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Autore: I_Am_Mrs_StyPayHorLikSon    28/04/2013    1 recensioni
Era viscido, eppure lo amavo. Era stronzo, eppure lo amavo. Mi sfruttava, eppure lo amavo.. Ero follemente, pazzamente e sfortunatamente innamorata di lui, e questo non poteva cambiare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sfortunatamente innamorata di lui.

 

Harry. Harry Styles.

Da quando l'avevo conosciuto la mia vita era cambiata, in peggio. Fin da subito si era reso conto che provavo dei sentimenti per lui, e ne aveva approfittato, come ogni altro ragazzo furbo -e stronzo- avrebbe fatto. Aveva iniziato con dei favori riguardanti i compiti o le versioni di latino, finchè non era passato a richieste come far finta di essere la sua ragazza. E io, da grandissima idiota, avevo accettato. Ero follemente, pazzamente e sfortunatamente innamorata di lui, e questo non poteva cambiare.

Quel giorno arrivò, scompigliandosi i capelli con una mano e mordendosi il labbro inferiore con i denti. Deglutii appoggiandomi con le spalle al mio armadietto, tenendo con forza i libri tra le braccia.

“Hey.” Mormorò.

Era ormai de diverso tempo che stavo tentando di allontanarlo, ma tutte le volte non ci riuscivo. Quel giorno però ero davvero determinata, presi tutto il mio coraggio e parlai.

“Non ho intenzione di assecondarti nei tuoi capricci stavolta, Styles.” Ringhiai convinta.

Harry corrugò le sopracciglia, alzandone leggermente una più dell'altra.

“Scusa, chi ti dice che volevo chiederti un favore?”

“Ormai ti conosco troppo bene, per te le ragazze come me esistono solo quando devi levarti dai guai.”

Mi guardò, il suo cipiglio profondo era davvero adorabile.

“Oh, ok. Allora me ne vado.” Sospirò infine.

Rimasi sorpresa quando si girò e fece qualche passo allontanandosi da me. Mi lasciò per qualche secondo la fervida illusione che l'avessi avuta vinta io su di lui, ma mi ricredetti quando si girò e, con un'incredibile forza, premette le sue labbra contro le mie. Le sue braccia facevano forza contro l'armadietto, tenendomi imprigionata in una gabbia formata dal suo corpo. Quel bacio durò a lungo, tanto da farmi boccheggiare appena mi lasciò un attimo di respiro.

“Mi piaci quando fai la stronza.” Ansimò sottovoce. “Sei davvero eccitante.” Sorrise alzando il lato destro della bocca, mettendo in mostra la sua fantastica fossetta.

Quel bacio mi aveva lasciata basita, mai mi aveva baciata se non per far vedere a quei dementi dei suoi amici che se la faceva con una dell'altra classe.

Dalla mia bocca uscì in un verso disgustato alla sua affermazione. Era viscido, eppure lo amavo. Era stronzo, eppure lo amavo. Mi sfruttava, eppure lo amavo..

“C-che cosa vuoi da me?”

Sorrise malizioso.

“Beh, stasera ho una cena con dei miei amici, li hai già incontrati. Volevo solo chiederti se ti faceva piacere venire con me.”

Rimasi un attimo stranita.
“Mi stai prendendo per il culo? Non mi hai mai invitato ad una cena se non per farmi vedere come un accessorio.” Chiesi alzando un sopracciglio.

“No, stavolta te lo chiedo per il semplice fatto che mi fa piacere che tu venga con me..”

Il cuore mi andò in gola. Harry, per la prima volta, stava facendo qualcosa senza un secondo fine, aveva ammesso che gli faceva piacere la mia compagnia. Ancora stentavo a crederci.

“O-ok.” Mi arresi.

Sorrise soddisfatto premendomi un bacio sulla guancia, facendomi sospirare.

“A stasera amore.”

Mi fece l'occhiolino, poi si girò andandosene.

