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Autore: JuliaSnape    28/04/2013    4 recensioni
50 frasi (di cui alcune drabble) su Lily e Severus. Da amici a 'coppia', da pezzi comici ad altri più commoventi, piccoli scorci del loro amore. Un lavoro un po' diverso e particolare, perché non si sa mai dove ci può condurre la nostra mente se unita alla fantasia... Soprattutto se si parte da una semplice parola e da lì ne nasce un nuovo mondo. Mondo nel quale la nostra coppia preferita fa da protagonista.
-scritta per l'iniziativa della community livejournal (1frase)-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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~ 50 phrases




Una dedica speciale
alla professoressa Matrigale,
grazie alla quale
ho ripreso
e deciso
di concludere questa
'sfida'
e
Raffaella,
mia Zia di cuore <3


#01 – Anima

“Tutti abbiamo un anima Severus, anche tu che passi tutto il tempo a nasconderla dietro i tuoi atteggiamenti, sai dovresti mostrati agli altri come sei con me”
“Ovvero?”
“Te stesso”


#02 - Seconda volta

Se non mi avessi dato una seconda possibilità non so dove sarei ora, ma so che sarei un uomo perso, senza te non sono niente Lily, grazie per esserti fidata e avermi concesso il tuo amore.


#03 – Uomo

“Sono cambiato Lily, sono un uomo nuovo, credimi” sussurrò l’ultima parola, lo guardai, aveva gli occhi umidi e sinceri, in quel momento presi la mia decisione, decisi di perdonarlo, mi fidai.


#04 - Denaro

“Se sono diventato un mangiamorte è stato anche perché volevo avere la possibilità di darti tutto quello che potevi desiderare, fiori, vestiti eleganti, gioielli...”
“Almeno ora hai capito che la cosa che più desidero ce l’ho davanti a me”


#05- Preghiera

La notte prego di non addormentarmi, ho paura di svegliarmi il mattino e non scoprirti accanto a me, come se fosse stato tutto un sogno ma quando ti vedo sorridermi capisco che sì, sei un sogno che è diventato realtà.


#06 – Padrone

“Ti prego, Sev, è troppo adorabile, possiamo tenerlo?” “E dove lo metteresti?” “La mattina girerebbe libero e la sera dormirebbe con me! Dai!” …Neanche il tempo di arrivare che già vengo sostituito da un gatto pulcioso e malconcio. Sigh. “Va bene…” Almeno ora non può esserci niente di peggio. “Ha pure il colore del pelo dei tuoi capelli, vi somigliate!” …Meglio evitare anche di pensarle certe cose.


#07 – Attesa

“Lily, ti vuoi muovere, sei lì da almeno mezzora”
“So che tu ignori il significato delle parole ‘shampoo ‘ e ‘sapone ’ Severus ma io no, quindi aspetta il tuo turno”
“Io uso l’olio di oliva, ha degli ottimi effetti sui capelli e si può sostituire benissimo allo shampoo, l’unico problema è che lì lascia un po’ unti…”


#08 - Miglior amico

E’ divertente ripensare a quando eravamo solo amici, il mio allora era un amore disinteressato, lui era il mio migliore amico, una delle persone a cui tenevo di più ma non avevo mai pensato a noi come una coppia, però in fondo quanto è distante una grande amicizia dall’amore?


#09 – Notte

“Ogni notte ti sogno e si fa già giorno…” “Se soffri di insonnia e vuoi dormire con me, bastava chiederlo. Un giorno potrai venire a farmi compagnia… ma ti ricordo che c’è anche Matisse!”
Come dimenticarsi di quel gattaccio spelacchiato? Ma intanto non ha rifiutato…’un giorno’, avrei aspettato.


#10 – Pazzia

“Lily, sei pazza! Non puoi mischiare la salsa tartara con i funghi!” “Ah, no?” “Certo che no! Al massimo ci vanno i gamberetti…” Bastò un’occhiata. “Ordino Messicano?” “Decisamente.”


#11 – Fidanzamento

“Lily, so che è ancora presto, che ancora ho tanto da farmi perdonare e che ci sono migliaia di uomini migliori di me…che potrebbero darti molto di più, in tutti i sensi, però…vorresti…mi vorresti c-come…f-fidanzato?”  “Miao?” Dovetti combattere tra la voglia di ridere e di piangere insieme, ma quando entrai e lo abbracciai cogliendolo di sorpresa, un bacio sugello la mia risposta.


