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Autore: germangirl    27/04/2013    6 recensioni
Nathan ha in mente un piano ben congegnato per portare a compimento una promessa.
Seguito di "24 ore"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fatidico giorno è arrivato. Stana si sta preparando per uscire con Tamala e io sto cercando di contenere l’ansia. Ho concordato con Tam che mi serve casa libera fino alle sette, pertanto deve trattenere Stana in giro almeno fino a quell’ora. Caspita, il mio piano mi sembrava perfetto sulla carta (anzi, in teoria, visto che non riesco ancora a scrivere), ma adesso che siamo arrivati alla conclusione ho paura che qualcosa vada storto. Forza, Nate, ce la puoi fare. Inganno il tempo guardando distrattamente la televisione, anche se ho la testa altrove. Per fortuna, la mia fidanzata non sospetta nulla ed eccola qui, in tutto il suo splendore, pronta a uscire per una sessione di shopping con la sua amica.

“Tesoro, allora io esco. Sei sicuro che non hai bisogno di niente? Ti preparo qualcosa prima di andare?” Smette di parlare, mi si piazza davanti, mani sui fianchi, e mi osserva attentamente, corrugando la fronte.  “Nate, ti vedo un po’ provato oggi, se vuoi chiamo Tam e annullo tutto, così rimango qui con …”

Non le lascio nemmeno finire la frase: “Nooooooooooo, amore, stai tranquilla, sto benone, esci, divertiti con Tam, comprati qualcosa di carino che, appena mi rimetto del tutto, ti porto a cena fuori!” Sì, ci mancherebbe giusto che rimanesse a casa con me proprio oggi pomeriggio, non scherziamo…. Anzi, qui il tempo stringe e quindi, con delicatezza, la convinco a smammare, spingendola amorevolmente verso la porta. Mai stato così felice di allontanare Stana! Ma è per una buona, anzi, per un’ottima causa.

Nemmeno un quarto d’ora dopo, ecco che la ditta di catering che ho contattato arriva e comincia ad allestire la tavola per la cena. Apparecchiano per 9 commensali. Esatto: Stana, io, i suoi 4 fratelli, sua sorella e, naturalmente, suo padre e sua madre. Ho invitato tutta la sua famiglia per chiedere a tutti loro il permesso di sposarla e consegnarle l’anello. Lo so, sono cose che non si fanno più, anche perché Stana e io non abbiamo più 15 anni e siamo nel ventunesimo secolo, però so quanto lei sia legata a loro e sono convinto che le farà piacere condividere questo evento con i suoi familiari. Ieri ho fatto anche una lunga chiacchierata al telefono con sua sorella e le ho chiesto aiuto per preparare un’altra piccola sorpresa. Christine sembra una ragazza davvero affabile. Spero solo che fili tutto liscio. Ah, naturalmente spero anche che i suoi fratelli non decidano di spezzarmi le gambe: ho già qualche costola ammaccata, una cicatrice sulla testa e una spalla ricucita. Almeno le gambe le vorrei conservare integre….

Come concordato, poco dopo le sei arrivano i miei suoceri (oh santo cielo, io, Nathan Fillion, avrò dei suoceri! Annaspo già al pensiero!), i miei cognati (come temevo, i fratelli Katic sono tutti ben piazzati… ma hanno delle facce simpatiche, speriamo bene) e mia cognata (almeno lei sembra dalla mia parte…). Parliamo del più e del meno e tutti mi appaiono molto cordiali e accoglienti. Mi raccontano la storia della loro famiglia, parlano della vita in Croazia, della decisione di emigrare dapprima in Canada e poi negli Stati Uniti. Hanno vissuto un’esistenza davvero interessante e sono persone semplicemente splendide. Non mi stupisce che Stana sia una creatura tanto speciale. Pochi minuti prima delle sette, ci mettiamo d’accordo affinché rimangano nascosti in cucina nel più rigoroso silenzio. Sento il cellulare che suona: è un sms di Tam che mi avverte che ha appena salutato Stana e che a breve dovrebbe arrivare. OK, Nate, un bel respiro. Si va in scena.

Infatti, pochi minuti dopo sento la porta di casa aprirsi e una voce che conosco bene dice: “Amore, tutto bene? Dove sei?”