 

Mi fa piacere che tu venga con me.”

 

Non riuscivo a levarmi dalla testa quella frase, che risuonava come un eco. Mi asciugai i capelli, poi li raccolsi in una coda che scendeva in una cascata di boccoli fin sulla schiena. Mi guardai allo specchio: indossavo una canottiera nera e un paio di jeans. I tacchi neri mi facevano sembrare più alta, e i capelli legati lasciavano in mostra il grazioso tatuaggio che avevo sulla mia spalla destra. Rappresentava un cuore che si frantumava scendendo verso il basso.. Harry non avrebbe potuto neanche immaginare che quel tatuaggio era dedicato a lui, a quell'amore mai ricambiato che io provavo da ormai diversi anni. Mi aveva chiesto tante volte quale fosse il significato, ma non avevo mai voluto rispondergli.

Sospirai truccandomi leggermente, poi qualcuno suonò alla porta. Aprii, era Harry. Indossava una camicia blu e dei jeans attillati che mettevano in risalto le sue già ben evidenti forme muscolose.

“Ciao, sei bellissima.” Mi salutò.

Arrossii leggermente, non ero abituata a sentirmi fare dei complimenti dal ragazzo che per anni era stato il mio più grande sogno. Era ancora incredibile per me pensare che Harry Styles, lo stronzo che mi aveva rubato e frantumato il cuore, ora mi stava tenendo la mano, mentre camminavamo verso la pizzeria da lui scelta. Vidi fuori dalla porta i suoi amici che fumavano e parlavano tra di loro, non mi erano mai andati a genio quei tipi. Appena il più grande dei tre mi vide, sorrise buttando la cicca della sigaretta per terra, poi venne vicino a me. Con un dito mi alzò il mento, costringendomi a guardarlo. Harry era fermo, non faceva nulla, ma si limitava a guardarmi mentre lottavo contro lo sguardo cupo del suo amico.

“Che bel fiorellino che hai scelto oggi, Haz.” Ghignò.

Scrollai la mia testa via da quelle mani che puzzavano di alcool e fumo.

“Allora, in palio quanto avevamo messo? Ah, sì. 200.”

Capii al volo che c'era qualcosa che non andava.

“Harry..” Lo chiamai.

Mi guardò, poi tornò a parlare con il suo amico.

“Se entro.. vediamo...” Il tipo guardò l'orologio. “Se entro due ore fai ciò che ti ho detto, allora i soldi saranno tuoi.”
Soldi. Era quello lo scopo di Harry allora.

“C-cosa dovresti fare?” Domandai ingenua.

Harry mi fulminò con lo sguardo, capii che quella domanda non avrei dovuto farla. Il suo amico scoppiò in una risata alquanto intimidatoria e malefica, poi mi guardò con occhi spietati.

“Non lo sai, pupa? Harry ha scommesso la tua verginità per 200 bigliettoni.”

Lo guardai sconcertata, poi con riluttanza lasciai la mano di Harry.

“Beh, allora ti converrà prelevare al bancomat, Harry, perchè stasera hai perso.”

Camminai tornando verso casa mia, lasciando che le lacrime scivolassero trasportandosi lungo la guancia il trucco nero che mi ero messa. Che schifo. Non riuscivo a credere che Harry sarebbe arrivato fino a quel punto pur di vincere una scommessa.

Sentii dei passi rapidi dietro di me, iniziai a camminare più velocemente, fino ad arrivare a correre. Appena fui abbastanza lontana, trovai il tempo di levarmi i tacchi per scappare con ancora più velocità dalla figura sconosciuta che mi inseguiva.

Piangevo incessantemente, le lacrime ora scivolavano orizzontalmente a causa del vento che deviava la loro traiettoria. Scivolai in una pozzanghera, cadendo come un sacco di pere per terra. Proprio ora doveva emergere la mia goffaggine?!

