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Autore: two_dollar_bill    16/11/2007    2 recensioni
Il cielo era zuppo di nuvole quella mattina. Nessun canto armonioso di uccelli felici lo destò dal suo sonno, ed anche la sveglia aveva deciso di non suonare,così semplicemente aprì gli occhi. Lentamente cercò di mettere a fuoco l'ambiente che lo circondava. Sbattè le palpebre, provò, mantendendo la mente sgombra da ogni pensiero, a restare intrappolato in quel dolce tepore dato dal sonno, ma fu inutile.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era zuppo di nuvole quella mattina. Nessun canto armonioso di uccelli felici lo destò dal suo sonno, ed anche la sveglia aveva deciso di non suonare,così semplicemente aprì gli occhi. Lentamente cercò di mettere a fuoco l'ambiente che lo circondava. Sbattè le palpebre, provò, mantendendo la mente sgombra da ogni pensiero, a restare intrappolato in quel dolce tepore dato dal sonno, ma fu inutile.

Con movimenti meccanici abbandonò il suo dolce cantuccio notturno, si lavò sbadatamente e si vestì. Scese le scale ingollando gli ultimi pezzi di una colazione insoddisfaciente ancora stordito e con il viso gonfio di sonno.

Percorse lentamente le strade silenziose, troppo silenziose.

Le case intorno a lui aveva una spaventosa aria fatiscente, acuita dal puzzo di pioggia che vagava nell'aria.

Camminò a lungo senza incontrare nessuno, poi nel giungere all'accademia vide qualcuno venirgli incontro.

Strinse gli occhi per vedere meglio - Sakura...- bisbigliò tra sè. Seguì ogni movimento della ragazza finchè non giunse a pochi centimentri da lui. Si fermò salutandola gioviale -Buongiorno Sakura-chan!- ma lei non si voltò, continuò per la sua strada senza degnarlo di uno sguardo nè tantomeno rispondere.

-Ehy Sakura! Che ti prende...- La guardò allontanarsi confuso, si strofinò gli occhi convinto di aver solo immaginato di vederla e invece ancora i suoi capelli rosa si potevano vedere dondolare dolcemente mossi dal vento, finchè non svoltò e scomparve dietro l'angolo.

-Quella ragazza non la capirò mai...- imbronciato incrociò le braccia dietro la testa e continuò a camminare.

Quel silenzio che lo avvolgeva era quasi irreale, Konoha era sempre un' esplosione di rumori diversi che si mischiavano continuamente e sopratutto l'accademia. Era un tripudio di urla : i sensei contro i ragazzini inferociti.

Sorrise varcando l'ingresso della scuola, gli sarebbe piaciuto incrontrare il maestro Iruka, non aveva avuto molto tempo per stare con lui da quando erano cominciate le selezioni dei chunin.

- Iruka-sensei!- gridò pronto a sorbirsi le sue ramanzine per aver strillato a quel modo. -Iruka-sensei!-

Nessuno rispose.

Aprì la porta della sua vecchia aula e lo vide li seduto. -Iruka-sensei!- borbottò -Non mi dica che è arrabbiato perchè ho urlato...perchè se è così, era proprio quello il mio scopo!- fece un grande sorriso in direzione del suo maestro ma lui non rispose.

Gli si avvicinò imperterrito -Cosa sta facendo?- sbirciò da sopra la sua spalla -Ah! Li ricordo questi test...una noia. Sono così difficili!- esclamò scuotendo la testa.

-Maestro mi ascolta? Cosa le prende oggi! Maestro Iruka?- circumnavigò la cattedra posizionandosi proprio dinnanzi a lui -Non è giusto che lei mi ignori così!- fece una smorfia -Maestro insomma!- sbattè le mani pesantemente sulla cattedra, poi gli fece una sonora pernacchia ma Iruka non si mosse, non rispose, non reagì.

La porta si spalancò di scatto. Si voltò a guardare il tornado che gli stava correndo incontro.

-Konohamaru-kun!- esplose andandogli incontro e fermandosi tra il ragazzino e la cattedra.Questi corse urlando verso Iruka -Iruka sensei!- seguito a ruota dai suoi fedeli amici.

E lo attraversò...

Impallidì. Voltandosi a guardare la scena -Iruka sensei, la prego! Vogliamo assistere agli scontri!-

-Non se ne parla...- rispose il maestro con un'espressione severa sul volto.

-Ehy voi adesso basta!- gli gridò contro - NON POTETE IGNORARMI COSI'!-

Nessuno gli rispose. Guardò i bambini allontanarsi con aria sconfitta dalla cattedra, gli si fermò davanti e successe di nuovo. Lo attraversarono...

-C..cosa?- Spalancò gli occhi incredulo. - Io...- si voltò a guardare la porta che si chiudeva alle sue spalle, poi corse di nuovo dinnanzi al maestro e cercò di afferrarlo per il braccio.

Era inutile lo attraversava come fosse fatto d'aria.

-No!- urlò correndo come un pazzo. Uscì senza aprire la porta, la attraversò semplicemente, tutto ciò lo fece impazzire di più. Si precipitò a perdifiato fuori dall'accademia lungo la strada ancora deserta.

Corse senza una meta, sperando di incontrare qualcuno. Poi ,all'improvviso un forte ronzio di voci lo raggiunserò. Si fermò per capire da quale direzione provenisse e poi aumentò il passo finchè svoltato un angolo, giunse nella grande piazza del villaggio e vide la solita piccola folla che come sempre spendeva le prime ore del mattino in compagnia.

