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Autore: Aljs    28/04/2013    1 recensioni
Dylan doveva farsene una ragione: Liam ormai stava con Olivia e non c'era niente che potesse fare per cambiare le cose.
Doveva semplicemente accettare la situazione e, con un po' di fortuna, dimenticarselo una volta per tutte e innamorarsi di un qualsiasi altro ragazzo esistesse a Wolverhapton.
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"I love you."
E fu in quel momento, su quella palestra, che Dylan Shoenfield e Liam Payne capirono di essere innamorati e che niente e nessuno li avrebbe mai separati.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You belong with me.






Dylan doveva farsene una ragione: Liam ormai stava con Olivia e non c'era niente che potesse fare per cambiare le cose.
Doveva semplicemente accettare la situazione e, con un po' di fortuna, dimenticarselo una volta per tutte e innamorarsi di un qualsiasi altro ragazzo esistesse a  Wolverhapton.
Magari di Nick Klainer, il figlio del fioraio, oppure anche di Andrew Benson, il suo compagno di scienze. Eppure, nessun'altro le aveva rubato il cuore.
O meglio, nessun altro ragazzo si chiamava Liam James Payne.
Era appena una bambina, quando Dylan e i suoi genitori si erano trasferiti nello stesso quartiere del ragazzo circa sette anni fa ed era bastato uno sguardo per far si che si innamorasse di lui. Aveva poco più di undici anni, ma era già sicura che il bel ragazzino alto e magro sarebbe entrato nella sua vita sconvolgendola inaspettatamente.
Lo amava, amava tutto id lui. Soprattutto il sorriso che sfoggiava quando la salutava, quel sorriso era dedicato a lei. Solo a lei, e questo la faceva sentire bene, la faceva sentire importante.
Ma poi era arrivata Olivia, la bella ragazza dai capelli neri come la pece, che con uno sguardo ti faceva innamorare e BOOM. Tutto era cambiato: Liam e Dylan ormai si parlavano raramente, lui era troppo preso dalla sua "fidanzata" e lei era troppo presa ad osservarli e soffrire in silenzio.
Effettivamente, Olivia e Dylan erano completamente diverse.
Una mora, l'altra bionda.
Una indossava tacchi, l'altra scarpe da ginnastica.
Una indossava sempre minigonne, l'altra amava le t-shirt.
Una  era una cheerleader, l'altra cantava nella banda della scuola.
Una non lo capiva minimamente, l'altra lo faceva sorridere.
Eppure, Liam continuava a preferire Olivia probabilmente perchè non si era neppure accorto dell'amore che la sua amica provava per lui.
 