Tentai di alzarmi, ma fu inutile. La figura si avvicinò a me, lasciandomi riconoscere una folta massa di capelli ricci.

“Vattene Harry, non ti voglio rivedere mai più!”

Si abbassò sulle ginocchia, per arrivare a guardarmi negli occhi. Non parlò, mi porse semplicemente la mano, che io afferrai per alzarmi. Ripresi a camminare senza neanche degnarlo di un ringraziamento o di un saluto, in quel momento l'unica cosa di cui avrei dovuto degnarlo era un forte calcio nelle palle.. Ma non mi levai quella soddisfazione, l'indifferenza a volte poteva essere un'arma molto più efficace.

“Hey..” Mormorò arrivando a camminare al mio stesso passo. “Ti prego, lasciami spiegare..”

Mi fermai di colpo, avanzando di qualche passo verso di lui.

“Spiegare cosa?! Che hai scommesso che venissi a letto con te come una puttana? Tu per me non sei quello che io sono per te!” Gridai. La mia voce ora era più alta di un'ottava. “Io ti amo, cazzo!”

Mi morsi la lingua sgranando gli occhi dopo essermi resa conto di ciò che avevo detto. Harry scosse la testa, come se non credesse alle proprie orecchie. Mi portai una mano davanti alla bocca riprendendo a correre piangendo e singhiozzando.

Arrivai a casa, ancora rincorsa da Harry. Appena entrai lasciando il ragazzo fuori mi accasciai per terra. Le lacrime mi scendevano lungo il collo e i capelli mi si erano sciolti andando a coprire in parte il mio volto sporco di mascara nero.

“Se mi fai entrare ti spiegherò perchè mi sono comportato così.” Tentò di convincermi.

Nel suo tono percepii un po' di risentimento e dispiacere, ma non riuscivo a credere che avesse scommesso su ciò che per me sarebbe stata “la prima volta”.

“Non voglio saperlo, ho già capito cosa mi dirai. Mi dirai che era una scommessa stupida, che ti dispiace, che non volevi ferire i miei sentimenti e altre puttanate del genere.. Giusto?” Domandai ironica mentre piangevo.

Rimase in silenzio, quella mancanza della sua voce mi fece capire che avevo colpito a segno.

Sospirai.

 

Mi fa piacere che tu venga con me.”

 

“Mi hai preso per il culo tutto il tempo, a partire da quando ci siamo conosciuti fino ad oggi. Ma ora basta, sono stufa di farmi usare come un giocattolo, chiaro?! Cazzo, hai scommesso la mia verginità per 200 dollari!”

Singhiozzai, non del tutto sicura che Harry fosse ancora dietro la porta ad aspettare. Guardai attraverso l'occhiello della porta: era ancora lì, e piangeva. Rimasi sorpresa, non lo avevo mai visto piangere, ed era una visione tristissima. I suoi occhi erano rossi e pullulavano di lacrime salate, che bagnavano la camicia blu. Le iridi erano ancora più appariscenti, e i capelli gli si muovevano incontrollati sulla fronte.

“P-perchè mi hai trattato così? Mi meritavo davvero tutto questo dolore che mi hai causato?” Mormorai alla porta. “Perchè sei sempre stato uno stronzo e ora piangi davanti alla mia porta chiedendomi di farti entrare? Come puoi cambiare il tuo carattere in base alle circostanze?”

“I-io..” Balbettò, prima che un violento starnuto gli impedisse di parlare.

Mi sentii uno schifo, stava prendendo freddo, anche perchè fuori pioveva. Dopotutto mi aveva rincorsa fino a casa, e ora era da circa un quarto d'ora che aspettava dietro la porta per farsi aprire e darmi spiegazioni. Scossi la testa sospirando.

“So che me ne pentirò..” Mormorai, poi con lentezza aprii la porta.

Era lì, sugli scalini, e tremava come una foglia. Starnutì prima di strofinarsi le braccia per riscaldare la pelle.