“In cucina” Mi metto il dito indice sulle labbra per ricordare alla famiglia Katic di mantenere il silenzio più assoluto.

Stana continua a parlare mentre sento che si toglie la giacca, posa i sacchetti sul divano e si avvicina alla cucina. “Sai, Tam e io ci siamo divertite un sacco. Siamo andate anche da Victoria’s secrets e ho comprato una cosa che potremmo usare per divertirci appena starai meglio. Sono sicura che ti piacerà, è un periz…”

Oh mio Dio, no, non davanti ai miei suoceri! Credo di essere diventato viola dall’imbarazzo e anche la mia fidanzata assume più o meno la stessa colorazione appena entra nella stanza e vede tutta la sua famiglia schierata.

“Sorpresa!” gridano tutti in coro, guardandoci con un’espressione alquanto maliziosa.

“Mamma, papà, ciao… che ci fate qui? Oh, ragazzi… ci siete proprio tutti!” Dio, è così bella quando sorride commossa, come in questo momento, che solo per la sua espressione meritava impegnarsi tanto. Passa da un abbraccio all’altro, finché me la ritrovo davanti, con quegli occhioni splendenti e un sorriso da infarto. “Ci sei tu dietro tutto questo, vero? Oh, Nate, grazie, sei davvero un tesoro!” Mi afferra il volto e mi stampa un bacio sulla bocca, proprio come nella scena finale della 4x23, con la sola differenza che qui non siamo sul set. Nossignori, davanti a noi ci sono suo padre e sua madre. E i suoi fratelli. Quattro. Grandi e grossi. Ma sapete una cosa? Chi se ne frega, di qualcosa si deve pur morire! Ehy, aspettate un momento, non posso morire adesso: ho una missione da portare avanti. A malavoglia mi stacco dalle morbide labbra della mia fidanzata e mi rivolgo a suo padre.

“Signor Katic, forse avrà letto qualcosa su di me sui giornali di gossip o su internet. E sicuramente quello che ha scoperto non le sarà piaciuto, non piacerebbe a nessun padre. Ma da qualche anno ho la fortuna di lavorare a fianco di sua figlia e ho imparato a conoscerla. Con il tempo ho capito che quello che mi legava a lei era ben più di un’amicizia. Entrambi sappiamo quanto sia straordinaria Stana. Lei è l’ossigeno delle mie giornate, la luna che illumina le mie notti, l’arcobaleno alla fine di un temporale, il sole quando fuori piove…. Insomma, è la mia vita. Io la amo più della mia vita stessa. E, inspiegabilmente, pare che anche lei ami me.” Mi volto a guardare Stana e vedo che annuisce e mi sorride, ancora più commossa di prima. Le prendo una mano e, stringendola per darmi forza, sgancio la notizia bomba: “Signor Katic, sua figlia e io ci sposiamo.”

Con la coda dell’occhio vedo la mamma di Stana e il resto della famiglia spalancare gli occhi dalla sorpresa. Suo padre, invece, sembra imperturbabile, un vero iceberg , tanto che, in confronto, quello che ha affondato il Titanic era un cubetto di ghiaccio del Martini. Ma non mi faccio intimidire e proseguo. “Non le chiederò la mano di sua figlia anche perché, che ci creda o no, è stata lei a chiedermi di sposarla.” I fratelli di Stana cominciano a fischiare e a battere le mani, ci manca che facciano la ola e potrei pensare d’essere allo stadio! La mamma invece ha la bocca e gli occhi ancora più spalancati di prima e si preme una mano sul petto. Oddio, speriamo non le venga un infarto proprio ora, non sarebbe certo di buon auspicio. Ci pensate? Finirei su tutti i giornali! Ma non divaghiamo.

“Non sono esattamente al massimo della forma adesso, ma quello che le posso promettere è che mi prenderò cura di lei, la proteggerò e la amerò con tutto me stesso. E, Stana,” mi rivolgo alla mia fidanzata, “volim te”. A queste parole, lei non riesce più a trattenere le lacrime, tanto che la mia prima reazione è: “Oh, tesoro, ho sbagliato la pronuncia? Ho detto una sciocchezza? Perdonami! Volevo solo farti un piccolo regalo e ho chiesto aiuto a Christine affinché mi insegnasse come si dice “ti amo” in croato, ma…”

“No, amore mio, è… è… tutto… troppo… fantastico. Ti amo anche io!” Rimaniamo a guardarci negli occhi, sopraffatti dalle emozioni, per un tempo che non saprei calcolare. Caspita, è proprio bello essere innamorati! Ma non siamo soli e, infatti, dopo un po’ sento gli ospiti che cominciano a schiarirsi la gola, come a ricordarci che nella stanza ci sarebbero anche loro. Ops, quasi quasi me li ero dimenticati.