#12 – Vita

Lily, dove sarei ora se mi avessi rifiutato? Se avessi deciso, giustamente, di non volermi più nella tua vita? Ti guardo dormire, accarezzo quei tuoi capelli morbidi come la seta e ti do un lieve bacio; forse non voglio saperlo davvero, mi basta averti qui e ora.


#13 – Noia

“Sev, giochiamo?” Alzaì un sopracciglio “A cosa vorresti giocare?”
“Non lo so…uh! Guarda, c’è Lucius nella pubblicità dello shampoo!” Il tempo di voltarmi verso la televisione, per lo più spenta, che un cuscino mi arrivò in faccia.
“Questo. Non. Dovevi. Farlo.”
I signori Evans entrarono nel nostro campo di battaglia rimanendo basiti, ma con una risata commentarono che per Natale non avrebbero speso soldi per noi se non per regalarci una nuova serie di cuscini di Ikea.


#14 – Indifferenza

“Lily?”
“James?”
Rimasi a spiarli da dietro il reparto dei cereali senza farmi scorgere, una fitta improvvisa però mi colse allo stomaco.

“Mi dispiace per come sia andata a finire…ma lo sai, se volessi riprovare, io sarei pronto a riprenderti con me…nonostante tutto. So che sei ancora single, no?”

“Mi dispiace, ma sai male. Sto con qualcuno che ha delle qualità che tu non avrai mai.”

Dicendo così mi aveva fatto cenno, senza essere vista, di avvicinarmi. Io obbedì, ancora un po’ titubante e timoroso del confronto aperto. “Potter.”

“Ah…Mocciosus. Intendi quindi l’unticcità, un look da pezzente e un naso spropositatamente grande?”

“No, quelle sono cose che hai senza impegnarti, mi riferivo alla sensibilità, carisma e avvenenza.”

Finì la frase venendo a cercare da me un bacio di quelli appassionati, che mi affrettai a ricambiare, mentre Potter ci fissava in un misto di disgusto e invidia. Lo salutammo con il gesto della L con la mano, il mio intendeva ‘perdente’, ma Lily al contempo indico anche il mio naso, come a ricordare al ragazzo una regola che io ancora devo capire…valli a capire i Grifondoro.


#15 – Letto

“Lily…posso?” “Va bene, ma solo perché fuori diluvia e non voglio che ti ammali” Ci baciammo e ci stringemmo in un dolce abbraccio senza riserve, era aprile ma i nostri pigiami erano già alquanto estivi. Mentre ci addormentavamo, stretti l’un l’altra, mi chiedevo che fine avesse fatto Matisse e perché Severus mi accarezzava sorridendo alla vista della scarpiera.


#16 – Stelle

Sdraiati sull’erba bagnata, ignoravamo questo dettaglio ponendo invece la nostra attenzione sulla via lattea, che dalli a poco avrebbe dato inizio alla nostra notte dei desideri.

“Tu ci credi ancora Sev? Ti ricordi quando avevamo quattordici anni?”

“Allora ne vedemmo una, sì…e mi pare che alla lunga, ha espresso quanto avevamo chiesto, quindi ovvio che ci credo.”
Sorrise.

”Ma che succede quando si avvera un desiderio o si realizza un sogno?”

“Si capisce che nulla è impossibile…e che si deve continuare a sognare, perché non importa quanto tempo ci mettano, poi le cose arrivano e restano se sappiamo averne cura.”

Si ombrò un poco a quell’affermazione.
“Io non credo di essere rimasto quello di allora, tu avevi promesso di restarmi accanto solo in quel caso…ti ho fatto soffrire e non te lo meritavi. Pensi davvero che sono in grado di avere cura di te?”

“Non lo penso, lo so.”

“Ti amo”

“Anch’io”

Ci baciammo mentre le stelle iniziavano a cadere, quasi a volerci raggiungere.


#17 – Minuto


“Secondo me non ce la fa…”
“Io dico di sì! Scommettiamo?”
“Chi vince paga e, se invece, come dico io, questo non sarà possibile, dovrai ammettere davanti a lui la superiorità dei Serpeverde.”
“Uguale e viceversa se invece perdi tu, però!”
“Ci sto.”

Controllammo l’orologio, ancora un minuto e dieci secondi… Severus rimase impassibile, ma con un accenno di sorriso, mentre io ero sulla porta impaziente. Tre secondi…il capannello suonò.
Esultai felice andando ad aprire, mentre facevo la linguaccia a Sev, che si era alzato dalla poltrona già più serioso.

“ Le Tapas de abuela Pinás, soy achi. Me escusa per il ritardero, ma se non sbaglio il tempo maximo, scadeva tra un minuto…giusto, amigos?”