Quella sera, Liam era tornato a casa con il morale a pezzi. Aveva appena discusso -come al solito- con la sua fidanzata per un paio di scarpe. Uno stupido paio di scarpe.
Lei diceva che per la partita che si sarebbe svolta il girono seguente, si sarebbe dovuto mettere le scarpe da ginnastica rosse, ma la sua squadra aveva la casacca blu e poi, per giocare a Football servivano scarpe fatte apposta. Lui, gentilmente, glielo aveva detto e lei si era arrabbiata come una furia.
Si chiese dove avesse sbagliato, ma l'unica risposta che trovava era il fatto che questa volta -come sempre- Olivia si era comportata come una bambina a cui non importava niente della vita degli altri. Ma lui sapeva che la bella ragazza dai capelli neri, in fondo, ma molto in fondo, era una ragazza gentile. O almeno lo sperava.
Mentre rimuginava sul battibecco avvenuto poco prima, il suono del telefono lo riportò alla realtà: era lei.
"Ciao Olivia" sospirò Liam, appena aver accettato la chiamata.
"Ciao? Mi dici solo 'Ciao'?" la voce della sua ragazza era acida. Cosa doveva dirle? Se non ciao?
Sospirò ancora una volta, non aveva voglia di sentirla urlare e, sinceramente, non la voleva neanche ascoltare. Voleva starsene per conto suo, ascoltando la musica e giocando con la sua sorellina minore.
"Hai ragione. Perdonami Olly, sono stato un cretino" A questo punto conosceva la procedura a memoria, era sempre la stessa storia. Nell'ultima settimana, cioè da quando si erano messi insieme, l'aveva ripetuta talmente tante volte che ormai aveva perso il conto.
"Sono così felice che abbiamo fatto pace, orsacchiotto" iniziò a cinguettare lei. Che poi, pensò Liam, che razza di soprannome era "orsacchiotto"? Andiamo, era patetico.
Mentre la sua presunta ragazza parlava e parlava sul nuovo taglio di capelli di Erin, una loro compagna di scuola, Liam sentì una melodia proveniente dalla camera difronte alla sua. Era Dylan che ascoltava la musica.
Sorrise spontaneamente, mentre la osservava studiare, sdraiata di pancia sul letto e immersa nei suoi pensieri. Era bella Dylan, si disse. Era molto bella, quanto timida. Erano diventati subito amici, e lui la trovava semplicemente fantastica.
"Liam, orsacchiotto, mi stai ascoltando?" chiese Olivia, piuttosto innervosita dal comportamento del suo ragazzo.
Ritornò sulla terra e rispose con nonchalance. "Scusami Olly, ma sono davvero stanco. Ci vediamo domani, piccola." Non aspettò neanche la sua risposta, che riattaccò il telefono, lanciandolo dall'altra parte della camera. Si sedette sul letto, passandosi entrambe le mani sulla faccia, pensando che probabilmente domani avrebbe dovuto stare a sentire le lamentele di Olivia, sul fatto che le aveva attaccato il telefono.
Alzò di poco lo sguardo, per poi notare la dolce ragazza bionda che lo osservava curiosa.  Dylan prese il suo quaderno degli appunti e ci scrisse sopra. "Stai bene?" lo fece vedere a Liam.
Ormai, spesso, comunicavano così. Tramite scritte da una finestra all'altra era il loro modo di parlarsi, da quando il ragazzo si era messo con Olivia. La bionda lo vide sorridere malinconicamente, per poi annuire e scrivere un grosso "Un po' stanco".
Ed era vero, Liam era stanco per le continue litigate con Olivia, era stanco per le continue pressioni che gli riservavano i suoi genitori riguardo allo studio, era stanco per le attenzioni che gli affibbiavano i suoi compagni di squadra. Era semplicemente stanco.
"Mi dispiace" scrisse semplicemente Dylan, dicendo la pura e semplice verità.
Liam scrollò le spalle, rivolgendogli un sorriso triste, carico di nostalgia. Mentre lei era intenta a scrivergli un'altra cosa, il biondo aveva già chiuso le tende, lasciando Dylan con il suo enorme "I love you" che mai avrebbe letto.
Proprio in quel momento, partì 'you belong with me' di Taylor Swift e, presa dalla voglia di ballare, si alzò in piedi iniziando a fare mosse stupide e a cantare.
Mentre continuava il suo breve spettacolino, però, non si accorse che Liam, avendo appena sentito la musica, la stava osservando divertito e lasciando da parte per un momento tutti i problemi che aveva, si concentrò esclusivamente sulla grazia di Dylan.
 
 
Il giorno seguente, Liam doveva uscire -purtroppo- con la sua ragazza, avrebbe volentieri preferito stare a casa, e magari portare a spasso il suo cane Loki. Eppure doveva andare, per forza.
Uscì di casa, con il morale a pezzi, ma non appena notò Dylan, seduta sulla panchina davanti alle loro case e intenta a leggere il suo libro preferito, si ritrovò a sorridere stupidamente.
Si guardò intorno, notando che Olly non era ancora arrivata, e così si sedette accanto alla sua amica.
"Ciao D." la salutò sorridente lui. Era felice di vederla, da un po’ di tempo aveva iniziato a pensare alla sua vicina di casa più spesso del solito e molto più intensamente. Ma ancora non era riuscito a trovare il motivo di questo comportamento.
La ragazza, che non si era accorta del suo arrivo silenzioso, alzo lo sguardò dal suo libro, lasciando cadere una ciocca di capelli biondi davanti agli occhi.
"Ciao Liam" arrossì involontariamente: era questo l'effetto che gli faceva.
Il ragazzo sorrise -ancora- e afferrò lo stesso ciuffo, sistemandoglielo dietro l'orecchio destro.
Dylan stava per aggiungere qualcos'altro, ma il rombo di una bellissima e nuovissima macchina rossa, la costrinse ad ammutolirsi. Era arrivata Olivia. Che tradotto in termini normali, voleva dire: Addio Liam.
La mora le lanciò uno sguardo carico di disprezzo e di odio, squadrandola da capo a piedi, mentre Dylan si limitò ad abbassare gli occhi sul libro, non appena sentito il saluto del biondo.
Olivia, per dispetto, baciò con foga il suo "fidanzato", tanto per far capire che lui era suo e di nessun'altro, per poi rivolgere un ultimo sguardo cattivo alla bionda, che si ritrovò improvvisamente con il morale sotto terra.

