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Autore: Selene_90    15/11/2007    24 recensioni
-Ma…- -Oh no signor Potter non ci provi neanche- -Ho avuto carta bianca direttamente dal preside e qualsiasi scemata che quella sua bocca deciderà di sputare fuori avrà solo l’effetto che per ogni parola aggiunta la vostra punizione durerà un ora in più- -Ma…- -un’ora Potter - -non può farci questo- Il ghigno sul volto del loro professore si allargò ulteriormente -voi dite?Continui la prego siamo già a 5 ore-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap

Eccomi qui con questa mini shot! L’idea mi è balzata in mente così all’improvviso e lo so che può sembrare un po’ come dire….strana…senza senso…ma abbiate pazienza!..... spero vi piaccia e che mi lasciate un commentuzzolo piccolo piccolo.

Vero che si???

Bravi bravi!

Lo dedico a tutti quei mini angioletti che stanno aspettando gli aggiornamenti delle altre mie fic da un tempo ormai vergognoso! Perdonatemi ç__ç

Cmq vi dico che non sono assolutamente sospese ma che sto scrivendo nuovi chappy per ognuna delle mie fic in modo da poter aggiornare periodicamente per un certo periodo! Ancora un po’ di pazienza! Grazie  a tutte voi che vi meritereste l’appellativo di sante per non avermi ancora fatto fuori!

Baci a tutti Selene 


SEVERUS PITON E LE 60 ORE DI PUNIZIONE

Ovvero una normale giornata ad Hogwarts

 

 

 

Una normalissima giornata stava avendo luogo tra le mura del castello di Hogwarts.

Sveglia tra milioni di imprecazioni e sbuffi esasperati di centinaia di adolescenti con gli ormoni sotto sopra, colazione in Sala Grande contornata da occhiaie spaventose tipo zombie appena usciti dalla tomba e per finire giro turistico tra le varie aule del castello per tentare di far entrare qualcosa di produttivo e utile in quelle loro zucche vuote.

Questi erano i pensieri del più scorbutico e arcigno professore che quelle mura avessero mai avuto la “fortuna” di ospitare, e naturalmente, il tutto inteso sotto grande eufemismo:

Severus Piton

L’odioso e il temutissimo untuoso professore di pozioni capace di immobilizzarti con un solo sguardo e farti desiderare di essere già a bruciare all’inferno solo per non dover subire le sue interminabili ramanzine.

Diverse generazioni di studenti potevano confermare tali parole.

Per essere temuto era temuto, ma aveva anche quel nonché di estremamente misterioso e affascinante che faceva sbattere le ciglia come enormi ventagli alle studentesse di tutte le età, mentre i maschi  le guardavano come se si fossero appena fumate polvere di fata in quantità industriale.

Tornando ai pensieri di un certo professore, di sicuro quella era una normalissima giornata come si vedevano da centinaia di anni tra quelle mura. Niente avrebbe potuto fargli pensare l’opposto. Di questo ne era certo, finché un essere alto più o meno fino alle sue ginocchia con l’aggiunta di una parte anatomica chiamata generalmente testa non gli venne incontro a tutta velocità urlando parole a lui sconosciute

Ma che diamine, li facevano sempre più piccoli?

Lo sguardo che gli rivolse il professore avrebbe trasformato in una statua di sale anche il basilisco in persona, ma la cosa sembrava non avere effetto su quel piccolo mostriciattolo.

-Signor O’Connor ha per caso ingurgitato uno Schiopodo Sparacoda per non riuscire ad esprimersi neanche con le più elementari parole?- chiese strascicando le parole come se gli costassero uno sforzo sovraumano non essendo neanche degne di essere dette ad un moscerino del genere.

-S…Sign…Signore- ansimò piegandosi in due con le braccia appoggiate alle ginocchia per riprendere fiato.

-Non ho tutto il giorno- proferì gelidamente squadrandolo dall’alto in basso con l’espressione più nauseata che gli riusciva, mentre osservava quella sottospecie di quadrupede cercare di riprendere fiato ed assumere una posizione degna di tale nome, e non accovacciato come un bradipo.

