Lungo i corridoi c'era una luce abbastanza fioca, si faceva fatica a vedere dove si mettevano i piedi.
L'atmosfera era alquanto inquetante e lugubra.
Lo ammetto, un pó di paura ce l'avevo. Avevo paura del buio da sempre, e non credo che cambierà mai questa mia ossessione.
Udii una leggera risatina.

- Hai paura, ammettilo - disse in modo spavaldo.

- Io? Pff...certo che no! -

- Se vuoi puoi prendere la mia mano -
Un sorrisetto spuntó sulle sue labbra, mettendo appena in mostra le sue fossette.
A quella richiesta penso che la mia faccia si tinse lievemente di rosso. Perché ne avevo bisogno.

- Io..ehm..no-non ne ho bis..-

Non riuscii neanche a finire la frase, che sentii il calore proveniente dalla sua mano raggiungere la mia.

- Dai, so come ci si sente -

- No, non sai affatto come mi sento in questo momento -

Mi sentivo bene, non piú spaventata, ora c'era lui, lui che mi proteggeva.
Lui e io, in quel buio che non mi sembró poi cosí spaventoso.


Tommy ci stavano ancora seguendo, quindi decisi di accelerare il passo trascinando Austin con me.
Dovevamo sbrigarci a trovare un posto dove ci potevamo nascondere entrambi.
Stavamo ormai correndo, affrettandoci a trovare quel maledetto posto.
All'improvviso trovai alla mia destra una porta seguita da una fila infinita di armadietti. Afferrai velocemente la maniglia, e per mia fortuna la porta si aprì senza fare alcun rumore.
Spinsi il ragazzo che tenevo per mano dentro quello che doveva essere lo sgabuzzino dei piani di sotto della scuola, e date le misure ridotte della stanza la mia schiena andó a sbattere contro la piccola parete, e sentii il suo forte petto addosso al mio.

- Oh scusa, io non vol..- disse a voce troppo alta per la situazione.

- Shhh - bisbigliai non lasciandolo concludere.
In sincronia con il suono emesso dalle mie labbra, ci fu la mia mano che tappó incurantemente la bocca del ragazzo molto vicino a me. Le sue labbra erano così moribidi.

Ci trovavamo in una stanza piccola e buia, ma per fortuna non avevo paura come prima, perchè ormai avevo compagnia ed ero abituata alla scarsa luce. 
Ci fu un momento di evidente imbarazzo tra noi, appiccicati come cozze, due totali sconosciuti.
Vidi a stento i suoi occhi che fissavano i miei, si vedeva che non sapeva cosa fare a quel mio gesto.
Quando sentii i passi avvicinarsi al ripostiglio, involontariamente strinsi con una maggiore pressione le estremità della sua maglietta. I passi scomparvero nel nulla dopo pochi secondi, ed io cominciai a respirare normalmente.

- Quando mi spiegherai perchè non vuoi farti vedere con me da lui? - sussurró al mio orecchio.

- Te lo spiego dopo, adesso dovrem...- Fui interrotta da qualcosa che mi toccó leggermente i fianchi.

- Adesso dovremmo cosa? - disse a bassa voce, sfoggiando un sorriso malizioso.

- Dovremmo andare - risposi in fretta, imbarazzata del momento intimo che stavamo avendo.


EHILAAAA
Che vi avevo detto? Ne valeva la pena secondo me c:
Questo capitolo l'ho scritto mentre ero a comprare delle piante, evidentemente il cinguettio degli uccellini mi aiutava lol (?)
Okaay beh, a me piace molto questa parte, cosa accadrà tra Mary ed Austin?
Ringrazio tutte quelle che stanno leggendo questa storia eeee..tra non molto pubblicherò gli altri capitoli c:
Adesso devo andare, i miei se mi vedono mi uccidono lollino
(AUSTIN HA VINTO IL SUO PRIMO AWARD, ED IO SONO COSI FIERA DI LUI)
Notte a tutte c: