Romantic
L’aveva
conosciuta in un modo che
sarebbe stato particolarmente adatto al più
cliché dei romanzi rosa. Stava
correndo verso la sua meta, non si era preso la briga di chiederle
quale fosse,
quando si erano scontrati l’una con l’altro per
strada, sbilanciandosi a
vicenda e lasciandosi il tempo, prima di ristabilirsi, di scrutarsi per
bene.
Lei
poteva anche aver visto stelle
cadenti e fuochi d’artificio quando gli aveva posato gli
occhi addosso per la
prima volta, ma lui aveva a malapena sollevato un sopracciglio,
spolverato il
mantello, e girato i tacchi per andarsene, impossibilitato a
trattenersi dal
commentare il suo equilibrio, o meglio la sua mancanza. Sarebbe dovuta
finire
lì. Ma lei gli aveva afferrato il braccio e si era
istantaneamente trasformata
in una sdolcinata ragazzina dagli occhi luccicanti, che sbatteva le
ciglia e si
girava una ciocca di boccoli biondi attorno all’indice,
mentre si scusava per
quanto fosse stata sbadata, emettendo anche uno o due risolini acuti
nel mezzo,
per sicurezza. Aveva ignorato l’espressione annoiata di lui, insistendo per potersi sdebitare. Chi
era lui per ignorare quegli occhi supplichevoli? Dopo tutto, si era
offerta di
pagargli la cena.
Law
sorrise ripensando al loro
incontro, mentre i suoi occhi color tenebra scorrevano lungo il corpo
immobile
di lei. Portando una mano ad accarezzare quei boccoli biondi,
ripensò al loro
‘appuntamento’. Era rimasto sorpreso quando gli
aveva confessato di non sapere chi fosse lui, o che lavoro facesse. Era
rimasto
ancor più sorpreso dalla sua reazione alla sincera
spiegazione di cosa
esattamente ‘facesse per vivere’.
Mentre
girava una forchetta d’argenteria
nel suo piatto di spaghetti, non era riuscita a nascondere la sorpresa
nello
scoprire che l’uomo seduto di fronte a lei fosse un pirata. E
non un semplice pirata, ma
una supernova!
A mala pena incapace di sopprimere i proprio sentimenti,
esclamò tutto d’un
fiato, “È una della cose più romantiche
che io abbia mai sentito!”
A
Law per poco non sfuggì il
bicchiere dalle mani all’udire quel commento; si ricompose in
fretta. “Romantica,
eh…” Questa
era nuova. Il più delle
volte, le donne che uscivano con lui facevano commenti sulla sua
professione,
ma la parola ‘romantica’ non era mai stata
menzionata. Portò il bicchiere alle
labbra e bevve un sorso del suo contenuto, sopprimendo una risata. Che
ragazza
buffa.
“Certo
sciocchino, romantica!
Solcare i mari, in fuga, una taglia sulla tua testa…
dev’essere un avventura
fantastica!” i
suoi grandi occhi azzurri
avevano un’aria assorta, e per un attimo non prestarono
attenzione a Law, ma
rimasero persi nella distanza, contornati da un sorriso malinconico.
Aveva a
malapena toccato il suo pasto, era stata troppo presa a blaterare, e
anche in
quel momento, dopo aver portato la forchetta alla bocca, la
abbassò velocemente
per pregarlo di portala sulla sua nave.
Evitando
deliberatamente di
rispondere alla domanda, Law la corresse con semplicità.
“Non ho una nave. Ho
un sottomarino.”
Per
un momento, ne sembrò delusa, ma
quell’espressione desolata svanì in fretta quando
la sua mente cominciò a
costruire immagini, probabilmente di se stessa assieme a lui nelle
profondità
dell’oceano. “Un sottomarino sembra incredibile!
Sarebbe fantastico poterne
vedere uno. Oh ti prego, ti prego, portami con te alla tua
nave!”
