29/04/2013
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Любопытство убило кота,
но удовлетворение принесло его / это в жизни
Ivan gli si avvicinò lentamente, lo sguardo concentrato su ogni minimo dettaglio che potesse lontanamente interessargli, un gelido silenzio a tener loro compagnia.
Era strano, ma il russo non si era mai reso realmente conto dell'esistenza del biondo che ora gli tremava dinnanzi. Certo, in cartina aveva analizzato lo Stato che era e rappresentava, aveva anche ponderato se un contatto di qualche genere potesse essergli proficuo. E se eppure questo (non) accadde in lontani anni ormai passati, in realtà non si era mai accorto di lui.
Ne aveva sentito parlare -è uguale al fratello, è impossibile distinguerli!- e questo non aveva fatto altro che far scattare quella genuina curiosità in lui.
Che potesse esistere al mondo un doppione dell'americano? Che ci fosse, nascosto da qualche parte, un altro essere così rumoroso e fastidioso e americano come l'America stessa?
Certo, poi aveva capito che tanto nascosto non era, semplicemente veniva notato a fatica. Ma come era possibile?
«Dicono che tu sia uguale ad Amerika.»
Canada rabbrividì -per l'ennesima volta a dire il vero, il trovarsi a una così ravvicinata distanza non aveva certo un effetto benefico per la sua salute.
E poi guarda per quale motivo! Per colpa di Alfred ora Russia sembrava volerlo sbranare con gli occhi, e per l'amor di Dio, rimpiangeva i meeting in cui si limitava a sederglisi sopra senza nemmeno rendersene conto, almeno non doveva sostenere il suo sguardo e la sua voce e la sua attenzione e tutto.
Dannato Alfred.
«S-se cercate Alfred, vi s-siete sbagliato. E' ancora n-nella sala del meeting.»
Il russo alzò un sopracciglio divertito mentre la bocca gli si stirava in qualcosa che doveva essere un sorriso (eppure a Canada non parve altro che uno spaventoso ghigno).
«Non sto cercando Amerika. Stavo cercando te.»
Come se, fra l'altro, potesse confondere l'americano con chi aveva dinnanzi. Quali stupidi potevano confonderli?
Certo, a prima vista potevano presentare molte somiglianze, eppure ad una più attenta analisi sparivano come la neve al sole.
Come i capelli, biondi come i suoi ma morbidi al tatto. O gli occhi, con quella sfumatura violetta che per chissà quale coincidenza, gli ricordavano i propri. Eppure quegli occhi erano così diversi da quelli dell'americano, che non osavano incontrare lo sguardo del russo.
Canada era diverso in ogni suo particolare -il respiro trattenuto ad ogni suo tocco, anche quelli che non riuscivano a raggiungere la sua pelle. Le sue labbra, così morbide e tremanti, che non avevano il coraggio di contrastare le sue in quel bacio nato da pura curiosità. E no, non era una battaglia egoistica e governata da istinti primitivi come con Alfred, non aleggiava fra di loro il bisogno assoluto di primeggiare. Un bacio, fatto di labbra che appena si cercavano, le une tremanti, le altre curiose. Un bacio così sereno come mai ne aveva assaporati.
«Sei diverso da tuo fratello.»
E di sicuro, Ivan, sapeva chi fra i due preferiva.