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Autore: _ehiMarchisio    28/04/2013    0 recensioni
mangia, viaggia, ama.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Stasera dobbiamo divertirci come non abbiamo mai fatto!» Serena, la mia migliore amica,

tendeva sempre a farsi prendere la mano quando si trattava di divertirsi. 


«Certo amore! Guai ad annoiarsi.» le feci l'occhiolino.

Ci stavamo preparando per stasera, saremmo dovute andare in discoteca assieme ai nostri amici.

«Ti fai bella per il tuo spasimante?» mi chiese maliziosa.

La guardai a dir poco male. «No.» fu la mia breve risposta.

«Uh che sei permalosa!». mi disse dandomi una pacca sulla spalla.

La guardai, e non potei fare a meno di ridere guardando la sua faccia divertita.

«Ti odio.» le feci una linguaccia.

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Arrivammo alle 22 circa in discoteca. Il buttafuori ci fece entrare senza problemi, i nostri amici avevano già provveduto a pagare l'entrata.

Li cercammo tra la folla e Gianluca, il mio spasimante come dice Serena, ci vide e ci fece segno di andare verso di loro.

«Wow. sei uno schianto.» mi baciò sulla guancia.

Arrossii al suo complimento e lo salutai anche io.

Neanche feci in tempo a salutare il resto della comitiva che lui mi trascinò in pista.

Iniziammo a muoverci come cretini con la musica che rimbombava forte nelle mie orecchie.

C'era gente dappertutto, non avevo mai visto questo locale così pieno il sabato sera.

Gianluca si fece più vicino a me e sent
ii il suo respiro sul mio collo,

provocandomi brividi sulla schiena anche se sulla pista c'era un caldo atroce.

Cercai di allontanarmi da lui, ma la folla intorno a noi non me lo permise.

Avevo bisogno di prendere un po' di aria.. Troppa gente in luogo piccolo, il più delle volte mi provocava giramenti di testa. 


E prima che Gianluca se ne accorgesse, lo lasciai a ballare da solo.

Andai a prendere qualcosa da bere al bancone di fronte la pista da ballo.

Avevo bisogno di qualcosa di fresco; ordinai un Malibù con del ghiaccio e mi sedetti su uno degli sgabelli.

Mentre aspettavo il mio Malibù, sentii lo sguardo di qualcuno addosso perciò mi voltai e vidi un bellissimo ragazzo che mi fissava.

Spontaneamente gli sorrisi, ma abbassai immediatamente lo sguardo verso il bicchiere che il mio amico bar-man mi aveva messo di

fronte.

Ne bevvi un sorso provando piacere e con la coda dell'occhio notai che quel ragazzo mi stava fissando ancora.

Diventai rossa, quel suo sguardo intenso mi intimorii. 

«E' tutta la sera che ti guardo ballare.» disse lui sfacciato.

Non seppi che dire e di solito avevo sempre la battuta pronta. Arrossii di nuovo.

Mi sorrise da un orecchio all'altro.

«Abbordi sempre così le ragazze?» mi feci sfacciata anche io dopo aver bevuto un altro sorso di Malibu'.

Questa volta rimase lui senza parole, ma si riprese subito: «No. Quasi mai a essere sincero.. Siete sempre voi che mi venite a cercare.» era

pieno di sé e si vedeva.

«Wow. Evviva la modestia.» gli dissi sarcastica.

«No, non è modestia è la verità.» mi sorrise beffardo e io mi ricordai di respirare. «Sei qui con il tuo fidanzato?» mi chiese.

«Ehm, no.. Direi di no.» risposi sorpresa dalla sua domanda.

«Meglio.» mi sorrise ammiccante. «Ti va di uscire fuori?»

«Sì, la musica inizia a darmi fastidio.» gli sorrisi.

Si alzò e io feci lo stesso. Presi il mio malibù e ci dirigemmo fuori verso le panchine a bordo piscina.

C'erano coppiette innamorate ovunque.. cavolo!

Con mia grande sorpresa mi porse la sua mano e ci sedemmo a bordo piscina.

Mi tolsi le scarpe e lui fece altrettanto alzandosi i jeans fino al ginocchio.

Soffiò una brezza non troppo piacevole che mi scompigliò i capelli e mi fece venire i brividi sulla schiena.

Lui, non disse nulla, si tolse la giacca e me la appoggiò sulle spalle.

«Grazie.» gli dissi stringendomi addosso la giacca. 

Senza farmene accorgere, annusai la sua giacca.. Sapeva di Acqua di Giò, di ammorbidente e sigarette.

"Mh .. una miscela a dir poco stupenda."

«Non mi hai ancora detto come ti chiami.. » osservò lui


"Mh, vero.." 

«Natalie, piacere.» gli porsi la mano e lui la strinse. 

«Zayn, piacere mio» riecco quel suo sorriso beffardo. «Sei italiana?» sembrò sinceramente interessato.

«Si. Vengo dalla Sicilia.» dissi orgogliosa.

«Si sente dal tuo accento che non sei inglese. E' tanto che sei qui?»

«Ehm .. un anno più o meno.»

«Non ti ho mai vista in giro..»

«Neanche io a te.. »

«Hai detto che sei Italiana, giusto?» sembrò perso nei suoi pensieri.