Law
la fissò svogliatamente per un
secondo, cercando la risposta giusta. Era davvero così
ingenua da volersene
andare intenzionalmente con un pirata, semplicemente per la sua
distorta nozione
di ‘romanticismo’? Aveva detto di avere diciotto
anni ma sembrava una
quattordicenne. “Non sono sicuro che i tuoi genitori
approverebbero” le rispose
come se niente fosse, sorseggiando dal suo bicchiere. Le
regalò un sorriso
seducente, osservandola imbronciarsi in modo carino.
“Non
sono una bambina! So prendermi
cura di me stessa.” Sporse lievemente il mento, parlando a
testa alta.
Sciocca,
sciocca ragazzina.
Ma Law decise di non dare voce a quell’opinione. Potrebbe essere divertente…
E
lo era stato di certo.
Un’esperienza decisamente piacevole. Si era chiesto quando,
con esattezza, la
ragazza avrebbe capito che si era cacciata in qualcosa più
grande di lei. Quando
l’aveva stretta a sé, aveva risposto con
entusiasmo, al meno al principio, e
per un attimo Law si era chiesto se non avesse avuto più
esperienza di quanto dava
a vedere. Forse il mostrarsi ingenua e infantile era solo una recita.
Ma quando
cominciò a esplorarla col suo tocco, la ragazza
sembrò aver improvvisamente
capito cosa volesse da lei, e per un po’ si era ritrovata a
balbettare
sorpresa, lasciandosi poi convincere dal rimprovero pungente del pirata.
“Pensavo
che fossi più matura di
così.”
Law
si alzò, sorridendole. E gli
venne in mente che le lenzuola erano ancora macchiate di sangue.
Mentre
si infilava un paio di
pantaloni lunghi, la osservò strofinarsi gli occhi arrossati
dal pianto. Lei,
avendo notato che la stava fissando, distolse lo sguardo, sentendo le
guance
imporporarsi, e si
rimise addosso il suo
vestito. Le scappò un singhiozzo, fra un respiro irregolare
e l’altro. Frugando
fra le coperte, riuscì a ritrovare l’intimo e lo
indossò di sfuggita. Non
riusciva a guardare il pirata negli occhi.
“Pensavo
che ti avrebbe fatto piacere
un tour più approfondito.” Affermò Law
con nonchalance, godendo nel vederla
agitarsi mentre tentava di esternare la sua opinione.
“In
realtà, penso di dover andare
verso casa-”
“Perchè?”
“…
Mia… Mia madre-”
“Pensavo
che avessi detto di
sapertela cavare da sola, non di essere una bambina che deve correre a
casa da
mamma.” Oh, era tutto così divertente. Gli
brillavano gli occhi mentre le
ordinava di seguirlo. Scommetto che
questo non faceva parte dei tuoi piani ‘romantici’.
Alzandosi, lei mantenne
lo sguardo rigorosamente puntato al pavimento, e seguì il
chirurgo standogli dietro
di qualche passo. La pazienza di Law sembrò terminare quando
la afferrò
rudemente per il braccio, obbligandola ad allinearsi con lui. Lei
tirò su col
naso, sussultando al dolore che le si spandeva nell’arto.
“D-Dove
stiamo andando?”
“Pensavo
fossi il tipo di ragazza a
cui piacciono le sorprese.” A inizio serata,
un’occhiata sensuale da parte dei
profondi occhi scuri del chirurgo l’avrebbe fatta impazzire,
ma ora evitava
qualsiasi tipo di contatto visivo con lui. Non sorrideva più
in quel modo
ridicolo e civettuolo.
Law
aprì una porta e si inchinò
brevemente, permettendole di entrare nella stanza prima di lui. La vide
vagare
senza meta per qualche momento, per poi voltarsi e guardarlo negli
occhi:
nell’istante in cui incrociarono gli sguardi, lei distolse il
suo, prima di
chiedere sommessamente “Cos’è questa
stanza?” tremò alla vista dei numerosi
strumenti attorno a sé.
“Questa
è probabilmente la stanza
che preferisco del sottomarino.” La informò Law.
“È l’infermeria. Per quanto
ami il combattimento, è qui che svolgo i miei lavori
migliori.” Si
avvicinò a
lei e si chinò per
sussurrarle all’orecchio, “Il mio soprannome
è ‘Il Chirurgo della Morte’. Lo sapevi?”
