Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Crypbeast14    28/04/2013    1 recensioni
Una storia fin troppo complicata, così complicata da sudarsi il lieto fine.
La storia di una ragazza, Sarah Murray e Josh Hutcherson nel Kentucky.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivati a casa, accendo la luce e poggio la giacca su una sedia. La stanchezza è arrivata tutta insieme. < Eccoci qua. >
Sospiro tristemente. Siedo sul letto, incrociando le gambe e poggiandoci le mani sopra.
< Che hai? >
< Non volevo rovinarti la serata. Scusami. >
Cerca di sorridermi < Non ci pensare. > si butta di peso sul materasso, a pancia in sotto rimbalzando un pò.
< Hai sonno? >
< Un pò. > Incastra la testa fra le braccia. < tu no? >
< Pensavo che volevi farmi la paternale. > Prosegue un minuto di silenzio, un pò imbarazzante. Poi decide di mettersi seduto al mio fianco.
Fissa il vuoto, davanti a se. < Quando sei uscita il tuo intento era indispettirmi? >
< Beh.. > Finalmente posa gli occhi sui miei < In un certo senso. > non rimane affatto sorpreso dalla risposta.
< Basta gelosie, Sarah. >  Mi prende le mani e le tiene forti tra le sue < Sai che non voglio perderti. Ora meno che mai. Fidati. >
< Lei è così perfetta. E voi avete un rapporto bellissimo. Non ce l' ho fatta a resistere. >
< Piccola > addolcisce il tono, come per tranquillizzarmi < Tra me e Jen c'è qualcosa di bellissimo. C' è feeling, c'è comprensione. 
Anche solo con uno sguardo ci capiamo. Penso sia una persona straordinaria. Sai cosa mi ha chiesto mentre ballavamo? >
< Quando eravate abbracciati? > annuisce. < Cosa? >
< Mi ha chiesto di te. Se stavi bene e come procedeva la gravidanza. Lei tiene a me come un fratellino. >
< Tu tieni a lei come una sorella? >
< Certo che tengo a lei come una sorella. > per la seconda volta, dall' inizio delle riprese di Hunger Games, l' ho giudicata male.
Ed è così frustrante. Mi tira a se e, mentre si sdraia, mi stringe forte dalla vita. < Perchè non credi a ciò che ti dico? >
< Ci credo. Pace? >
< Pace. Ti fai dare un bacio? > un sorrisetto malizioso e senza aspettare una risposta me ne stampa due sulle labbra.
Cominciamo a farci travolgere dalla passione e dopo pochi minuti i vestiti raggiungono il pavimento. Mi alzo < Aspetta, spengo la luce. >
 
Spalanco gli occhi all'improvviso. E' bruttissimo svegliarsi così di colpo.
E la cosa piu' strana e' che non ricordo nemmeno cosa ho sognato stanotte. Passo il braccio sulla fronte per asciugarmela.
Josh dorme beatamente vicino a me sdraiato su un lato, le ginocchia vicine al petto e le mani all'altezza del mento.
Accarezzo i capelli corti e gli do un bacio sulla guancia.  Ieri ci siamo addormentati così, dopo aver fatto l'amore.
Decido ad alzarmi e indossare l' intimo per poi raggiungere il bagno. 
Bagno il viso e mi guardo allo specchio. Ho i capelli pazzi e un viso che fa paura. 
Sono le nove e dieci di mattina.  Fra circa un ora Hutch deve presentarsi ad un appuntamento. 
Torno in camera e mi avvicino al letto.  Gattono piano su di luii, fino ad arrivare all'altezza del viso. < Amore > sussurro.
Di certo così non mi sente. Con una mano gli accarezzo il viso. < Amore svegliati dai. >
Sbatte piu' volte gli occhi, un pò disorientato.  Poi mi guarda. < B-Buongiorno. >
La bacio molto vicino alla bocca. < Ciao Hutcherson. >
La sua voce di prima mattina fa una tenerezza infinita. Sembra un bambino. < Che ci fai in intimo sopra di me? >
< Ti sto svegliando. > La bacio ancora < Perchè? Che vuoi? >
< Facciamo la doccia insieme? >
Lo guardo un attimo seria, poi scoppio a ridere. < Nemmeno realizzi e già fai il pervertito. >
< Dai andiamo. >
< Un cagnolino in calore, proprio! >  si alza di scatto e comincia a tirarmi verso la toilette. Poi chiude la porta dietro di se. 