“Vieni in casa, Harry.” Lo invitai.

Entrò, gli offrii un caffè, era poco ma sempre meglio di niente. Eravamo seduti sul divano, vicini, pericolosamente vicini.

“Allora.. Tu mi dovevi dare spiegazioni o sbaglio?” Attaccai discorso all'improvviso.

Annuì, poi la sua voce roca uscì invadendo la stanza.

“Sono uno stronzo, ecco tutto. Cerco di conquistare le ragazze con sorrisetti e baci solo perchè so che i ragazzi un po' sfruttatori le fanno impazzire.” Scosse la testa, dandosi mentalmente dell'idiota. “Ho creduto che potesse funzionare anche con te, fino a stamattina ero sempre stato me stesso con te, le cose te le chiedevo senza troppe finte. Quei 200 dollari mi sarebbero serviti per pagarmi l'affitto di casa, troppo alto per me. I miei genitori non possono aiutarmi, sono nella mia stessa situazione. Ho scommesso con te per il semplice motivo che...”
Si morse un labbro, insicuro su cosa stava per dire.

“Perchè tra tutte le ragazze del mondo tu sei l'unica con cui vorrei farlo davvero. E volevo che la tua prima volta fosse con me.”
Le sue guance arrossirono violentemente, la mia testa girò per qualche attimo. Harry? Voleva.. Voleva farlo con me?! Impossibile.

“Scusa, vuoi forse dirmi che hai approfittato della scommessa per cercare di farmi vivere la mia prima volta con te e che tu lo avresti desiderato?”
Annuì convinto. Sospirai, buttando la testa all'indietro su un cuscino. Lui mi guardava concentrato, come se dovesse tentare di decifrare il garbuglio di pensieri che mi si era formato in testa.

“M-ma come avrebbero potuto quelli lì essere sicuri che noi avessimo.. insomma..”
Tirò fuori dalla tasca un microfono grande quanto un fagiolo, poi me lo appoggiò sul palmo della mano.

“Oh.” Mormorai osservando l'oggetto.

Scostai i miei lunghi capelli rossicci dalla spalla destra a quella sinistra. Gli occhi di Harry caddero subito sul mio tatuaggio.

“Non mi vuoi proprio spiegare cosa significa quel cuore sgretolato?” Mi domandò con tono lacrimevole.

Sospirai, guardandolo dritto negli occhi. Non piangeva più.

“Lo vuoi proprio sapere?”

“Sì.”

“Ok. Era dedicato a te, a quell'amore da parte mia di cui non ti sei mai reso conto e che non hai mai ricambiato.”

Rimase sorpreso e amareggiato dalla mia risposta, non immaginava di avermi fatto soffrire così tanto. Era totalmente indifferente a me, se non quando gli serviva qualcosa. O almeno così era stato fino a quel momento cruciale.

“M-mi dispiace, non credevo che ti avessi fatto soffrire così tanto. Eri sempre tu la scelta delle persone da coinvolgere nelle mie scommesse perchè volevo passare più tempo possibile con te, forse perchè mi stavo lentamente innamorando..”

Abbassò lo sguardo, una lacrima cadde nella tazzina del caffè ormai vuota.

Harry era innamorato di me. Ancora non potevo crederci....

“Oh, Harry...” Sussurrai, abbracciandolo con un po' di insicurezza.

Ricordai con riluttanza il primo giorno in cui l'avevo abbracciato.

 

Arrivammo davanti alla scuola. Mi ero vestita in modo un po' diverso dal solito, gonna corta e maglietta decisamente scollata.

Ok, devi solo tenermi per mano, abbracciarmi e baciarmi, ok?”

Annuii come pietrificata. L'idea di toccare anche solo un po' della pelle abbronzata di quel ragazzo mi spaventava e allo stesso tempo esaudiva uno dei miei sogni riguardanti Harry. Afferrò con una presa sicura la mia minuscola mano, stringendola dolcemente. Le nostre dita si legarono assieme con precisione, sembrava che fossero due pezzi di puzzle.

