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Autore: Loveroflife    28/04/2013    1 recensioni
Lei, Marika, 19 anni appena compiuti, ammessa alla facoltà di medicina da poche settimane, ha un solo sogno: diventare medico pediatra, i bambini sono la sua passione.
Lui, Victor, 21 anni, studente di storia dell'arte, bocciato un po' di volte, è nella facoltà da un anno. Ha due scopi nella vita: diventare un pittore e un chitarrista famoso.
Cosa li unisce? Lei è la cugina del suo migliore amico. Cosa li ha divisi? L'indecisione.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando la musica ti colpisce al cuore...'
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La settimana successiva Victor la passo' in ospedale, per essere monitorato al meglio. Sarebbe dovuto uscire quel lunedi, ma la domenica ricevette una visita inaspettata.
''Si puo'?'' Oh merda, era Ale, la sua ex.
''Si certo, entra pure.''
''Come stai tesoro? Ho saputo dell'incidente.'' Falsa come una banconota da due euro.
''Meglio, sono stato in coma 12 ore ma mi sono risvegliato subito. Tu come stai?''
''Oh cielo, bene. Beh, insomma, devo dire che mi manchi.'' Victor ci avrebbe scommesso le sue 4 chitarre che lei aveva saputo del suo fidanzamento con Marika e voleva mettergli contro. Ci avrebbe scommesso anche l'anima.
''Non so che dirti, Ale, tu mi hai lasciato per seguire il tuo cuore e andartene al nord a studiare pittura. Poi ho ritrovato una ragazza fantastica, con cui sto bene.''
''Sono davvero felice per te, credimi, ma mi manchi sul serio.'' Gli mancava lui o il sesso che faceva con lui? Victor se lo stava già chidendo quando bussarono alla porta.
''Ciao Vic..tor.'' Marika si pietrifico'. Ale le sorrise e le tese la mano.
''Ciao, piacere, Ale. Tu sei..?!?''
''La ragazza di Victor, piacere, Marika.''
''Marika? Un momento, sei la cugina di Angelo? Oddio come sei cresciuta, mi ricordo quando venivi ai concerti del gruppo, quando stavo con lui. Hai un bellissimo sorriso, complimenti.'' Falsa, falsa,falsa.
''Grazie.'' Si sedette vicino Victor e gli prese la mano con forza, sorridendole falsamente.
''Uhm, dunque, io vado, se vuoi Victor ci vediamo per una birra una sera di queste al pub, siamo ancora amici no?'' Maledetta.
''C-certo.'' Marika gli strinse forte la mano e sorrise amara.

''Come sarebbe a dire certo?'' Ecco appunto, Marika era incazzata.
''Andiamo Mari, non ci andro' sul serio! Era per dirle qualcosa, non potevo mandarla a fanculo!''
''Certo che potevi, anzi, dovevi! Quanto é stronza, dio mio, con che faccia ti invita a uscire davanti a me?'' Marika era diventata color prugna.
''Dai, calmati, dammi un bacio piuttosto.''
''No. Non te lo meriti.'' Lo stava prendendo in giro, pero' lui ci rimase male.
''Ma sto scherzando, cretino!'' E lo bacio' per tutto il viso fino a quando lui non le supplico' di finirla.


I giorni passarono, Victor fece la sua convalescenza a casa. Un pomeriggio erano sdraiati entrambi sul letto a guardare un vecchio live degli anni '80, quando Victor inizio' a stuzzicarla con baci sul collo e carezze sulle gambe.
''Sei ancora convalescente, non puoi fare sforzi.'' Fece finta di nulla, ma stava tremando solo al pensiero di fare qualcosa con lui.
''Mmmh dai, ti stai laureando in medicina, giochiamo alla dottoressa e al malato. Dai, curami...''
Marika rise di gusto, con le lacrime agli occhi.
''Smettitela di fare l'idiota. E poi hai una certa età, non resisteresti molto in queste condizioni.''
Victor si senti' ferito nell'orgoglio, tant'è che ribalto' le posizioni e le si piazzo' sopra, strusciando contro di lei qualcosa che era vivo. Molto vivo. Marika impallidì e inizio' a sudare freddo.
''Secondo me resisterei, sei tu che non dureresti un momento solo.'' Le soffio' sul collo, per poi iniziare a baciarlo e leccarlo, mentre la sua mano vagava distrattamente sotto il maglione di lana.
''Victor...Victor...'' Era accaldata, aveva la gola secca e ne voleva di più, di tutto.
''Mi piace il mio nome pronunciato da te.'' Era eccitato, lo sentiva dalla voce. La mano potente e ruvida ,tipica di un chitarrista, percorreva la pancia di Marika, fino a salire piano vicino al reggiseno che indossava. Le prese un seno con la mano e le usci un respiro strozzato. Ne voleva di più, ma non poteva. Era vergine e per giunta aveva anche il ciclo.
''Victor fermo, non posso.'' Si alzo' di scatto e si risistemo' la canotta e la maglia.
''Ma cosa? Perchè? Non ti piaceva?'' Era confuso e anche preoccupato, sperava di non aver fatto qualcosa che non le piaceva.
''S-si mi piace ma.. ecco.. ho il ciclo.'' Si morse il labbro dalla vergogna. E per di più non gli confesso' neanche della sua verginità.
''Oh. Ok, scusami. Vieni qui, ti faccio due coccole, almeno.'' Se l'attiro' vicino a se e prese a toccarle i capelli e massaggiarle la schiena con piccole carezze. Si addormentarono cosi, sul più bello del concerto, abbracciati e contenti.