Peccato che non sia tutto rose e fiori. Non facciamo in tempo a mettere piede fuori dalla stanza, vestiti e profumati, che sentiamo delle urla.
Non troppo forti, ma comunque capaci di stordirti.
< Stai dicendo che io non ho educato bene mio figlio? E' questo? > Lancio una velocissima occhiata a Josh e mi precipito in salotto. 
< MAMMA! > con tutta l' aria che ho in corpo.  Le due donne si girano verso di me contemporaneamente. Che situazione assurda. < Cosa stai facendo? >
< Sono venuta a prenderti, come promesso. > e fa per avvicinarsi con le braccia aperte.
Io faccio due passi indietro. Si blocca. L' attore nel frattempo ci ha raggiunti. < Come osi venire qui e attaccare Michelle? Lei non c' entra niente. >
< C' entra. Se avesse speso due parole in più con lui > lo indica < Riguardo i contra- >
< COOOOSA? >
< - Non saremo in questa situazione! >
< SENTITE > le interrompo, prima che si mozzicano in testa < ora basta litigare. A cosa servono queste discussioni? >
< Sapevo che non dovevo lasciarti andare. > piccola pausa. < Amore. Amore perchè non hai abortito? Ti rendi conto di quanto sia grave la cosa? Un figlio non è uno scherzo. >
Un passo verso di me. Io ne faccio un altro indietro. < Abortire? Con quale coraggio? > 
< Siete ancora molto giovani. Perchè? >
< Perchè, nonostante la giovinezza, siamo in grado di prenderci le nostre responsabilità. > la voce calda del ragazzo ci fanno voltare nello stesso istante < Non devi prendertela con mia madre che mi ha parlato duemila volte di queste cose. L' unico che può avere una parte di colpa sono io. >
< Parli di responsabilità? Credi sia facile gestire un bambino? E sopratutto perchè non sono stata avvisata prima? >
< No, non credo affatto sia facile. Io ho il mio lavoro, lei deve ancora diplomarsi.  > molto lentamente si avvicina a lei, poggiandole quindi una mano sulla spalla < E ti chiedo scusa di tutto. Volevamo dirtelo dal vivo, con calma una volta tornati nel Kentucky ma Sarah era così debole in quel momento che non è riuscita a trattenersi. Deve essere stato un duro colpo. Anche questa è colpa mia. > i due si fissano in modo molto intenso, come se si stessero leggendo nella mente. 
< No Josh, l' abbiamo deciso insieme! > intervento inutile da parte mia. 
< E PERCHE' ERA DEBOLE? >
< Perchè ero fuori a girare un film. > risponde di tutto fiato Josh. < Ma c' era mia madre con lei. L' ha aiutata in tutti i modi. >
Segue un istante di silenzio imbarazzante. Quelli che ti fanno fischiare le orecchie. < Sarah ha sempre sofferto! Da quando si è fidanzata con te. >
< No, non è vero. > altro intervento inutile. Come se non esistessi. 
< Tu sei troppo preso dal tuo lavoro. >
< Le ho dato momenti di sofferenza, è vero, ma non solo quello per fortuna. > cerca il mio sguardo per cercare conferma. Poi sorride tornando su mia madre < Senti non mi aspetto di certo il tuo perdono imminente. Ma voglio che tieni in chiaro una cosa: il bambino nascerà e io farò in tutti i modi di presenziare nella sua vita. Perchè è mio figlio e da ragazzo responsabile sento che devo occuparmene. Non voglio pensi mai di essere stato un errore. Una dimenticanza dei suoi genitori. Tutti hanno il diritto di vivere una vita normale. E sappi anche che Sarah, se vorrai separarci, soffrirà ancora di più. Ero sconvolto quanto te all' inizio. Sono sparito per tre giorni senza lasciare traccia. Ma sono tornato e intendo rimanere. Non mi importa dei giornali, delle riviste scandalistiche. Voglio solo vedere la mia ragazza felice. Per tutta la vita. >
Questo ragazzo ha il dono di incantarti, mentre parla. Rimaniamo a fissarlo per non so quanto tempo senza dire niente. 

Alla fine decido di tornare comunque a Union insieme a mia madre.
Ma so perfettamente che, nel profondo, ha creduto alle parole di Josh e che in un certo senso lo abbia già "perdonato". 