Ci voltammo sorridenti verso il grande orologio che ora batteva ben cinque minuti di ritardo. Severus alzò le spalle.
“Pare invece che sei in ‘dindonderò’ e che quindi devi offrirci le Tapas.”

Il piccolo ometto con il sombrero guardò anche il suo orologio non volendo crederci, ma alla fine sospirò porgendogli le nostre ordinazioni. Il mio uomo stava aspettando, mi guardava vittorioso attendendo che mantenessi la parola data.

“Mi scusi signor…-lessi sul cartellino- Pachito. Prima che vada, volevo dirle che i Serpeverde sono migliori –lui mi guardava non capendo se avesse mancato un corso dell’integrazione linguistica o se fossi solo matta io- come nella logica, nel carisma, ma soprattutto nell’astuzia. Nessuno bara come loro.”

Gli porsi una lauta mancia, che andava a coprire anche parte del pasto e lo salutai, per poi voltarmi, con le mani sui fianchi verso Lui.
Che dal canto suo si era apparecchiato e stava preparando anche per me. “Non mangi?”


#18 – Limite

“Lily, io ti amo tanto, lo sai…” “Zitto.” “…e non voglio infierire sulle tue capacità…” “Severus Piton, non infierire.” “ma non puoi andare a 300 km2 in scopa sul grande raccordo stregale! C’è un limite! Ci butteranno ad Azkaban in men che non si dica!!” “Non essere negativo e guarda invece che bel giro ti sto facendo fare!” In effetti la vista dev’essere stata meravigliosa…se solo l’avessi osservata, ma la paura –che non avrei mai ammesso- me lo impediva, quindi mi accontentavo a stringermi a lei quanto più possibile senza farle male, ma con una buona scusa per farlo.


#19 – Cuore

Ti sottovaluti, hai un’immensa paura del giudizio altrui, sebbene fingi di fregartene, vorresti che gli altri ti vedessero per quello che sei davvero. Ma mentre ti fai mille fisse mentali e provi a valutare ‘logicamente’ i tuoi stessi pro e contro, non capisci che la cosa più bella di cui sei dotato batte nel tuo petto. Hai un gran cuore Sev, e non perché mi ami, ma perché è un cuore buono. E il bello è che non te ne rendi neanche conto…quando capirai quanto sei speciale?


#20 – Fede

“Tu credi in qualcosa o qualcuno Sev?” “In che senso?” “Nel senso di ‘più alto di te’, oltre la nostra condizione umana.” “In un certo senso sì…a volte mi sento come il protagonista di uno scrittore malato.” “Malato? Addirittura? –rise genuina- E perché?” Alzai le spalle poi indicai lei e me. “La bella e la Bestia.” “Piantala!” Mi diede un piccolo pugno e mi baciò.


#21 – Estate

“Sev, tra poco è estate! Sai cosa significa, vero?”
“Riposo? …Ripasso?” “No, mare! Spiaggia!! SOLE!!!”
“…La montagna ha un suo fascino in questa stagione, sai?”
“SEV.” “E Matisse? Chi guarderà Matisse?”
“Verrà con noi (o lo lasceremo a tua madre, sembra quasi preferirlo a te! Non che vi voglia tanto…Ahahah, dai che scherzo!), una settimana al mare e poi in montagna, così va bene? Ci divertiremo, vedrai!”

Quando mi voltai trovai solo il gatto a ricambiarmi lo sguardo.
“Va bene, vorrà dire che allora accetterò l’invito di Remus di andare alle terme…”

“Sono pronto, quando partiamo?” Un Severus Piton in boxer da mare, con il logo di Batman –mio regalo di Natale-, con dei Rayban presi con i punti del latte e un asciugamano verde smeraldo in mano, mi fronteggiava con lo sguardo serio. Dovetti mordermi le labbra per non ridere. Presi la crema per il sole e gli sorrisi dolce.
“Senza questa non andrai lontano.”


#22 – Pioggia

“…Ci divertiremo, avevi detto, il gatto resterà a casa, avevi detto, SOLE, avevi detto!” “Sev, non ricominciare, ti prego…guarda, c’è un faro laggiù!” “…Evviva?” “Eddai, non fare l’antipatico, andiamo!”
E così passammo il pomeriggio dentro il faro, che, almeno, scoprimmo essere un piccolo bed & breakfast. Trovammo modo di passare il tempo…e di lasciare il gatto alla proprietaria della pensione nel frattempo.


