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Autore: _fix    29/04/2013    3 recensioni
Non sentiva più di essere piena,completamente soddisfatta e perfetta.
Si sentiva vuota.
E con il suo vuoto si adattò.
Iniziò a piangere,confondendosi con la pioggia,come aveva sempre fatto
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Invisible.
 



Aveva sentito lo sparo. Uno sparo. Sordo.
Come un colpo di cannone nella notte buia. Ricordava che c'era un freddo gelido,che corrodeva le ossa ed entrava nell'animo,strappando uno ad uno gli organi vitali.
Si sentiva seguita,mentre correva verso il luogo di provenienza del rumore. Non era impaurita,ma sentiva un'ansia che le attanagliava lo stomaco e le chiudeva il cuore.
Era sceso a comprare le sigarette. Gli aveva chiesto di rimanere sopra. Lo aveva implorato. Mancava mettersi in ginocchio per inscenare un teatrino ridicolo,con lacrime e spettatori.
Ma non l'aveva ascoltata. L'unica cosa che aveva lasciato,chiudendo la porta,era stata l'enorme paura che non sarebbe mai più tornato.
E Jade questo lo sapeva bene. Lo aveva sentito nel profondo dell'anima che qualcosa sarebbe andato storto.
E nonostante i suoi avvertimenti,nonostante avesse letto nei suoi occhi liquidi che non voleva essere affatto seguito,aveva preso il suo cappotto bianco ed era scesa in strada,imprecando ad alta voce.
Stava rischiando,lo sapeva bene. Ma perderlo sarebbe stato peggio. Sarebbe morta. Vuota. Inutile.
E poi aveva sentito lo sparo. Quello sparo. Sordo.
Ed aveva iniziato a correre. Correva,fregandosene del vento tra i capelli e le gocce di pioggia cattive che sentiva infrangersi sul cappotto.
Correva,con una smorfia di dolore e preoccupazione dipinta sul viso.
Svoltava gli angoli con una tale rapidità che ad una frenata brusca,sarebbe caduta rovinosamente a terra con una potenza inaudita.
Ma non le importava del naso bagnato,degli occhi lucidi che imploravano di chiudersi per barricarsi da quel freddo. Lei lo aveva sentito quello sparo e sapeva bene che era per lui.
 
 
 
 
- Jade sei ancora qui?-
Linette cercò di farsi strada tra la folla di madri accorse a vedere l'ultima recita dei loro bambini. Tutti quei completini rossi quasi si andavano confondendo con le decorazioni natalizie,poste ai margini della palestra,quasi come se fossero stati messi lì giusto per evidenziare un'aria natalizia che quei bambini non erano riusciti mai a provare.
Nemmeno Jade,da bambina,aveva mai provato niente. Invidiava le altre bambine,gli abbracci che i loro genitori dedicavano a quei piccoli esserini mentre lei,nel ripostiglio dietro le scale della scuola,scriveva sul suo diario segreto che un giorno anche lei avrebbe avuto quell'abbraccio.
Tornava a casa quasi con la convinzione reale che quel momento sarebbe arrivato. Poi varcava la porta di casa,e suo fratello la accoglieva con il suo solito essere sgarbato.
E Jade ricordava che lei una famiglia non l'aveva mai avuta.
- Scusami Linette,mi sono fatta prendere un po' dall'euforia generale,e non ho resistito-
La verità era che Jade voleva osservare il suo lavoro compiuto. Era stata lei a coreografare tutto,a spronare le bambine più timide affinché cantassero gli assoli più difficili e a calmare l'animo impetuoso dei ragazzini più turbolenti.
Ma le andava bene comunque che Linette si prendesse il merito di tutto,nonostante fosse stata assente durante tutto il semestre di prove. Era fatta così.
Aveva imparato a mimetizzarsi fra la folla,a scomparire come un piccolo puntino dentro una massa indistinta di materia nera,fitta ed indivisibile. Le stava bene così. Si adattava alle situazioni.
E Linette non aveva nemmeno bisogno di mostrare il suo animo cattivo e minaccioso per dirle qualcosa. Aveva il viso così buono e cordiale,quella Jade,che non le veniva nemmeno il pensiero di farlo.
Prima che potesse far partire la musica,Jade si accorse che ancora un posto era libero. Si voltò a guardare i bambini che non riuscivano ancora a contenere l'eccitazione,e notò una bambina scura di volto.
Quella era Thaima.
Quella bambina le era sempre stata simpatica,con i suoi occhi caramello e la sua pelle profumata. Sorrideva spesso e Jade ancora più spesso la ricambiava. L'aveva abbracciata solo una volta,quando era rimasta sotto la pioggia con lei,perché non aveva l'ombrello.
Ma Jade lo sapeva che in realtà Thaima l'ombrello lo aveva nella cartella. Ma era stata lì,sotto il gelo e la pioggia incessante,a parlare della sua famiglia.
E Thaima parlava di sé,della sua famiglia,di suo fratello e della sua vita. Delle sue lezioni di violoncello e del suo amore per la musica araba.
Jade si era avvicinata ed aveva letto nei suoi occhi preoccupazione e paura.
- Cosa succede,Thaima?-
La bambina si era girata verso Jade e i suoi occhi divennero improvvisamente lucidi – Mio fratello non c'è –
- Stai tranquilla che arriverà. Intanto .. ti va se entrambe preghiamo,col sorriso sulle labbra,e facciamo vedere che tutto va bene,mentre speriamo che venga al più presto?-
Thaima aveva sorriso,aveva chiuso gli occhi ed aveva iniziato a pregare. Per un attimo entrambe erano rimaste in un religioso silenzio,sorridendo e con le mani conserte.
Quel giorno Thaima cantò con il massimo della sua voce.
Il posto in prima fila fu occupato.
E la vita di Jade cambiò per sempre.
 
