Eccomi qui con questa mini shot! L’idea mi è balzata in mente così all’improvviso e lo so che può sembrare un po’ come dire….strana…senza senso…ma abbiate pazienza!..... spero vi piaccia e che mi lasciate un commentuzzolo piccolo piccolo.
Vero che si???
Bravi bravi!
Lo dedico a tutti quei mini angioletti che stanno aspettando gli aggiornamenti delle altre mie fic da un tempo ormai vergognoso! Perdonatemi ç__ç
Cmq vi dico che non sono assolutamente sospese ma che sto scrivendo nuovi chappy per ognuna delle mie fic in modo da poter aggiornare periodicamente per un certo periodo! Ancora un po’ di pazienza! Grazie a tutte voi che vi meritereste l’appellativo di sante per non avermi ancora fatto fuori!
Baci a tutti Selene
SEVERUS PITON E LE 60 ORE DI PUNIZIONE
Ovvero una normale giornata ad Hogwarts
Una normalissima
giornata stava avendo luogo tra le mura del castello di Hogwarts.
Sveglia tra milioni
di imprecazioni e sbuffi esasperati di centinaia di adolescenti con gli ormoni
sotto sopra, colazione in Sala Grande contornata da occhiaie spaventose tipo
zombie appena usciti dalla tomba e per finire giro turistico tra le varie aule
del castello per tentare di far entrare qualcosa di
produttivo e utile in quelle loro zucche vuote.
Questi erano i
pensieri del più scorbutico e arcigno professore che quelle mura avessero mai
avuto la “fortuna” di ospitare, e naturalmente, il tutto inteso sotto grande
eufemismo:
Severus Piton
L’odioso e il
temutissimo untuoso professore di pozioni capace di immobilizzarti con un solo
sguardo e farti desiderare di essere già a bruciare all’inferno solo per non
dover subire le sue interminabili ramanzine.
Diverse generazioni
di studenti potevano confermare tali parole.
Per essere temuto era
temuto, ma aveva anche quel nonché di estremamente misterioso e affascinante
che faceva sbattere le ciglia come enormi ventagli alle studentesse di tutte le
età, mentre i maschi le guardavano come se si fossero appena fumate
polvere di fata in quantità industriale.
Tornando ai pensieri
di un certo professore, di sicuro quella era una normalissima giornata come si
vedevano da centinaia di anni tra quelle mura. Niente avrebbe potuto fargli
pensare l’opposto. Di questo ne era certo, finché un essere alto più o meno
fino alle sue ginocchia con l’aggiunta di una parte anatomica chiamata
generalmente testa non gli venne incontro a tutta velocità urlando parole a lui
sconosciute
Ma che diamine, li
facevano sempre più piccoli?
Lo sguardo che gli
rivolse il professore avrebbe trasformato in una statua di sale anche il
basilisco in persona, ma la cosa sembrava non avere effetto su quel piccolo
mostriciattolo.
-Signor O’Connor ha
per caso ingurgitato uno Schiopodo Sparacoda per non riuscire ad esprimersi
neanche con le più elementari parole?- chiese strascicando le parole come se
gli costassero uno sforzo sovraumano non essendo neanche degne di essere dette
ad un moscerino del genere.
-S…Sign…Signore-
ansimò piegandosi in due con le braccia appoggiate alle ginocchia per riprendere
fiato.
-Non ho tutto il
giorno- proferì gelidamente squadrandolo dall’alto in basso con l’espressione
più nauseata che gli riusciva, mentre osservava quella sottospecie di
quadrupede cercare di riprendere fiato ed assumere una posizione degna di tale
nome, e non accovacciato come un bradipo.
-S…signore…si…stanno
picchiando!-ripeté cercando di far uscire fuori quelle poche parole senza
sembrare nel bel mezzo di una crisi epilettica.
Il professore chiuse
gli occhi per un istante, testardamente, convincendosi che no, NON potevano
essere ancora quei due…NON ANCORA!
-Signor O’Connor, di
chi sta parlando?- pregando con tutte le sue forze di non sentire due nomi a
lui estremamente famigliari
-Potter e Malfoy,
Signore- rispose come se la cosa fosse ovvia e dimostrandolo anche dal suo tono
di voce improvvisamente stridulo.