«Ehm sì.. perchè sei mai stato in italia?» chiesi curiosa.

«Sì.. Tre o quattro volte più o meno»

«Davvero?» dissi stupita.


«Si.. Con i miei amici. Ma non siamo mai stati in Sicilia.» si fece pensieroso.. 

«Peccato.. Si mangia davvero bene in Sicilia. » 

Mi mancava la mia terra, soprattutto il cibo.

«Misà che la prossima volta che andremo in Italia, faremo un salto in Sicilia.» mi sorrise raggiante.

«Viaggi spesso con i tuoi amici?»

ci pensò un po' prima di rispondermi: «Beh, diciamo che giriamo spesso il mondo..»

«Ah.» furono le sole parole che riuscì a dire.

«A te piace viaggiare?»

«Sì, tantissimo.. Sono stata in molte città Italiane e poi soltanto l'Inghilterra. Ma mi piacerebbe girare tutta l'America e anche l'Australia. »

dissi con aria sognante.


Non mi accorsi che adesso era più vicino a me.. Ci stava provando con me.

Mi mise una mano sulla coscia nuda.

Beh.. Diciamo che il vestitino blu elettrico che indossavo era piuttosto corto.

Gli tolsi la mano dalla mia coscia mettendogliela sulla sua e gli sorrisi imbarazzata. 

Mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Un gesto normale per me, quando ero imbarazzata.

Adesso è a cinque centimetri dal mio viso.

Evidentemente non aveva capito che non avevo voglia di baciarlo.. Il suo intento era chiaro: abbordarmi per poi scoparmi.

Fece per baciarmi ma io mi ritirai immediatamente.

«Scusa ma non bacio il primo che capita.» dissi con una smorfia.

Ci rimase letteralmente di merda. Probabilmente non era mai stato rifiutato da una ragazza.. "beh c'è sempre una prima volta" pensai

sarcastica.


«Scusami tu.»

Si allontanò impercettibilmente da me e non disse più nulla.

Mi sorrise soltanto.

Sentii qualcuno schiarirsi la voce ed entrambi ci voltammo a vedere chi fosse.

«Ehi Lu!» era Gianluca.

«Noi stiamo andando via..» disse guardando male Zayn.

Conoscevo quello sguardo. E non lo sopportavo quando faceva così.

Mi aveva detto che si era preso una bella cotta per me, ma io non volevo rinunciare alla nostra amicizia così lo rifiutai e lui ancora non riesce a

capacitarsene.


«Ehm se per te va bene ti accompagno io a casa.. » Zayn si toccò un sopracciglio.

«mh.. Va bene.» gli sorrisi e mi rivolsi a Gianluca aspettando che se ne andasse. «Ci vediamo domani.»

«Okay.» come un cane bastonato, girò sui tacchi e se andò.

«Hai accettato un passaggio da uno sconosciuto o sbaglio?» disse zayn quando Gianluca era ormai lontano da noi.

«Beh perchè in effetti sono la stessa cosa accettare un passaggio da uno sconosciuto e lasciare che mi baci.»

«Potrei essere uno stalker o qualcosa del genere.. tu mica lo sai.»

«Con questa faccia?!» scoppiai a ridere.

«Perchè cosa ha la mia faccia che non va'?» chiese con finto broncio.

«Niente» continuai a ridere dandogli una pacca sulla spalla.

«Stai ridendo di me..»

«Oh davvero? Sai non me ne ero accorta!» dissi sarcastica.

Si alzò e mi porse una mano per aiutarmi al alzarmi.

«Wow che gentil uomo!»

«Lo so, lo so.» disse pieno di sé.

Scossi la testa in segno di disapprovazione ed entrambi scoppiammo a ridere.

Mi misi le scarpe e lui fece altrettanto. 

Mi prese a braccetto e ci dirigemmo verso la sua macchina -una bellissima 

Audi A3-, ma non partii. Ritentò, ma niente.

«Mi sà che dovremo fare due passi.. non ne vuole proprio sapere di partire.»

«Va bene. Ho bisogno di fare due passi.» cercai di essere convincente e ci riuscì.

In realtà non avevo voglia di camminare a piedi.

Mi sorrise in quel suo modo e io presi un bel respiro altrimenti rischiavo un infarto.

Durante il tragitto parlammo e scherzammo.

Arrivati davanti la grande casa bianca di Serena, lo ringraziai per avermi accompagnata a casa, mi salutò e se ne andò.

Fortunatamente S. (la chiamavo sempre così) teneva delle chiavi di riserva sotto lo zerbino della veranda altrimenti sarei rimasta fuori di casa.

Di solito quando io dormivo da S. o viceversa, che succedeva sempre nei week-end, ritornavamo assieme a casa, ma mica sapevo che stasera

non sarei ritornata con lei!


«Sei quì.» cercai di fare piano quando entrai nella sua cameretta ma non ci riuscii e aprii gli occhi.

«Ehm si, scusa non volevo svegliarti.»

«Domani mi racconti tutto, okay? Non ora perchè sono le 4 del mattino e io sto morendo di sonno.»

«Okay. Va bene, dormi amore. A domani.»

Mi misi il pigiama, pensi il telefono.. non volevo essere disturbata, e non appena mi distesi sul letto mi addormentai subito.
   
 
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