#23 – Cielo

“Sai cos’è quella?” “Un cumulo nembo, meglio noto come nuvola?” “Intendevo la forma…usa l’immaginazione.” “Mmm, non saprei, a te cosa ricorda?” “A me ricorda un girasole vicino a un drago!” “Io avrei detto più la barba di Silente…” “Beh, se ti togliessi gli occhiali lo vedresti anche tu che…” “Il drago incendia il fiore?” “No, che quello che sta riparando il tetto di quella casa è Silente. Non sei l’unico ad amare la montagna.” Il preside, vedendoci si sbracciò, senza non so come perdere l’equilibrio, a salutarci, mentre io ridevo e Sev si rigirava sull’erba borbottando.


#24 – Nero

“In molti reputano il ‘nero’ un colore triste, povero, brutto, sporco…sai anch’io lo credevo.” “Poi?” “Poi ho incontrato qualcuno che mi ha fatto cambiare idea. Ora lo reputo elegante, distinto, insomma fascinoso” Mi avvicinai accarezzandole la guancia. “E con chi alludi con quel qualcuno?” “A Matisse, che domande!” Rimasi interdetto, la stavo per baciare ma il mio braccio che voleva chiuderla in una dolce morsa rimase a mezz’aria. “Come sei sciocco, è ovvio che mi riferivo a te!” Concluse i movimenti in cui mi ero fermato con un sorriso.


#25 – Medico

“Non gne ne bignogno, NLily, gno gnenissimo.” “Sev, un medimago è assolutamente necessario, non puoi rimanere così! Pure tu però, come pretendi di cacciare gli gnomi da giardino se sei allergico!” “Gnon gnono agnergico!” “Certo, infatti la gnomomite ti è venuta perché li ami alla follia!” “Gnon è gnusto…”


#26 - Parole

“Cara, che mi succede stasera…ti guardo ed è come la prima volta” “Cosa sei, cosa sei, che cosa sei?” “Tu sei la frase d’amore, iniziata e mai finita!” “Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai…” “Tu sei il mio ieri, il mio oggi…il mio sempre” “Caramelle, non ne voglio più…” “Ehm, ok, vuoi altro? …A volte non ti capisco” “Le rose e violini, li posso sentire quando la cosa mi va se mi va…” “Come?” “Parole, soltano parole, parole tra noi…”
Mi alzai per trovarmi Sev che stava guardando un altro di quei programmi italiani, non so perché, ma credo che abbia una fissa per quel paese, come se qualcosa lo attirasse…sbadiglio, che continuasse a divertirsi, io ho sonno.


#27 – Uccidere

“Non è difficile Severus, punti la bacchetta e dici ‘Avada Kedavra’ –due piccole rane saltarono per l’ultima volta- non è quasi melodioso il suono?” “Sì, signore…” “Ti ho portato qui per fare esperienza, spesso nei boschi si aggirano tanti bambini babbani o mezzosangue, la feccia della feccia insomma.” “Sì, signore.” “Sev?” Aveva gli occhi vacui e tremava visibilmente, gli presi il volto tra le mani e lo guardai intensamente. “Sev, è tutto finito. Sei a casa adesso, non preoccuparti.” Ancora alcuni istanti di evasione, poi fu di nuovo con me. Scosse la testa e scoppiò a piangere, mentre io lo consolavo provando a scacciare i suoi fantasmi.


#28 – Posto

“Mi spieghi perché il gatto può avere una poltrona tutta per sé e io manco ho il diritto ad avere un poggia piedi?” “Un poggiapiedi? “Era per dire…” Vidi Lily alzarsi dal divano dov’eravamo seduti e soffermarsi un attimo a valutare la stanza. “Ognuno ha il suo posto in questa casa. Quello è il suo –indicò Matisse- e questo è il mio.” Si sedette sulle mie ginocchia per poi stendersi comodamente su di me. “Il tuo posto è insieme al mio. Nessun poggiapiedi, ma sei il mio appoggiatore personale.” “Ed unico!” “Unico, promesso.” Girò la testa verso la mia e mi diede un bacio.


#29 – Credere

Mi hai insegnato a credere. A credere che il mondo non è tanto brutto come sembra, che le persone buone esistono, che anch’io valgo qualcosa. Che anch’io ho diritto ad essere amato. Ora credo che la vita sia una cosa meravigliosa, quando si capisce che vale sempre la pena provarci. Credo in te, Lily, credo in noi. Credo che saremo sempre felici, nonostante tutto, purché siamo insieme. Grazie per avermelo dimostrato, grazie.


#30 – Lontano

Anche se dovessimo allontanarci, nulla ci separerà mai davvero. Il nostro amore è troppo grande per spezzarsi e finire. Mi mancherai, ma sarà sempre un arrivederci, mai un addio.