 
 
 
 
Jade non amava le sfide. Sapeva che i loro erano mondi diversi.
Aveva sempre pensato di essere una tipa tranquilla.
Si alzava ad un orario decente al mattino,spazzolava i lunghi capelli dorati ed inforcava gli occhiali per la forte miopia.
Senza,era praticamente vuota.
Mentre preparava le frittelle,leggeva un capitolo nuovo del suo romanzo preferito,nonostante sapesse a memoria tutto quello che sarebbe successo.
Mangiava lentamente,osservando fuori dalla finestra. D'estate si perdeva fra il luccichio del sole e lo svolazzare delle farfalle,ed immaginava di essere libera,con due ali al posto delle braccia e senza una meta precisa.
In inverno invece,tifava per i fiocchi di neve fuori la finestra e raccontava la storia delle gocce di pioggia. Vivere la vita in un attimo prima di schiantarsi al suolo e finire il proprio percorso.
Ma Jade aveva sentito qualcosa di diverso dalla monotonia giornaliera quel giorno,durante la recita di natale.
Lo aveva visto entrare,appena aperti gli occhi. Aveva smesso di pregare e lo aveva osservato. Attentamente.
Assiduamente.
Durante tutta la rappresentazione non era riuscito a pensare ad altro che alla sua bellezza malsana e sporca. La sua non era una bellezza da prototipo,e lo sapeva. Era quella bellezza misteriosa,cattiva.
Per questo la affascinava. E si sorprendeva anche del fatto che lei potesse provare interesse per qualcuno di quel tipo.
Lo aveva notato per la sua giacca di pelle scura stretta sulle spalle larghe e sulla vita piccola. Gli anfibi neri avevano risuonato sul pavimento bagnato della palestra malmessa ed aveva preso posto con nonchalance,mostrando uno dei suoi sorrisi migliori.
La mascella contratta di tanto in tanto,si rilassava improvvisamente e le sue labbra carnose si aprivano in un sorriso sornione che avrebbe potuto sciogliere anche il più freddo dei ghiacciai.
Gli occhi sembravano essere stati dipinti di una sfumatura divertita ed allegra,ma allo stesso tempo misteriosa. Jade aveva la voglia di scoprire quel mistero.
Ma quel mistero era più forte di lei.
 
