Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Devil_Inside    27/04/2013    4 recensioni
Chi non ha mai giocato a nascondino? Il gioco che anima le piazze di tutti i paesini. Il nascondino di cui parla la storia, però, è un po' diverso dal gioco che piace tanto ai bambini....
Bisognerebbe seguire alla lettera le regole di certi giochi. Se vengono infrante... qualcuno potrebbe non gradire.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
pv

Nascondino

Pappamolle, io? Ma che, scherziamo? E perché poi?
“Perché sei l’unico che non vuole vedere SAW 3D, Ste!”
Non mi fa paura, è solo un film cretino.
“Ah, sì? Allora perché tremi? Perché non hai neppure voglia di fare quel gioco? Sei un fifone, almeno ammettilo!”
Bene, allora. Vi dimostrerò che non è vero, ok? Giocherò, e vincerò.
“Certo. Facciamo così, se non te la farai sotto e porterai in fondo il gioco ti darò il numero di mia sorella.”
Ci sto. Vi faccio vedere io chi è il fifone. Ora però fuori di qui, devo preparare tutto quello che mi servirà. L’acqua salata come prima cosa: ne riempio una bella tazza... anzi, porto una bottiglietta, casomai ne servisse di più. Oh, devo ricordare anche il riso… e il coltello. Senza un coltello ben affilato non se ne fa nulla.
Spero che Ilenia non si arrabbi se prendo in prestito uno delle sue stupide bestie di pezza. C’è l’imbarazzo della scelta, ne avrà un milione… ma credo che prenderò quello stupido cane blu. È da quando ero piccolo che mi sta sulle scatole, è da quando l’ho visto che ho la sensazione che mi odi…quegli occhi neri e lucidi sono cattivi. Com’è che lo chiama, mia sorella? Ah, già, Perro… che fantasia.
È quasi tutto pronto, afferro ago e filo e corro nel bagno. Sono quasi le due… il gioco inizia alle tre in punto. Riempio la vasca fino all’orlo, mentre stacco a Perro braccia e gambe e lo svuoto di tutta quella lanuggine che mi fa starnutire. Fuori l’imbottitura, dentro il riso e uno dei miei capelli… poi, solo ago e filo rosso.

3.00: il gioco ha inizio, nel buio più totale. Che gusto nell’annegare quello stupido pupazzo, che gusto nel dire “Ora Perro sta sotto”. Non paragonabile, comunque, al gusto che provo quando, dopo aver fatto finta di cercarlo, torno nel bagno e lo dilanio con il coltello. Bene, ora la parte divertente: Perro mi deve cercare… come se potesse. Tieni pure il coltello, brutto cagnaccio. Tienilo e cercami… io mi nasconderò, ma solo perché è così che va fatto. Non ho paura, io.
Un bel posticino, per nascondersi, lo stanzino delle scope. Anche se… fa caldo, lo sento solo io? La mia mente mi gioca brutti scherzi… mi è quasi sembrato di sentire la porta del bagno che si apriva, pensate! Cos’era quel rumore? Magari accendo la luce un secondo… solo per dare un’occhiata. Ma non si accende, l’interruttore non va! Il panico mi strozza la gola… l’acqua nella bottiglia sembra bollire. Basta, non ce la faccio più! Mollo la bottiglia, mollo tutto, e corro fuori... so che non dovrei, non fino al mattino, ma corro lo stesso. Neppure nel corridoio va la luce...com’è possibile che si vedano delle ombre nel buio totale? Cosa può essere più nero del nero? Le ombre mi afferrano, sento il loro tocco sulla pelle, e sa di morte! È tutto nella mia testa, tutto nella mia testa: anche quelle impronte bagnate per terra. Anche quel lampo rosso nell’oscurità più nera, quel baluginio metallico che mi passa a un centimetro dal naso. Corro, non so neppure più dove sono ma corro… il pavimento mi accoglie nel suo duro abbraccio, quando qualcosa mi fa cadere. La paura sa di bile e benzina.

Sento bagnato sul petto, qualcosa di pesante che mi fa urlare. Non posso toccarlo, non posso scacciarlo, mi morde ogni volta che avvicino le mani. È il mio sangue, quello che goccia sul viso? La luce si accende, ma l’interruttore non l’ho premuto io, lo giuro! No, non può essere… ma quegli occhi neri, lucidi e cattivi, quel filo rosso… quel coltello che morde così dolorosamente. Io l’avevo annegato… e torna il buio intorno a me. Un buio caldo, denso, di odore ferrigno.

Apro gli occhi, e la luce del corridoio mi accoglie. Come mai sono per terra? Ah, già, sono svenuto... mentre stavo facendo quello stupido gioco. Come mi sento cretino adesso, ad aver avuto paura! Pensare che mi era addirittura sembrato di vedere quel dannato affare di peluche… che strani scherzi che fa, la paura. Agli altri però non lo dirò, di essermi spaventato!
 Meglio che riordini, prima che mia madre e  mia sorella rientrino dalla festa. Vedo la bottiglia di acqua salata nello stanzino… non mi va di raccoglierla, la lascerò lì. Mentre raggiungo il bagno mi sento fluttuare… che strana sensazione. Ancor più strano però è quello che vedo nel bagno: ho sempre avuto un coltello piantato nell’occhio? Sembro quasi una bambola, gettato così contro la vasca da bagno ancora piena. Una di quelle bambole che usano nei film dell’orrore per fare la vittima del serial killer… una di quelle che usano in SAW. Guardalo lì, Perro, tutto soddisfatto: ora che mi ha trovato, ora che ha vinto il gioco, non sembra più tanto cattivo. Peccato solo per il muso sporco di sangue. Mentre mi sento trasportare verso l’alto, guardo un ultima volta quello che è stato il mio corpo, e Perro gira la testa verso di me…sorride, lo stupido cane, con quegli occhietti che luccicano di malvagità.

“L’avevo detto, io, che mi odiava.”

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Devil_Inside