#31 – Barca

“Mio padre era fissato con le barche…io le odio. Dovremmo venderla.” “Sev, dalle una possibilità. E’ un regalo, non possiamo sapere dove ci porterà, però saremo insieme. Proviamoci!” “A perderci ed affogare in mare? No, grazie.” “Il mare è pieno di speranze…navigare è un po’ attraversare tanti sogni uniti in qualcosa di più grande e vasto.” Non ero molto convinto…volevo sì prendermi una pausa, ma non così, non di quel tipo… “Staremmo solo noi due…io in bikini…e il gatto rimarrà a terra, promesso.” Sorrisi nonostante tutto, forse un pensiero ce lo potevo fare…


#32 – Ricordi

“Sai, forse è sbagliato, però penso che ogni tanto faccia bene ricordare.”
“In che senso?”
“Le nostre esperienze sono quelle ci hanno reso come siamo, belle o brutte che siano, così come il nostro passato. Ogni tanto mi piace ripensare al ‘prima’ di adesso.”
“E c’è qualcosa in particolare che ti manca?” Chiesi un po’ preoccupato.

Lei scosse la testa con un sorriso dolce.
“Qualcosa manca sempre, a tutti. Mi sarebbe piaciuto avere un rapporto migliore con mia sorella per esempio –mi sforzai di non fare smorfie- quanto magari tu avresti preferito un rapporto diverso con tuo padre –mi strinsi appena un braccio, fingendo noncuranza- però in tutto ciò, sono felice di quello che ho e ho trovato. Sono felice di avere te.”

“Anch’io Lily…” le carezzai un braccio piano.
“Ricordare fa bene, basta solo tenere a mente che c’è un presente ancora più ricco e nuovo di cui occuparsi.”


#33 – Morte

Lily si stringeva a me, aveva gli occhi rossi e ogni tanto tirava sul col naso, sembrava lei quella a cui era morto il padre. Io impassibile e distaccato, la tenevo senza mostrare emozioni apparenti, non che dentro fossero così concitate, però da molto tempo sapevo controllarmi. Ormai era tutto finito, il funerale, la sepoltura, tutto fatto. Fu quando salimmo in macchina, noleggiata per  non dare nell’occhio che Lily mi fermò.

“Sev, puoi anche toglierla la maschera qualche volta e non devi vergognarti a piangere…era pur sempre tuo padre, che si meritasse o no quel nome.”

La guardai, stavo bene, ero tranquillo, non volevo piangere, era tutto a posto…eppure mentre parlava qualcosa si ruppe dentro di me e protetto dai vetri oscurati e dalle braccia del mio amore, alla fine cedetti e piansi davvero.


#34 – Peggio

“Severus, c’è una notizia…”
Quando mi chiamava così, voleva già dire che c’era un problema, il fatto che poi, non avesse sottolineato la natura della ‘notizia’ in questione, non faceva che aumentare la gravità.

“Devo preoccuparmi?”
Sorrise un po’ muovendo la testa senza una direzione comprensibile.

“Matisse è incinta?”
Scoppiò a ridere, dissolvendo subito una mia grande paura.

“Matisse è un maschio, e no, non è quello.”

“E’ arrivato un altro invito a partecipare al test di ammissione come professore di Babbanologia? Se Silente ci riprova, stavolta giuro che gli mando del vino avvelenato per Natale.”

“Come sei esagerato…comunque no, peggio.”
Cosa ci poteva essere di peggio?

“Ricordi quando siamo andati a fare da sponsor per quella compagnia che chiedeva donazioni per i bambini poco fortunati?”

“Certo. Mi hanno costretto a fare Pozioni colorate e innocue per raccogliere fondi.”
Mi misi la mano sul capo al ricordo, come potevo essere finito a quei livelli?

“Ecco, ti ricordi che avevano registrato un mini filmino e ci avevano fatto firmare delle liberatorie?”

“In verità no.”

“Comunque, sì, avevano filmato alcuni momenti della festa e c’è un momento dove tu sorridevi…”
“Lily.”
“Avevano detto che me ne avrebbero mandato una copia se firmavo e beh, io ho firmato anche per te…”
“Cosa hanno fatto esattamente?”

Si limitò ad accendere la tv, che dopo qualche momento di promo ‘normali’, iniziò a trasmettere una pubblicità progresso.

