benissimo presentarsi lì a casa…


 

 
 
*****(12 ore prima…)*****

 



<< Ecco fatto signora >>
 
Con quella frase, l’uomo dei traslochi, le mise davanti un altro foglio << Entro quanto tempo arriveranno a destinazione? >> Domandò lei, firmando il modulo.
 
<< Circa una settimana >>
 
<< Perfetto…>> E gli ridiede indietro i documenti <<…Grazie mille >> Disse poi, sorridendo all’uomo.
 
<< Si figuri >> E lo vide portare via anche l’ultimo scatolone imballato, chiudendo la porta alle sue spalle.
 
Finalmente da sola…
 
Sarah fissò per un attimo, l’ingresso di quel piccolo appartamento, adesso desolato…Facendole venire un intenso nodo alla gola allo stomaco…

<< Sicura di volerlo fare? >>

Si voltò verso il giovane seduto sul divano, che la fissava con aria triste << Sicura...>> Annuì lentamente, forse ferita da quella stessa scelta, che era stata costretta a fare <<...Solo non dirlo a Jiyong >> Disse con occhi preoccupati.

Il giovane sospirò abbassando lo sguardo << Forse dovrei farlo...>> Disse, riprendendo poco dopo a fissarla <<...Non è giusto che te ne vada così, senza dirgli niente >>

Sarah scosse la testa, sorridendo a forza << Seungri, se mi vuoi bene non dirgli niente >>



 
 
                                                                                                                                                            -…Sarah, ho parlato poco fa con il signor Yang Hyun-Suk, per il
                                                                                                                                                                  per il tuo prematuro rientro in patria…Era dispiaciuto, ma ha
                                                                                                                                                                  compreso perfettamente la situazione…-



                                                                                                                                                             -…Le sono grata per aver accettato la mia richiesta di terminare
                                                                                                                                                                   prima il mio tirocinio…-

 


 



Sicuramente aveva fatto la scelta giusta, e anche se era dannatamente difficile dover andare via, sapeva che farlo l’avrebbe aiutata a stare meglio…
…Lontana da Jiyong, l’avrebbe fatta stare meglio…

 



 
 
 
*****(Presente…)*****
 
 
Con tanta ansia, e troppo terrore, Sarah finalmente arrivò in aeroporto...
 
La paura di poterselo ritrovare sotto casa da un momento all’altro, l’avevano fatta schizzare in piedi, mettendo in fretta e furia le ultime cose nella valigia (buttandole dentro malamente), e andando via di corsa da quell'appartamento che lui conosceva come bene.
 
Che cosa avrebbe fatto se, se lo fosse ritrovato davanti agli occhi? Probabilmente lo avrebbe insultato, gridandogli contro quanto fosse stato egoista a non dirle niente, e a farla soffrire inutilmente…Sì, lo avrebbe glielo avrebbe detto! Perché lui si era arringato il diritto di tenersela tutta per se, incatenandola come una schiava a se stesso, senza prendersi un impegno effettivo…Egoista...Egoista…E ancora egoista!
 
Sarah passò il metaldetector, dirigendosi con nervosismo e angoscia, verso le sedie di ferro situate davanti al gate del suo volo…
 
Sì lo avrebbe insultato e magari avrebbe sfogato su di lui la sua rabbia colpendolo…Ma poi?...
 
Il telefono riprese a squillare, mostrando nuovamente il numero di quel ragazzo. Proprio non ne voleva sapere di darsi per vinto, e continuava a insistere, chiamandola ancora.
 
Sarah si asciugò una lacrima sfuggita al suo controllo, spegnendo immediatamente l’apparecchio…
 
Cosa sarebbe successo se lo avrebbe visto apparire davanti la porta di casa?
Ebbene, lo avrebbe insultato, lo avrebbe schiaffeggiato, ma alla fine si sarebbe lasciata andare fra le sue braccia…Perché lo amava, e anche se l’aveva fatta soffrire immensamente prendendola in giro, gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa…Perché le sue mani, le sue braccia, e il profumo del suo corpo, era tutto ciò che di più meraviglioso poteva desiderare. Perché potersi beare delle sue attenzioni, come quando l’abbracciava perché si sentiva male, era qualcosa di assolutamente magnifico.
 
 
                                                                                                                                                                                 -…Tutti i passeggeri del volo 675920, diretto a
                                                                                                                                                                                      Orlando,  sono pregati di recarsi al gate 9,
                                                                                                                                                                                       per l’imbarco…-
 


 
…Sarah, al suono di quell’annuncio, si alzò lentamente, quasi contro voglia, e si mise in fila insieme agli altri passeggeri…Fissò con occhi vitrei davanti a se. Il “niente” vagava nei suoi occhi, ormai privi di quella luce che li rendeva vivi.
 