Quel pomeriggio ci sarebbe stata la partita della squadra di Football della scuola, c'erano le finali. Liam, come capitano della squadra, doveva assolutamente giocare al meglio per poi portare alla vittoria la sua scuola.
Olivia, invece, come capo-cheerleader, aveva il compito di far sì che le sue coreografie -come al solito, tutte uguali- fossero eseguite alla perfezione, perchè secondo lei "sono i cori delle ragazze più carine della Preston High School a far vincere la partita".
Dylan, invece, faceva parte della banda musicale e doveva cantare l'inno del liceo. E considerando la sua timidezza, era incredibile che ormai svolgesse quel ruolo da quattro anni. Ormai era come se fosse stato attribuito a lei. E Dylan era orgogliosa di cantare e di essere apprezzata.
Salì sul palco, e iniziò la sua performance. Non era una bella ragazza, non era popolare. Ma tutti sapevano chi fosse, tutti la conoscevano come "l'anatroccolo con una bella voce".
Appena terminate le note del famoso inno, rivolse un lieve sorriso imbarazzato al pubblico che l'acclamava e scese velocemente dal palco.
**                                
Mancava veramente poco al termine della partita e la Preston High School stava perdendo di cinque punti. Sarebbe bastato un Touchdown. Tutto il pubblico, compresa Dylan, trattenne il respiro quando una palla lunga, lanciata da Niall, raggiunse perfettamente il capitano.
Coraggio Liam, pensò Dylan, puoi farcela.
Fischio dell'arbitro. Il capitano della Preston High Football era riuscito a guadagnare quei sette punti per vincere la partita.
Liam aveva giocato benissimo e la sua squadra aveva finalmente vinto le regionali, che sognavano dall'inizio dell'anno scolastico. Il ragazzo, intenzionato a raggiugere la sua ragazza, andò velocemente verso il gruppo della cheerleader.
La visione che gli si parò davanti, lo fece infuriare. La sua presunta "fidanzata" aveva appena invitato Zayn, un suo compagno di squadra, alla festa che ci sarebbe stata la sera stessa per festeggiare la vittoria.
"Fai davvero, Olivia?" le chiese lui, con gli occhi che ardevano.
Lei, per tutta risposta, alzò le spalle e sorrise malignamente. Zayn, essendo amico di Liam, si dileguò all'istante non appena aver rifiutato l'invito della mora, che rimase interdetta e sconcertata.
"Oh, allora perchè non ci andiamo insieme?" gli chiese lei, come se nulla fosse successo.
Il ragazzo, semplicemente, se ne andò deluso e infuriato. Ma si giurò che non avrebbe mai rinunciato a festeggiare con la sua squadra, per una stupida ragazzina viziata.
Dylan, intanto, che aveva osservato tutta la scena, scosse la testa rassegnata. Tutti conoscevano la pessima reputazione dell'ormai ex ragazza del biondo e di certo si aspettava un comportamento del genere da parte sua prima o poi.
Doveva essere contenta del fatto che quei due non stessero più insieme, ma non riusciva ad esserlo. Pensava e ripensava allo sguardo spento che aveva Liam e non poteva fare altro che dispiacersi per lui. Era inutile, non riusciva ad essere cattiva con nessuno.
Un Liam in giacca e cravatta le si presentò davanti, lui era nella sua camera ed era ovvio che si stesse preparando per la festa.
"Tu non vieni, stasera?" le scrisse lui, sperando in un sì della ragazza.
"Non posso, devo studiare" scrisse lei, sinceramente dispiaciuta.
"Vorrei che ci fossi anche tu" continuò lui, mostrandole il quaderno. Ed era vero.
Liam voleva che lei fosse stata con lui, Liam voleva lei.  La voleva, si era accorto di amarla, ed era pronto a dirglielo alla festa.
Dylan sorrise leggendo quello che aveva scritto il biondo. Lo amava con tutta se stessa. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederlo felice, anche andare a quella stupida festa. Lo vide andarsene, infilandosi la giacca nera e chiudendo la porta della sua camera alle spalle.
Non andava alla festa non solo perchè aveva da studiare, cosa che era in parte vera, ma anche perchè quello non era un posto adatto a lei.
Non amava particolarmente la gente che c'era in questi stupidi party, ma quella sera aveva voglia di mettersi in gioco. Afferrò il cellulare e scrisse un messaggio a Kim, la sua migliore amica. "Kim, festa, sta sera, aiutami." Inviato, messaggio semplice e conciso.
La risposta non tardò ad arrivare, perchè neanche cinque minuti dopo il rombo della vecchia Mercedes della sua amica, stava sotto casa sua.
"Sono qui, bella. Dimmi tutto" disse in fretta la rossa, sorridendo alla ragazza che le aveva aperto la porta.
 
