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Autore: RCarson    28/04/2013    7 recensioni
Angst | Het | Harry/Hermione | What If...?
Harry le situazioni le subisce, non le crea. Hermione, sotto di lui, sorride stanca.
[Scritta con il prompt #24 del 'Writing Day', indetto dalla community LJ '24 Hours of Fun'.]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Titolo: Le cose che ci portano via.
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Longbottom, Luna Lovegood, Draco Malfoy, Ron Weasley, Ginny Weasley.
Pairing: Harry/Hermione (Harmony).
Conteggio Parole: 1.086 (Openoffice)
Avvertimenti: Angst, Het, morte di un personaggio secondario precedente alla storia, ipotetico futuro in cui Voldemort è risorto ancora.
Rating: Pg15 (Arancione)
 

 



Le cose che ci portano via.

Non mi piace rubacchiare.
Voglio tutto o niente.
– Charles Bukowski


Harry le situazioni le subisce, non le crea.
Non poteva immaginare che sarebbe finita così - non voleva, desiderava andasse tutto per il meglio, che fosse tutto finito, finalmente.
Hermione, sotto di lui, sorride stanca. Sa che lei non l'ha mai desiderato, ma adesso devono riempire i vuoti e forse toccarsi, baciarsi, amarsi possono essere modi per non pensare.

Harry vorrebbe non farlo. Sarebbe facile, liberatorio, sedersi da qualche parte e fermarsi, essere una persona qualunque. Non ci riesce. Non ha contato tutte le persone che sono andate via durante la prima e la seconda guerra, sa solo che sono troppe. Non vuole credere siano morte per lui – per se stesso lui non sarebbe mai morto, l'ha fatto per gli altri e gli altri sono morti per se stessi. Lo sa ed è giusto così.  


Ron si era spento durante la seconda battaglia di Hogwarts, ricorda Dawlish portarlo al suo padrone e Voldemort ucciderlo con un incantesimo che non aveva mai sentito. L'aveva distrutto da dentro ed aveva portato via l'Hermione che conosceva.
Ginny era impazzita allora, forse, o magari era stato Rabastan Lestrange con le Maledizioni Cruciatus che le aveva lanciato - e non solo quelle, erano soli nella Torre di Astronomia, attorno a loro c'erano solo morti. Harry non vuole pensare a quello che le ha potuto fare.

Draco non c'era nella battaglia, era stato ucciso prima. L'avevano trovato non lontano da Magie Sinister, in una catapecchia vuota. Si erano nascosti lì qualche notte, sotto pozione Polisucco; nessuno era stato mai scoperto, fino ad allora. Il suo corpo era distrutto, mancavano brandelli di carne e l'unica parte ancora perfetta e terribilmente pulita era l'avambraccio sinistro. Splendeva sotto la luce del Lumos e ad Harry era venuto da piangere. Erano andati via tutti, anche Draco, l'unico appiglio alla sua infanzia, l'ultimo ricordo di cosa significa odiare in maniera semplice e lineare. Non c'era più nemmeno lui.
 

Hermione non è nuda, ha una felpa leggermente alzata e Harry le infila una mano sotto, le scosta il reggiseno, l'accarezza, le bacia il collo. Ha i pantaloni e gli slip abbassati e le gambe leggermente divaricate. Lui è fra le sue gambe, con i pantaloni sbottonati e la camicia aperta. Le entra dentro con una lentezza esasperante, senza desiderio cieco.

Conta le spinte per non pensare che sotto di lui c'è Hermione.

 

Hermione conta i suoi respiri, vuole sperare che il corpo sul suo non sia Harry.

Come si può desiderare il proprio migliore amico quando l'unica persona che tu abbia mai amato è morta sotto i tuoi occhi, senza che tu potessi fare nulla? Ricorda che aveva cercato di divincolarsi ma aveva solo potuto sentire le ossa di Ron spezzarsi e un pezzo di sé andarsene per sempre.

Il suo corpo ha incominciato a frantumarsi molto prima. Se il tuo animo si rompe non puoi aggiustarlo con il magiscotch, continua ad essere rotto, come le bacchette.

Un po' di lei era andato via alla morte di Luna, a Godric's Hollow. Stava cercando con tutte le sue forze di lanciare un Incanto Patronus ma il dissennatore era troppo potente e lei era andata via così, senza nemmeno sorridere.