E' comunque una bella sensazione tornare a casa. Cassie, Brandy e Michelle mi hanno aspettato davanti alla porta e mi hanno buttato le braccia al collo.
Mi stanno vicino come possono, felicissime di diventare "zie" di Hutcherson Junior. 
Mio padre si lascia andare ad un lungo abbraccio. Poggio il viso sul suo petto, in silenzio, mentre quello mi stringe forte. 
Credo sia un gesto che valga più di mille parole. Credo che abbia voluto anche fermare la mamma, prima di partire. Ma non glielo chiedo per accertarmene. 
Presto l' attore partirà per girare il secondo film "Catching Fire". Ma prima viene il Natale. Ciò significa che potremo vederci ancora.
Infatti, in attesa del suo arrivo (festeggerà insieme alla famiglia l' evento) rimango ad aspettarlo sul divano.
Ho preparato una sopresa per lui. Non è niente di materiale anche perchè diciamolo, quel ragazzo può permettersi tutti gli sfizi del mondo.
Così ho pensato ad una cosa originale. 
< Sarah? > 
< Mh? >
< E' arrivata una macchina. Forse sarebbe meglio se vai ad aprire alla tuo fidanzato. > Mi alzo, buttando il telefono sul divano senza cura.
Appena spalanco la porta, il gelo quasi mi travolge.  Ma non mi interessa. < Josh! > lo chiamo contenta come una bambina.
Lui esce dal' auto, sbattendo lo sportello e guardando in su. < Ciao piccola! >
Sale le scale, fino a raggiungermi. Si fionda fra le mie braccia e mi riempie di baci. < Auguri amore mio. >
< Auguri. >
< Allora hai cucinato i biscotti? > mi chiede. 
< Avrei voluto. Ma ci sono alcuni odori che ancora non riesco a sopportare per colpa di questo qua. > Indico l' ombellico, divertita. < Ah, dimenticavo >
Lo afferro per le spalle < Sei come al solito impeccabile. >
< Mh, anche tu dolcezza. > 
< Volete stare fuori? Avrei bisogno di chiudere la porta, fa un pò freddino. > papà. In effetti ha ragione. 
Mia madre si limita soltanto a sventolare la mano, trattenendo a stento un sorriso in sua presenza. 
All' improvviso dal nulla fa uscire un pacchetto. Lo guardo male < Ti avevo detto di non farlo. >
< Shhht. > Mi fa un bellissimo sorriso e mi bacia a stampo piu' volte, sotto gli occhi inteneriti dei miei genitori.
Appena la carta viene stracciata, caccio un urletto. E' un girocollo davvero meravigiioso. Credo che lo indosserò questa sera. 
< Allora ti piace? >
< E' meraviglioso. Davvero. Non so che dire. > comincio a saltellare, felice.  Mi bacia ancora, avvolgendomi il collo con le sue braccia.
A pochi millimetri dal mio viso sorride nuovamente. < TI amo. > Un altro bacio. Mia madre sembra che sta lì lì per piangere.
< Comunque devo rapirti per un oretta. Solo dopo potrai raggiungere la tua famiglia. > 
Gli prendo la mano. Lui è a dir poco sconvolto < Dove mi porti? >
< E' una sorpresa. E' il mio regalo. > 
Coperta da capo a piedi, mi infilo nella sua auto. Lui sale al posto di guida e mi chiede dove bisogna andare. 
Il tragitto è breve. Ci fermiamo davanti al piccolo ospedale di Union.  < Qui? > annuisco convinta. 
Spegne la macchina e scende. Decide di seguirmi, con passo molto incerto.  Mi tiene la mano ben salda mentre attraversiamo i corridoi.
Mi rivolgo ad un infermiera < Scusi.. io avevo un appuntamento. > Le dico il cognome e la signorina, con il sorriso sulle labbra, ci indica dove dobbiamo andare.
Davanti a una porta mi blocco e, sorridente, faccio una carezza alla pancia. < Eccoci qua. >
Legge il cartello. C'è scritto solo il cognome del dottore. 
< Che dobbiamo fare? >
< Entriamo e vedrai. > Appena l'uomo ci vede entrare, si alza e ci viene incontro.
< Finalmente! >
< Salve dottore. Scusi l'ora e il giorno, ma dovevo farlo per forza oggi. > prendo sottobraccio Hutch < Lui è il padre del bambino. >
< Salve. > dice lui ancora confuso. 