 
 
 
 
 
La prima volta che avevano parlato,Jade sembrò aver perso l'uso della parola.
Fu dopo la recita,quando tutte le mamme erano ormai andate via e Linette si era congedata con un semplice saluto.
Senza un ringraziamento. Senza nessun tipo di approvazione.
Ma a Jade andava bene così.
E poi li aveva visti avvicinarsi.
Thaima tirava insistentemente la manica della giacca del fratello che,divertito,la seguiva con passi pesanti.
- E' lei,è lei! -
Jade aveva accolto la piccola bambina con un bacio sulla guancia e un abbraccio caloroso. Poi si era alzata nuovamente ed aveva teso la mano verso lo sconosciuto,che adesso le sembrava meno sconosciuto.
- Io sono Jade -
- Zayn,il fratello di Thaima -
- Si Zayn! Lei ha pregato perché tu venissi. Lei è bravissima -
Jade,imbarazzata,aveva spiegato meglio la situazione.
Prima che potesse tornare a casa,Zayn aveva il suo numero memorizzato nella rubrica del telefono.
 
 
 
 
 
Jade ricordava anche quando per la prima volta avevano fatto l'amore.
Era estate,dopo circa cinque appuntamenti e milioni di baci. Jade continuava a sostenere che si sentiva piena,completamente soddisfatta e perfetta con lui.
Era convinta che il mistero di Zayn fosse completamente svelato.
Lo avevano fatto al mare,sul bagno asciuga,quando il sole faceva capolino fra le colline.
 Quasi timido,tentennava fra l'andare via o godersi la scena d'amore che si presentava ai suoi occhi.
Poi era rimasto lì,fra le colline,con un aranciato dolce che aveva accompagnato i loro gemiti ed i loro sospiri.
Jade aveva letto nei suoi occhi la passione e la sincerità di quel gesto.
L'aveva spogliata delicatamente ed aveva baciato ogni centimetro di pelle percorso. L'aveva fatta sentire bene,accettata ed a suo agio.
Aveva incastrato il suo sguardo penetrante nei suoi occhi verdi.
- Ti amo –
Prima d'allora non glielo aveva mai detto.
 
 
 
 
 
 
Jade sapeva che qualcosa non andava bene.
Zayn era spesso assente e tornava stanco. Tornava nervoso.
Lo sentiva muoversi nel letto,frenetico ed in preda ad un'agitazione troppo forte. Poi si calmava,si girava verso di lei e la stringeva a se.
Spesso facevano l'amore. Lo facevano per far capire l'uno all'altro che erano la cosa migliore che gli fosse capitata.
Zayn l'amava. Jade lo amava.
Ma c'erano troppe menzogne. Troppe bugie e cose non dette.
Zayn sapeva che quel guaio era più grande di lui,ma non voleva farla soffrire. Quel giro maledetto. Se solo a diciassette anni fosse stato più cosciente,avrebbe potuto aspirare ad un futuro migliore.
Ma ciò che voleva avere in quel momento,era passare ogni attimo dell'orologio con la persona che amava.
 Solo con Jade.
Perché Zayn sapeva che i minuti dell'orologio continuavano a scorrere.
 
 
 
 
 
Lo sparo sembrava rimbombare ancora in quel vicolo cieco.
Jade sembrò sentire un calore dentro di sé,come qualcosa di estremamente rovente alla bocca dello stomaco. Ma non un calore umano,familiare.
Ma qualcosa di orribile. Di fastidioso e doloroso.
Si era avvicinata,allentando il passo. Non voleva sapere.
Chiuse gli occhi ed incrociò le mani,iniziando a pregare. Voleva che non fosse vero ciò che era successo.
Quella scena era un sogno. Zayn stava tornando a casa,avrebbero fumato insieme ed avrebbero dormito.
Il giorno dopo Jade gli avrebbe cucinato il pollo speciale,quello con le erbe profumate ed avrebbero fatto l'amore.
Ancora. Ancora. Ancora.
Ma nemmeno le preghiere bastarono.
Jade si accasciò,sotto la pioggia,vicino il suo corpo morto. Non sentiva più di essere piena,completamente soddisfatta e perfetta.
Si sentiva vuota.
E con il suo vuoto si adattò. Iniziò a piangere,confondendosi con la pioggia,come aveva sempre fatto.

   
 
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