Anno 2030. Ormai sei sposata, hai un marito e una bellissima figlia di nome Jamie. Sono le dieci del mattino, così decidi di andare a sistemare la cantina. Tua figlia ti da una mano. Con una scopa spazzi le scale e spolveri, mentre tua figlia rovista un pò per scoprire il tuo 'oscuro passato'. "Mamma, cosa sono questi?" Dice Jamie indicando un vecchio scatolone con degli album e dei poster. Te sospiri. "Posso buttarli?" Continua lei. "No, piccola vieni qui, ti racconto una storia" Lei si avvicina lentamente. "Ti prego, non dirmi che è un'altra delle tue storielle melodrammatiche sul fatto di essere un adolescente" "No, scema." Le rispondi dandole una bottarella sulla spalla. "Sai, quando avevo la tua età, mi sono innamorata.." Fai per continuare ma tua fiiglia si alza. "Come non detto, ciao mamma" La tiri per un braccio. "Non di un ragazzo.." continui. Jamie si incuriosisce così si risiede a gambe incrociate. "Non di un ragazzo.." Ripeti. "Ma di cinque." Jamie spalanca gli occhi. "E poi dici a me di stare attenta ai pedofili eh!" Fai una leggera risata. "Non è come pensi te, pervertita!" Urli. "Loro abitavano a migliaia di kilometri da casa mia. Non erano i miei fidanzati, nè amanti o cose simili.. erano i miei idoli" Ripensi a quelle parole. "Sono i miei idoli. In quegli anni, la gente si giudicava in base alla musica che ascoltavi... "Come si chiamavano?" Ti interrompe Jamie. " Zayn, Liam, Louis, Harry e Niall." Dici tutto d'un fiato. 'Wow, me li ricordo ancora', pensi. "Noi venivevamo chiamate Directioners, anche perchè il nome del loro gruppo era One Direction. Ricordo ancora il giorno in cui mi cancellai da Facebook, senza ricevere loro notizie. Il giorno in cui mi tolsi da Twitter, solo per il fatto che loro non lo usavano più. Il giorno in cui si sposarono, e io diventai una furia. Vedi questo?" Dici indicando il loro primo album, ovvero 'Up All Night'. "Questo è stato solo l'inizio. Li conobbi grazie ad X-factor, lo seguivo da tanti anni quel programma, ma smisi appena arrivarono loro, appena entrarono nella mia vita. Ogni singola parola era su di loro. Ogni volta che il mio fidanzato parlava speravo che uscissero le loro voci. Ricordo ancora il giorno in cui ebbi quel piccolo pezzo di carta tra le mani, quel biglietto che ,mi cambiò la vita. Aspettai anni, che per me fu un eternità, prima di averli. Ricordo quando mi notarono, quando mi salutarono, e quando mi abbracciarono per la foto. E , ti giuro, anche oggi, riesco ancora a provare le emozioni che provai a diciassette anni. Mi feci una promessa.." Una lacrima ti riga il volto. "Quale mamma?" Ti chiede Jamie, del tutto interessata. "Quella di non abbandonarli. Quella di supportartli sempre. Ho amato quei ragazzi con la pancetta, ho amato quei ragazzi con i muscoli e un viso perfetto, e amerò quei ragazzi con le rughe. Per me erano tutto. Vivevo per loro, piangevo per loro.. mi tagliavo per loro." "Cosa?!" Urla tua figlia. "Già. Tu non puoi capire cosa si provava a vivere in Italia nel 2013. Tutto era una gran merda. Le ragazze venivano picchiate, solo perchè ascoltavano i One Direction. Provai una volta a staccare tutti i poster possibili in camera mia, per paura, per paura di essere io la prossima 'vittima'." "E poi?" Chiede lei con gli occhi lucidi. "E poi.. poi mi ritrovai con rotoli di scotch nelle mani a riattaccare quei pezzi di carta." Jamie sorride. "Tutto questo fino a quando durò mamma?" "Fino a quando incontrai tuo padre, mi cambiò la vita. Ma.. questa è un'altra storia." Tuo marito entra in cantina. "Eccovi, vi stavo cercando dappertutto!" Grida esasperato. "Gli stavo raccontando dei One Direction, amore." Sussurri. "Ah.." sospira lui. "E tu, papà, cosa mi sai dire su questa band?" Chiede Jamie con un sorriso a trentadue denti. "Bhe.. grazie a quella band io ho potuto incontrare tua madre." Dice mordendosi il labbro. Te ti alzi e ti avvicini a lui. "Non cambierai mai, Liam." E lo baci.