Piton richiuse
nuovamente gli occhi ripetendosi che mancavano solo quei due che si picchiavano
per completare una normalissima giornata tra le mura di Hogwarts.
E in effetti…niente
di più giusto.
*
-Forza Harry, forza
spaccagli la faccia a quel furetto da strapazzo-
-RON! lo riprese
Hermione scandalizzata, cercando di tirare via il suo ragazzo dalla quella
massa animale che erano diventati i suoi compagni di scuola, mentre assistevano
all’ennesima rissa tra i due eterni rivali della scuola.
-Hermione,
nooooooo….- urlò essendosi perso il gancio micidiale che Harry aveva dato
al furetto platinato.
La mora stava per
ribattere indignata quando una voce imperiosa si levò sopra le loro facendoli
ammutolire tutti di colpo.
-Allontanate quei due
involucri ambulanti di guai- risuonò la voce autoritaria e mista di rabbia e
rassegnazione del professore di pozioni
Subito, anche se
controvoglia, Ron prese per le spalle Harry mentre Blasie trascinò senza pochi
complimenti il biondo lontano da Potter mentre i due sembravano volersene
ancora dare di santa ragione.
-E lasciami-
sbottò il biondino pulendosi con la manica della divisa il rivolo di sangue che
stava tracciando una scia umida sul mento partendo dal labbro inferiore, mentre
guardava con odio il motivo principale del dolore che avvertiva in tutto il
corpo.
Potter comincia a pregare perché quando mi sarai
sotto mano, sarai morto.
Piton squadrò
con cipiglio alzato i suoi studenti costatando lo stato pietoso nel quale
si trovavano entrambi.
Potter perdeva sangue
dal naso, aveva la cravatta e la divisa tutta allentata, per non parlare dei
capelli che sembravano veramente il rifugio di un gatto morto, mentre il
respiro affannato dalla rissa appena compiuta si assestava lentamente.
Spostò lo sguardo al
ragazzo biondo che imprecava silenziosamente contro Potter guardandolo con
odio, mentre tentava di rimettersi in ordine la divisa.
Totalmente opposti,
ma uguali come carattere e testardaggine.
Si chiese nuovamente
cosa avesse fatto di male per meritare due simili catastrofi nella sua vita.
E per tutti i Merlini
esistenti, ormai erano al settimo anno, dovevano piantarla con queste
scazzottate da primini immaturi. Oh, ma adesso basta, gliel’avrebbe fatta passare
lui definitivamente la voglia di picchiarsi e causare caos all’interno della
scuola, parola di Severus Piton. Se non per la sana etica morale della scuola e
del mondo civilizzato almeno per salvaguardare la sua sanità mentale, che non
era per niente da sottovalutare.
Non ne poteva più di
sentirsi svegliare nel bel mezzo della notte perché Potter e Malfoy se le
stavano dando di santa ragione nel bel mezzo di un corridoio.
Il mistero del perché
si trovassero entrambi fuori dal loro dormitorio rimaneva tutt’ora un mistero
ai suoi occhi, e non disdiceva neppure l’ipotesi che quei due in fondo in fondo
fossero in combutta per farlo dannare ed andare incontro ad una morte alquanto
prematura per i suoi standard.
-Con me, dal
preside!- ordinò cominciando ad avviarsi senza più degnarli di uno sguardo.
La prima cosa che
pensarono entrambi era che non avevano mai sentito quel tono nel loro
professore e di certo la cosa non era per niente positiva…tutt’altro.
Si ritrovarono ad
aspettare diversi minuti di fronte allo studio del preside e già da lì poterono
sentire le urla del loro professore che si lamentava sul fatto di non aver mai
avuto due individui così nella sua scuola.
Tra urla e
imprecazioni varie, Piton uscì superando i due gargoyle con un ghigno che non
prometteva niente di buono, seguito da un sorridente Silente che rivolse un
occhiata divertita ai due giovani ragazzi.