Passammo accanto alla ragazza che Harry doveva far ingelosire, mi pare si chiamasse Taylor. Bionda, occhi azzurri come il cielo, alta e magra come un chiodo. Totalmente diversa da me, rossa, occhi verdi, bassina e neanche tanto magra.

Ciao Swift, come te la passi?” Domandò lui fermandosi mentre mi teneva la mano.

Bene, Josh è davvero fantastico, in tutti i campi.” Disse lei, squadrando prima Harry e successivamente me. “Piuttosto tu, vedo che vai alla grande..”

Esatto, lei è davvero fantastica.”
Il cuore mi andò in gola, per un attimo mi sembrò di precipitare nel vuoto dalla debolezza nelle gambe che mi si era andata a formare. Harry fece scivolare le sue braccia lungo i miei fianchi, stringendoli con dolcezza. Io appoggiai le braccia dietro il suo collo, alzandomi lievemente sulle punte. Mi abbracciava, accarezzandomi con delicatezza la schiena con le dita.

Baciami.” Sussurrò lui.

Annuii e mi appoggiai a lui attraverso le labbra, mordicchiandole con dolcezza. La sensazione era incredibile: le gambe tremavano, migliaia di brividi mi percorrevano e un calore mi riempiva il cuore. Le braccia muscolose di Harry si contrassero non appena tentai di staccarmi da lui,

tenendomi ancora stretta. La sua lingua picchiettò un paio di volte sulle mie labbra prima di entrarci totalmente dentro. A quel punto fu una lotta: le nostre lingue si contorcevano insieme, era una sensazione magica.

Vi.. Vi lascio alle vostre occupazioni.” Ci informò impettita Taylor, prima di girare i tacchi e andarsene.

 

Harry singhiozzava tra le mie braccia, non avrei mai immaginato che sarebbe potuta succedere una cosa simile... Sentii che era in quel momento dovevo confidargli ciò che davvero provavo, se non l'avessi detto sarebbe stato troppo tardi, e me ne sarei pentita.

“Harry, io..”

“Chiamami Harold.”Mi interruppe accennando un sorriso.

Solo chi era davvero importante per lui lo poteva chiamare in quel modo, e io mi sentii onorata di essere una di quelle.

“Io ti amo.” Singhiozzai.

Mi guardò con occhi vitrei, il suo respiro usciva a piccoli sbuffi dalle sue labbra. Sorrisi appena, prima che lui mi si appoggiasse con dolcezza e delicatezza sulle labbra al sapore di sale per le lacrime. Quel bacio fu il più bello, era vero e totalmente spontaneo. Sentii l'impulso di mettermi più vicino a lui e di premere la lingua all'interno della sua bocca. A quella mia azione lui sorrise sulle mie labbra.

“Hey, non ti facevo così intraprendente..”

Ridemmo, poi con dolcezza mi sdraiò su di lui.

“La vuoi sapere una cosa? In questo momento vorrei poterti dimostrare quanto tengo a te.. Quanto ti amo.” Mi sussurrò con una goccia di malizia.

“Oh, davvero? Ora ne hai la possibilità.”
Mi lasciò un bacio sul naso.
“Allora direi di non perdere altro tempo...”
 

Fine.

 

L'angolo dell'autrice.

Ecco qui.. Tatàan (?). Questa è la mia terza OS, sinceramente mi piace molto meno delle altre due che ho scritto, “It's True Love.” e “Promettimi che non finirà.”

Se mi volete contattare su Twittah sono @LHZLN_OneD ;)

Se volete una OS con voi protagoniste non esitate a contattarmi, cercherò di accontentarvi. Se trovate degli errori nel testo fatemi sapere, o se semplicemente volete esprimere un parere sulla storia, che sia positivo o negativo :D

  
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