“Aiutare è magico e divertente! Dona anche tu il 9 x 30 all’associazione S.E.S.A.M.O. per l’aiuto dei bambini meno fortunati! I nostri volontari siete anche voi, che ci seguite e aiutate con costanza –le immagini dell’ultimo raduno iniziarono a scorrere, Lily, che colorava le facce a delle bambine, sorrideva entusiasta alla telecamera, un timido Lupin appariva per mezzo secondo mentre consegnava degli hamburger lì vicino e infine un concentrato Piton mischiava qualche pozione mentre un bambino continuava a fargli domande. Lui rispondeva, senza arrabbiarsi e anzi, sorridendo compiaciuto da quell’interesse (il ‘me’ attuale lo fissava quasi con disgusto)- Mi raccomando, continuate così! E ricordate di mandare i vostri fondi al 555-34…”

Spensi la tv. Era abbastanza.

“Severus…”

“Va bene, Lily. Non gradisco che milioni di persone mi vedranno in quel modo facendosi beffa di me, ma ok. Era per i bambini, ora possiamo dimenticarcene e non parlarne più. Mai più. D’accordo?”
“Non è questo…c’è altro.”
“Cosa può esserci d’altro??”
“La compagnia che sponsorizza l’associazione ci ha scritto…vorrebbe assumerti per una pubblicità.”
“Di che genere?”
“Shampoo per capelli…”

No, non c’è limite al peggio.


#35 – Braccia

“Andrà mai via?” “Non credo…però è meglio così, mi ricorda degli errori che ho fatto e non voglio ripetere.” Mi accarezzò lentamente dov’era rimasto il segno indelebile del Signore Oscuro. “E’ macabro, però aumenta il tuo look da bello e tenebroso, sai?” “Dici?” “Se ti fai venire dei muscoli, perché no…” Grazie Lily, ma non ci tengo ad un invito anche da parte di quelli delle Harley.


#36 – Elettricità

“Sev, è andata di nuovo via la luce, non credi sia meglio chiamare qualc—“ ero uscita dal bagno dove mi stavo asciugando i capelli, quando mi bloccai. Dei piccoli fuochi chiusi dentro dei barattoli circondavano la camera da pranzo, che era stata decorata con delle rose e margherite per l’occasione. “E’ bellissimo.” “Ti piace davvero?” “E’…magico.” Sorrisi nella banalità che la parola assumeva per noi. Lui sorrise a sua volta. “Però stavolta ho cucinato io e senza magia.” “Per questo il buio? Cosi non vediamo quello che mangiamo?” Ci penso un attimo, poi sorrise prima che ci baciammo. “Anche”

#37 – Cellule

“Sev…”
“…Sì?”
“Lo sapevi che gli opposti si attraggono?”
“Mm, credo di sì.”
“E che la legge di attrazione alla terra regola quasi tutti i nostri comportamenti su essa?”
“Non lo sapevo…”
“E che con delle cellule…aspetta, ma lo sai che noi siamo fatti di cellule?”
“Questo direi di sì, Lily. Hanno di nuovo scambiato il ‘Strega moderna’, con ‘Pocus Science’?”
“Sì…”
“Capisco.”


#38 – Promessa

“Prometti di esserci sempre, di amarmi e non abbandonarmi quando avrò più bisogno di te, così come quando sarai tentata di tornare da Potter?”
“Sì! Mentre, tu, giuri di volermi davvero accanto a te per tutta questa vita se non oltre, anche con tutte le voglie matte che posso avere e Matisse incluso nel pacchetto?”
“Sì, sempre e più di sempre.”

Aprì gli occhi e vidi che Lily mi stava poggiata sopra sorridendo.

“Ti hanno mai detto che parli mentre dormi?”
Non sapevo che dire, era da tanto ormai che volevo chiederglielo, ma su un letto, in pigiama, con lei sopra di me e manco la possibilità di inginocchiarmi rivedeva tutte le mie fantasie di propormi avute fino a quel momento.

“Sto aspettando”
Era bellissima, il babydoll rosa che mi sfiorava il petto le stava divinamente, e quei capelli così lisci uniti a quei smeraldi creavano una combinazione meravigliosa.
Il tutto accentuato dalla luce dell’alba che traspariva dalla finestra semi aperta.

“L-lily Evans…vuoi tu sposarmi?”
“Sì!”
“Anche se sono in pigiama, sdraiato e senza anello…”
“Ti ho detto di sì, Sev.”
Sorrideva.

Quanto poteva riempirmi il cuore quel suo semplice sorriso e la sua voce così melodiosa?

“Lily…io…grazie.” “ Non devi ringraziarmi…sono io che ringrazio te.”
Ci baciammo…e quella mattina posticipammo quella che sarebbe stata la prima notte di nozze.