"N-No."
Law
rise. Quel suono inquietante
riecheggiò lungo le pareti della stanza, e la ragazza
tentò di indietreggiare.
“La tua ingenuità è adorabile, sai? Ma
non puoi dire di non essere stata
ampiamente avvertita.” Fece un passo verso di lei.
“Avvertita?
Avvertita di c-cosa?” la
voce le si impigliò nella gola. La vide appiattirsi contro
il muro, con gli
occhi spalancati dal terrore.
“Pensavi
davvero che mi interessasse
solo il tuo corpo?”
Lei
non rispose.
“In
realtà, è vero, fino a un certo
punto.” Law afferrò il suo scalpello preferito e
lo tenne in mano, guardandolo
quasi con affetto. “Trovo il corpo umano e il suo
funzionamento così affascinanti.”
Stava
cominciando a respirare
affannosamente.
“Sembri
una ragazza semplice,” la prese
in giro, “Ma il modo in cui ti vesti… Immagino che
tu venga da una famiglia
agiata-”
“Ho
i soldi!” lo interruppe lei di
getto, “I miei genitori hanno un sacco di soldi! Puoi avere
tutto quello che
vuoi-”
Law
appoggiò lo scalpello con
delicatezza e si allungò verso di lei. Usò il
pollice e l’indice per sollevarle
il volto fino a far incrociare i loro sguardi, per poi sussurrarle
“Non voglio
i soldi.” Le si riempirono gli occhi di lacrime.
“Ti
prego, lasciami andare.” Lo
implorò, con un singhiozzo bloccato nella gola.
“Ti prego…”
Lui
si limitò a sorridere. “Sei
patetica.” Le sussurrò in un orecchio. Lei
ricominciò a tremare. “Sei stata
istruita? Tutti quei soldi dovranno pur aver avuto un altro scopo a
parte
comprarti bei vestiti.”
La
ragazza singhiozzò. “Io… direi di
si. Sono andata a scuola.”
“Sai
cos’è una vivisezione?”
A
quel punto, cominciò a divincolarsi.
“Lasciami andare!”
Lui
la silenziò con uno schiaffo
secco. “Suppongo che tu sappia che una vivisezione
è la dissezione di un
organismo vivente.”
“Vai
a tagliare una rana allora!”
“Temo
di non essere interessato alla
fisionomia delle rane, in realtà. Trovo il corpo umano di
gran lunga più
interessante.
Un
grido le lacerò la gola e
all’improvviso cominciò
a dimenarsi come
un animale selvatico. La stretta di Law era come acciaio mentre la
trascinava
fino al tavolo operatorio. Le sbatté la testa contro il
muro, riuscendo a renderla
immobile, temporaneamente stordita. Sfruttando la cosa, il chirurgo la
assicurò
al tavolo con dei lacci.
Alla
prima incisione, la ragazza
riprese a urlare, senza essere in grado di muoversi molto per via delle
cinghie.
"N-o-o-o,"
la sentì gemere.
Fissando
i suoi occhi esterrefatti,
le sussurrò, “Se giochi col fuoco, probabilmente
ti brucerai.”
Law
la osservò un’ultima volta,
prima di stendere un lenzuolo bianco sul suo cadavere. Ripulendo lo
scalpello,
si appoggiò contro il muro, con gli angoli della bocca
sollevati in un sorriso.
Il
giorno successivo, si sedette al
bancone di un bar con la sua ciurma, ripensando ancora alla notte
appena
trascorsa. Una morettina si avvicinò timidamente a lui.
“Posso
aiutarti?” un lieve rossore
le adornava le guance.
Law
sorrise.
Commento di
Celiane4ever:
Che dire, quel soprannome gliel’avranno dato per qualcosa, no? Ve l’aspettavate?
Eh, io no, mi lasciò totalmente scioccata. Ma è un lato di Law che è probabile che esista, e la possibilità me lo rende parecchio più affascinante del normale come personaggio…
Fatemi sapere cosa ne pensate e le vostre recensioni saranno tradotte e riportate all’autrice ;)