- Becks! Dove diavolo stai andando? La festa non è ancora finita! Non puoi perderti la battaglia di gavettoni, andiamo.
- Lou … sai che non ho una gran passione per questi giochetti.
- Ma è la mia festa! Sono il tuo migliore amico, non puoi andartene così, di punto in bianco.
- Raggiungo Amy e Lauren in piscina, poi ritorno. Promesso.
- Okay. Allora a dopo.
Mi schiocca un bacio sulla guancia e poi si dirige verso la pista da ballo, dove Liam, nostro amico dalle scuole elementari, sta tentando di abbordare una ragazza di quarta.
Io mi incammino verso la piscina. Non riesco a trovare Ams e Lau, c’è troppa gente.
-Beckie! Siamo qui! – noto in lontananza una testa riccia girata verso di me. Lauren.
La raggiungo.
- Eccoti! Dov’eri finita? – Amy.
- Ero dentro con Louis. Oh, a proposito … tra poco fanno la battaglia di gavettoni. Vi conviene iniziare a rivestirvi.
- Tu non vieni?
- No, non mi va.
- Come vuoi … hai per caso visto Niall in giro?
- Sì, era al bar con Adam, mi pare.
- Cazzo. Sarà meglio che vada a riprenderlo, altrimenti so già come finisce.
- Una volta in più non cambia le cose. Sarà la trentesima volta, da quando state insieme, che vai  a recuperarlo.
- Becks, non so se hai capito che stiamo parlando di Horan. L’hai mai visto ubriaco? Diventa completamente pazzo.
- Fai come ti pare.
- Io vado, ciao ragazze. – Amy prende la sua fatidica decisione e se ne va. Restiamo io e Lau.
- Dimmi un po’ … come va con Styles? – domando.
- Benone. L’altra sera sono stata a casa sua per cena.
- C’erano anche i genitori?
- Sì.
- Cavolo, allora è una cosa seria.
- Penso di sì.
- Oh, Lau, sono così felice per te. Te lo meriti, dopo tutto quello che hai passato. – la abbraccio. Lei mi stringe ancora più forte e mi ripete per l’ennesima volta che mi vuole bene.
- Anch’io te ne voglio. E lo sai.
Sento un ragazzo urlare. La battaglia di gavettoni sta inziando.
- Sarà meglio che tu vada. – concludo.
- Sì. Ci vediamo dopo, Becks.
- Divertiti! – le urlo mentre si allontana.
 
Decido di farmi un giro per il cortile, completamente sola. Noto una coppia pomiciare su di una sdraio, accanto alla piscina. Gwen e Simon. Non durerà molto, conoscendo le loro reputazioni in campo sentimentale.
- E’ strano, vero? – una voce dietro di me attira la mia attenzione. E’ un ragazzo alto, magro, moro, con un bel ciuffo. Indossa una maglietta bianca, abbellita dalla scritta ‘Cool kids don’t dance’. I pantaloni, neri, mettono in risalto le sue gambe muscolose. Ha una sigaretta in mano, ma la getta via. E’ notte inoltrata, ma il suo sorriso splendente è ben visibile.
- Voglio dire … è strano che quando frequenti qualcuno non fai altro che vedere single felici, e invece quando sei solo sei accerchiato da coppie che si amano alla follia, non credi?
- Effettivamente hai ragione. – constato.
- Quindi posso dedurre che sei single.
- Esatto, ma non me ne pento. Meglio soli che mal accompagnati, giusto?
- Giustissimo.
Ride. Ha un sorriso indescrivibile.
- Che ci fai qui? – chiedo per rompere il ghiaccio.
- Odio le battaglie di gavettoni.
- Mi stai già simpatico.
Ride ancora.
- Zayn! Becks! Venite anche voi! – Liam si sporge dalla finestra.
- No, grazie amico, magari un’altra volta. – risponde Zayn.
- Ok, vi lascio soli, se ho interrotto qualcosa scusatemi. – mi fa l’occhiolino.
- Sempre il solito. – sussurro.
- Ti va di fare una passeggiata?
- Certo.
Ci incamminiamo verso una meta indefinita.
- Suppongo che tu sia Rebecca.
- Esattamente, ma odio il mio nome. Per cui … preferirei che tu mi chiamassi Beckie o Becks.
- Allora, Becks, come mai sei qui alla festa?
- Louis è il mio migliore amico. Siamo come fratelli.
- Capisco.
- E tu?
- Oh, mi ha invitato Liam, il coglione di prima.
- Sì, so chi è Liam.
Accenna ad un sorriso. Lo fisso per un istante. Lui mi sfiora la mano. Arrossisco.
- Sai già qual è la sorpresa di cui tanto si parla?
- Sorpresa?
- Liam mi ha detto che a mezzanotte ci sarà una sorpresa.
- Oh, sì, Lou mi ha parlato di fuochi d’artificio.
- Sono le undici e quarantacinque. E dove li sparano?
- Proprio sopra la villa.
- Li fanno apposta per la festa?
- Credo di sì.
Noto i suoi occhi sbarrati.
- I genitori di Louis sono ricchi, per loro non è un problema.
- Oh, ora è tutto più chiaro.
 
 
23.53
 
 
Zayn mi prende la mano. Rabbrividisco.
- Non è bellissimo? – dice rivolto verso il cielo stellato.
- Sì. – lo fisso. I miei occhi non si vogliono staccare da lui.
- Ma se non lo stai neanche guardando? – ride.
Guardo all’insù e ritorno a fissarlo.
Quella sera, non era solo il cielo ad essere bellissimo.
 
 
23.58
 
 
Si volta e mi guarda. Passano i secondi. Mi stringe anche l’altra mano. Sorride. Non parla, ma il suo sguardo dice tutto.
 

24.00
 
 
Mi prende il viso tra i palmi caldi delle sue mani. Si avvicina. Quell’attimo sembra interminabile. Siamo distanti di pochi millimetri.
Le sue labbra si posano sulle mie, dolcemente. Il bacio si fa più intenso. Iniziano i primi botti. Ho freddo, ma il calore della sua pelle basta per riscaldarmi. Si stacca da me, ma rimane per qualche secondo a fissarmi. Ha gli occhi lucidi.
- Sei mia. – sussurra.

Sorrido.
 
Nel cielo, una stella si accende. E’ la più luminosa di tutte.