-Signor Potter,
signor Malfoy- disse spostando l’attenzione da uno all’altro -Ho deciso di
affidare la vostra punizione al professore Piton-
I due si scambiarono
uno sguardo terrorizzato maledicendosi ulteriormente per la loro immane sfortuna.
I due ragazzi
si trovarono a dover seguire il loro professore di pozioni lungo un enorme
scalinata traversa alla strada principale che portava ai sotterranei.
-Ma…-
-Non ci provi neanche
signor Potter ad aprire bocca o la rinchiudo qua a vita, e la stessa cosa vale anche
per lei signor Malfoy -disse fulminando il ragazzo con lo sguardo, al sorriso
smagliante che stava illuminando il suo volto per quello che aveva appena detto.
-Rimasto male, Malfoy?-
sussurrò il moro al suo orecchio provocatorio.
-Fottiti Potter! -
-Ah si? allora perché
non…-
-Oh detto silenzio o
veramente vi ci rinchiudo a vita!-
I due si guardarono
per un momento ed una strana luce passò nelle loro iridi.
-Vedi Potter, colpa
tua che non stai mai zitto!-
-COSA???- domandò
l’altro indignato a indirizzo del biondo.
-Hai capito bene
razza di imbecille cicatrizzato che non sei altro e adesso abbassa la voce se
non vuoi che…-
-Fottiti Malfoy, non
dirmi cosa fare o meno!-
-Altrimenti cosa, Sfregy?
Vai a piangere dai tuoi cari amichetti pezzenti che ti ritrovi?- insinuò
maligno, ed a quella battuta il moro non ci vide più e lo agguantò dal bavero
della camicia sbattendolo spalle al muro.
La botta causata
dall’impatto improvviso contro la fredda parete dei sotterranei fece sfuggire
ad entrambi un gemito rauco che non sfuggì a Piton, il quale si girò fulminando
letteralmente con lo sguardo i due ragazzi.
-Potter, levi
immediatamente le mani dal signor Malfoy o se le ritroverà tagliate all’istante!-
disse rabbioso per poi agguantare il moro da una spalla e portarselo davanti
separando così i due.
-E adesso niente
storie o vi crucio con le mie mani!-.
Purtroppo per lui lo
sbuffo esasperato del grifondoro giunse alle orecchie del professore che non
mancò di mollargli una dolorosa sberla sul coppino.
-Ahia!-
-Zitto Potter e
cammina! -.
Un cigolio sinistro
decretò l’apertura della strada che gli avrebbe portati direttamente
all’inferno.
Questi erano i
pensieri di entrambi i ragazzi quando si videro praticamente spingere molto
delicatamente in un orrida stanza, che più che una stanza sembrava una cella di
massima sicurezza per criminali letteralmente fuori di testa ed irrecuperabili.
-Magnifico- commentò
Draco guardandosi attorno schifato -Ed io dovrei restare qui?- domandò scettico.
Sul volto del
professore si dipinse un ghigno sadico.
-Voi, signor Malfoy!-
E quando quel voi risuonò con la
stessa potenza di un eco nelle loro orecchie e nella stanza sinistramente
vuota, capirono realmente a cosa stavano andando incontro.
-Ma…-
-Oh no, signor Potter,
non ci provi neanche!-
-Ho avuto carta
bianca direttamente dal preside e qualsiasi scemata quella sua bocca deciderà
di sputare fuori, avrà solo l’effetto che per ogni parola aggiunta la vostra
punizione durerà un ora in più!-
-Ma…-
-Un’ora Potter-
-Non può farci questo!-
Il ghigno sul volto
del loro professore si allargò ulteriormente –Lei dice? Continui, la prego,
siamo già a 5 ore-
-Professore, lei non
può…-
-Dannazione
decerebrato, schizofrenico, imbecille che non sei altro, ma la vuoi piantare di
continuare a sparare cazzate? Ti vuoi cucire quella dannata boccaccia che ti
ritrovi? È mai possibile che sei venuto al mondo solo per complicare la mia
vita?-
Dopo questo sfogo
improvviso e del tutto sconsiderato il biondo sgranò gli occhi comprendendo
appieno la cazzata appena commessa.