< Josh Hutcherson? Beh, seguitemi per favore. > Solo ora mi accorgo che c'è un altra porta nella stanza, che il dottore apre velocemente.
Un lettino e uno schermo nero si presenta davanti a noi. Tolgo la giacca, la borsa e mi sdraio adagio. 
L' attore pare abbia appena avuto un infarto. 
Appena su quel piccolo schermo nero appare l'immagine del mio bambino, o sarebbe meglio dire BAMBINA, cede totalmente all' emozione. 
E' una femminuccia splendida.  Tiene stretta la mia mano, mentre lo guardo soddisfatta.
Con l'altra, invece, si asciuga una goccia che scivola giu' veloce sulla guancia. < Amore. Amore di papà, sono qui. Piccola.. >
Torniamo a casa che ha ancora gli occhi lucidi. Non ha più detto una parola. 
Parcheggia l'auto e volto il busto verso di lui, poggiando il gomito sullo schienale del sedile. < Allora? >
Ricambia lo sguardo, serio. < Piaciuta la sorpresa? Non dici nulla? >
Passa qualche secondo di silenzio. Ora comincia a preoccuparmi.  < Ohy? Tutto okay? > annuisce. < Preferivi non vederla? Puoi dirmelo, non mi offendo. >
< Tranquilla. Non è facile per me, devi capirmi ma sono contento, davvero. > Prende il mio viso fra le mani e mi bacia.
< Vuoi stare un pò da me prima di andare dalla tua famiglia? >
Abbassa lo sguardo. < Non vorrei disturbare. >
< Nessun disturbo, Hutch. >
< Va bene andiamo! >
< E' stato facile convincerti. > un altro bacio e scendiamo dal mezzo. Arriviamo davanti alla porta di casa mia mano nella mano.
< Sicura? >
< Dai, vieni. > Mia madre apre, tutta sorridente. < Eccoci qua. > Siede sul divano e fa accomodare me sulle gambe. 
Cominciamo a parlare del piu' del meno, facendo passare il tempo in fretta. L' argomento principale è il suo prossimo film.
Ovviamente è gia tinto biondo, ha già messo su altri muscoli e pronto per le riprese. 
Poi la domanda tanto attesa < Allora raccontate? Che avete fatto lì fuori? >
< Un ecografia. >
< Ah. E- >
< E' una femminuccia. > Ci guardiamo, sorridendo.
< U-Una femmina? >
< Sì, una bellissima bambina che cresce anche troppo velocemente. > Vedo una lieve smorfia comparire sul suo viso.
< Beh almeno è tranquilla. >
< Questo è da vedere. > prendo la mano di Josh e mi alzo < Scusate, noi andiamo un attimo in camera. Se ci fa visita qualcuno o chiama qualcuno - >
Mamma alza un sopracciglio. < Non chiamateci. >
< SARAH! >
< Solo se è urgente allora. Bye > E lo trascino in camera mia, chiudendomi la porta alle spalle.
< Che vuoi fare? >
< Te che vuoi fare? > Ci guardiamo per qualche istante negli occhi. < Ah, capisco. >
Sussulta un pò sorpreso. < Capisci davvero? >
mi avvicino tutta maliziosa e prendo a baciarlo, attaccandolo al muro. Lui mi stringe forte, mentre lo faccio. 
Sembra così vulnerabile adesso. < Forse è meglio se chiudi la porta. > Giro la chiave.
Ci buttiamo sul letto. Poi tutto si fa più frenetico. Mi passa una mano fra i capelli, mentre mi bacia il collo.
Gli passo le mani sotto la maglia. Adesso ho veramente voglia di lui. 
Scoppia a ridere. Io lo guardo interrogativa < Che ridi? >
< Certo che non ne possiamo proprio fare a meno, eh? >
< Beh caro, fattene una ragione. > 

Note:
Allora devo chiedervi scusa per:
1. Essermi assentata. I soliti casini! Pff
2. Per i zompi temporali assurdi nella ff. Non voglio arrivare al centomiliardesimo capitolo aha
3. Non so precisamente quando hanno avuto inizio le riprese di Catching Fire. 
Sicuramente non dopo Natale. Ma chissene importa questa è finzione no? 
4. Errori di battitura. Quando si è in piena ispirazione, anche rileggendola dopo, non te ne accorgi.
C' è chi di voi mi capirà.
Mi perdonate VERO?
Io vi amoh. Xoxo

  
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