Stava andando via da Seoul per sempre…
 
Una fitta al petto le fece mancare il respiro, nel momento in cui si rese conto che l’esito della sua partenza, sarebbe stato solamente quello.
Alzò la mano con cui teneva stretto quel biglietto... “Solo andata” …C’era scritto esattamente così sopra. O meglio, era quello che ci vedeva scritto lei. Perché non c’era un biglietto per il ritorno, e lei, sapeva benissimo che mai più ci sarebbe stato.
 
I passeggeri iniziarono a scorrere la fila, mostrando il proprio biglietto alle Hostess, e iniziando così a imboccare il piccolo corridoio che portava fino a dentro l’aereo. Il suo sguardo, si soffermò improvvisamente, su un cartellone pubblicitario, dove era impresso il viso di Jiyong...

Andava bene così...Anche se sarebbe rimasta in quella città, probabilmente sarebbe stata solamente di peso per lui. Doveva iniziare il suo nuovo tour solista, e come era accaduto anche per quello che avevano fatto come gruppo, lei non avrebbe potuto seguirlo. E sarebbe rimasta da sola a casa, a badare a Gaho e Jolie, tormentandosi per quanto gli sarebbe mancato.
E immediatamente metabolizzato che, ormai tutto era finito e che non lo avrebbe mai più rivisto, delle lacrime incontrollate iniziarono a solcarle il viso.
Sentiva così male al cuore, che non riusciva neanche a respirare…Ma in fondo forse era davvero meglio così…
 
Fece un passo avanti, asciugandosi le lacrime che prepotenti continuavano a scendere sul suo bel viso, e mostrò il biglietto alla Hostess varcando poi il corridoio che la conduceva dentro l'aereo…
 
 




 
*****(Due mesi dopo…)*****
 
 


Si dondolava placidamente sull’amaca, osservando beatamente il tramonto di quel caldo sole, che risplendeva nella sua amata Florida. Fra le sue mani, il buon vecchio block notes, che racchiudeva tutte le sue parole inespresse…
 
<< Sarah chiedi al tuo amico se vuole restare per cena! >>
 
Sua madre urlò dalla finestra di cucina, che dava sul giardino dove si trovava, mentre lei, al suono di quelle parole, sorrise al ragazzo seduto di fronte a lei << Mamma ancora non vuole imparare il tuo nome, eh? >>
 
Il ragazzo alzò lo sguardo sorridendole amorevole << Ormai non ha importanza…>> E così dicendo, fissò gli occhi sull’orologio che aveva al polso <<…Oh accidenti!...>> Esclamò sbarrandoli <<…Sono già le 18:30! Sarah devo proprio scappare!...>> E chiuse velocemente l’album che aveva in mano, sopra cui stava disegnando, alzandosi in fretta <<…Ci vediamo domani! >>
 
Sarah sorrise dolcemente << Ok…>> Mentre un bacio ingenuo del ragazzo, si posò sulla sua fronte <<…A domani Ji >>
 
<< A domani Sarah >> Il ragazzo sorrise, e poi se ne andò via in tutta furia.
 
Jimmy Mc Lean, 23 anni (suo vicino di casa da sempre) era colui che da quando era tornata a Orlando le era stato vicino sopportando quasi tutti i giorni, le continue crisi di pianto che l’assalivano, ormai contorta in una perenne sofferenza. Benchè fosse un amichetto d’infanzia, sua madre (Sonia Smith), non aveva mai ricordato il suo nome. Sarah non sapeva neanche per quale motivo la madre non ricordasse il nome di quel ragazzo, poiché Jimmy, non era un nome poi così difficile!
Ma non le importava...Perchè Jimmy le stava vicino!
 
No, non era il suo ragazzo, e non lo sarebbe mai potuto diventare neanche fra un milione di anni. Per certi piccoli dettagli insignificanti, quell'amico d'infanzia, le ricordava tremendamente Jiyong…Le iniziali del loro nome erano le stesse, e il fatto che Jimmy fosse totalmente e irrimediabilmente gay, era un altro aspetto che le ricordava Jiyong.
 
Solo che Jiyong, non era mai stato gay!…

Non lo aveva più visto, e non lo aveva più sentito. Aveva troncato ogni rapporto con lui, e credeva che questo sarebbe servito ad aiutarla a stare meglio…Ma non era così. Le notizie via internet continuano a far vivere il sentimento che lei provava per lui, con il risultato, che stava molto peggio di prima…
 
<< Sarah c’è il tuo amico…>> La penna che Sarah stringeva fra le mani, cadde per terra, scuotendola dai suoi pensieri…
 
Nei recenti aggiornamenti che aveva letto, dicevano che il suo tour solista era iniziato alla grande, offrendo agli spettatori un ottimo show…Lei sapeva che Jiyong con il suo carisma riusciva a conquistare la gente. Ed era per questo che le persone lo amavano così tanto…Era per questo che lei lo amava così tanto…
 
<<…Aspetta com’è che ti chiami? Ji…Ji…>> Disse la madre, pensando ad alta voce...
 
