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Autore: weretogether    27/04/2013    5 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
---
Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4.
''my heart is broken''


-Kristen.- sussurrò Izzy facendomi segno di sedermi vicino a lei.
Ero arrivata in ritardo, per l’ennesima volta.
-signorina Edwars, pensa di cavarsela così?- disse Mr. Flores dopo che ebbi preso posto.
 In tutta risposta feci cenno di no e lui obbiettò con un –per questa volta la passa liscia, la prossima volta che la becco ad arrivare tardi a scuola la mando in detenzione.-
Sospirai evidentemente sorpresa di ciò che mi aveva detto il professore e lanciai un’occhiata a Izzy che le faceva capire ‘ti devo parlare’. Si, le dovevo parlare, doveva assolutamente sapere ciò che era successo due sere prima con Justin, e Susan.
 
-allora? dimmi tutto.- disse Isabella una volta fuori.
-l’altra sera.- feci entrare dell’aria nei polmoni, ne avevo sicuramente di bisogno. –ho parlato con Justin, ma non come al solito, non ero scorbutica, né rompicoglioni, né stressante, ero semplicemente Kristen, la stessa Kristen di tre mesi fa.-
Izzy spalancò gli occhi e la vedevo un po’ sorpresa.
-dici sul serio?- chiese abbozzando un sorriso.
-si, sono seria.-
-e cosa vi siete detti?-
-era come se fossimo tornati a qualche mese fa. mi ha detto che vorrebbe essere mio amico.-
-e tu? per favore, dimmi che non hai combinato qualche cazzata.-
-mm, no. gli ho semplicemente chiesto se Londra gli aveva fottuto il cervello.- dissi seria.
Izzy scoppiò in una risata isterica, che, in genere, stava a significare ‘che cazzo combini?’.
-questa è la mia Kristen.- disse essendo d’un tratto seria.
-non sei arrabbiata?- chiesi sconvolta.
-no.-
-nemmeno un po’?-
-no.- rispose impassibile. –dovrei?-
-non so, dimmelo tu.-
-no, hai fatto bene. pensavo  avresti risposto subito di si ed è molto peggio dei tuoi modi scorbutici.-
Scoppiammo a ridere e, per la prima volta dopo mesi, sentivo che quella era la mia migliore amica e nessuno mai avrebbe potuto imitarla, nessuno.
Ridemmo ancora per qualche secondo, poi, d’un tratto, il viso di Izzy si fece serio e, ebbi a malapena il tempo di girarmi che vidi la rossa e il biondo, si baciavano, e così, come per magia, sentii il cuore andare in spezzi e il mondo crollarmi addosso.
-andiamo?- dissi.- per favore.- non era una semplice domanda, era una richiesta d’aiuto.
-okay.- rispose, subito dopo ci alzammo e entrammo a scuola.
 Ovviamente non passammo inosservate e mentre camminavo sentivo gli occhi di Justin posati su di me, ma io non volli girarmi, o meglio, non ci riuscii.
-Kristen!- qualcuno dietro di me mi prese per il braccio.
Mi girai di scatto e abbozzai un sorriso vedendo Jonathan davanti a me.
-ehi, Jon.- sorrisi felice di rivederlo.
-come stai?- sembrava non curarsi della presenza di Izzy.
-diciamo che sto meglio.- finsi un sorriso. Avrei dovuto fare l’attrice e, mentre ci pensavo, lo presi come un possibile lavoro che avrei potuto fare dopo il college. –tu?- aggiunsi.
-bene.- sorrise. La cosa bella di Jon era che aveva sempre il sorriso stampato in faccia e anche se le cose gli andavano male non smetteva per un istante di sorridere. Era la persona più forte che avessi mai conosciuto.
Ci fu qualche minuto di silenzio, poi riprese –che ne dici di uscire questo pomeriggio?- sorrise per la seconda volta nel giro di qualche minuto.
-mm, oggi non posso, ma magari un altro pomeriggio.- dissi deludendolo.
-okay, allora ci si sente.- si limitò a dire, dopo andò via.
-perché hai detto di no?- chiese Izzy subito dopo.
Feci spallucce -perché non mi andava.- mi limitai a dire.
-se lo dici tu.- alzò gli occhi al cielo. 
 
Ero all’uscita da scuola, tornavo a piedi, anche oggi mamma aveva da fare, e forse ne avrebbe avuto anche per il resto dell’anno scolastico.
-ehi Jon.- dissi vedendo Jonathan a piedi davanti a me.
-ehi Kristen.- si girò e mi sorrise.
-vai a casa a piedi?- chiesi.
-si, tu?-
-pure, dove abiti?-
-a tre isolati da qui, tu?-
-davvero? io a due.- abitavamo vicini e nessuno dei due lo sapeva?
-wow. torni a casa tutti i giorni a piedi?-
-dipende, a volte si e a volte no. tu?-
-penso da oggi si.- sorrise. Era la dolcezza e, se dovevo essere sincera, mi era mancato, mancato davvero.
-sono arrivata.- dissi indicando casa mia.
-uh, allora ciao.-
-ciao.- dissi. Stavo per allontanarmi quando mi prese per mano.
-domani sera usciamo?- chiese avvicinandomi a lui.
-okay.- accettai, forse mi avrebbe fatto un po’ di bene uscire.
Sorrise, mi schioccò un bacio sulla guancia e se ne andò.
 