-S…signore…si…stanno picchiando!-ripeté cercando di far uscire fuori quelle poche parole senza sembrare nel bel mezzo di una crisi epilettica.

Il professore chiuse gli occhi per un istante, testardamente, convincendosi che no, NON potevano essere ancora quei due…NON ANCORA!

-Signor O’Connor, di chi sta parlando?- pregando con tutte le sue forze di non sentire due nomi a lui estremamente famigliari

-Potter e Malfoy, Signore- rispose come se la cosa fosse ovvia e dimostrandolo anche dal suo tono di voce improvvisamente stridulo.

Piton richiuse nuovamente gli occhi ripetendosi che mancavano solo quei due che si picchiavano per completare una normalissima giornata tra le mura di Hogwarts.

E in effetti…niente di più giusto.

 

*

 

-Forza Harry, forza spaccagli la faccia a quel furetto da strapazzo-

-RON! lo riprese Hermione scandalizzata, cercando di tirare via il suo ragazzo dalla quella massa animale che erano diventati i suoi compagni di scuola, mentre assistevano all’ennesima rissa tra i due eterni rivali della scuola.

-Hermione, nooooooo….- urlò essendosi perso il gancio micidiale che Harry  aveva dato al furetto platinato.

La mora stava per ribattere indignata quando una voce imperiosa si levò sopra le loro facendoli ammutolire tutti di colpo.

-Allontanate quei due involucri ambulanti di guai- risuonò la voce autoritaria e mista di rabbia e rassegnazione del professore di pozioni

Subito, anche se controvoglia, Ron prese per le spalle Harry mentre Blasie trascinò senza pochi complimenti il biondo lontano da Potter mentre i due sembravano volersene ancora dare di santa ragione.

 -E lasciami- sbottò il biondino pulendosi con la manica della divisa il rivolo di sangue che stava tracciando una scia umida sul mento partendo dal labbro inferiore, mentre guardava con odio il motivo principale del dolore che avvertiva in tutto il corpo.

 

Potter comincia a pregare perché quando mi sarai sotto mano, sarai morto.

 

 Piton squadrò con cipiglio alzato i suoi studenti costatando lo stato pietoso nel quale si trovavano entrambi.

Potter perdeva sangue dal naso, aveva la cravatta e la divisa tutta allentata, per non parlare dei capelli che sembravano veramente il rifugio di un gatto morto, mentre il respiro affannato dalla rissa appena compiuta si assestava lentamente.

Spostò lo sguardo al ragazzo biondo che imprecava silenziosamente contro Potter guardandolo con odio, mentre tentava di rimettersi in ordine la divisa.

Totalmente opposti, ma uguali come carattere e testardaggine.

Si chiese nuovamente cosa avesse fatto di male per meritare due simili catastrofi nella sua vita.

E per tutti i Merlini esistenti, ormai erano al settimo anno, dovevano piantarla con queste scazzottate da primini immaturi. Oh, ma adesso basta, gliel’avrebbe fatta passare lui definitivamente la voglia di picchiarsi e causare caos all’interno della scuola, parola di Severus Piton. Se non per la sana etica morale della scuola e del mondo civilizzato almeno per salvaguardare la sua sanità mentale, che non era per niente da sottovalutare.

Non ne poteva più di sentirsi svegliare nel bel mezzo della notte perché Potter e Malfoy se le stavano dando di santa ragione nel bel mezzo di un corridoio.

Il mistero del perché si trovassero entrambi fuori dal loro dormitorio rimaneva tutt’ora un mistero ai suoi occhi, e non disdiceva neppure l’ipotesi che quei due in fondo in fondo fossero in combutta per farlo dannare ed andare incontro ad una morte alquanto prematura per i suoi standard.

 -Con me, dal preside!- ordinò cominciando ad avviarsi senza più degnarli di uno sguardo.

La prima cosa che pensarono entrambi era che non avevano mai sentito quel tono nel loro professore e di certo la cosa non era per niente positiva…tutt’altro.

 

 

 

Si ritrovarono ad aspettare diversi minuti di fronte allo studio del preside e già da lì poterono sentire le urla del loro professore che si lamentava sul fatto di non aver mai avuto due individui così nella sua scuola.