La musica all'interno della palestra si sentiva già da fuori, e il nervosismo di Dylan era ormai alle stelle. Stava seriamente prendendo in considerazione l'idea di tornarsene a casa e continuare la sua solita routine: salutare Liam, sperare che Liam si accorga di lei, andare a scuola per vedere Liam, tornare a casa per osservare Liam e sognare Liam. Bella giornata, no?
Coraggio Dylan, disse a se stessa, sii uomo.
Si ritrovò a sorridere come una deficiente per quello che si era detto da sola. Che idiota.
Iniziò lentamente a camminare verso l'interno della palestra che avevano precedentemente addobbato proprio a causa dell'imminente partita.
Non appena entrò nell’edificio, come accade nei film, tutti gli occhi dei presenti si voltarono verso la ragazza all’entrata. Che c’è di così eclatante in me? Pensò Dylan.
Quella sera, Kim si era superata. Aveva fatto indossare alla bionda un vestitino corto bianco, ripreso sul seno, che lasciava scoperte le gambe affusolate. Ai piedi portava un paio di stivaletti marroni borchiati che, dopo le innumerevoli proteste della ragazza, ovviamente ignorate da Kim, avevano circa 15 cm di tacco. Il trucco era leggero, ma rendeva i suoi occhi celesti ancora più belli e ammalianti del solito, mentre i capelli erano stati lasciati sciolti in una miriade di boccoli naturali.
Sembrava una principessa.
Liam si stava annoiando, quella festa non era il massimo e, onestamente, era stanco di sentire tutte quelle persone congratularsi con lui per la splendida partita che aveva giocato.
In più, non riusciva a smettere di pensare alla ragazza bionda che abitava vicino casa sua. Era strano a dirsi, ma gli mancava. Egoista da parte sua, ma la desiderava tutta per sé e non condividerla con nessun’altro.
Proprio dopo il cinquantunesimo sorriso cortese e leggermente annoiato ed a una serie di altri complimenti sulla sua partita di Football, la vide. Era bellissima, fu il primo pensiero di Liam.
Semplice, elegante… Dylan.
Si diresse a passo svelto verso di lei, che lo attendeva sorridendo timidamente, come suo solito fare quando si parlava di Liam. Aveva iniziato a camminare anche lei verso il suo amato principe azzurro, che venne bloccato a metà strada da una folta capigliatura nera: Olivia.
Il ragazzo cercò di liberarsene subito, ma senza successo. La mora lo afferrò per un braccio, cercando di essere più suadente e ammaliante possibile.
E ci sarebbe anche riuscita, con il suo bellissimo vestito rosso sangue e i suoi occhi da felina, se non fosse stato per il semplice motivo che nella testa di Liam oramai c’era solo ed esclusivamente Dylan Shoenfield.
Con un deciso strattone, si dileguò immediatamente dalla presa mortale della ragazza, che scioccata dal fatto che si potesse preferire quella sempliciotta della Shoenfield alla bellissima Olivia Parks, iniziò a urlargli contro.

Continuarono a camminare, i due ragazzi, fino a quando non si trovarono perfettamente al centro della pista, l’uno davanti all’altra.
La maggior parte delle persone presenti stava osservando entrambi, ma per i giovani in quel momento esistevano solo Dylan e Liam, Liam e Dylan.
Era il momento delle verità, il momento giusto. Carpe Diem.
La ragazza prese coraggio ed estrasse lentamente un foglio bianco con una scritta enorme al centro, fatta con il pennarello indelebile. “I love you.”
Una frase, tre parole, otto lettere, una verità.
Adesso o mai più, pensò Liam. Tirò fuori dalla tasca interna del suo smoking nero, anche lui, un foglio bianco. “I love you.”
E fu in quel momento, su quella palestra, che Dylan Shoenfield e Liam Payne capirono di essere innamorati e che niente e nessuno li avrebbe mai separati.








I'm heeere. Look at me.

Allora, ho scritto questa OS su Liam perchè Liam è dolcissimo e quindi mi sembrava adatta a lui.
L'ho tratta dal testo della Swift "You belong with me" (Ma dai?!) perchè adoro quella canzone e inoltre, mi sembrava carino riuscire a scriverci una storia.
Le altre Long le sto scrivendo, ma ho avuto un po' di problemi con Insidious perchè mi si è cancellato il capitolo che avevo scritto. Quindi ci metterò più del dovuto.
Questo è tutto, un bacio.
Alis.



PS. se volete ascoltare "You belong with me" come sottofondo, qui c'è il link:

http://www.youtube.com/watch?v=VuNIsY6JdUw

 

   
 
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