Scrutò velocemente i volti della gente, cercando delle faccie conosciute.

-SHIKAMARU!-gridò forte riconoscendo il suo amico dall'aria sempre annoiata. Si diresse velocemente da lui, balzandogli quasi addosso. Eppure niente...

Si guardò intorno confuso e turbato -Ino- provò facendo qualche passo verso la bella ragazza bionda seduta li accanto ma lei impegnata ad accarezzare i suoi lunghi capelli, non fece una piega.

- Rock Lee!- gridò ancora a squarciagola -Ehy amico!- gli si fermò davanti, mentre il ninja si guardava intorno in cerca dei suoi amici -Rock Lee, mi senti? Ti prego ascoltami.-

-Ah ecco!- esclamò quest'ultimo. Lui alzò gli occhi per guardarlo ma l'ultimo barlume di speranza abbandonò le sue iridi, come una lacrima, quando il ragazzo salutando con un rapido gesto della mano i suoi compagni di squadra, lo oltrepassò e corse loro incontro.

-Sono...- cadde in ginocchio guardandosi intorno sconsolato - ...un fantasma.-

Vedeva tutti gli abitanti passargli accanto, attraverso...nessuno lo vedeva, nessuno poteva sentirlo. Si coprì gli occhi con le mani, finchè il vociare che gli stava squarciando i timpani non si placò. Levò lentamente le mani e si guardò intorno. Non era più nella piazza affollata, non c'erano più i suoi amici intorno a lui.

Era in una stanza d'ospedale. Il letto era vuoto e le lenzuola gettate senza cura qua e la. Dalla finestre entravano caldi raggi di sole e le tende candide dondolavano scosse dal vento.

-Allora Naruto...- si voltò di scatto sentendosi chiamare. Indietreggiò alla vista del suo interlocutore, barcollando verso il muro.

-G...Gaara- disse in un sussurrò

-Come ci si sente ad essere un fantasma?-

Naruto abbassò gli occhi, il suo viso si rabbuiò.

-Già come pensavo. Sei troppo debole per sopportarlo, dopotutto non è da tutti. Ma sai ci si fa l'abitudine alla fine...-

-Zitto...- disse Naruto -Zitto! Non parlare...-strinse convulsamente i pugni battendoli a terra.

-Cosa c'è? Non pensavi forse che fossimo uguali...- il ninja della sabbia si portò una mano al mento -Si! E' proprio questo che hai pensato, non ricordi? Vediamo... "Io lo capisco. In fondo...anche lui è stato escluso da tutti..." E non è tutto... "So perfettamente quello che prova. Anche io sono sempre stato da solo ed ho sofferto perchè non riuscivo a dare uno scopo alla mia vita..." -

-Tu come fai...!- gridò basito Naruto - Come...-

-Correggimi se sbaglio, ho forse detto qualcosa di errato? Non mi pare sai...- rise pochi istanti poi il suo volto tornò duro e inespressivo.

-No Naruto. Tu non sei come me.Io ho vissuto e vivo nell'ombra, usato come un'arma di cui sbarazzarsi quando diventa troppo pericolosa. Io ho dovuto trovarmi una ragione di vita da solo, andare avanti da solo, difendermi da solo e amarmi da solo... Guarda poi che scopo mi sono prefisso : uccidere! Dimmi, Naruto, pensi ancora che noi siamo così uguali? Non sopporteresti neanche un ora di essere me. Non sarai mai al mio livello...Io sono un fantasma da quando sono nato...

Sei troppo debole. Io ti distruggerò...-

Lo sguardo terrificato di Naruto si posò titubante sul viso di Gaara, cercò di sopportare il suo sguardo, ma perfino semplicemente i suoi occhi lo vincevano.

-Non ce la farai...non ce la farai mai! -cercò di gridare giusto un attimo prima di venire travolto da una cascata di sabbia.

Naruto aprì gli occhi ansante, il viso madido di sudore. Strinse gli occhi che bruciavano colpiti dai raggi del sole, scese dal letto rapidamente, si vestì e corse fuori.

Corse a perdi fiato senza fermarsi, sfrecciò lungo le strade di mezzo villaggio fino a raggiungere il fitto della foresta. All'imboccatura di una verda radura si fermò.

-Eccolo...- sospirò avanzando lentamente.

Una brezza leggeva muoveva le fronde degli alberi e muoveva anche i capelli infuocati del ragazzo seduto sull'erba a rimirare il cielo. Naruto s'avvicinò tanto da fargli ombra sul viso.

-Che coraggio a venire fin qui Uzumachi...-

-Non lo sai che coraggio è il mio secondo nome?-

-Cosa potevo aspettarmi da te se non una frase così sciocca...- sibilò guardando il giovane ninja in piedi dritto nelle iridi blu.

Naruto sostenne il suo sguardo,senza problemi, senza titubare questa volta, gli si avvicinò accovacciandosi per essere alla sua stessa altezza, fermandosi a pochi centimetri dal suo volto.

-Cosa c'è vuoi rendermi più facile il gioco? Per me è facilissimo ucciderti...così mi togli tutto il divertimento.-

Naruto lo afferrò per il colletto,guardandolo duramente e nel medesimo istante una coltre di sabbia si levò poco sopra le loro teste come un onda si ritira prima di tornare più forte a scontarsi con la riva.

-Cosa fai?-chiese ghignando

Naruto allentò la morsa intorno al collo e lo strinse forte in un abbraccio.

-Ti faccio sentire vivo Gaara...non potrei mai abbracciare un fantasma.-


  
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