Come mio solito stavo sul balcone a studiare. Studiare li mi rilassava.
-ciao Kristen-panda. - sentii dire. Alzai gli occhi e vidi Justin seduto sulla sdraio che si trovava sul balcone della sua stanza.
-ehi.- sussultai a quel nome. ‘Kristen-panda’ era così che mi chiamava prima di stare insieme.
-che fai?-
-niente, cercavo di studiare.-
-cosa si prova ad essere una del quarto?- chiese ironicamente per fare il superiore.
-dovresti dirmelo tu.-
-credimi, essere del quinto è molto meglio.- sorrise.
-ah-ah. sei davvero spiritoso, Justin Drew Bieber.- dissi ironica.
Scoppiammo in una sonora risata, non era cambiato, era sempre lui, il ragazzo di cui mi ero innamorata qualche mese prima.
Posai di nuovo lo sguardo sul libro di matematica, ma studiare, o almeno cercare di farlo, mentre Justin mi osservava era davvero impossibile.
-perché mi guardi?- chiesi girandomi verso di lui.
-chi ti dice che io lo stia facendo?-
-sarò anche del quarto, ma riesco a capire quando qualcuno mi fissa.- dissi ridendo.
-brava Kristen-panda.- disse lui appoggiandosi alla ringhiera del suo balconne.
Sorrisi a quel soprannome, era come tornare ai vecchi tempi, ma ero sicura di voler tornare ai vecchi tempi?
-come stai?- chiese facendosi serio.
Era strano, lui che mi chiedeva come stavo, lui che mi aveva preso il cuore e se l’era portato via, lui che mi aveva lasciata sola con me stessa. Ma d’improvviso era come se tutto il dolore che mi aveva fatto compagnia in quei lunghissimi tre mesi fosse sparito d’un tratto. Come se con il suo arrivo il dolore fosse sparito e pian piano il vuoto che avevo dentro stesse cominciando a richiudersi.
-io? bene.- risposi.
-sei sicura? voglio dire, sei così..-esitò un attimo.- diversa.- concluse.
-non sono diversa, sono solo maturata.- affermai. Avrei voluto dirgli quanto dolore mi aveva procurato, volevo dirgli quanto fossi cambiata per colpa sua, ma mi trattenni, alla fine, cosa gliene sarebbe importato? –perché me lo chiedi?-
-perché tre mesi fa avevi sempre stampato il sorriso in faccia e ora.. ora non sorridi quasi mai.-
-può essere.- dissi per poi concentrarmi sul libro. Stavo tornando ad essere arrabbiata con lui, lo ero.
Lui continuò a fissarmi, poi, dopo qualche minuto suonò un clacson e io, convinta fosse mia mamma, mi affacciai dal balcone, ma non mi sarei mai aspettata di vedere lei.
-amore.- disse Justin per poi salutarmi e rientrare dentro.
Era Susan, era qui, e lui l’aveva chiamata ‘amore’. Sentii le lacrime bruciarmi sul volto, perché doveva necessariamente essere così doloroso?
Rientrai dentro e mi buttai sul letto a piangere come una stupida.
Poco dopo sentii il mio cellulare vibrare, così, con gli occhi ancora un po’ appannati, lessi il messaggio che mi era arrivato.
 
Da: Jon.
‘ehi :)’
 
A: Jon.
‘ehi Jon.’
 
Da: Jon.
‘che c’è, sei arrabbiata?’
 
A: Jon.
‘come fai a saperlo?’
 
Da: Jon.
‘lo so e basta.’
 
A: Jon.
‘tu sei un mago’
 
Da: Jon.

‘e tu hai bisogno di uscire’
 
A: Jon.
‘forse.’
 
Da: Jon.
‘passo alle otto e non provare a protestare. a dopo :)’
 
Sapevo che non avrebbe avuto senso ribattere, tanto alle otto sarebbe stato sotto casa ad aspettarmi.
Controllai l’orario ed erano già le sei e mezza. Lasciai stare la matematica, mi precipitai in bagno e feci la doccia.
Forse uscire mi avrebbe fatto bene. Justin era felice e io dovevo starmene con le mani in mano a guardarlo vivere la sua vita? 


''Ma soprattutto, odio il fatto che non ti oddio, nemmeno quasi, nemmeno un pochino, nemmeno niente'' 


**
 

Eccomi qui (?).
Ecco il capitolo 4. Forse vi ha deluse un po', ma in qualche modo, se ci avete fatto caso, Justin e Kristen riescono a parlare.
Spero vi piaccia e spero anche in una vostra recensione.
Ah, volevo anche ringraziare quelle che leggono e soprattutto quelle che reccensiscono questa storia. 
Grazie, sul serio, ci tengo tantissimo.
Alla prossima, weretogether ♥.

  
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