“E, aspetta, c’è un altro piccolo regalo per te.” Lascio la sua mano e, con qualche difficoltà, prendo la scatolina dalla tasca dei miei pantaloni e gliela porgo. “Lo so, non rispetta esattamente l’ordine che avevamo concordato.” La guardo sogghignando e sollevando un sopracciglio e lei arrossisce vistosamente, mettendosi a ridere, mentre i suoi familiari ci osservano senza capire. Ed è meglio che non capiscano, visto che l’ordine concordato prevedeva prima un ringraziamento in natura e poi l’acquisto dell’anello… Stana apre con cura la scatolina e si mette a piangere. Di nuovo. Oh santo cielo, è una fontana oggi! “Scusami amore, non ti piace? Se vuoi lo cambiamo. Mi sono fatto accompagnare da Jeff per comprarlo, ma sei vuoi andiamo insieme in gioielleria e ne prendiamo un altro…”

Tira su con il naso, scuote la testa e mi dice “No”, seria e decisa.

“No?” Adesso sono io che la guardo senza capire.

“Nate, è perfetto, davvero! Vuoi mettermelo?” E di nuovo il suo meraviglioso sorriso mi riempie il cuore. Oggi passa dal riso al pianto come una giornata di aprile passa dal sole alla pioggia. E’ bellissima! Mentre mi accingo a metterle l’anello, ecco che una voce ci interrompe.

“Un momento.” Ops, ma guarda, è il signor Katic! Lo avevo momentaneamente rimosso dalla mia memoria, chissà perché... “Nathan, non abbiamo ancora finito.” Eccoci, è l’ora della verità. Temevo che sarebbero stati i fratelli a spezzarmi tutte le ossa delle gambe, uno per uno, ma ora invece avverto la fortissima sensazione che ci penserà il caro papà. Mi volto verso di lui e lo affronto. Per la mia donna sono pronto a tutto.

“Hai ragione, ho letto tante cose su di te e non mi sono piaciute.”

“Ma…”

“Fammi parlare. Hai ragione anche su un’altra cosa. Mia figlia è straordinaria. E ha un bel caratterino. E sicuramente sa il fatto suo. Quindi, se lei ti ama significa che te lo meriti. Benvenuto in famiglia, figliolo!” Esulti il coro degli angeli! L’iceberg si è sciolto, alleluja! Un sorriso sincero si apre sul suo volto e mi abbraccia. Un po’ troppo affettuosamente, a dir la verità, infatti mi sembra che la spalla si stia frantumando di nuovo in mille pezzi, per non parlare delle costole che mi stanno trapassando i polmoni. Ma sapete una cosa? Ne vale la pena. Il padre di Stana mi ha accolto nella sua famiglia! Non riesco però a trattenere un gemito, il dolore alla spalla e alle costole sta diventando insopportabile. Stana se ne accorge e mi viene in soccorso, distraendo papà Katic che allenta un po’ la presa e mi permette di respirare di nuovo.

Ma non ho calcolato il resto della ciurma: ohi ohi ohi, i fratelli Katic si avvicinano a me in blocco. La mia vita è finita. Addio, mondo crudele…

Per mia fortuna si limitano a stringermi la mano sinistra, quella sana, a farmi le loro congratulazioni e a sorridermi. Il più grande, però, sibila fra i denti: “Fillion, se la fai soffrire sei un uomo morto, chiaro?”  Ecco, ora mi sento davvero accolto. Missione compiuta.

Nota dell’autrice: Alé, il nostro buon Fillion è sopravvissuto all’incontro con la famiglia della sua amata. Il suo piano perfetto (o quasi) ha avuto successo. Grazie, come sempre, a chi di voi mi ha dedicato il proprio tempo per arrivare fino qui e a chi è stato tanto gentile da lasciare una recensione. Fanno sempre piacere!
Baci,
Germangirl

  
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