#39 – Speranza

E’ una parola inflazionata, però esiste, va solo saputa tenere e non abbandonare; non ci si guadagna niente ad essere negativi, solo il gusto amaro del ‘te lo avevo detto ’, mentre a sperare, ad essere positivi ci si guadagna in ogni caso. Molti parlano di ‘illusioni’, io dico che al massimo si può parlare di sogni…che come tutto il resto, vanno saputi coltivare.


#40 – Buco

“Dai, ce la puoi fare!”
“Gnnn…”
“Sev, non fare il bambino! E’ solo un buco!”
“LO SO! Ma ho paura, va bene??”
“Ricorda che è per una buona causa…”
“Come hai fatto a convincermi? ...Sono sotto imperio per caso?”

Gli sorrisi tenendogli saldamente la mano mentre l’ago gli iniziava a risucchiare il sangue come un’enorme zanzara (e le chiamano pure ‘farfallina’, si era lamentato lui poco prima).

“Mi dovevi un favore…dai che hanno fatto!”
Il mio povero Sev era più pallido del solito, uscimmo dalla sala a braccetto, che era meglio per entrambi. Fu quando passammo davanti alla sala accanto che però rischiò il collasso. Si affacciò nella stanza dove stavano portando il sangue appena prelevato e scoprì che lo stavano per dare, niente poco di meno che, a James Potter.
Subito mi guardò accusatorio, prendendo un po’ di colore alle guance per l’arrabbiatura, ma fu la mancanza di forze a bloccarlo.

“Non lo sapevo, ma vedila così…magari gli hai passato un po’ di intelligenza.”
Non rise alla mia battuta, ma lo vidi più sollevato...

Ho il sospetto che mentre ero al bar sia andato a chiedere il suo sangue indietro, però non ne ho le prove.


#41 – Rivelazione

“Lily…tu mi piaci, ti amo più della mia stessa vita, so che mi sono comportato male, ma non ero in me! Tu sei sempre stata la cosa più importante per me, ti prego…non abbandonarmi anche tu, accetta le mie scuse…”
Un uomo, un uomo solo che continuava a vivere di sensi di colpa. Ecco cosa mi ero ritrovata davanti al portone della casa dei miei, quell’estate. Ero ancora tanto arrabbiata, ma finalmente realizzai una cosa: non si lasciano soli gli amici (compresi gli ‘ex’) soprattutto nel momento del bisogno. Gli avrei dato una possibilità. Stava a lui sapersela giocare.


#42 – Volontà

L’Amore è un sentimento vivo e come tale va trattato, i rapporti sono a due e ci dev’essere la voglia di mettere qualcosa di comune da entrambe le parti, altrimenti tutto finisce. Io prima di amarti, ti voglio bene e voglio crescere insieme a te, averti sempre al mio fianco e prendermi cura di te. Io ti voglio e te lo dimostrerò.
Sempre.


#43 – Facile

“Cos’è facile?” “Quello che non è difficile.” “E cos’è difficile?” “Rispondere con pazienza a delle domande facili.” “Quindi io sono difficile?” “Tutti siamo difficili, ma stiamo insieme perché tutto diventa più facile.”


#44 – Terrore

Più passava il tempo, più aumentava la paura, l’insicurezza, i dubbi. ‘E se fosse tornato? E se tutto questo fosse finito?’, mi tenevo per me quest’angoscia, non potevo trasmetterla e propagarla, sarebbe stato come un virus silenzioso ma vorace. Respiravo piano e riprendevo a fare pozioni, senza indugio. Fu solo quando Lily mi fermò, alla mia nona fiala uguale, e mi disse:
“Lo sai che insieme le gioie si moltiplicano e i dolori si dividono?” che capì che non ero solo, potevo e dovevo condividere le mie preoccupazioni o mi avrebbero vinto.
Sarei tornato a vivere nel terrore del buio e non potevo permetterlo, non ora che avevo trovato la mia luce.


#45 – Fuoco

“Severus.”
“Sì?”
“Qui sul giornale c’è scritto che la moto di Sirius ha preso fuoco la notte scorsa…”
“Ma davvero? Oh, come mi dispiaccio.”
“Tu la notte scorsa dove hai detto che sei andato?”
“Silente mi ha trattenuto per un lungo dialogo filosofico sulla chiromanzia e gli archi associati, vuoi mettere in dubbio la sua parola che ero con lui?”
“No, no…era solo per dire. So che non ti abbasseresti ai loro livelli.”
Mi diede un bacio sulla guancia dirigendosi in cucina.

No Lily, non sono della stessa stoffa dei malandrini, sono superiore…e Lucius del resto, mi doveva un favore.


