Eri Bellissima
Eri bellissima lasciatelo
dire
e anche stavolta so che non mi crederai
eri davanti a me davanti agli occhi del bambino
e gli occhi del bambino quelli non li danno proprio indietro mai
credimi:mai
ti dico:mai
‘Eri bellissima, lasciatelo dire’, e lei come sempre
abbasserà gli occhi e sorriderà, come solo lei sai fare, in quel modo innocente
e malizioso allo stesso tempo, sorriderà come sorride Serena, la sua Serena.
La Serena di un Nate bambino che la osserva da lontano con
occhi stracolmi d’ammirazione, la guarderà a quattro anni con due occhi azzurri
e confusi mentre gli stampa un bacio impasticciato di cioccolato sulla guancia
e, con gli stessi occhi, la guarderà a diciassette anni, mentre scivola via da
lui, dalle sue braccia, dalla sua vista, dalla sua vita.
eri sanissima: ostrica e lampone
sulle mie dita c'eri sempre e solo te
ti davi un attimo e poi ti nascondevi bene
io l'ho capito che sei sempre stata grande più
di me
Sempre Lei, solo Lei. Correva nella sua mente, infestava i
suoi sogni, sorrideva sulla sua bocca e danzava nei suoi occhi. L’amava in un
modo talmente inconscio e platonico da fargli male, da distruggerlo per poi
sorridergli e fargli ricordare quant’è bella la vita, quant’è bella Lei.
ma adesso dimmi
com'è andata?
com'è stato
il viaggio di una vita li con te?
io spero solo tutto bene
tutto come
progettavate voi da piccole
stai bene li con te?
‘Raccontami Serena, raccontami com’è stato, ti sei
divertita? Ti sei innamorata? Mi hai pensato?’ E Nate sperava davvero che fosse
andato tutto come sognava, tutto come raccontava a Blair quando erano bambine -in quella stanzetta che profumava di
lecca-lecca e giornate passate a rincorrersi a Central Park -. Lo sperava
davvero, perché anche se a lui non era stato concesso di far parte di quel
futuro voleva solo che lei stesse bene, che lei si accettasse, che restasse
sempre la Serena dallo sguardo vivace e il sorriso luminoso. Voleva solo che
restasse la sua Serena, quella che non avrebbe mai dimenticato, colei che
avrebbe amato sempre.
fragile e piccola con le tue paure
mi costringevi a nasconderti le mie
sapevi ridere sapevi il tuo sapore
te la godevi ad occupare tutte le mie fantasie
‘Tutto bene Serena?’ la trovò rannicchiata in un angolo
della grande casa negli Hamptons con gli occhi ricolmi di lacrime.
‘Mamma sta per sposarsi di nuovo, Nate’
Lui la guardò con dolcezza e si sedette vicino a lei.
‘Papà e nonno stanno litigando ancora’ le disse quasi
sussurrando, ma lei sentì lo stesso. Guardò altrove, prima di alzarsi e
prenderlo per mano.
‘Andiamo a giocare’ gli aveva sussurrato prima di posargli
un bacio sulla guancia, stavolta però non era impiastricciato di gelato al
cioccolato.
E quei baci lo avevano reso schiavo di quella bambina dalla
risata argentina e gli occhi cristallini, gli stessi che ritrovava ogni notte
dei suoi sogni, i sogni dai quali Serena non sarebbe mai uscita.
ma adesso dimmi
com'è andata?
com'è stato
il viaggio di una vita li con te?
io spero solo tutto bene
tutto come
progettavate voi da piccole
stai bene li con te?
‘Raccontami Serena, raccontami com’è stato: hai corso? Hai
riso? Hai pianto? Chi ha asciugato le tue lacrime, e perché non ero io?’
E Nate si ritrovava a chiedersi chi si fosse specchiato nei
suoi occhi, chi avesse assaggiato il suo sapore, chi avesse ispirato il suo
profumo.
Nate si chiese anche se l’avessero scorto in quegli occhi,
su quelle labbra, su quella pelle.
Non si diede mai una risposta, perché quella risposta
avrebbe potuto distruggerlo.
eri bellissima lasciatelo dire
eri di tutti ma non lo sapevano
e tu lo sapevi che facevi gola e soggezione
siamo stati insieme e comunque non mi hai
conosciuto mai
Era così, Serena: libera.
Sapeva di essere bella e lo sfruttava, ma finiva sempre e
solo per notare un paio d’occhi azzurri, tra i migliaia che la guardavano con
desiderio, che l’accarezzavano con amore.
Li ha sempre notati, ma non li ha mai guardati davvero;
forse per paura, etica, innocenza … Fatto sta’ che quando si girò per
specchiarsi in quegli occhi –per poterlo
fare per sempre-, quelli non c’erano più.
ma adesso dimmi
com'è andata?
com'è stato
il viaggio di una vita li con te?
io spero solo tutto bene
tutto come
progettavate voi da piccole
stai bene li con te?
‘Raccontami Serena, raccontami com’è stato: hai sognato?
Hai amato? Hai ricordato? Chi c’era con te?’
E Serena l’avrebbe fatto, gliel’avrebbe raccontato, e poi
forse sarebbe di nuovo andata via, o forse avrebbero fatto l’amore.
Forse sarebbe semplicemente rimasta lì, con un anello all’anulare
e il cuore imprigionato negli occhi azzurri che la cercavano a Central Park.
‘Ora
te lo racconto Nate’ gli disse una piccola Serena di soli 6 anni.
‘Ma
è tardi, devi andare via’ le disse confuso.
‘Non
preoccuparti, rimarrò qui con te anche tutta la notte se necessario,ma te lo
racconterò’
Buon Giornooooo, l'estate è arrivata finalmente *-* Okay, dovevo dirlo xD
Allooooora, questa è la prima OS o storia in generale apertamente Serenate che scrivo, quindi abbiate pietà se non è bellissima, LOL.
Che dire? Non sono riuscita a farmi un'idea precisa di quello che è uscito xD Il motivo è semplice: Liga è un genio *-* No, sul serio, io ritrovo i Serenate in ogni singola parola di questa canzone (che amo ♥) e mi è stato difficile scriverci su perchè... perchè dice tutto, insomma avrei dovuto fare copia e incolla del testo xD
Quindi: a voi l'ardua sentenza, spero ora più che mai in una recensione,
Baci,
Fede ♥