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Autore: __Shiroi    28/04/2013    1 recensioni
Il destino non guarda in faccia nessuno, pensa solo a schiacciarti col suo peso, a inghiottirti nel suo uragano. Ed è questo uragano che ci sta trascinando tutti sotto terra. Ci sta stringendo nel suo vortice, ci sta soffocando, senza che noi ce ne rendiamo davvero conto; ci sottrae piano piano parte della nostra esistenza e cominciamo a respirare a stento. O forse questo vale solo per me?
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Would you kill to avoid the destiny?
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin
Raiting: PG/SAFE
Prompt:
Hurricane - Thirty Seconds to Mars
Wordcount: 530
Avvertimenti: One-shot
Note dell'autrice: Scritta per il provino di
The X-Fandom
indetto da maridichallenge. A distanza di poco tempo da una mia raccolta di flash-fic, rieccomi sul fandom di Merlin. Ammetto che ormai credo di essermi abbonata all'introspettivo (forse perchè è il mio preferito ed è l'unico che mi riesce mezzo decente). Possiamo collocare questa One-shot intorno a metà della quinta stagione, oppure un poco prima. Credo che, davanti a qualcosa di più grande di te, come il destino nel caso di Merlin, ritrovarsi a volte a vacillare sia normale. E nonostante lui abbia piena fiducia in Arthur, ci sono quelle volte in cui si domanda davvero cosa ne sarebbe di lui se il Re scoprire dei suoi poteri, o se uccidere Mordred sarebbe la cosa giusta da fare. Ho provato a catturare queste "sensazioni" qui, e spero vi possa piacere! Un commento è sempre gradito, così come le critiche costruttive :)



Dimmi, Arthur, uccideresti per salvare una vita? Se tu fossi qui, al mio posto, lo faresti? Probabilmente sì, e senza neanche pensarci due volte. Sei un Re, ma prima di tutto un soldato, un uomo di ferro e sangue. Impugni la spada con sicurezza - sembri nato per brandirla - e ti getteresti subito nel pericolo, se ciò significasse la salvezza di qualcuno. Ma io non sono un soldato e noi non siamo in una battaglia, né tanto meno in una guerra. C'è solo il destino qui di fronte, intorno a noi, - ci abbraccia, ci stringe, ci consuma - un destino che sta avanzando sotto i miei occhi; e nonostante Mordred ti è sempre più vicino, c'è qualcosa che mi frena, qualcosa che mi impedisce di ucciderlo, e di porre, così, fine a quei tormenti che non mi fanno più dormire la notte.
Dimmi, uccideresti per dimostrare che hai ragione? Che tutto ciò che stai facendo è giusto? Magari su questo saresti più incerto, più titubante; ti domanderesti, almeno una volta, se valga davvero la pena stroncare la vita di qualcuno, buono o malvagio che esso sia; e soprattutto, se fare ciò, comporterebbe andare contro proprio a quel giusto per cui combatti.
Prendo un respiro profondo, mi riempio i polmoni più che posso della gelida aria notturna di Camelot, mentre cerco di calmare questo senso di inquietudine. Forse dovrei semplicemente chiudere gli occhi e lasciare che tutto bruci, come nella visione della tua rovina, che mi accompagna sempre, non appena riesco a prendere, quelle rare volte, un po' di sonno.
Il destino non guarda in faccia nessuno, pensa solo a schiacciarti col suo peso, a inghiottirti nel suo uragano. Ed è questo uragano che ci sta trascinando tutti sotto terra. Ci sta stringendo nel suo vortice, ci sta soffocando, senza che noi ce ne rendiamo davvero conto; ci sottrae piano piano parte della nostra esistenza e cominciamo a respirare a stento. O forse questo vale solo per me? Sono forse solo io che non respiro, che sento questa morsa al cuore quando parli degli stregoni? Non hai che parole di condanna per loro. Li giustizieresti tutti, perché, anche se Uther è già morto da un po', le Leggi di Camelot non sono cambiate.
Vorresti morto anche me? Per il mio dono, per ciò che faccio, per ciò che sono? Non hai nemmeno lontanamente idea di quanto io e la magia abbiamo fatto per te. Credi solo che sia il Male Assoluto; ma non ti biasimo per questo. Per tutta la tua vita è questo ciò che ti è stato insegnato, quando invece l'oscurità risiede solo nel cuore degli uomini.
Ma, chissà, forse alla fine mi lasceresti vivere? Immagino già che non saprai come comportarti, né tanto meno cosa fare, davanti alla verità. Quindi mi lasceresti in vita, nell'incertezza, per torturarmi per i miei peccati? Perché, sul serio, non sono ancora così idiota come credi, così stupido da poter pensare che niente cambierà. Che tu mi accetterai semplicemente perché sono io, perché sono Merlin, il servo idiota che nonostante tutto ti segue sempre, dovunque vai; il tuo unico amico.
Davvero, Arthur. Se tu sapessi, mi vorresti comunque morto? Oppure vivo per continuare a vivere questa bugia?
   
 
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