Victor conto' i giorni che passarono da quel momento intimo sul letto. Ne erano passati 6, ora Marika non avrebbe dovuto avere ancora il ciclo. O almeno cosi si augurava.
Erano sul divano, Marika stava cercando di studiare Psicologia, pur sentendo addosso gli sguardi affamati di Victor. Non poteva evitarlo per sempre. Erano 6 giorni che non avevano avuto incontri ravvicinati e lei ne sentiva la mancanza.
Victor ripeteva distrattamente la vita di Leonardo da Vinci, pur conoscendola a memoria. Ad un tratto, chiuse il libro e si avvicino' piano all'orecchio della sua fidanzata.
''Voglio fare un gioco con te.''
''Vic, smettila, sto studiando.'' Bugia, stava sudando freddo.

''Io adesso mi spoglio, e facciamo lezione di anatomia eh? Che te ne pare?''
''Mi pare che sei un'idiota, e se non la smetti vado a studiare in bagno.''

Victor inizio' cosi a farle il solletico, facendole dimenticare i suoi pensieri e le sue paure.
Si ritrovarono cosi, ad ansimare e a ridere su un divano, sdraiati su un volume di arte e su uno di psicologia.
''Ahia, aspetta, mi fa male la schiena.'' Marika aveva il suo libro di psicologia conficcato nella spina dorsale.
''Vieni, andiamo dove possiamo stare comodi.'' E se la porto' in camera, quel maledetto. Marika stava tremando, aveva seriamente paura.
Victor la fece sdraiare sul letto e le si sdraio' su un fianco, continuando a baciarla. Fece scendere la sua mano a slacciare i pantaloni e a massaggiare il basso ventre. Stava quasi per sorpassare la biancheria quando lei lo blocco'.
''No aspetta, io non posso.''
''Ma perchè? Non dirmi che hai ancora il ciclo! Se non vuoi farlo con me o almeno stare in intimità dimmelo, me ne faccio una ragione!'' Era incazzato.
''Non è che non voglio..Sono vergine, Vic, ho paura. Per la prima volta, in vita mia, ho paura.'' Le si riempirono gli occhi di lacrime che presero a scorrere lentamente.
''Ah... Sc-scusami.. Io non lo sapevo.. Io non volevo spaventarti. Il fatto è che muoio dalla voglia di stare con te, di toccarti. Adesso capisco perchè mi fermi.''
''Anche io vorrei ma.. forse è meglio se andiamo con calma.''

''Ti fidi di me?'' Victor se ne usci' cosi, dopo alcuni minuti di silenzio.
''Certo!''
''Rilassati...''
La fece sdraiare, le si mise accanto e continuarono a baciarsi per un tempo che sembro' a Marika infinito.
Ad un tratto lui si stacco', guardandola tanto intensamente da farla scogliere come ghiaccio al sole.
''Sei stupenda.'' Marika accenno' un lieve sorriso e gli accarezzo' una guancia.
La mano del chitarrista continuava a vagare sulla sua pancia, quando ad un certo punto si decise e la fece scendere più giù, slacciandole i pantaloni.
Marika tremava, stava per urlare ma miracolosamente resistette.
La sua mano si infilo' piano sotto quell'inutile pezzo di biancheria, e cio' che fece, la rese talmente eccitata che non si trattenne più.

 

''Victor! Oh mio Dio, si!'' Il suo primo, vero, momento di piacere la colse all'improvviso, lasciando Victor sorridente e lei stravolta, confusa, appagata e felice.
''Sei stupenda e sei mia.'' Victor le bacio' la fronte e la abbraccio', in un meraviglioso gesto di spontaneità.
Quel piccolo momento di intimità, consolido' la coppia e la rese più forte, ma questo, loro, non se lo dissero mai.



 


Salve a tutti! Sono imperdonabile, lo so. Sono stata via 6 giorni, divisa tra cresime, cugini che tornano dalla missione in Afghanistan, feste in famiglia e compleanni vari. Il capitolo era pronto da un sacco, ma non ho avuto un secondino di tempo. Adesso pero' sono qui, e spero davvero che vi piaccia, cosi come piace a me. Un bacione!
M.

  
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