Sarah roteò gli occhi seccata, piegandosi per raccogliere la penna << Mamma si chiama Jimmy!...Jimmy! >> E si alzò dall’amaca, voltandosi verso la donna, accompagnata da Jimmy (che sicuramente aveva dimenticato qualcosa).
 
La penna e il quaderno caderono nuovamente a terra, e Sarah rimase impietrita con occhi sbarrati…
 
<< Jiyong signora…>> Disse il ragazzo sorridendo appena alla donna <<…Mi chiamo Jiyong >> E rivolgendo poi, lo sguardo verso Sarah.
 
<< E’ davvero un nome molto difficile il tuo…>> Disse la donna sorridendo <<…Beh, fa niente...Vi lascio da soli >> E voltatasi di spalle, tornò in casa, lasciando che il cuore scalpitante di Sarah iniziasse a battere sempre più forte, sempre più veloce, fino a farle mancare il fiato. Sì, perchè lui era lì...Dopo due lunghissimi mesi, si trovava in piedi davanti a lei.
 
Jiyong la fissò, mentre con un passo alla volta, si diresse verso di lei…
 
Il cuore batteva forte, e le lacrime iniziarono a riempire i suoi occhi, facendo pizzicare anche il naso…Che cosa gli avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto? E iniziò a torturarsi le mani nervosamente...
 
<< Sei una sciocca…>> Sospirò il ragazzo con tono amorevole, accarezzandole dolcemente il viso <<…Perché te ne sei andata via in quel modo >> Mettendole una mano dietro la nuca, e avvicinandola dolcemente a se, mentre la stringeva in un abbraccio.
 
Sarah chiuse gli occhi, mentre le lacrime scesero giù ribelli. Non era possibile, ancora non ci credeva, eppure l’abbraccio di Jiyong, il suo calore e il suo profumo, erano reali....
 
<< Sarah…>> Disse il ragazzo, sospirando fra i suoi capelli <<…Il tour è iniziato…>> Continuò accarezzandole i capelli <<…Eppure tu non hai mantenuto la tua promessa…>> Disse, stringendola ancora  di più <<…Avevi promesso che saresti rimasta per sempre con me…>> Continuò accarezzandole il viso, e fissandola dritta negli occhi <<…Sarah…Ho bisogno di te >>
 
E ancora una lacrima scese dai suoi occhi…Sì perché aveva dato retta all’orgoglio, e si era voluta allontanare ugualmente da quel ragazzo che tanto amava, e il risultato non era stato quello che si aspettava (ovvero di dimenticarlo). No, era impossibile dimenticarsi di lui, della sua dolcezza, del suo modo così deciso di essere, del suo calore…Le era stato davvero impossibile! E i sentimenti per lui, avevano continuato a tormentarla…
 
<< J-Ji-yon-g…>> Singhiozzò Sarah crucciando le sopracciglia <<…S-Scu-sa-mi >> Disse continuando a piangere.
 
E proprio allora, le dolcissime labbra di Jiyong si posarono sulle sue, facendole sentire che no, lui non aveva mutato i suoi sentimenti e che era lì a casa sua, in Florida per farglielo capire. Il viso di Sarah si imporporò lievemente, e lo stomaco divenne un groviglio di emozioni, per quel dolcissimo bacio...E appoggiando le mani sui fianchi del ragazzo, lo ricambiò.


 
                                                                                                                                                                                        -…Sarahhhhhh…Il tuo amico rimane a cena?...-


 
…Jiyong lasciò quel bacio, distratto dalle urla della madre…
 
Sarah accarezzò il viso del ragazzo, guardandolo con occhi languidi, riportando la sua attenzione su di se…
 
<< Sì >>
 
E Jiyong appoggiò la fronte su la sua, sospirando sulle sue labbra, stringendola ancora << Sarah…Ti amo >>
 
E lei si strinse ancora di più fra le braccia del ragazzo, consapevole che sì, lui ricambiava i suoi sentimenti, e che no, non era per niente gay...







NOTE DELL'AUTRICE: Oh yesssss, è finita! E spero vivamente che non vi sia sembrata così penosa, visto che ho lasciato cavalcare parecchio la mia fantasia! ^w^

Ringrazio infinitamente le mie adoratissime lettrici che hanno recensito questa storia, e anche per chi solamente ha avuto la curiosità di leggerla.

Anche se è finita, e probabilmente molte altre leggeranno questa fic, vi invito ugualmente a lasciarmi due righette scritte per farmi sapere cosa ne pensate (all'autore fa sempre piacere sentire il parere dei lettori...Anche per migliorare le cose che non vanno, e per darvi una qualità migliore nello scritto, delle prossime storie).

Ho già in mente un altra "One-Shot" da presentarvi (ma lo farò più in qua)...

Un bacione a tutti....> Appler ^3^






  
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