Tra urla e imprecazioni varie, Piton uscì superando i due gargoyle con un ghigno che non prometteva niente di buono, seguito da un sorridente Silente che rivolse un occhiata divertita ai due giovani ragazzi.

-Signor Potter, signor Malfoy- disse spostando l’attenzione da uno all’altro -Ho deciso di affidare la vostra punizione al professore Piton-

I due si scambiarono uno sguardo terrorizzato maledicendosi ulteriormente per la loro immane sfortuna.

 I due ragazzi si trovarono a dover seguire il loro professore di pozioni lungo un enorme scalinata traversa alla strada principale che portava ai sotterranei.

-Ma…-

-Non ci provi neanche signor Potter ad aprire bocca o la rinchiudo qua a vita, e la stessa cosa vale anche per lei signor Malfoy -disse fulminando il ragazzo con lo sguardo, al sorriso smagliante che stava illuminando il suo volto per quello che aveva appena detto.

-Rimasto male, Malfoy?- sussurrò il moro al suo orecchio provocatorio.

-Fottiti Potter! -

-Ah si? allora perché non…-

-Oh detto silenzio o veramente vi ci rinchiudo a vita!-

I due si guardarono per un momento ed una strana luce passò nelle loro iridi.

-Vedi Potter, colpa tua che non stai mai zitto!-

-COSA???- domandò l’altro indignato a indirizzo del biondo.

-Hai capito bene razza di imbecille cicatrizzato che non sei altro e adesso abbassa la voce se non vuoi che…-

-Fottiti Malfoy, non dirmi cosa fare o meno!-

-Altrimenti cosa, Sfregy? Vai a piangere dai tuoi cari amichetti pezzenti che ti ritrovi?- insinuò maligno, ed a quella battuta il moro non ci vide più e lo agguantò dal bavero della camicia sbattendolo spalle al muro.

La botta causata dall’impatto improvviso contro la fredda parete dei sotterranei fece sfuggire ad entrambi un gemito rauco che non sfuggì a Piton, il quale si girò fulminando letteralmente con lo sguardo i due ragazzi.

-Potter, levi immediatamente le mani dal signor Malfoy o se le ritroverà tagliate all’istante!- disse rabbioso per poi agguantare il moro da una spalla e portarselo davanti separando così i due.

-E adesso niente storie o vi crucio con le mie mani!-.

Purtroppo per lui lo sbuffo esasperato del grifondoro giunse alle orecchie del professore che non mancò di mollargli una dolorosa sberla sul coppino.

-Ahia!-

-Zitto Potter e cammina! -.

 

 

Un cigolio sinistro decretò l’apertura della strada che gli avrebbe portati direttamente all’inferno.

Questi erano i pensieri di entrambi i ragazzi quando si videro praticamente spingere molto delicatamente in un orrida stanza, che più che una stanza sembrava una cella di massima sicurezza per criminali letteralmente fuori di testa ed irrecuperabili.

-Magnifico- commentò Draco guardandosi attorno schifato -Ed io dovrei restare qui?- domandò scettico.

Sul volto del professore si dipinse un ghigno sadico.

-Voi, signor Malfoy!- E quando quel voi risuonò con la stessa potenza di un eco nelle loro orecchie e nella stanza sinistramente vuota, capirono realmente a cosa stavano andando incontro.

-Ma…-

-Oh no, signor Potter, non ci provi neanche!-

-Ho avuto carta bianca direttamente dal preside e qualsiasi scemata quella sua bocca deciderà di sputare fuori, avrà solo l’effetto che per ogni parola aggiunta la vostra punizione durerà un ora in più!-

-Ma…-

-Un’ora Potter-

-Non può farci questo!-

Il ghigno sul volto del loro professore si allargò ulteriormente –Lei dice? Continui, la prego, siamo già a 5 ore-

-Professore, lei non può…-

-Dannazione decerebrato, schizofrenico, imbecille che non sei altro, ma la vuoi piantare di continuare a sparare cazzate? Ti vuoi cucire quella dannata boccaccia che ti ritrovi? È mai possibile che sei venuto al mondo solo per complicare la mia vita?-

Dopo questo sfogo improvviso e del tutto sconsiderato il biondo sgranò gli occhi comprendendo appieno la cazzata appena commessa.