#46 – Risposta

“Lily…” bussai appena alla porta con la mano tremante. Lei non rispose, usci solo poco dopo. “E…” la guardai senza sapere cosa fare, muovevo freneticamente la testa con asincronia pronto a percepire ogni suo minimo movimento. “Sev…” “Sì??” Ero a mille. “E’ positivo, avremo un bambino!” Rimasi a bocca aperta non riuscendo a parlare, mentre lei sorrideva tra le lacrime e mi abbracciava felice. Avremmo avuto un bambino.


#47 – Chiaro

“E’…quello?”
“Sì, è quellA. La cosa bianca che fa da contrasto sul nero. Non vede la testa?”
“Tua figlia”
Aggiunsi io sporgendomi per vedere. Saranno stati gli ormoni, ma non ho pianto mai come quel periodo.
La figlia mia e di Sev cresceva in me. Quel piccola chiazza chiara, che nonostante ormai si vedesse, rimaneva ancora solo un’immagine lontana e al contempo vicina.
“Ti aspettiamo.” Disse lui accarezzandomi e poi baciandomi la pancia.


#48 – Insieme

“Julia Eileen Mary Piton. Direi che come nome ci sta”
“Beh, sempre meglio di ‘Rose’ o ‘Sunny’, come proponeva qualcuno…”
“Lo sai che mio padre ama i fiori, che ti devo dire?”
“Nulla, l’importante è che sia qui. Con noi.”
Strinsi i miei tesori più grandi a me, sentendo finalmente cosa volesse dire fare parte di una famiglia.


#49 – Mente

“Allora, chi è meglio Grifondoro o Serpeverde?”
“FFFondolo!”
“Brava la mia piccola leoncina!”
Lily schioccò un bacio a nostra figlia, per poi farmi una smorfia compiaciuta.
“Vado a fare la spesa, non fate danni!”

Appena uscì mi abbassai all’altezza di chi di dovere. Bastò un occhiolino perché mia figlia, la mia piccola Serpe, battesse le mani.
“Allora, chi è meglio in realtà?”
“Seeeelde!”
“Ma a mamma diciamo…”
“Ffondolo!”
“Così lei è…”
“Lice!!”
La presi in braccio facendola volare. Il sangue è il minor componente quando si parla di famiglie e amore, però da qualcuno aveva o stava prendendo, questo era innegabile.


#50 – Strada

Severus Piton e Lily Evans Piton, neogenitori pronti per il mondo del lavoro e delle avventure familiari con la nostra piccola di casa. Avevamo già fatto tanta strada, ma il bello cominciava ora. Ora che eravamo uniti per la vita, dall’amore che ci eravamo promessi e cresceva ogni giorno in noi.


P.s.
Ah sì, dimenticavo (prima che Lily mi cruci…) anche il gatto ha messo su famiglia e ancora vive, quindi ci estendiamo su tutti i fronti. (Potrei vomitare.)







L'angolo della Rinnegata Grifondoro

Bentrovato a chiunque sia stato così coraggioso e di buon cuore di arrivare fin qui XD questa specie di raccolta nasceva 3 anni fa per un'iniziativa (da  cui riprende lo stesso del titolo) della community livejournal, che appunto prevedeva di scegliere una coppia e scrivere una frase su di loro per ogni parola (50 parole); per motivi di tempo e scarsa ispirazione abbandonai la cosa, ma data la spinta di 'concludere', ricevuta dalla mia professoressa, ho ripreso in mano anche questo progetto insieme ad altro (tipo la lettera di Regulus a Sirius, che invece ho pubblicato ieri sera). Il tutto nasceva come una cosa alquanto seria, che doveva finire con il 'punto' a fine frase, ma riprendendo a scrivere sono caduta nell'umorismo (il mio umorismo...quindi più patetico che altro probabilmente XD) e ho allungato sempre più, rinunciando anche a quella regola.

Spero che il risultato finale vi sia risultato gradito e anche se non fosse stato così, spero mi lasciate una recensione per dirmi cosa ne pensate :)
Un grazie a chiunque leggerà, recensirà, preferirà (la vedo dura) o ricorderà (più probabilmente 'rimuoverà', ma dettagli...).

Ma un ringraziamento speciale anche
a tutti i compagni di questo lungo (si spera XD) viaggio chiamato vita,
in particolare a quelli che mi sopportano, sostengono, oggi come ieri, e mi incoraggiano a continuare a seguire i miei talenti, come la scrittura e quant'altro...
Grazie!

A presto (speriamo XD),

JuliaSnape

P.s.
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