-Per quanto io
concordi con lei signor Malfoy, e la verità delle sue parole è facilmente
confermabile, mi dispiace doverla informare che le ore che trascorrete qui in
compagnia solo di voi stessi sono esattamente salite a 49-
Fece per andarsene
soddisfatto del pallore appena apparso su volto dei suoi giovani studenti,
quando con voce molto divertita aggiunse
-Ah si, dimenticavo...-
I due alzarono gli occhi verso il loro professore giurando che qualsiasi cosa
avesse detto non avrebbero proferito parola per nessuna ragione al mondo.
-Naturalmente si
aggiungono anche le ore precedentemente stabilite-
Quando vide che i due
si stavano addirittura mordendo il labbro cercando di trattenersi dal porre la
fatidica domanda una luce sadica guizzò veloce nelle due iridi color petrolio.
-Pensate dovevate
restare qui solamente 3 ore… Ringraziatevi a vicenda se ve ne trovate 52!-
Io due se avessero
potuto si sarebbero letteralmente strozzati!
-Vecchio pipistrello!
Già che c’era poteva arrotondare- borbottò il moro una volta che la porta si fu
chiusa davanti ai suoi occhi.
-Ottimo suggerimento,
signor Potter- si sentì rispondere e sul loro viso si stirò un sorriso
misto di rassegnazione.
Passarono diversi
secondi a fissarsi in cagnesco ognuno perso nei propri pensieri.
-Grande Potter,
complimenti!- lo sfotté il biondo.
-Beh, di certo ci
saremo fermarti solo a 5 ore se tu non avessi dovuto dare aria alla tua
boccaccia sapientona!-
Gli occhi del biondo
brillarono di una luce carica di malizia.
- 9, Potter! E come,
non dirmi che ti dispiace?-
Il moro sbuffò
incrociando le braccia al petto alzando gli occhi al cielo e con tono
indispettito rispose
-Certo che no, idiota
megalomane che non sei altro, solo la prossima volta cerca un’altro modo per
passare un po’ di tempo insieme! Questo posto fa schifo e poi l’idea della
rissa andava bene almeno fino a che non mi hai rifilato quella ginocchiata
nelle mie parti basse.
-E tu allora? Che mi
dici di quel gancio destro che mi hai mollato, che mi fa ancora un male cane, e
meno male che dovevamo fare finta…!- disse imbronciato.
-Ehi, non è
colpa mia! Tiger si è messo in mezzo, quello era indirizzato a lui!- si difese
scarsamente.
Il biondo si avvicinò
con movimenti sicuri che lasciavano trasparire tutte le sue reali intenzioni.
-Allora convenga con
me signor Potter, che si deve fare assolutamente perdonare…-
-Ha qualche idea,
signor Malfoy?-
- Qualcuna- rispose
vago soffiando nel suo orecchio con voce roca.
-Un aiutino?- chiese
lasciandosi andare, ormai in balia dei brividi che gli procurava il respiro del
serpeverde sul suo collo.
-Mettici un po’ di
tuo Potter! Hai 60 ore per farti perdonare-
-Direi che allora è
meglio iniziare subito…-
-Concordo, ed ora
baciami!- ordinò attirandoselo addosso tirandolo dalla cravatta.
-Agli ordini, capo!-
Dall’altra parte del
castello un professore di pozioni stava tirando un lungo sospiro di sollievo
congratulandosi con se stesso per aver risolto brillantemente, almeno a suo
parere, la situazione; a quei due gli sarebbe passata la voglia di litigare, a
costo di doverli rinchiudere lì a vita. Tutto questo naturalmente mentre due
occhi cristallini se la stavano ridendo sotto i baffi.
Vecchio pazzo
strampalato… chi lo capiva era bravo; ma come, aveva appena confinato a vita il
suo pupillo insieme al principe delle serpi e lui se la rideva?
Beh, in fondo era
tutto nella norma, una normalissima giornata ad Hogwarts… Silente pazzo come
sempre… lui arcigno e sadico come nella norma, e quei due che molto
probabilmente a quest’ora si stavano picchiando… sì, molto probabilmente… Peccato
che quei due stavano facendo di tutto tranne che picchiarsi… E questo è poco,
ma sicuro!
Fine.