-Per quanto io concordi con lei signor Malfoy, e la verità delle sue parole è facilmente confermabile, mi dispiace doverla informare che le ore che trascorrete qui in compagnia solo di voi stessi sono esattamente salite a 49-

Fece per andarsene soddisfatto del pallore appena apparso su volto dei suoi giovani studenti, quando con voce molto divertita aggiunse

-Ah si, dimenticavo...- I due alzarono gli occhi verso il loro professore giurando che qualsiasi cosa avesse detto non avrebbero proferito parola per nessuna ragione al mondo.

-Naturalmente si aggiungono anche le ore precedentemente stabilite-

Quando vide che i due si stavano addirittura mordendo il labbro cercando di trattenersi dal porre la fatidica domanda una luce sadica guizzò veloce nelle due iridi color petrolio.

-Pensate dovevate restare qui solamente 3 ore… Ringraziatevi a vicenda se ve ne trovate 52!-

Io due se avessero potuto si sarebbero letteralmente strozzati!

-Vecchio pipistrello! Già che c’era poteva arrotondare- borbottò il moro una volta che la porta si fu chiusa davanti ai suoi occhi.

-Ottimo suggerimento, signor Potter- si sentì rispondere e sul loro viso si stirò un sorriso  misto di rassegnazione.

 

Passarono diversi secondi a fissarsi in cagnesco ognuno perso nei propri pensieri.

-Grande Potter, complimenti!- lo sfotté il biondo.

-Beh, di certo ci saremo fermarti solo a 5 ore se tu non avessi dovuto dare aria alla tua boccaccia sapientona!-

Gli occhi del biondo brillarono di una luce carica di malizia.

- 9, Potter! E come, non dirmi che ti dispiace?-

Il moro sbuffò incrociando le braccia al petto alzando gli occhi al cielo e con tono indispettito rispose

-Certo che no, idiota megalomane che non sei altro, solo la prossima volta cerca un’altro modo per passare un po’ di tempo insieme! Questo posto fa schifo e poi l’idea della rissa andava bene almeno fino a che non mi hai rifilato quella ginocchiata nelle mie parti basse.

-E tu allora? Che mi dici di quel gancio destro che mi hai mollato, che mi fa ancora un male cane, e meno male che dovevamo fare finta…!- disse imbronciato.

-Ehi, non è colpa mia! Tiger si è messo in mezzo, quello era indirizzato a lui!- si difese scarsamente.

Il biondo si avvicinò con movimenti sicuri che lasciavano trasparire tutte le sue reali intenzioni.

-Allora convenga con me signor Potter, che si deve fare assolutamente perdonare…-

-Ha qualche idea, signor Malfoy?-

- Qualcuna- rispose vago soffiando nel suo orecchio con voce roca.

-Un aiutino?- chiese lasciandosi andare, ormai in balia dei brividi che gli procurava il respiro del serpeverde sul suo collo.

-Mettici un po’ di tuo Potter! Hai 60 ore per farti perdonare-

-Direi che allora è meglio iniziare subito…-

-Concordo, ed ora baciami!- ordinò attirandoselo addosso tirandolo dalla cravatta.

-Agli ordini, capo!-

 

 

 

Dall’altra parte del castello un professore di pozioni stava tirando un lungo sospiro di sollievo congratulandosi con se stesso per aver risolto brillantemente, almeno a suo parere, la situazione; a quei due gli sarebbe passata la voglia di litigare, a costo di doverli rinchiudere lì a vita. Tutto questo naturalmente mentre due occhi cristallini se la stavano ridendo sotto i baffi.

Vecchio pazzo strampalato… chi lo capiva era bravo; ma come, aveva appena confinato a vita il suo pupillo insieme al principe delle serpi e lui se la rideva?

Beh, in fondo era tutto nella norma, una normalissima giornata ad Hogwarts… Silente pazzo come sempre… lui arcigno e sadico come nella norma, e quei due che molto probabilmente a quest’ora si stavano picchiando… sì, molto probabilmente… Peccato che quei due stavano facendo di tutto tranne che picchiarsi… E questo è poco, ma sicuro!

 

 

Fine.

  
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