Si era spezzata un po' anche quando Pansy Parkinson, con la bacchetta puntata verso di lei, continuava a lanciarle maledizioni di ogni tipo. Rideva e cercava di ucciderla con una freddezza unica nel suo genere. Hermione aveva risposto a quella risata con una cattiveria che non credeva d'avere.

“Draco è morto, tu sarai la prossima. Per non averlo protetto”.

Pansy aveva indietreggiato tutt'un tratto, con gli occhi grandi come piattini. Stava per abbassare la bacchetta quando lei aveva urlato Avada Kedavra.

Si era spezzata un po' anche allora, la morte di Ron aveva solo frantumato tutti i pezzi, uno ad uno.

 

Per qualche tempo, aveva avuto tutto. C'era stato un momento, durante la prima battaglia di Hogwarts, in cui aveva creduto che fosse finita, che potessero essere felici.

 

Poi Lui era risorto, ancora, come se fosse lì per non abbandonarli mai. Era stata colpa di Harry e lui era distrutto dal senso di colpa. La connessione continuava a funzionare. I pezzi dell'anima del Signore Oscuro erano rimasti dentro Harry, come se il suo ucciderlo – uccidersi - non l'avesse distrutto del tutto. Se ne erano accorta tardi e l'animo di Voldemort era riuscito a ricostruirsi, pezzo per pezzo.

Si ricorda i segnali che Harry le lanciava, ma non si era preoccupata, per una volta. Era la felicità, lo sa, e si maledice per essersi permessa una sola volta di essere felice.

L'animo di Voldemort si era andato a posare, ricostruito e nutrito delle forze magiche di Harry, nel suo nuovo gufo. Sapeva che prima di risorgere la prima volta si era spostato in vari corpi di animali, ma come poteva avere la potenza, dopo essere stato distrutto, di andarsi a posare in un gufo e poi in un uomo? Hermione non credeva che un'anima potesse continuare a vivere per così tanto nonostante fosse stata disintegrata, eppure era già successo una volta e lei lo sapeva. Voleva solo essere felice e libera, per una volta.

Avevano visto Neville essere mangiato dall'animo del Signore Oscuro ed era stato tanto facile quanto doloroso capire perchè lui. Il secondo ragazzo nato alla fine del settimo mese, utilizzato come arma contro ragazzo che è sopravvissuto, partendo dall'interno.

Nonostante tutto, avevano continuato a combattere, insieme, e in nulla più che un anno la paura si era trasformata in altra battaglia, con Hogwarts di nuovo rasa al suolo e nessuna possibilità di vincere.

Se ne erano andati tutti ed erano rimasti solo loro.

 

Non hanno più nulla, niente. Nemmeno il tempo di rubacchiare un pezzo delle loro vite da ciò che erano prima, dalla felicità, anche dalla paura. Devono scappare, nascondersi, combattere, senza davvero volerlo.

 

Harry continua a spingersi dentro di lei con la stessa forza di chi va a morire, raccoglie ogni pezzetto della sua voglia di vivere e gliela dona come se non ce la facesse più, come se morire una sola volta non fosse stato abbastanza.

Hermione sa che le hanno portato via il suo Harry, le hanno portato via tutto, ma lui fa di tutto per darle quello che ha, darle un po' di quella sicurezza che non ha mai avuto ma che tutti credono abbia.

Viene dentro di lei e le rimane addosso, le respira sul collo. Ogni respiro è pesante e le fa capire quanto Harry non sia davvero lì.

Lo stringe a sé con la consapevolezza che non hanno più niente. Le cose li hanno portati via. 
 

fin.


Salve Salvino! 
È la prima het dopo cinque anni e devo dire di non essere molto soddisfatta. Non importa, è stata colpa del writing day e quindi io, dopo averla rimaneggiata e averci aggiunto 600 parole ed una serie interminabile di morti e pazzi sono qui a pubblicare. 
Dato che non mi va di ammorbare la mia dolce beta con le correzioni di queste cavolatine, nel caso voi troviate un qualunque errore ditemelo!
Spero davvero che vi possa piacere e un bacio grande a chi legge o commenta!
Ross.
   
 
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